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"Le novità relative alla formazione per la sicurezza"
fonte www.puntosicuro.it / Formazione ed informazione
20/06/2012 - Il 4 giugno scorso si è tenuto a Milano il convegno “
Le novità su salute e sicurezza sul lavoro”,
un convegno organizzato dalla Consulta Interassociativa
Italiana per la Prevenzione ( CIIP) che rappresenta diverse associazioni professionali e
scientifiche che operano nei settori della medicina del lavoro, dell'igiene
industriale, della protezione ambientale, della sicurezza del prodotto e
dell'ergonomia.
Il convegno – i cui atti sono stati recentemente
pubblicati sul sito della Consulta – si è soffermato in particolare su alcuni documenti
prodotti dalla Commissione Consultiva Permanente per la salute e sicurezza sul
lavoro, istituita ai sensi del Decreto legislativo 81/2008, e dalla
Conferenza Permanente per i Rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province
Autonome di Trento e di Bolzano. Con particolare riferimento alla qualificazione
dei formatori, alla formazione dei datori di lavoro RSPP e alle attrezzature di
lavoro per le quali è richiesta una specifica abilitazione degli operatori.
Veniamo
ad un breve sunto di alcuni interventi.
L’
intervento di
Nicoletta Cornaggia, dirigente della Direzione Generale Sanità della
Regione Lombardia e componente del Coordinamento tecnico interregionale della
prevenzione nei luoghi di lavoro, ha ricordato l’applicazione in Lombardia del
Piano regionale 2011/2013 per la
promozione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Piano approvato con Dgr
n. 1861 dell’8 giugno 2011 e sottoscritto anche, attraverso una specifica Intesa per l’applicazione del piano, dalle
associazioni datoriali e sindacali.
La
relatrice – che PuntoSicuro si propone di intervistare per approfondire alcuni
dei temi sviluppati nel convegno – ha riproposto alcuni dei principi alla base
del Piano regionale e ribadito l’importanza essenziale, per ogni politica
legata alla prevenzione, della formazione alla sicurezza, sia intesa come
formazione dei soggetti aziendali che come formazione in
ambito scolastico.
Questi
alcuni dei temi trattati dalla relatrice in merito alla formazione:
-
collaborazione con gli organismi
paritetici: ad esempio ha preso in esame le difficoltà nel riconoscimento
degli organismi paritetici che
corrispondono ai criteri proposti dalle circolari prodotte dal Ministero del
Lavoro;
-
format degli attestati di frequenza,
con riferimento alle modalità di registrazione e alla tracciabilità del
documento;
-
metodologia e-learning: deve
valorizzare multimedialità, interattività con i materiali per favorire percorsi
di studi personalizzati e interazione umana tra discenti e docenti/tutor.
La
D.essa Cornaggia ha poi confermato - come da documenti già approvati dalla
Regione Lombardia nel 2006 – il numero massimo d’aula di
30 partecipanti sia che si tratti di formazione di base, sia che
si tratti di aggiornamento.
Riguardo
a questo tema ricordiamo la recente risposta del Viceministro del Lavoro,
Michel Martone, ad una interrogazione parlamentare dell’on. Boccuzzi (intervenuto
al convegno tramite collegamento telefonico). Risposta che conferma - con
riferimento ai corsi di formazione e aggiornamento per i responsabili e per gli
addetti dei servizi di prevenzione e protezione aziendale in materia di salute
e sicurezza sul lavoro – che nella futura revisione dell’Accordo Stato-Regioni
del 26 gennaio 2006 il rilascio dei Crediti per RSPP e ASPP
sarà consentito solo nei corsi veri e con un numero massimo di 30 partecipanti.
L’
intervento di Donato Lombardi
(Coordinamento tecnico interregionale della prevenzione nei luoghi di lavoro,
Provincia Trento) inizia con alcune informazioni su:
-
sperimentazione relativa alla formazione
di addetti e responsabili del servizio di prevenzione e protezione: si è conclusa con un documento che ha messo in
rilievo alcune criticità;
-
prossime linee guida condivise: linee
guida – già anticipate
da PuntoSicuro - che parleranno anche di collaborazione con gli organismi
paritetici, dell’ utilizzo
dell’e-learning, della formazione specifica e/o aggiuntiva e dell’obbligo
di aggiornamento degli RSPP.
