News
"Maxitruffa sui prodotti biologici, 7 arresti sequestrate oltre 700mila tonnellate di alimenti"
fonte La Repubblica / Agroalimentare
07/12/2011 -
VERONA - Oltre 700mila tonnellate di prodotti
alimentari spacciati per biologici, spesso proviente dall'estero, pari
al 10 per cento del mercato nazionale. Un giro di fatture false per 220
milioni. Sono le cifre della mega frode scoperta dalla guardia di
finanza nel settore dei prodotti biologici che ha portato all'arresto di
7 persone. Si tratta di titolari di aziende e di un dipendente di un
ente di certificazione alimentare. Sequestrate anche 2.500 tonnellate di
materie prime, tra cui farina e frutta.
Gli arrestati sono accusate di frode in commercio, associazione per delinquere, falso materiale ed emissione di fatture inesistenti. La truffa accertata dalle fiamme gialle, nel corso di una indagine durata oltre un anno, sarebbe andata avanti almeno del 2007. Nel corso di questi anni, secondo quanto evidenziato dalle verifiche sulla tracciabilità dei prodotti immessi sul mercato, sarebbero sarebbero stati distribuiti con etichetta 'biologico' prodotti provenienti dai Paesi esteri, come la Romania, o destinati ad altro tipo di alimentazione o semplicemente frutto di coltivazioni normali.
Un danno colossale per il bio, che piace a più di un italiano su 2. Il 52 per cento degli italiani infatti compera alimenti biologici, e nel Paese sono quasi 50 le aziende che coltivano prodotti bio, utilizzando una superficie complessiva di oltre un milione di ettari. Lo dice la Coldiretti, commentando l'operazione delle fiamme gialle. Il fatturato dell'alimentare bio - spiega la confederazione agricola - è triplicato negli ultimi
10 anni, passando da meno un miliardo di euro nel 200 ad oltre 3
mld di euro attuali. "E' quindi importante - afferma Coldiretti - non
abbassare la guardia sul fronte dei controlli, anche alla luce di un
aumento del 49 per cento delle importazioni nel 2010". In controtendenza
rispetto al calo dei consumi generale nel 2011, l'acquisto di prodotti
bio confezionati sono aumentati per le famiglie italiane dell'11,5%,
secondo l'analisi Coldiretti su dati Ismea Ac Nielses riguardanti il
primo quadrimestre dell'anno. Aumenti record, in particolare, sono stati
riscontrati per gli acquisti di prodotti bio come la pasta (+35%), il
latte (+32%), le mozzarelle (+83%). Dal punto di vista produttivo,
ricorda infine la Coldiretti, l'Italia ha la leadership in Europa per il
numero di operatori certificati impegnati nella filiera
dell'agricoltura biologica e resta leader per ettari di superficie
coltivati.
"Il problema nell'agroalimentare è enorme - ha commentato l'assessore alla tutela del consumatore del Veneto Franco Manzato - e incide sull'immagine stessa del Made in Italy a tavola, che è tra i nostri migliori biglietti da visita nel mondo. Ma la lotta alla contraffazione deve essere globale e incidere anche sul manifatturiero, dove al possibile danno alla salute dei consumatori si aggiunge il danno certo agli operatori onesti e all'economia nazionale. Questo mercato 'oscuro', e purtroppo in crescita, si valuta che solo in Italia valga 8 miliardi di euro, che spariscono dalla contabilità e alimentano la criminalità".
Le persone che all'alba sono state raggiunte da ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip Guido Taramelli su richiesta dei pm Beatrice Zanotti e Federica Ormanni. In carcere sono finiti: Luigi Marinucci, 63 anni, di Angiari (Verona), legale rappresentante della Sunny Land Spa e della Società Agricola Marinucci; Davide Scapini, 43, di Sona (Verona), socio al 49% e direttore commerciale della Sunny Land oltre che rappresentante di altre aziende. Angela Nazaria Siena, 39, di San Severo (Foggia), rappresentante della Bioecoitalia srl e di altre aziende nel settore agricolo-cereale. Andrea Grassi, 45, di Argenta (Ferrara), consulente e rappresentante di aziende agricole. Michele Grossi, 36, di Fano (Pesaro-Urbino), direttore regionale Marche dell'Organismo di Certificazione e controllo di suolo e salute. Inoltre, Stefano Spadini, 46, genovese, residente a Monte Cerignone (Pesaro-Urbino), consulente della Direzione Regionale Marche di Suolo e salute. Caterina Albiero, 47, di Salizzole (Verona), socio accomandatario della Bioagri sas e rappresentante legale de "La Spiga srl".
