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"Le gestione dei controlli e verifiche sulle attrezzature di lavoro"
fonte puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
12/01/2012 - Abbiamo presentato nei mesi scorsi un volume che affronta la
gestione della sicurezza all’interno degli
stabilimenti industriali soffermandoci in particolare su alcuni motivi di
insuccesso dei sistemi di gestione e sulle soluzioni
e strumenti pratici per affrontarli.
Stiamo
parlando del volume “
Gestire la
sicurezza negli stabilimenti industriali” curato dall’ingegner Paolo
Pittiglio, attuale direttore del DIPIA,
e dal dott. Paolo Bragatto, ricercatore con lunga esperienza nel
settore. Un volume prodotto del Dipartimento Installazioni di Produzione e
Insediamenti Antropici ( DIPIA) dell’INAIL ( ex
Ispesl)
il cui compito è proprio quello di ricercare e studiare gli effetti che la
produzione industriale esercita sull’ambiente per salvaguardare la salute
umana.
Riprendiamo
a parlare del volume soffermandoci oggi su un capitolo dal titolo “
Gestire i controlli e le verifiche sulle
attrezzature di lavoro” che ci ricorda come il Decreto legislativo
81/2008abbia
introdotto molte novità in materia di attrezzature di
lavoro
e relativi controlli e verifiche.
Ad
esempio vengono distinte
verifiche e
controlli:
-
“le
verifiche hanno carattere
cogente e vengono svolte dagli enti di controllo, con periodicità definita, per
tutta una serie di attrezzature chiaramente indicate nel testo”;
-
“i
controlli devono essere fatti su
tutte le attrezzature che nel corso del tempo possono, per guasti o
deterioramento, essere pericolose per i lavoratori. Il datore di lavoro gestisce
i controlli in autonomia, tenendo conto delle indicazione dei costruttori,
delle norme di buona pratica e della valutazione dei rischi, ma dei quali deve
comunque rendere ragione agli organi di sorveglianza”.
Queste
novità creano “
difficoltà nella gestione
delle attrezzature degli stabilimenti industriali complessi, quali gli
stabilimenti soggetti al D. Lgs. n. 334/99 (‘Seveso’)”. E infatti nel capitolo
viene presentato un software “finalizzato ad aiutare i gestori e a organizzare
al meglio le attività ispettive sulle attrezzature pericolose”.
Si
ricorda che “la letteratura sull’ organizzazione
delle attività ispettive in stabilimenti complessi è molto ampia. Per
organizzare un programma di ispezioni bisogna tener conto non solo dei livelli
di rischio dei singoli apparecchi, ma anche dei vincoli normativi cogenti,
della possibilità o meno di ispezionare gli apparecchi in esercizio, degli
eventuali costi di fermo oltre che del budget a disposizione per le ispezioni”.
E la “difficoltà di rispondere in modo ottimale a tutti questi contrastanti
obiettivi non viene risolta neppure con l’approccio Risk Based, che non tiene
conto delle altre esigenze sopra indicate”.
Ben
sapendo che le ispezioni sono “sempre imperfette e incomplete”, nel capitolo
viene proposto “un metodo empirico per arrivare a un punto di equilibrio fra le
diverse esigenze, almeno negli stabilimenti industriali di piccola e media
dimensione”.
Dopo
essersi soffermato sull’articolo 71, comma 8 del D.Lgs. 81/2008, che richiede a
tutti i datori di lavoro di svolgere dei controlli periodici sulle attrezzature
di lavoro al fine di prevenire guasti e malfunzionamenti con conseguenze
avverse per i lavoratori che utilizzano tali attrezzature, il documento
presenta alcune
tabelle con le
periodicità d’ispezione:
-
periodicità d’ispezione per le attrezzature di lavoro (Allegato VII del D. Lgs.
n. 81/08);
-
periodicità d’ispezione per le attrezzature in pressione (Allegato VII del D.
Lgs. n. 81/08).
Ricordiamo,
a questo proposito, che il 24 gennaio 2012 entrerà in vigore il Decreto 11 aprile
2011 - Disciplina delle modalità di effettuazione delle verifiche periodiche di
cui all'All. VII del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, nonché i criteri
per l'abilitazione dei soggetti di cui all'articolo 71, comma 13, del medesimo
decreto legislativo.
