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"Ilva Taranto, il ministero lavora ad un Accordo di programma"
fonte www.insic.it / Ambiente
23/07/2012 -
Clini prepara il Patto per Taranto, partendo dalle bonifiche. Le
amministrazioni locali aspettano di conoscere le risorse da stanziare
per il risanamento. Intanto, approvati due provvedimenti normativi
regionali in materia di emissioni e polveri.
Nella giornata del 18 luglio, Governo, Regione, parlamentari ed enti locali si sono riuniti a Palazzo Chigi per concordare le misure necessarie ad assicurare in tempi rapidi l'avvio di opere di bonifica e recupero ambientale della città di Taranto.
Il ministro dell’Ambiente, Clini ha lanciato l’idea di definire un Accordo di Programma, che sarà discusso la settimana prossima, e che individuerà nel dettaglio le risorse finanziare, i progetti e le modalità attuative per mantenere lo stabilimento in città, nella convinzione che non si deve perdere il sito produttivo tarantino, e che l’Accordo che seguirà dai prossimi incontri dovrà essere condiviso pienamente dall’azienda.
Analoga preoccupazione per un addio dell’Ilva dalla Regione, era stata espressa dagli amministratori locali, per i quali il risanamento dell’Ilva è una questione nazionale, in quanto non solo l’azienda fornsice lavoro a 12mila dipendenti diretti, ma rappresenta anche una delle colonne dell’industria manifatturiera italiana che alimenta il 40% delle aziende italiane che utilizzano acciaio. La sua chiusura potrebbe quindi assestare un duro colpo all’economia italiana, costringendo le aziende che necessitano l’acciaio, a rivolgersi all’estero.
Ma in cosa consisterà l’Accordo che le Istituzioni stanno preparandosi ad approvare?
L'accordo che ha proposto Clini riguarderebbe essenzialmente le bonifiche delle aree inquinate: la Regione ha già annunciato la sua disponibilità a stanziare 100 milioni per il disinquinamento richiedendo uno sforzo finanziario doppio al Governo nazionale, ipotesi in fase di trattativa. L’obiettivo è evitare che la Procura di Taranto proceda con il sequestro dell’area per disastro ambientale, a seguito dell’inchiesta che vede indagati gli ex presidenti dell'Ilva l'ex direttore del siderurgico di Taranto, per le emissioni pericolose dello stabilimento e l’inquinamento da esso prodotto.
Mentre si cercano risorse finanziarie per le bonifiche, il consiglio regionale ha provveduto ad emanare due importanti provvedimenti in materia ambientale: il primo è una legge locale in materia di emissioni, che assicuri la riduzione dell’inquinamento e che introduca la Valutazione di danno sanitario. Il secondo strumento è un Piano per mitigare la diffusione delle polveri dei minerali sul rione Tamburi nei giorni di maggiore ventosità: definito da Regione e Arpa Puglia, il Piano prevede l'adozione di una serie di accorgimenti e il ridimensionamento delle attività di scarico e movimentazione.
Nella giornata del 18 luglio, Governo, Regione, parlamentari ed enti locali si sono riuniti a Palazzo Chigi per concordare le misure necessarie ad assicurare in tempi rapidi l'avvio di opere di bonifica e recupero ambientale della città di Taranto.
Il ministro dell’Ambiente, Clini ha lanciato l’idea di definire un Accordo di Programma, che sarà discusso la settimana prossima, e che individuerà nel dettaglio le risorse finanziare, i progetti e le modalità attuative per mantenere lo stabilimento in città, nella convinzione che non si deve perdere il sito produttivo tarantino, e che l’Accordo che seguirà dai prossimi incontri dovrà essere condiviso pienamente dall’azienda.
Analoga preoccupazione per un addio dell’Ilva dalla Regione, era stata espressa dagli amministratori locali, per i quali il risanamento dell’Ilva è una questione nazionale, in quanto non solo l’azienda fornsice lavoro a 12mila dipendenti diretti, ma rappresenta anche una delle colonne dell’industria manifatturiera italiana che alimenta il 40% delle aziende italiane che utilizzano acciaio. La sua chiusura potrebbe quindi assestare un duro colpo all’economia italiana, costringendo le aziende che necessitano l’acciaio, a rivolgersi all’estero.
Ma in cosa consisterà l’Accordo che le Istituzioni stanno preparandosi ad approvare?
L'accordo che ha proposto Clini riguarderebbe essenzialmente le bonifiche delle aree inquinate: la Regione ha già annunciato la sua disponibilità a stanziare 100 milioni per il disinquinamento richiedendo uno sforzo finanziario doppio al Governo nazionale, ipotesi in fase di trattativa. L’obiettivo è evitare che la Procura di Taranto proceda con il sequestro dell’area per disastro ambientale, a seguito dell’inchiesta che vede indagati gli ex presidenti dell'Ilva l'ex direttore del siderurgico di Taranto, per le emissioni pericolose dello stabilimento e l’inquinamento da esso prodotto.
Mentre si cercano risorse finanziarie per le bonifiche, il consiglio regionale ha provveduto ad emanare due importanti provvedimenti in materia ambientale: il primo è una legge locale in materia di emissioni, che assicuri la riduzione dell’inquinamento e che introduca la Valutazione di danno sanitario. Il secondo strumento è un Piano per mitigare la diffusione delle polveri dei minerali sul rione Tamburi nei giorni di maggiore ventosità: definito da Regione e Arpa Puglia, il Piano prevede l'adozione di una serie di accorgimenti e il ridimensionamento delle attività di scarico e movimentazione.
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