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"Imbianchini: la valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico"
fonte puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
21/12/2011 - In merito al tema della
movimentazione
manuale dei carichi ( MMC) e del
sovraccarico biomeccanico, PuntoSicuro
si è soffermato nei mesi scorsi sulle comunicazioni presentate al 73° Congresso
Nazionale SIMLII “
La Medicina del Lavoro quale elemento
migliorativo per la tutela e sicurezza del Lavoratore e delle attività
dell’Impresa”, congresso che si è tenuto a Roma dal primo al quattro
dicembre 2010.
Dopo
aver parlato di valutazione del rischio
da MMC del personale sanitario
addetto d’emergenza,
presentiamo oggi una comunicazione – pubblicata sul secondo supplemento del
numero di ottobre/dicembre
2010
del Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed
Ergonomia
– dedicata ai rischi da sovraccarico biomeccanico tra gli
imbianchini/tinteggiatori.
In
“
Valutazione del rischio da sovraccarico
biomeccanico degli arti superiori nella mansione di imbianchino/tinteggiatore”-
a cura di N. Vitelli e E. Carissimi (Università degli Studi di Milano -
dipartimento di Medicina del Lavoro), N. Battevi (UOOML-CEMOC Clinica del
Lavoro “L. Devoto” Fondazione IRCCS Ca’ Granda – Milano) e M. Salvioni (Medico
Competente - Specialista in Medicina del Lavoro) – si indica che le malattie
professionali riconosciute hanno subito nell’ultimo decennio in Europa profonde
modificazioni: la più rilevante è il “
costante
incremento generale delle patologie muscolo-scheletriche”. E “a questo
trend ha contribuito in modo sostanziale anche il settore delle costruzioni in
cui queste patologie rappresentano il
40% delle malattie
professionali
riconosciute”.
Se
facciamo riferimento all’Italia e ai
dati
pubblicati dall’Inail nel 2007, si conferma un andamento molto simile nella
popolazione italiana: “il settore delle
costruzioni registra il più alto numero di malattie
professionali
denunciate rispetto ai settori dell’industria e dei servizi. In particolare le patologie muscolo
scheletriche
rappresentano il 21,5%” (Dati Inail, n.11 2008).
Per
migliorare la prevenzione di queste patologie è nato un
progetto di ricerca dedicato alla “realizzazione di strumenti utili
alla ricostruzione di profili di rischio (da sovraccarico biomeccanico) per
mansione lavorativa”.
Il
progetto, nato da una collaborazione tra l’unità di ricerca EPM e il CPTA di
Bergamo, vuole soprattutto “individuare le
soluzioni
tecnologiche od organizzative per l’abbattimento del rischio e per il
miglioramento delle condizioni di salute dei lavoratori di questo comparto”. E
la prima parte di questa ricerca “riguarda lo studio del sovraccarico
biomeccanico
degli arti superiori nella mansione di imbianchino/tinteggiatore”.
È
stata realizzata una “ricostruzione accurata delle attività e dei
compiti caratteristici dell’imbianchino
in collaborazione con lavoratori esperti e responsabili di impresa per
identificare i compiti più rappresentativi della reale esposizione e quelli
verosimilmente esponenti al maggior sovraccarico
biomeccanico
degli arti superiori”.
In
particolare alcuni lavoratori sono stati seguiti per tre intere giornate in
edifici di nuova costruzione e in edifici ristrutturati per identificare
eventuali differenze nell’esposizione: la valutazione del rischio dei diversi
compiti è stata effettuata con il metodo della
checklist OCRA e “sono stati messi a punto dei modelli di
ricostruzione dell’esposizione sulla base dell’organizzazione del lavoro
annuale”.
Nel
documento, che vi invitiamo a leggere, è presente una dettagliata
tabella con i risultati della
valutazione del rischio con checklist ocra dei compiti svolti da
imbianchino/tinteggiatore.
Gli
autori sottolineano alcuni dei
risultati
più significativi della ricerca:
-
“considerando l’arto peggiore, il 46% dei compiti sono risultati ad alto
livello di rischio da sovraccarico
biomeccanico
e il 41% a medio livello di rischio; solo tre compiti presentano un livello di
rischio basso anche se ai livelli superiori della fascia di appartenenza;
-
“nessun compito è risultato a rischio accettabile per entrambi gli arti superiori”.
