19/04/2010 - In attesa delle linee guida della Commissione, le aziende hanno a disposizione metodi di rilevazione dello stress lavoro-correlato già adottati in Europa o determinati da alcune regioni: la stessa Commissione sta valutando le linee guida definite a livello interregionale (Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia, Toscana, Marche, Lazio e Abruzzo) e le proposte operative dell'Ispesl. La regione Toscana, in particolare, ha finanziato un'indagine sui rischi psicosociali in ambito lavorativo, coordinata da Fabrizio Franco, primario di Igiene e salute dei luoghi del lavoro dell'ospedale di Massa, per verificare quali sono gli interventi da realizzare all'interno delle aziende per migliorare il benessere organizzativo e ridurre le cause di stress. Sono stati sottoposti a test o colloquio 1.113 dipendenti di 14 aziende (nove private e cinque pubbliche), delle quali dodici con oltre dieci dipendenti e due microimprese con invece un numero ridotto di forza lavoro. In una prima fase sono stati valutati i livelli percepiti di stress con l'obiettivo di identificarne le cause, poi i risultati dell'indagine sono stati restituiti a dirigenti e dipendenti delle imprese perché valutassero la possibilità di apportare modifiche nella struttura del lavoro fino alla realizzazione di un piano di miglioramento. Il sistema di rilevamento ha fatto emergere subito le principali criticità, corrette in fase di attuazione del metodo di rilevazione: da un lato la paura da parte dei dipendenti di far emergere la propria opinione (solo il 61% del personale delle aziende private ha risposto ai questionari, contro l'85% dei dipendenti pubblici) e, soprattutto, l'impossibilità di valutazioni statistiche nelle imprese con pochi dipendenti perché il campione è troppo risultato piccolo. «In questo caso abbiamo deciso – spiega la psicologa Francesca Fani – di fare colloqui a gruppi, cercando di valutare l'obiettività delle dichiarazioni anche attraverso la documentazione aziendale da cui emergono le assenze, il turnover o casi di pensionamenti anticipati». A causare stress nei lavoratori sono soprattutto l'eccessivo carico di lavoro, i repentini cambiamenti organizzativi e una ridotta autonomia riconosciuta alla propria attività nell'ambito dell'organizzazione aziendale.

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