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"Usare in sicurezza le bombole e i serbatoi di GPL"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
19/06/2012 - Nei giorni scorsi PuntoSicuro
ha affrontato il tema della
sicurezza
nell’uso e nella gestione dei gas con riferimento specifico alle bombole di gas
nei laboratori, ai rischi e alle precauzioni correlate a diversi gas
industriali, dai gas infiammabili ai gas compressi.
Oggi
ci soffermiamo in particolare sui
gas di
petrolio liquefatto (GPL) con riferimento agli atti del seminario “
Sicurezza nell’uso dei gas compressi e liquefatti”, riportati sul sito
dell’ Università degli studi di
Parma; seminario che si è tenuto al Campus Universitario di Parma il 6
luglio 2010.
L’intervento
“
GPL in serbatoi”, a cura dell’ing. Luca Moroni (Gruppo
Socogas Spa), ricorda innanzitutto che
il GPL, una miscela di idrocarburi a basso peso molecolare, proviene “dai
giacimenti di estrazione del gas metano e del greggio, oppure dalla
distillazione del petrolio” e viene “generalmente commercializzato in bombole o
in piccoli serbatoi”.
Questo
gas è di per sé inodore e “viene odorizzato di modo che possano essere
avvertite eventuali perdite anche senza strumentazione”.
Poiché
il GPL allo stato gassoso ha una densità superiore a quella dell'aria “in caso
di fuoriuscite accidentali tende a concentrarsi ristagnando al suolo e nelle
cavità, causando situazioni potenzialmente pericolose”.
L’intervento
si sofferma poi su
serbatoi e bombole:
-
serbatoi esterni: “sono stati i
primi ad essere utilizzati per la distribuzione
del GPL e sono tuttora in uso. Risultano di immediata e facile
installazione: è necessario di base solo predisporre un basamento in cemento e
una normale recinzione metallica di protezione
L’installazione esterna consente un costante controllo a vista dello
stato dell’attrezzatura e, all’occorrenza, una grande facilità di
manutenzione”;
-
serbatoi da interro a protezione
catodica: “costituiscono una soluzione comoda, sicura e invisibile, che
dimezza le distanze di sicurezza interne richieste dalle norme vigenti. La lunga permanenza nel terreno di questo
tipo di serbatoi da interro, è garantita da una speciale vernice ad elevato
spessore e da una protezione catodica contro la corrosione, in grado di
assicurare per oltre 20 anni l’integrità del serbatoio, anche in mancanza del
30 % di rivestimento”;
-
serbatoi da interro con guscio in
polietilene: “il guscio in polietilene a tenuta stagna di questo tipo di
serbatoio da interro, garantisce la massima protezione da tutto ciò che è
presente nel terreno (acqua, sostanze chimiche, microrganismi e animali,
radici). L’intercapedine che si crea tra
il serbatoio e guscio rende più facile l’ispezione periodica per il controllo
dello stato dell’attrezzatura”;
-
bombole mobili: “normalmente
contengono dai 10 ai 25 kg di gas liquefatto con un riempimento massimo
dell'80% del volume. Lo spazio residuo compensa la pressione al variare della
temperatura ed evita la fuoriuscita di liquido. La bombola non deve mai essere
utilizzata orizzontale o capovolta al fine di evitare l’uscita di gpl in fase
liquida”.
Il
relatore presenta poi il
quadro
normativo in materia d’installazione, ad esempio con riferimento - per le installazioni
di serbatoi GPL
fino ad una capacità di 13 m3, destinati a privati, piccole
industrie o altro – al D.M. 14 Maggio 2004 e al D.M. 5 Luglio 2005.
Ricordiamo
che uno dei punti toccati dal cosiddetto Decreto Sviluppo, recante “Semestre
europeo – Prime disposizioni urgenti per l’economia” (DL n. 70/2011 convertito
in legge n. 106 del 12 luglio 2011, in G. U. n. 160 del 12 luglio 2011) ha
riguardato proprio i piccoli serbatoi di GPL. Infatti per ridurre gli
adempimenti connessi all’utilizzo di questi serbatoi l’ articolo 2, comma 16-septies, del Decreto legge 29
dicembre 2010, n. 225,
convertito con modificazioni dalla legge 26 febbraio 2011 (con
riferimento alla verifica, a cura delle imprese fornitrici, dei serbatoi presso
i piccoli depositi GPL in esercizio da 25 anni dalla prima installazione),
è stato abrogato.