Il
relatore si sofferma poi sull’
accordo
relativo alla formazione datori di lavoro RSPP, approvato il 21 dicembre
2011 e entrato in vigore il 12 gennaio 2012 (non il 26 gennaio): Ad esempio con
riferimento:
-
alla formazione con durata minima di 16 ore e massima di 48 ore, che non
ricomprende tuttavia la formazione per addetti primo soccorso e addetti alla
prevenzione incendi;
-
ai soggetti formatori;
-
ai requisiti dei docenti;
-
ai tre differenti livelli di rischio;
-
ai contenuti divisi in 4 moduli;
-
alla valutazione e all’aggiornamento;
-
alla formazione a
distanza e all’e-learning.
In
relazione all’e-learning e alle prove di valutazione, il relatore sottolinea
che ci sono ancora alcuni dubbi relativi alla
verifica finale di apprendimento che va effettuata secondo
l’accordo in presenza. Si sta cercando di capire con il Ministero se la
verifica finale possa comunque avvenire per via telematica, ad esempio tramite
video presenza.
Infine
il relatore si è soffermato sull’accordo che individua le
attrezzature di lavoro per le quali è richiesta una specifica
abilitazione degli operatori, nonché le modalità per il riconoscimento di
questa abilitazione.
Ad
esempio ha affrontato il tema del riconoscimento della formazione pregressa,
cioè con riferimento alla eventuale validità dei corsi già effettuati alla data
di entrata in vigore dell’accordo.
L’
intervento di
Antonio Leonardi (Commissione consultiva art. 6, D. Lgs. 81/2008,
Regione Sicilia), affronta infine la
figura
del formatore, ricordando, innanzitutto il buon funzionamento della
Commissione Consultiva, rispetto ad altri organismi (ad esempio il Comitato per
l’interpello).
Il
18 aprile sono stati approvati dalla Commissione Consultiva Permanente ai sensi
dell’art. 6, comma 8, lett. m-bis) del D. Lgs. n. 81/2008 e s.m.i. i Criteri di
qualificazione della figura del formatore per la salute e sicurezza sul lavoro,
criteri che hanno richiesto 2 anni di lavoro e una trentina di riunioni circa.
Il
dibattito di questi due anni ha richiesto l’accettazione di alcuni compromessi
tra le parti: su alcuni punti le Regioni hanno dovuto fare alcuni passi
indietro per permettere l’approvazione dei Criteri. Tuttavia, ricorda il
relatore, ci sarà una
fase di
sperimentazione che permetterà successivamente di apportare eventuali miglioramenti
al documento approvato.
I
criteri individuati rappresentano il
livello base richiesto per la figura del formatore-docente in materia di salute
e sicurezza e tengono conto delle peculiarità dei settori di riferimento.
I
criteri, che nascono come completamento degli accordi del 21 dicembre, non
riguardano figure come il responsabile del progetto formativo o il soggetto
erogatore della formazione.
Non
riguardano neanche la qualificazione del formatore in riferimento ai corsi per
Coordinatori per la progettazione e esecuzione dei lavori, per RSPP/ASPP o in
riferimento ai corsi abilitanti all’utilizzo dei macchinari (addestramento).
Una
criticità sollevata è relativa proprio
al confronto con i requisiti per i formatori dei corsi di RSPP che, ad oggi,
richiedono ancora solo un’esperienza biennale di insegnamento o professionale. In
questo senso la Commissione Consultiva ha iniziato un percorso che porterà al
futuro aggiornamento degli accordi del 2006 relativi ai corsi per RSPP.
Dopo
aver ricordato il
prerequisito di base
e i
sei criteri generali richiesti,
già presentati in precedenti articoli di PuntoSicuro, si
sottolinea che i Criteri devono ancora passare in Conferenza Stato-Regioni (la data
non è ancora fissata) e non entreranno in vigore subito, ma dopo 12 mesi di
transizione.
Nel
frattempo continueranno a valere per il formatore (ex articolo 34 e 37, D.Lgs.
81/2008) i
tre anni di esperienza
quale professionista o docente.
E
anche in questo caso – secondo il relatore - se i tre anni come professionista
sono documentabili, i tre anni come insegnante sono un “concetto” meno chiaro.
Quante ore all’anno sono necessarie per far valere un anno di insegnamento?
Insomma
ci sono ancora delle ombre che si dissolveranno solo quando i Criteri entreranno
in vigore.
Infine
segnaliamo l’
intervento di
Giancarlo Bianchi (vicepresidente CIIP) relativo al
riconoscimento delle associazioni
professionali.
Infatti
in quasi tutti i paesi europei per la qualifica delle figure professionali è
importante il riconoscimento delle associazioni professionali, riconoscimento
che nel nostro paese non è ancora attivo.
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