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"Imparare dagli errori: gli incidenti con la pala meccanica"
fonte puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
15/03/2012 - Riprendiamo a parlare dei rischi correlati all’utilizzo di una macchina
movimento terra, la
pala meccanica.
Dopo
esserci soffermato sugli infortuni derivanti da usi impropri
del mezzo, presentiamo altri incidenti legati all’utilizzo della pala come
riportato in INFOR.MO.,
strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al sistema di
sorveglianza degli infortuni mortali e gravi.
I casi
Il
primo caso è relativo a
lavori in galleria: scavi con mezzi
meccanici, armatura con ferro e casseri, getto di calcestruzzo, per il
prolungamento di un tratto di metropolitana.
“Uno
dei responsabili del cantiere si accorge, al termine della giornata lavorativa,
che una macchina
per il movimento terra è stata lasciata nella zona di cantiere in cui aveva
operato nelle ore precedenti, invece di essere parcheggiata in un tratto della
galleria in costruzione, come da ordine di servizio motivato da ragioni di
sicurezza.
Avendo
lavorato in passato con macchine analoghe, il responsabile decide di provvedere
personalmente al parcheggio del presente mezzo.
L'infortunio
non ha avuto testimoni”. Tuttavia dai segni lasciati sul terreno e sulle pareti
perimetrali della rampa d'accesso alla galleria, è “ragionevole ipotizzare che
la discesa che porta alla galleria sia stata affrontata a
velocità eccessiva. Perso il controllo del mezzo, questo è andato a
sbattere dapprima contro la parete di destra e poi, dopo aver attraversato in diagonale
la rampa, contro quella di sinistra. Il responsabile è stato sbalzato dal posto
di guida ed è morto sul colpo per lo schiacciamento del cranio e del torace
sotto una ruota della pala
meccanica”.
Tra
i fattori determinanti dell’incidente la
mancanza
di cintura di sicurezza e la
guida a
velocità eccessiva.
Il
secondo caso è relativo ad
attività di costruzione di una casa.
Da
una prima ricostruzione dei fatti si può desumere che un lavoratore, dal suo
posto di guida, a motore acceso, abbia sollevato le due barre di protezione, si
sia alzato e con il busto si sia sporto dalla parte anteriore del mezzo,
probabilmente per controllare se poteva posizionare altro materiale all’interno
del cassone che stava riempiendo.
Molto
probabilmente “da quella posizione, con le braccia che afferravano i montanti
delle due protezioni laterali del posto di guida e con i piedi appoggiati sulla
struttura del mezzo sopra i comandi a pedale, deve essere scivolato
all’indietro col piede sinistro schiacciando il comando a pedale che aziona il
sollevamento della benna. Il
sollevamento
della benna deve aver procurato da subito l’immobilizzazione delle sue
braccia (come testimoniano le lesioni evidenti) tra i montanti fissi della
struttura di protezione e i bracci mobili di sollevamento della pala” impedendo
al lavoratore di togliere il piede dal pedale essendo rimasto oramai, da quella
posizione, l’unico punto di appoggio del corpo. La benna “nella sua corsa di
salita” ha colpito e sollevato il collo “cesoiandolo contro il tetto del
mezzo”.
Questa
ricostruzione, confermata dai successivi accertamenti tecnici eseguiti sul
mezzo, parte dal presupposto che le barre di protezione poste davanti al
sedile, il cui sollevamento avrebbe dovuto inibire il funzionamento dei comandi
a pedale che azionano la salita e la discesa della benna,
non fossero funzionanti.
Il
terzo caso è relativo all'
asportazione del letame dalla stalla
con una pala meccanica.
Un
lavoratore alla guida della pala meccanica, dopo aver provveduto alla pulizia
della stalla e scaricato il letame nella platea, ferma la macchina ed apre lo
sportello della cabina per riferire qualcosa al fratello che lavorava nelle
vicinanze. Poiché la comunicazione è disturbata dal rumore del motore acceso
della pala meccanica, l'infortunato si alza dal sedile del posto di guida e si
mette in prossimità della portiera.
Perde
l'equilibrio e cade. Istintivamente cerca di aggrapparsi alla maniglia posta
sulla sinistra ma mancando la presa cade a terra sbattendo la spalle e la testa
sulla platea di cemento. La cabina si trovava ad una altezza di circa 1.65
metri da terra.
Il
quarto caso è relativo ad attività
in un
bacino idroelettrico.
L'attività
“consisteva nel consolidamento dell'argine del torrente, ossia in un getto di
calcestruzzo contro il muro dell'argine per un altezza di 1 metro e spessore di
ca. 10 cm; si doveva gettare dalla parte opposta alla strada sterrata dove
operava la pala meccanica con benna miscelatrice”. Su una piazzola si caricava
invece il materiale dell'impasto nella benna miscelatrice.
Dopo
alcune operazioni senza problemi rilevati, la pala meccanica, con la benna
carica, vibrante ed alzata a ca. 2 metri da terra, perde stabilità sul terreno
cedevole e si rovescia trasversalmente nel torrente schiacciando due dei tre
operatori intenti a sistemare i casseri in attesa del calcestruzzo”. Le lesioni
multiple al torace ed al cranio hanno causato la morte in modo pressoché
istantaneo.