Ricordiamo
che i controlli “vengono organizzati autonomamente dal datore di lavoro, ma
devono rispondere a una
serie di
requisiti”:
-
“devono essere svolti da persone qualificate”;
-
modalità e frequenze dei controlli “devono essere stabilite in base alle
indicazioni dei fabbricanti oppure a norme di buona tecnica o a codici di buona
prassi”;
-
“ogni volta che intervengano eventi eccezionali che possano avere conseguenze negative
per la sicurezza, quali riparazioni, trasformazioni, incidenti, fenomeni
naturali o periodi prolungati di
inattività, le attrezzature devono essere sottoposte a controlli straordinari”;
-
“non vi sono obblighi “sulla strategia dei controlli, ma gli organi di
vigilanza possono richiedere ai datori di lavoro di dimostrare le attività
svolte e vi è quindi l’obbligo di conservare, per almeno tre anni, traccia dei
risultati dei controlli eseguiti”;
-
“nel caso il gestore voglia usufruire dei vantaggi, in termini di
responsabilità e incentivi, derivanti dall’adozione del sistema di gestione dovrà, ovviamente,
inserire i controlli all’interno del sistema stesso”.
Dopo
essersi soffermati sulla storia più che centenaria del controllo degli
apparecchi in pressione, aver indicato quali settori produttivi sono coinvolti
dall’articolo 71 e aver affrontato le caratteristiche dei sistemi di gestione e
della
Risk Based Inspection (con
questa metodologia “si considera il rischio associato a ogni singolo
componente, definito come prodotto della probabilità di guasto e della gravità
delle conseguenze associate a tale guasto”), gli autori ricordano che
l’organizzazione dei controlli su un gran numero di attrezzature differenti,
per le quali possono impiegarsi tecniche e metodi disparati, è “questione
complessa. L’obbligo di dimostrarla a soggetti esterni e la necessità di
inserirla in un sistema di gestione più complesso rendono il lavoro ancora più
difficile”.
In pratica “in un
impianto industriale complesso (a maggior ragione se soggetto alla
Direttiva Seveso), le varie attività connesse alla sicurezza degli apparecchi
dalla progettazione alla costruzione, dalla manutenzione alla dismissione, non
possono essere viste in modo separato per ogni singolo apparecchio, ma vanno
gestite in modo integrato, tenendo innanzitutto conto dei rischi di incidente
rilevante derivanti dalle caratteristiche chimiche dei fluidi contenuti negli
apparecchi”. E nel caso di “ditte medio-piccole (e molte ditte ‘Seveso’ lo
sono) questo lavoro può risultare improbo, in relazione alle scarse risorse
disponibili. Per questo motivo emerge la necessità di avere strumenti che
facilitino questo lavoro”.
Vengono
a questo punto descritti due prodotti software per la
gestione della sicurezza:
PELM e
myInspection.
Il
primo – già presentato da PuntoSicuro in un precedente articolo - è abbastanza
diffuso e permette al gestore “una pianificazione delle attività di controllo
degli apparecchi in pressione coerente con la valutazione del rischio, con
un’adeguata presentazione dei risultati”.
Il
secondo è invece un software più recente che “può essere anche utilizzato sul
campo, sfruttando anche le tecnologie mobili”. In particolare
myInspection permette di gestire il
programma dettagliato delle ispezioni su tutte le attrezzature dell’Allegato
VII del T.U. per la sicurezza del lavoro.
Concludiamo
con qualche informazione su
myInspection.
Il
target potenziale di
myInspection è
formato da gestori di stabilimenti industriali complessi (chimico, alimentare,
petrolifero, siderurgico, energetico).
Attenzione particolare viene data agli stabilimenti soggetti al D. Lgs.
n. 334/99.
Tenendo
conto che le principali funzioni richieste sono la programmazione dei controlli
sulle varie attrezzature, la registrazione dei risultati e la presentazione
adeguata, il sistema
myInspection –
“volutamente realizzato con tecnologie open-source, usando MySql come database”
e un’architettura Web-Based - permette di “gestire il calendario dei controlli
e delle verifiche sulle attrezzature di lavoro archiviandone i risultati per
successive elaborazioni”.
In
particolare le
funzionalità del software
“seguono pari passo il ciclo di gestione delle attrezzature, che si immagina
strutturato secondo il ben noto modello di Deming (Plan-Do-Check-Act),
fondamento di ogni sistema di gestione”.
Dipartimento
Installazioni di Produzione e Insediamenti Antropici (DIPIA) dell’INAIL , “ Gestire la
sicurezza negli stabilimenti industriali”, a cura dell’ingegner Paolo Pittiglio e
del dott. Paolo Bragatto (formato PDF, 7.01 MB).
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