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"Imparare dagli errori: i rischi di motocoltivatori e alberi cardanici"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
05/07/2012 -
Da qualche settimana la rubrica “Imparare dagli errori” sta offrendo
alcuni scorci del panorama non confortante - in termini di quantità e gravità
degli infortuni - degli
incidenti di
lavoro nel comparto agricolo e forestale.
Abbiamo
parlato, nei giorni scorsi, di motoseghe
in attività di taglio alberi e ci soffermiamo invece oggi sulle dinamiche
di incidenti correlati all’uso di
motocoltivatori
e alberi cardanici; nonché, come abitudine di questa rubrica, su
suggerimenti e misure di prevenzione che si possono trarre dai documenti
presentati da PuntoSicuro.
Ricordiamo
che i casi presentati sono relativi alle schede di INFOR.MO.,
strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al sistema di
sorveglianza degli infortuni mortali e gravi.
I casi
Il
primo caso è relativo ad
attività di raccolta e trasporto albicocche.
Un
lavoratore sta affrontando una ripida discesa del frutteto alla guida del motocoltivatore
di proprietà. Perde il controllo dell’attrezzatura e va a urtare una pianta
di frutta, rimanendo schiacciato tra il fusto dell'albero e la sponda del
mezzo.
Tra
i fattori determinanti dell’incidente la scheda di INFOR.MO. riporta il terreno
ripido e scosceso e il carico eccessivo portato dal motocoltivatore.
Il
secondo caso è relativo ad
attività di coltivazione in un vigneto.
Il
giunto cardanico del motocoltivatore cingolato afferra i vestiti del
coltivatore diretto e questi viene trascinato dall'albero del giunto in
rotazione.
Tra
gli elementi causali rilevati dalla scheda:
-
la lavorazione in prossimità del giunto cardanico;
-
la mancanza di protezioni fisse nel giunto cardanico.
Il
terzo caso è relativo a
operazioni di carico per il trasporto
liquame.
Dalle
informazioni assunte in sede di sopralluogo successivo all’incidente si
ipotizza che il titolare, benché in pensione, della propria azienda agricola
abbia “collegato il carro per il trasporto liquame al trattore, collegato la
relativa pompa a vuoto per mezzo dell’albero cardanico e abbia iniziato le
operazioni di carico”.
Per
cause non conosciute “si avvicinava alla pompa a vuoto e all’albero e
quest’ultimo in rotazione probabilmente agganciava i vestiti provocando
l’amputazione delle braccia. In vicinanza della pompa (circa 2 m) si
rinvenivano un oliatore e un contenitore con olio”.
Anche
in questo caso si rileva l’assenza di protezioni adeguate dell’ albero
cardanico e un abbigliamento inadeguato al lavoro da svolgere (vestiva con
un grembiule anzichè con una tuta).
infine
un
quarto caso relativo al
traino di un carro spargiletame a mezzo di
una trattrice agricola.
Un
lavoratore alla fine del traino si trova nel piazzale del capannone
dell’azienda. Probabilmente “sentendo qualche rumore anomalo, sintomo di
malfunzionamento del mezzo, e per verificarne la provenienza”, scende dalla
trattrice, senza spegnere il motore. “L’avvicinamento e il contatto con una
parte del giubbotto con la forcella dell’albero cardanico in rotazione è
risultato fatale per il lavoratore”: trascinato in rotazione, gli ha provocato
lesioni mortali. Dall’esame del macchinario “si è constatata la non perfetta
protezione della parte di collegamento del giunto cardanico con l’albero del
carro spargiletame, in particolare: il perno di collegamento della forcella
dell’elemento cardanico risulta sporgente (incrementando il rischio di
impigliamento)”.
La prevenzione
Riguardo
alla prevenzione degli incidenti nell’uso di queste attrezzature di lavoro,
PuntoSicuro ha presentato nei mesi scorsi un numero monografico dei “ I Quaderni della regione Piemonte – Agricoltura” dal titolo
“ Nuove
regole per le macchine agricole - Le nuove regole per l’immissione sul mercato
di macchine nuove e per le verifiche di sicurezza di macchine usate”.
Tra
i
rischi potenzialmente più
gravi connessi con l’utilizzo del motocoltivatore - una
macchina condotta a piedi che viene “utilizzata solitamente per lavorazioni in
terreni collinari, in serre e in appezzamenti di ridotte dimensioni” - merita
particolare attenzione il
rischio
di movimenti incontrollati della macchina.