Entrando
nel dettaglio, i “
fattori chiave nel
determinare il livello di rischio sono la frequenza di azione e il
mantenimento di posture incongrue, particolarmente a carico della spalla, in
accordo con quanto segnalato da precedenti pubblicazioni”.
Altri
dati rilevati dagli autori:
-
“nei compiti che prevedono l’utilizzo del pennello sono frequenti
anche posture incongrue del polso;
-
sono ovviamente presenti importanti differenze nel livello di esposizione tra i
due arti in caso di compiti che prevedono l’utilizzo prevalente di un solo
arto, tuttavia differenze considerevoli persistono anche in compiti che
prevedono l’utilizzo di strumenti a impugnatura bimanuale (es. rullo o pennello
montati su aste) e sono principalmente dovute al mantenimento di posture incongrue che sembrano
interessare maggiormente l’arto dominante. Tuttavia nel corso dell’osservazione
è stato possibile notare che, particolarmente durate le fasi di stesura della
pittura, data la scarsa precisione richiesta, l’operatore era solito invertire
la modalità di impugnatura dello strumento per adattarsi alle diverse
condizioni ambientali o anche solo per ridurre l’affaticamento”.
Concludendo
sono stati analizzati “con metodo OCRA-Checklist
24 compiti, rappresentativi di circa il
90% delle attività svolte da tinteggiatori coinvolti nella realizzazione di
finiture di abitazioni civili”: “
più
dell’80% dei compiti presentava un livello di rischio da sovraccarico
biomeccanico dell’arto superiore medio o elevato”.
Alcune
necessarie
considerazioni:
-
“le osservazioni sono state condotte nell’arco di tre giorni che, pur essendo
una finestra temporale limitata, secondo quanto precedentemente pubblicato per
osservazioni volte alla valutazione ergonomica di compiti in ambito edilizio,
dovrebbe consentire una accuratezza nella valutazione del compito pari a circa
l’85%”;
-
sono stati coinvolti solo due osservatori, persone esperte nella valutazione
del rischio da sovraccarico
biomeccanico
degli arti superiori, “principalmente per la complessità del metodo di analisi
che richiede un lungo periodo di addestramento per consentire una corretta
applicazione tuttavia, grazie all’archivio video che si sta implementando
saranno possibili ulteriori valutazioni da parte di tecnici esperti”.
Infine
alcune indicazioni relative al
fattore
recupero (il periodo di recupero è un periodo di tempo, nel turno
lavorativo, in cui non si svolgono azioni tecniche ed è presente una
sostanziale inattività di uno o più gruppi mio-tendinei altrimenti
coinvolti nelle precedenti attività lavorative. In particolare il fattore di
rischio é determinato dalla mancanza o dall’insufficienza della durata dei
periodi di recupero).
Il
fattore recupero “è stato considerato pari a 4 in tutte le valutazioni perché
corrisponde alla modalità italiana più comune di organizzazione del lavoro
(presenza di due interruzioni lavorative nel corso della giornata oltre la
pausa mensa), tuttavia è possibile presumere che in condizioni normali i
lavoratori possano godere di momenti di ristoro più frequenti durante la
giornata configurando, quindi, una esposizione al
rischio
inferiore a quanto determinato da questa scelta”.
“ Valutazione
del rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori nella mansione di
imbianchino/tinteggiatore”, a cura di N. Vitelli e E. Carissimi (Università
degli Studi di Milano - dipartimento di Medicina del Lavoro), N. Battevi
(UOOML-CEMOC Clinica del Lavoro “L. Devoto” Fondazione IRCCS Ca’ Granda –
Milano) e M. Salvioni (Medico Competente - Specialista in Medicina del Lavoro),
comunicazione al 73° Congresso Nazionale SIMLII “La Medicina del Lavoro quale elemento
migliorativo per la tutela e sicurezza del Lavoratore e delle attività
dell’Impresa”, pubblicata in Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed
Ergonomia, Volume XXXII n°4/suppl.2, ottobre/dicembre 2010 (formato PDF, 195 kB).
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