"La truffa - spiega ancora la Cia, la Confederazione italiana agricoltori, danneggia i consumatori alla ricerca dei prodotti di qualità, e rischia di creare ulteriore sfiducia nei cittadini sulla trasparenza dei mercati penalizzando pesantemente i tanti produttori seri che con impegno operano per fornire prodotti di pregio e migliorare l'ambiente". Un'indagine che "mette in luce, se i fatti ipotizzati dovessero, come sembra, corrispondere a verità, l'attività di una vera e propria associazione criminale operante nel settore della commercializzazione dei prodotti biologici". La Cia rileva che "le derrate sequestrate - principalmente frumento, soia, favino, farine e frutta secca - sono prodotti d'importazione destinati in gran parte per l'alimentazione del bestiame nelle aziende biologiche. L'indagine è partita dagli accertamenti fiscali a una piccola azienda agricola. Questa a sua insaputa - ricorda la Cia - risultava aver venduto rilevanti quantità di merci ad un grossista: in realtà si trattava di un colossale giro di false fatturazioni". Ma occorre anche fare di più - sottolineano - nell'organizzazione delle filiere, nella tracciabilità degli scambi commerciali, nella gestione dei controlli che troppo spesso si fermano alle aziende agricole e non seguono il prodotto fino alla distribuzione.
Gli arrestati sono accusate di frode in commercio, associazione per delinquere, falso materiale ed emissione di fatture inesistenti. La truffa accertata dalle fiamme gialle, nel corso di una indagine durata oltre un anno, sarebbe andata avanti almeno del 2007. Nel corso di questi anni, secondo quanto evidenziato dalle verifiche sulla tracciabilità dei prodotti immessi sul mercato, sarebbero sarebbero stati distribuiti con etichetta 'biologico' prodotti provenienti dai Paesi esteri, come la Romania, o destinati ad altro tipo di alimentazione o semplicemente frutto di coltivazioni normali.
Un danno colossale per il bio, che piace a più di un italiano su 2. Il 52 per cento degli italiani infatti compera alimenti biologici, e nel Paese sono quasi 50 le aziende che coltivano prodotti bio, utilizzando una superficie complessiva di oltre un milione di ettari. Lo dice la Coldiretti, commentando l'operazione delle fiamme gialle. Il fatturato dell'alimentare bio - spiega la confederazione agricola - è triplicato negli ultimi
"Il problema nell'agroalimentare è enorme - ha commentato l'assessore alla tutela del consumatore del Veneto Franco Manzato - e incide sull'immagine stessa del Made in Italy a tavola, che è tra i nostri migliori biglietti da visita nel mondo. Ma la lotta alla contraffazione deve essere globale e incidere anche sul manifatturiero, dove al possibile danno alla salute dei consumatori si aggiunge il danno certo agli operatori onesti e all'economia nazionale. Questo mercato 'oscuro', e purtroppo in crescita, si valuta che solo in Italia valga 8 miliardi di euro, che spariscono dalla contabilità e alimentano la criminalità".
Le persone che all'alba sono state raggiunte da ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip Guido Taramelli su richiesta dei pm Beatrice Zanotti e Federica Ormanni. In carcere sono finiti: Luigi Marinucci, 63 anni, di Angiari (Verona), legale rappresentante della Sunny Land Spa e della Società Agricola Marinucci; Davide Scapini, 43, di Sona (Verona), socio al 49% e direttore commerciale della Sunny Land oltre che rappresentante di altre aziende. Angela Nazaria Siena, 39, di San Severo (Foggia), rappresentante della Bioecoitalia srl e di altre aziende nel settore agricolo-cereale. Andrea Grassi, 45, di Argenta (Ferrara), consulente e rappresentante di aziende agricole. Michele Grossi, 36, di Fano (Pesaro-Urbino), direttore regionale Marche dell'Organismo di Certificazione e controllo di suolo e salute. Inoltre, Stefano Spadini, 46, genovese, residente a Monte Cerignone (Pesaro-Urbino), consulente della Direzione Regionale Marche di Suolo e salute. Caterina Albiero, 47, di Salizzole (Verona), socio accomandatario della Bioagri sas e rappresentante legale de "La Spiga srl".
"La truffa - spiega ancora la Cia, la Confederazione italiana agricoltori, danneggia i consumatori alla ricerca dei prodotti di qualità, e rischia di creare ulteriore sfiducia nei cittadini sulla trasparenza dei mercati penalizzando pesantemente i tanti produttori seri che con impegno operano per fornire prodotti di pregio e migliorare l'ambiente". Un'indagine che "mette in luce, se i fatti ipotizzati dovessero, come sembra, corrispondere a verità, l'attività di una vera e propria associazione criminale operante nel settore della commercializzazione dei prodotti biologici". La Cia rileva che "le derrate sequestrate - principalmente frumento, soia, favino, farine e frutta secca - sono prodotti d'importazione destinati in gran parte per l'alimentazione del bestiame nelle aziende biologiche. L'indagine è partita dagli accertamenti fiscali a una piccola azienda agricola. Questa a sua insaputa - ricorda la Cia - risultava aver venduto rilevanti quantità di merci ad un grossista: in realtà si trattava di un colossale giro di false fatturazioni". Ma occorre anche fare di più - sottolineano - nell'organizzazione delle filiere, nella tracciabilità degli scambi commerciali, nella gestione dei controlli che troppo spesso si fermano alle aziende agricole e non seguono il prodotto fino alla distribuzione.
Segnala questa news ad un amico
Questa news è stata letta 2043 volte.
Pubblicità