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"Aifos, timori su soppressione enti"
fonte Italia Oggi, Rocco Vitale / Sicurezza sul lavoro
10/06/2010 - La Gazzetta ufficiale n. 125 del 31 maggio 2010 pubblica il decreto legge 31 maggio 2010, n. 78 recante «Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica» che, all'interno del suo articolato, prevede alcuni articoli e disposizioni che incidono direttamente sulla salute e la sicurezza sul lavoro. Nel testo presentato relativamente alla razionalizzazione e risparmi di spesa delle amministrazioni pubbliche era prevista la «non applicazione» della valutazione dei rischi derivanti dallo stress lavoro-correlato per la pubblica amministrazione. Nei giorni scorsi, il 28 maggio, la Ciip, tra cui l'Aifos Cnai, ha inviato un appello alle cariche istituzionali chiedendo la drastica modifica della proposta ministeriale. Del resto il solo pensare che i risparmi di spesa della p.a. siano possibili non attuando la valutazione di specifici rischi induce a pensare la scarsa considerazione verso i lavoratori e la salute e la sicurezza sul lavoro.Il comma 1-bis dell'art. 28 (valutazione dei rischi) è stato introdotto dal dlgs 106/09, poco meno di un anno fa, ed era paradossale che lo stesso governo che lo aveva promosso non lo ritenesse più utile per i dipendenti pubblici. Il nuovo testo dell'art. 8, conma 12 è il seguente: «Al fine di adottare le opportune misure organizzative, nei confronti delle pubbliche amministrazioni di cui all'art. 1, comma 2 del dlgs 165/2001, il termine di applicazione delle disposizioni di cui agli articoli 28 e 29 del dlgs 81/2008 in materia di rischio stress lavoro-correlato, è differito al 31 dicembre 2010». Questo rinvio non è condivisibile in quanto discrimina i lavoratori, ma la nostra azione immediata e tempestiva ha impedito il varo di una norma che avrebbe comportato sicuramente una stroncatura da parte della Corte di giustizia europea. Perplessità e preoccupazione sono invece contenute nell'art.7 relativo alla soppressione e in corporazione di enti e organismi pubblici. Non entriamo nel merito di una materia ancora in discussione in sede parlamentare ma, indipendentemente dalla scelta attuata, ci preme sottolineare nel caso dell'Ipsema la specificità del settore. Non sono messe in discussione le attribuzioni che passano all'inail quanto, piuttosto, la non previsione all'interno dello stesso Inail di una sezione specifica dedicata ai lavoratori del mare. Il ruolo sociale e di confronto instaurato tra arma- tori e organizzazioni sindacali dei lavoratori rappresentano un patriimonio, anche in termini di relazioni bilaterali, che non può essere perduto e abbandonato. Così come per l'istituto affari sociali, ente soppresso, le cui funzioni sono trasferite all'Isfol precisando che per lo svolgimento delle attività di ricerca e supporto dell'elaborazione delle politiche sociali è costituita, all'interno clell'isfol, una apposita ma croarea. Il medesimo sistema andrebb adottato per l'ipsema, qualora i] decreto fosse approvato dal parlamento conbInandone la soppressione e l'incorporazione nell'inail. Sarebbe una utile soluzione anche per lo stesso Inail. Più complessa, a nostro avviso, la questione dell'ispesl che il comma i dell'art. 7 del decreto legge sopprimi attribuendone le funzioni all'Inail. Non è stata accolta la proposta dell'Aifos Cnai e della Ciip di modificare il testo originario sostituendo la «soppressione dell'ispesl» con il suo «riordino», peraltro già previsto dal disegno di legge 1167, attualmente in discussione alle camere, che prevede il riordino dell'ispesl, tramite un nuovo assetto in strettissimo coordinamnento dell'inail. Si tratta di conservare per l'ispesl una autonomia, scientifica e di ricerca, come avviene in altri grandi paesi europei (es. Inrs in Francia, Hse in inghilterra e gli enti tedeschi e nordeuropei).
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