14/03/2011 - Gli enti bilaterali avranno un ruolo rafforzato in materia di conciliazione sui luoghi di lavoro. È una delle decisioni assunte 1'8 marzo con la sigla di un accordo tra ministero del lavoro e tutte le parti sociali, Cgil compresa. L'intesa, che nelle prossime settimane sarà specificata nei dettagli, punta a favorire la conciliazione dei tempi di lavoro e dei tempi di famiglia attraverso la modulazione della flessibilità dell'orario di lavoro e un'azione sinergica tra le iniziative legislative, le politiche sociali e quelle contrattuali. In particolare, l'accordo prevede l'introduzione di orari modulati su base semestrale o annuale a fronte di impegni contrattuali per la conciliazione. Nel testo si sottolinea l'importanza della necessità di «incentivare un maggiore e migliore utilizzo su base volontaria e compatibilmente con le esigenze aziendali, del telelavoro e di tipologie contrattuali come part-time, lavoro ripartito, lavoro intermittente». Tra i punti previsti dall'intesa ci sono la possibilità per il lavoratore padre e la lavoratrice madre, di beneficiare, entro i primi tre anni di vita del bambino, di particolari forme di flessibilità di orario in entrata e in uscita. Inoltre è prevista la trasformazione temporanea del rapporto di lavoro a tempo pieno in tempo parziale, per i primi cinque anni di vita del bambino o in caso di particolari esigenze di cura per genitori o altri familiari.

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