News
"Buone prassi: una check list per i controlli dei preposti"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza
18/09/2012 - Il Decreto legislativo 81/2008 definisce
il
preposto come la “persona che, in
ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e
funzionali adeguati alla natura dell'incarico conferitogli, sovrintende alla
attività lavorativa e garantisce l'attuazione delle direttive ricevute,
controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un
funzionale potere di iniziativa”. Ed è lo stesso Testo Unico che all’articolo 19
attribuisce inoltre al preposto precisi obblighi di
sorveglianza e di verifica.
“ Check
list per la gestione dei controlli di sicurezza sul lavoro - per i Preposti”,
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata Verona, Servizio Prevenzione
Protezione, buona prassi validata nella seduta del 12 settembre 2012 dalla
Commissione consultiva permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro
Proprio
in virtù dell’importanza del ruolo del
preposto nel sistema di prevenzione e tutela della sicurezza e salute nei
luoghi di lavoro, assume rilevanza la validazione - da parte della Commissione Consultiva
Permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro nella seduta del 12
settembre 2012 - della buona prassi dal titolo “
Check list per la gestione dei controlli di sicurezza sul
lavoro - per i Preposti”.
La
finalità di questa buona prassi, che prende avvio da un progetto di ricerca, è
di “costruire, testare e definire uno strumento gestionale destinato ai
Preposti per presidiare la sicurezza nei luoghi di lavoro dell’Azienda
Ospedaliera Universitaria Integrata Verona”.
Come
descritto nel documento “
Corso di
formazione sul campo. I Beta Tester e la gestione dei controlli di sicurezza
sul lavoro”, a cura del Servizio Prevenzione Protezione dell’ Azienda
Ospedaliera Universitaria Integrata Verona, la funzione di Coordinatore
all’interno dell’organizzazione aziendale della sicurezza sul lavoro comporta
impegni rilevanti che fanno riferimento anche ad azioni di controllo e
verifica.
Tuttavia
se risulta chiaro “cosa fare”, è meno chiaro quali siano gli aspetti da presidiare
e vigilare, anche in relazione al loro alto numero in un’azienda e, nel caso
specifico, nell’Azienda Ospedaliera veronese.
Per
cui nel 2009 si è svolta presso l’Azienda ospedaliera una specifica formazione
aziendale per lo svolgimento del ruolo di preposto, formazione che ha proprio
messo in evidenza, considerando la complessità dell’azienda, la necessità di
uno strumento gestionale per supportare i coordinatori. Strumento che si è
concretizzato in un documento, in forma di
check
list costituita da 64 punti di verifica divisi in varie sezioni.
Riguardo
agli
obiettivi generali della buona
prassi validata, utilizzando la check list “i Preposti saranno in grado di:
-
individuare quali aspetti tecnici, organizzativi e procedurali relativi alla
sicurezza sul lavoro controllare e monitorare;
-
progettare e costruire documenti funzionali alla rilevazione ed aggiornamento
dei dati correlati agli aspetti di sicurezza sul lavoro;
-
programmare il controllo, il presidio ed la gestione degli aspetti della
sicurezza”.
Oltre
alla funzione di rilevazione dei dati, la check riporta inoltre “le
azioni di miglioramento che possono
essere agite direttamente dal coordinatore in modo autonomo, in un territorio
di sua giurisdizione e controllo, nel suo spazio di azione ed intervento. Ad
ogni punto di verifica corrispondono uno o più interventi di miglioramento e/o
soluzione di problemi”.
La
check list “
Controlli di sicurezza”
comprende
10 sezioni:
-
sezione 1:
generale (ad esempio con
riferimento alla verifica della mappatura aggiornata delle attività per
mansione o della redazione del documento di valutazione dei rischi per
reparto);
-
sezione 2:
DPI (verifica della presenza di
DPI, dei moduli di ricevuta relativi alla consegna del DPI, della
formazione specifica svolta, ...);
-
sezione 3:
emergenza (verifica del Piano
di Emergenza Aziendale, della presenza e aggiornamento delle planimetrie con
vie di fuga, delle uscite di sicurezza, degli estintori, ...);
-
sezione 4:
rischio videoterminali (ad
esempio in relazione alla verifica della valutazione della postazione di
lavoro);
-
sezione 5:
formazione (verifica
della presenza di un piano di inserimento aggiornato per i neoassunti, della
rilevazione dei bisogni formativi, della documentazione della formazione
svolta, ...);
-
sezione 6:
rischio MMC (verifica
della presenza dell’elenco e dell’uso degli ausili per la movimentazione, dello
svolgimento di adeguata formazione, ...);
-
sezione 7:
rischio chimico (verifica
della presenza dell’elenco delle sostanze chimiche in uso, delle schede
tecniche, del giusto immagazzinamento delle sostanze o dell’eliminazione di
quelle non utilizzate, ...);
-
sezione 8:
attrezzature e
apparecchiature (verifica della presenza dell’elenco aggiornato delle
attrezzature in uso e dei manuali relativi, dell’effettuazione di adeguati programmi
di manutenzione, della sicurezza delle bombole di gas medicali,...);
-
sezione 9:
rischio infortuni (ad
esempio la verifica della presenza di dati su frequenza e tipologia degli
incidenti del reparto);
-
sezione 10:
rischi professionali
particolari (verifica della possibilità di consultare il programma della
turnistica da parte degli operatori o le linee guida per gli operatori in
seguito ad infortunio da materiale biologico, verifica della presenza del kit
da utilizzare in caso di contaminazione da farmaci
antiblastici, ...).
Come
indicato nel progetto di ricerca “I Beta tester e la gestione dei controlli di
sicurezza sul lavoro” – che vi invitiamo a visionare nel documento approvato
dalla Commissione Consultiva - si ricorda che la check list nasce come un progetto
teorico-accademico, ma porta con sé tuttavia l’opportunità di essere analizzata
attraverso un’applicazione sperimentale.
Infatti
in informatica sono
Beta Tester
coloro che testano la funzionalità e la validità di un programma. E si è dunque
progettato di sottoporre tale check list presso un gruppo di coordinatori, allo
scopo di sperimentarla e stabilirne il destino.
Con
queste finalità è nato dunque un
corso
di formazione con l’obiettivo di testare la check list, verificandone i
contenuti e i flussi comunicativi (relativi al passaggio delle informazioni dal
coordinatore agli altri soggetti dell’organizzazione della sicurezza).
Corso
che ha dato il risultato desiderato: presenza di cambiamenti concreti nei
comportamenti e utilità degli strumenti per il governo da parte del preposto
degli aspetti di sicurezza.
Segnala questa news ad un amico
Questa news è stata letta 1165 volte.
Pubblicità