News
"DPI: la protezione dell’udito e delle vie respiratorie"
fonte puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
29/02/2012 - Abbiamo presentato nei giorni scorsi un documento dal titolo “
Prime indicazioni operative per l’applicazione del D.Lgs.
81/08: Titolo III - Capo II Uso dei dispositivi di protezione individuale” - prodotto dall’ Azienda Sanitaria Locale Roma H - che presenta le caratteristiche dei
dispositivi
di protezione individuale (DPI), le indicazioni normative e i suggerimenti per
il loro uso e la loro scelta.
Dopo
aver parlato di indumenti, occhiali protettivi e scarpe di sicurezza, ci
soffermiamo ora
sui
dispositivi di protezione dell’udito e
delle vie respiratorie.
Otoprotettori
Nella
scelta dei dispositivi di
protezione dell’udito
il Datore di lavoro deve tener conto:
- “dell’attenuazione prodotta dai DPI solo ai
fini di valutarne l’efficienza ed il rispetto del valore limite di esposizione;
- che i DPI sono considerati idonei se,
correttamente usati, mantengono il livello di rischio uguale o inferiore ai
livelli inferiori di azione”.
Elenco
non esaustivo dei
DPI per l'udito:
-
“palline e tappi per le orecchie;
-
caschi;
-
cuscinetti adattabili ai caschi;
-
cuffie con attacco per ricezione a bassa frequenza;
-
DPI con apparecchiature di intercomunicazioni”.
E
un
elenco non esauriente di attività
per le quali è necessario ricorrere ai DPI per l’udito:
-
“lavoro in prossimità di presse per metalli;
-
uso di utensili pneumatici;
-
attività del personale a terra degli aeroporti;
-
battitura di pali;
-
lavorazioni del legno;
-
lavorazioni tessili”.
Questi
invece sono i fattori che possono
influenzare la “
compliance dei
lavoratori” - il loro consenso, la loro disponibilità - all’uso degli
otoprotettori:
-
“esperienze di lavoro;
-
età (i giovani sono più sensibili);
-
pregiudizi sui benefici della protezione;
-
pregiudizi sulla difficoltà d’uso;
-
assenza di infortuni gravi;
-
preoccupazione di subire incidenti;
-
disponibilità di protezioni adeguate;
-
esistenza di rete di sostegno;
-
assistenza del medico competente;
-
feedback (informazione sui risultati);
-
risposta del management;
-
ritmi di lavoro”.
Tra
le
tipologie di otoprotettori più
diffuse abbiamo gli inserti auricolari e le cuffie:
Gli
inserti auricolari possono essere:
-
“presagomati = materiale plastico piuttosto rigido, diverse taglie,
riutilizzabili;
-
deformabili = eccellente potere di attenuazione, tipo lanapiuma o ear plug;
-
sagomati = alcuni sofisticati (protectear) con filtro che tramuta energia
sonora in termica, calibrati, costosi, durano a lungo, necessitano di
formazione;
-
presagomati monouso= costituiti da materiale semirigido, morbido ed elastico,
basso costo”.
Le
cuffie sono invece formate da coppe
di materiale plastico rivestite da isolante. “Coprono le orecchie, sono tenute
in sede da arco elastico che ne permette il posizionamento. I bordi sono
deformabili per adattabilità ed aderenza al capo, hanno un costo maggiore degli
inserti, necessitano di manutenzione. E’ possibile inserire radio o ricetrasmittenti
o possono essere adattati al casco. Offrono generalmente un ottimo potere di
attenuazione.
Ne esistono di tipi leggeri o pesanti”.
Dopo
aver operato un
raffronto tra
inserti (ad esempio sono facili da
portare, consentono liberi movimenti, non hanno problemi con altri DPI, hanno
un basso costo iniziale, …) e
cuffie
(ad esempio hanno maggiori capacità di attenuazione e minori problemi di
adattamento, sono più facili da posizionare, hanno più lunga durata, …), il
documento riporta alcune tabelle con indicazione del potere di attenuazione
media di otoprotettori alle varie frequenze.
Si
sottolinea poi che la scelta degli
otoprotettori
va fatta in base al livello di esposizione e il
“livello
di attenuazione degli otoprotettori selezionati deve essere inserito nel DVR”.
Dispositivi di
protezione delle vie respiratorie
Il
documento dopo aver riportato indicazioni non esaurienti per la valutazione dei
dispositivi di protezione individuale (tratte dall’Allegato VIII del Decreto
legislativo 81/2008), inserisce anche alcune indicazioni semplificative
relative alle
maschere respiratorie:
-
“Contaminanti con TLV = 10 mg/mc: facciale filtrante FFP1 o
semimaschera + filtri P1;
-
Contaminanti con TLV maggiore di 0,1 mg/mc e minore di 10 mg/mc: facciale
filtrante FFP1 o semimaschera + filtri P2;
-
Contaminante con TLV minore o uguale a 0,1 mg/mc: facciale filtrante FFP1 o
semimaschera + filtri P3”
Nella
scelta del respiratore è il fattore di protezione operativo (FPO) che si dovrà
prendere in considerazione.
Vi
rimandiamo alla lettura del documento che contiene:
-
una
tabella con il FPO relativo alle
diverse combinazioni tra dispositivi e filtri;
-
una
tabella con le tipologie di
cartucce per la protezione da gas e
vapori;
-
una
tabella con la suddivisione in
classi dei filtri antigas. Suddivisione “associata alla loro capacità , cioè
alla loro durata, ovvero raggiungimento del punto di saturazione (punto di
rottura) che è funzione di vari fattori: concentrazione nell’aria della sostanza,
temperatura, umidità e frequenza respiratoria”;
-
una
tabella relativa ai fattori di
protezione e concentrazioni corrispondenti ai limiti di utilizzo con
riferimento ai respiratori a filtro antigas.
Concludiamo
riportando
ulteriori indicazioni:
-
“in presenza di gas irritanti per gli occhi è necessario prevedere la protezione degli
occhi
con maschera intera”;
-
“i filtri antigas non devono essere usati per proteggersi da gas e vapori che
inalati abbiano effetti immediati ed acuti anche a basse concentrazioni o se vi
è pericolo di perdita di coscienza e di asfissia”;
-
“quando sono presenti più inquinanti contemporaneamente ci si dovrà riferire o
ai più pericolosi e/o a quelli con concentrazione più elevata verificando
l’idoneità dei filtri anche a proteggere da tutti gli altri inquinanti
eventualmente presenti”.
Azienda
Sanitaria Locale Roma H, “ Prime indicazioni
operative per l’applicazione del D.Lgs. 81/08: Titolo III - Capo II Uso dei
dispositivi di protezione individuale”, a cura di Agostino Messineo, Sandro
Sanna e Alessia Imperatore - Approvato dal Coordinamento Direttori Spresal in
data 5 dicembre 2008 e revisionato a gennaio 2010
Segnala questa news ad un amico
Questa news è stata letta 1487 volte.
Pubblicità