La prevenzione
PuntoSicuro
si sta recentemente occupando proprio della prevenzione dei rischi nell’uso
della macchine
movimento terra in relazione a quanto contenuto in diversi documenti
informativi, ad esempio nel “ Manuale macchine
movimento terra: utilizzo e sicurezza”, un quaderno tecnico – prodotto dalla Scuola Edile Bresciana ( S.E.B.) e curato
da Giuliano Bianchini - che ha l’obiettivo di fornire gli strumenti per una
corretta applicazione delle normative e per un utilizzo idoneo dei mezzi
presentati.
Riportiamo
brevemente alcune indicazioni del manuale in relazione ad alcuni articoli del D.P.R.
459/96 allo scopo di informare gli operatori sui principali dispositivi e sulle
caratteristiche di sicurezza di cui le
macchine devono essere dotate ed a cui i costruttori, per legge, devono
conformarsi.
Ad
esempio in relazione ai
requisiti
essenziali di sicurezza e salute:
-
“le macchine per costruzione devono essere atte a funzionare, a essere regolate
ed a subire manutenzioni senza che tali operazioni, se eseguite nelle
condizioni previste dal fabbricante, espongano a rischi le persone;
-
il fabbricante deve informare gli utilizzatori dei rischi residui dovuti
all’incompleta efficacia delle misure di protezione adottate, indicare se è
richiesta una formazione particolare e segnalare se è necessario l’utilizzo di
un D.P.I.;
-
nelle condizioni d’uso previste devono essere ridotti al minimo possibile il
disagio, la fatica, le tensioni psichiche dell’operatore, tenuto conto dei
principi dell’economia;
-
la macchina deve essere fornita completa di tutte le attrezzature e gli
accessori speciali essenziali per poterla regolare ed eseguirne la manutenzione
ed utilizzarla senza alcun rischio”.
O
in relazione ai
comandi:
-
“i dispositivi di comando devono essere chiaramente visibili, individuabili e
contrassegnati da una marcatura adatta. Inoltre devono essere disposti in modo
tale da garantire una manovra sicura, univoca e rapida;
-
la macchina deve essere provvista di dispositivi di segnalazione (quadranti,
segnali etc…) ed indicazioni la cui conoscenza è necessaria per un
funzionamento sicuro. Dal posto di comando l’operatore deve poter vedere
l’indicazione dei sopra citati dispositivi;
-
dal posto di comando principale l’operatore deve poter essere in grado di
assicurarsi dell’assenza di persone esposte nella zona a rischio. Se ciò non
fosse possibile il sistema di comandi deve essere costruito e progettato in
modo che ogni messa in marcia della macchina sia preceduta da un segnale di
avvertimento sonoro e/o visivo”.
Riportiamo
altre indicazioni:
-
“
avviamento: l’avviamento della
macchina deve essere possibile soltanto con un’azione volontaria su un
dispositivo di comando posto a tal fine;
-
dispositivo di arresto: in ogni
macchina, presso il posto di lavoro, deve essere disposto un dispositivo di
comando che consenta l’arresto generale in condizioni di sicurezza;
-
arresto di emergenza: ogni macchina
deve essere munita di uno o più dispositivi di arresto di emergenza che
consentano di evitare situazioni di pericolo che rischiano di prodursi
imminentemente o che si stiano producendo;
-
stabilità: la macchina deve essere
costruita o progettata in modo che nelle condizioni di funzionamento previste
(eventualmente tenendo in considerazione le condizioni climatiche) sia tale da
consentire l’utilizzazione senza rischio di rovesciamento, di caduta, o di
spostamento intempestivo”.
In
particolare gli
elementi mobili della
macchina “devono essere progettati, costruiti e disposti per evitare i
rischi oppure, dove sussistono rischi, essere muniti di protezione o
dispositivi di sicurezza in modo tale da prevenire qualsiasi rischio di
contatto che possa provocare infortuni”.
I dispositivi
di protezione devono essere concepiti ed “inseriti nel sistema di comando
in modo che:
-
la messa in moto degli elementi mobili non sia possibile fino a che l’operatore
può raggiungerli;
-
la persona esposta non possa accedere agli elementi mobili in movimento;
-
la loro regolazione o movimento richieda un movimento volontario, ad esempio l’uso
di un attrezzo, di una chiave, etc”.
Uno
specifico capitolo del manuale è dedicato all’uso in sicurezza della pala
meccanica, con riferimento anche all’uso di protezioni come la
cintura di sicurezza (“non allacciarla
dietro la schiena, ecc…”) in modo specifico “nelle cabine con struttura di
protezione ROPS dove, in caso di ribaltamento della macchina, a fronte della
garanzia di una deformazione minima del telaio della stessa cabina, è
indispensabile che l’operatore resti vincolato al posto di guida per evitare
danni fisici (schiacciamento, cesoiamento ecc…)”.
Un
paragrafo specifico del manuale della Scuola Edile
Bresciana è dedicato alla
stabilità
dei mezzicon riferimento alla guida su terreni sconnessi, in pendenza, in
concomitanza di buche,avvallamenti, fossi, ecc…. La guida deve essere prudente
e la velocità moderata, per evitare il rischio di ribaltamento.
Un
parte è dedicata anche ai
lavori in
prossimità di corsi fluviali.
L’operatore
“deve sempre valutare le caratteristiche della superficie di appoggio dei
cingoli o delle ruote, onde escludere il rischio di smottamenti o
sprofondamenti pericolosi che possono compromettere la stabilità della macchina”.
In particolare “nell’alveo di fiumi è molto importante prestare attenzione al
piano di appoggio della macchina: il terreno può cedere in modo repentino e la
macchina sprofondare rapidamente”.
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