Sempre
in relazione al quadro normativo il relatore ricorda che le installazioni di
bombole mobili fino ad una capacita di 150 litri sono regolamentate dalla
norma UNI CIG 7131.
PuntoSicuro
ha dato inoltre informazione della nuova edizione
della norma UNI EN 12816:2011 che sostituisce la versione del 2002 e che
riguarda le procedure per il trattamento, la messa in sicurezza e lo
smaltimento delle bombole trasportabili e ricaricabili per GPL.
Passiamo
ad alcune indicazioni relative all’
uso
dei serbatoi.
Ad
esempio si sottolinea che “l’utente deve essere informato sulle limitazioni
imposte al contorno della zona di installazione del serbatoio per quanto
riguarda in particolare i seguenti divieti: parcheggio, piantagione, transito
di veicoli, costruzione, deposito di materiali combustibili, installazione di
apparecchiature o attrezzature che possano produrre correnti vaganti. Tali
prescrizioni sono normalmente riportate nella scheda ‘informazioni all’utenza’
allegata ai contratti che sono sottoscritti tra le società di fornitura e gli
utenti”.
Informazioni
relative all’
uso delle bombole:
-
“una bombola di GPL
piena deve contenere al massimo l’80% di liquido e il 20% di vapore;
-
la bombola deve essere riempita esclusivamente fino all’80% del suo volume. Una
bombola riempita completamente può scoppiare;
-
le bombole ad uso domestico devono essere sempre acquistate presso i
rivenditori autorizzati;
-
è estremamente pericoloso e per questo severamente vietato dalla legge riempire
le bombole dai distributori di GPL per auto o con mezzi artigianali. Solo gli
stabilimenti autorizzati possono riempire le bombole. Il riempimento abusivo è
sanzionato penalmente e con ammenda pecuniaria. La sanzione colpisce
direttamente l'utente;
-
la bombola vuota non deve essere gettata o abbandonata ma va riconsegnata al
rivenditore dal quale si acquista la bombola piena;
-
dopo ogni sostituzione della bombola, eseguire la prova di tenuta degli
allacciamenti con acqua saponata (mai con fiamma), prima di provare
l'accensione degli apparecchi;
-
la bombola deve rimanere sempre verticale, con il rubinetto in alto;
-
la sostituzione della bombola
deve essere eseguita con il rubinetto chiuso;
-
non bisogna effettuare la sostituzione in presenza di fiamme scintille o apparecchi
elettrici in funzione;
-
il tubo flessibile di gomma, di lunghezza non superiore a 1,5 m, deve essere di
tipo adatto per GPL, marcato UNI 7140, deve essere controllato frequentemente,
non deve presentare strozzature e stiramenti. Va fissato al portagomma con
fascetta di sicurezza e deve essere sostituito entro la data stampigliata sul
tubo stesso”.
L’intervento
riporta poi indicazioni relative ai
comportamenti
in caso d’emergenza:
-
“chiudere i rubinetti generali del gas dell’impianto interno e del serbatoio /
bombola;
-
se la perdita è all’
interno del
fabbricato: aprire le finestre per arieggiare i locali; spegnere eventuali
fuochi; spegnere l’interruttore generale dell’elettricità; evacuare i locali;
-
se la perdita è all’
esterno: chiudere
i rubinetti sui contenitori; evitare che qualcuno si avvicini al punto di fuga;
lasciare che il gas fuoriesca, senza tentare interventi”;
-
da un telefono esterno ai locali, avvertire “l’assistenza tecnica della ditta
fornitrice. In caso di pericolo immediato chiamare direttamente i Vigili del
Fuoco”.
Concludiamo
ricordando che il documento agli atti, che invitiamo i nostri lettori a
visionare integralmente, riporta ulteriori informazioni sull’installazione e
sui controlli periodici di serbatoi e bombole.
“ GPL
in serbatoi”, a cura dell’ing. Luca Moroni (Gruppo Socogas Spa), intervento al seminario “Sicurezza nell’uso
dei gas compressi e liquefatti” (formato PDF, 654 kB).
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