Queste
sono alcune
misure di prevenzione
in relazione a questo rischio:
-
“per evitare il rischio di schiacciamento, i movimenti della macchina e
l’azionamento degli utensili di lavoro devono essere possibili solo agendo sui
comandi ad azione sostenuta che
devono essere localizzati sulle stegole. I comandi ad azione sostenuta non
devono sporgere dalla estremità delle stegole. La macchina o gli utensili non
devono porsi in movimento a meno che l’operatore sia in grado di afferrare
contemporaneamente il comando e le stegole”;
-
“per evitare il rischio correlato con la perdita di controllo della macchina,
in caso di rilascio da parte dell’operatore del comando ad azione mantenuta si
deve ottenere lo
spegnimento
immediato e automatico del motore”;
-
“per scongiurare il rischio di schiacciamento, in tutte le macchine provviste
di retromarcia, non deve essere possibile passare direttamente dalla marcia in
avanti alla retromarcia. Questa prescrizione è soddisfatta per esempio dalla
presenza di una posizione di folle. In caso di motocoltivatori
e motozappatrici con ruote motrici non deve essere possibile far funzionare
simultaneamente gli utensili di lavoro e la retromarcia (per esempio per mezzo
di un blocco meccanico sulla retromarcia)”;
-
per evitare il rischio di movimenti incontrollati, la macchina “deve essere
equipaggiata, oltre che del comando ad azione sostenuta, con un dispositivo che
impedisca l’avviamento del motore” se la trasmissione del moto alle ruote o
agli utensili è inserita. “Questo dispositivo non è necessario se il
sistema di avviamento è progettato e posizionato in maniera tale che
l’operatore per azionarlo non necessiti di trovarsi all’interno della zona di
pericolo” (il documento offre indicazioni precise e immagini relative alla
“zona di pericolo”).
Il
documento della Regione Piemonte offre ulteriori
suggerimenti in relazione ad
altri rischi e problematiche connesse
alla sicurezza dei motocoltivatori con riferimento a
comandi manuali,
identificazione
dei comandi,
ripari delle parti in movimento,
protezione dai gas di
scarico, protezione dalle superfici calde,
freni
e
collegamenti elettrici.
Veniamo
alla prevenzione degli incidenti correlati agli
alberi cardanici.
L’ albero cardanico
- “organo meccanico che consente la trasmissione del moto rotatorio tra una
macchina motrice, in genere la trattrice agricola, ad una macchina operatrice,
consentendo al contempo all’insieme trattrice-macchina operatrice di eseguire
curve e spostamenti reciproci” - è tra le
principali cause di infortunio sul lavoro nel comparto agricolo: la sua
incidenza, va sottolineato, riguarda la gravità degli incidenti, prima ancora
della frequenza di accadimento”. In particolare “per scongiurare danni agli
operatori, le norme prevedono che l’attrezzatura sia
completa di protezioni antinfortunistiche; si tratta di diversi
componenti, molti dei quali prodotti in plastica ad alta resistenza e
relativamente insensibile alle escursioni termiche. Inoltre sono prese in
considerazione altre parti, quali: le cuffie, costituite da imbuti di base e
fasce di estremità; le ghiere di collegamento, per consentire la rotazione dell’albero
rispetto alla protezione; i tubi telescopici; le catenelle di ritegno, atte ad
impedire il parziale trascinamento in rotazione della protezione rispetto
all’albero cardanico, ad esempio in presenza di scarsa lubrificazione; i
pittogrammi applicati alle protezioni, il cui significato deve essere
illustrato nel manuale d’uso
e manutenzione.
Spesso
la dinamica degli incidenti consiste nell’
impigliamento
e nel
trascinamento da parte dell’organo
in rotazione.
Questi,
per concludere, alcuni
accorgimenti molto
importanti ai fini della prevenzione di incidenti sul lavoro:
-
“innanzitutto, nella trasmissione cardanica del moto, occorre verificare che i
dispositivi di sicurezza montati sulla trattrice siano installati
correttamente, siano integri in tutte le loro parti e comprendano anche uno
scudo protettivo in lamiera ed un riparo terminale in corrispondenza
dell’alberino di trasmissione;
-
in secondo luogo, gli operatori devono indossare abiti da lavoro aderenti,
privi di parti svolazzanti, come lacci, cravatte, sciarpe, spesso causa
scatenante nelle dinamiche di infortunio;
-
un altro utile accorgimento, in seguito ad episodi purtroppo verificatisi con
esito drammatico, consiste nel tenere raccolte le chiome fluenti, in quanto
facile presa per gli organi rotanti;
-
è necessario inoltre accertarsi che nella zona circostante alla macchina in
lavorazione con la trasmissione del moto in azione non vi siano terze persone
e, in particolare, bambini”.
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