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"Come ridurre i rischi lavorativi nel settore del commercio"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
20/09/2012 - Malgrado statistiche e rapporti su incidenti e malattie professionali mostrino
come il
settore del commercio sia da
considerare uno dei comparti più a rischio, la consapevolezza di questi rischi
tra i lavoratori è ancora insufficiente. Lo mette in rilievo una recente
indagine relativa alla percezione
del rischio lavorativo in questo settore e nei settori del turismo e servizi, indagine che rileva anche
come tra gli operatori sia presente una richiesta di formazione e informazione
a salvaguardia della salute sul posto di lavoro, anche con riferimento ai
problemi legati allo stress
lavoro correlato.
Convinti
che la riduzione degli infortuni professionali passi necessariamente attraverso
un miglioramento della percezione dei rischi lavorativi, PuntoSicuro riprende
la presentazione delle schede tecniche presenti sul sito dell’ Organismo
Paritetico Provinciale (OPP) della Provincia di Varese.
Una
scheda tecnica, dal titolo “
Rischi in negozio”, è dedicata espressamente ai rischi
delle diverse attività che si possono svolgere nel settore del commercio. Dal
ricevimento dei clienti, all’attività vera e propria di vendita, dalla
sistemazione e esposizione di scatole o di prodotti nelle apposite scaffalature
o vetrine, alla pulizia del negozio e dei servizi igienici. Senza dimenticare
che in alcune attività
commerciali sono presente altre attività accessorie, come ad esempio le attività
sartoriali (realizzazione orli, misure abiti su misura, ecc.).
La
scheda ricorda che gli
spazi di lavoro
in cui operano gli operatori “devono essere organizzati al meglio, al fine di
evitare di dover frequentare ambienti divenuti eccessivamente ristretti a causa
di prodotti esposti in modo disordinato o scaffalature di esposizione
posizionate in maniera poco corretta”.
Questa
un breve classificazione dei
principali
fattori di rischio nei negozi (con riferimento anche alle attività
sartoriali):
-
“disturbi muscolo-scheletrici per posture scorrette;
-
scivolamenti e cadute a livello;
- stress
psicofisico (dovuto alla routine);
-
affaticamento visivo;
-
punture e tagli alle mani durante le operazioni di cucito;
-
movimentazione manuale dei carichi;
-
cadute dall’alto (per utilizzo delle scale);
-
contatto con sostanze irritanti;
-
inalazione polveri”.
La
scheda riporta poi - come nelle altre schede dell’organismo
paritetico relative al settore del commercio e dei servizi – specifici
suggerimenti relativi a
interventi/disposizioni/procedure
per ridurre i rischi:
-
“regolare gli orari ed i turni di lavoro tenendo conto di quanto previsto dalla
contrattualistica nazionale;
-
si provvederà a informare i lavoratori sulla ubicazione della cassetta
contenente i presidi sanitari necessari per il primo soccorso provvedendo alla
esposizione della cartellonistica necessaria alla sua individuazione;
-
si provvederà a completare l'informazione di tutti i lavoratori sui rischi
riscontrabili in azienda, sulle misure precauzionali adottate e sulle attività
di prevenzione da mettere in atto;
-
verificare che le scale portatili siano dotate di appoggi antiscivolo a
pavimento e di gradini antiscivolo” (art. 113 del Decreto legislativo 81/2008);
-
“non sovraccaricare le scaffalature oltre quanto consentito;
-
le scaffalature devono essere di portata idonea;
-
nei magazzini e nei locali di vendita dei prodotti di abbigliamento devono
essere osservati il massimo ordine, la pulizia e l'accurata disposizione di
scatole e cartoni;
-
verificare l'integrità delle attrezzature utilizzate;
-
non arrampicarsi su sgabelli o quant'altro quando si lavora nei pressi delle
vetrine di esposizione;
-
le scaffalature devono essere stabilmente fissate al soffitto o alle pareti o
comunque realizzate con una struttura tale che sia impossibile la loro caduta
per ribaltamento;
-
assicurarsi che il lavoro non venga svolto costantemente in condizioni
di stress (tempi ridotti a causa di personale insufficiente);
-
rimuovere il contante dall'immobile con regolarità; tenere il contante in
cassaforte/contenitore ad apertura ritardata; non contare e riporre denaro
apertamente; compilare norme per il maneggio del denaro e accertare che il
personale le conosca;
-
si predisporrà opera di formazione ed informazione affinché ogni operatore
sappia come comportarsi nell'eventualità di una rapina e accertarsi che le
maestranze le conoscano;
-
adottare una postura comoda ed ergonomia durante lo svolgimento dell’attività
lavorativa;
-
non assumere posizioni scomode per lunghi periodi, ma nel caso fosse
necessario, interrompere spesso il lavoro per poter rilassare la muscolatura;
-
verificare periodicamente l’integrità dei cavi delle apparecchiature elettriche
utilizzate;
-
effettuare la formazione e l’informazione degli addetti sui rischi relativi all’utilizzo
delle sostanze chimiche contenute nei prodotti detergenti utilizzati durante le
pulizie”.
La
scheda – che vi invitiamo a visionare - contiene ulteriori indicazioni sulla
formazione, informazione e addestramento,
ricordando che il mancato rispetto di questi obblighi legislativi “incide significativamente sulle probabilità
di accadimento” dei rischi considerati.
Si
ricorda, infine, che in linea generale non è previsto l’uso di dispositivi di
protezione individuale e i lavoratori non sono soggetti alla
sorveglianza sanitaria.
Tuttavia
è possibile che, in alcuni casi specifici, particolari attività di movimentazione
manuale dei carichi possano comportare la necessità di sorveglianza
sanitaria degli operatori.
Enti
bilaterali della provincia di Varese, Organismo Paritetico Provinciale, “ Rischi
in negozio”, scheda tecnica (formato PDF, 23 kB).
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