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"Il settore alberghiero, della ristorazione e del catering"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
25/09/2012 -
L'olio bollente è un grosso pericolo per gli addetti alle friggitrici. Se l'olio o il grasso non è lasciato raffreddare prima di maneggiare la friggitrice, o se i lavoratori non utilizzano adeguati dispositivi di protezione, possono verificarsi ustioni gravi.
Cosa si può fare per garantire un utilizzo sicuro delle friggitrici?
I disturbi muscoloscheletrici (DMS) da movimentazione manuale dei carichi o da attività ripetitive sono una patologia diffusa nel settore alberghiero e della ristorazione. I DMS sono disturbi legati all'attività lavorativa che colpiscono parti specifiche del corpo quali muscoli, articolazioni, tendini, legamenti e nervi. La maggior parte dei DMS da lavoro è costituita da disturbi di tipo cumulativo, frutto di un’esposizione ripetuta a carichi di alta o bassa intensità per un periodo di tempo prolungato. Rientrano peraltro nella nozione di DMS anche traumi acuti, come fratture, che possono verificarsi a causa di un infortunio. Questi disturbi interessano prevalentemente la schiena, il collo, le spalle e gli arti superiori, ma possono anche colpire gli arti inferiori.
I lavoratori del settore alberghiero e della ristorazione sono particolarmente esposti al rischio di DMS, essendo addetti sovente a mansioni che li portano a restare a lungo in postura eretta o ad assumere posizioni scorrette. Si tratta di lavori spesso fisicamente estenuanti, con stress elevato e che impongono orari di lavoro prolungati. Infine, si tratta del settore che impiega un elevato numero di lavoratori stagionali e di giovani; nel primo caso, questi lavoratori non hanno il tempo di adattarsi alla nuova situazione lavorativa, nel secondo, i lavoratori non hanno alle spalle un'esperienza di lavoro adeguata.
Cosa si può fare?
Cosa si può fare?
Cosa si può fare?
Cosa si può fare?
Cosa si può fare?
Il
settore alberghiero, della ristorazione e del catering (HORECA) è uno dei
settori in più rapida crescita in Europa. Nel 2004 questo settore impiegava
oltre 7,8 milioni di persone (Eurostat, 2005) e generava un fatturato di oltre
338 miliardi di euro (Eurofound, 2005). I principali operatori sono ristoranti
e bar, che danno lavoro a tre quarti dei lavoratori del settore. Tra gli altri
operatori si contano i campeggi, gli ostelli e le mense. Nella stragrande
maggioranza dei casi si tratta di piccole imprese, con meno di 10 dipendenti.
Le donne costituiscono poco più della metà della forza lavoro. (Eurofound 2005:
Hotels and catering - policies, issues and
the future - Industria
alberghiera e della ristorazione: politiche, problematiche e prospettive
future)
I
posti di lavoro tendono a essere stagionali, con orari irregolari, retribuzioni
basse e scarse prospettive di carriera. Una percentuale elevata delle persone
impiegate in questo settore è costituita da giovani.
Le
caratteristiche del settore alberghiero e della ristorazione che possono avere
conseguenze negative sulla sicurezza e sulla salute sul lavoro (SSL) sono:
·
carichi
di lavoro pesanti
·
posture
erette e statiche per periodi prolungati
·
contatto
con clienti (a volte difficili)
·
numerosi
turni di lavoro nelle ore serali e notturne e nei fine settimana, a scapito
dell'equilibrio vita-lavoro delle persone
·
elevati
livelli di stress
·
lavoro
monotono
·
molestie
e persino violenze da parte di clienti, colleghi e datori di lavoro
·
discriminazione
verso le donne e gli stranieri.
La
maggior parte degli infortuni si può prevenire con una gestione e supervisione
adeguate, unite a un'efficace formazione. La prevenzione degli infortuni è
parte integrante della gestione di un'azienda di successo. I datori di lavoro
possono scongiurare la maggior parte degli infortuni e delle malattie sul
lavoro individuando ed eliminando, o perlomeno riducendo al minimo, i pericoli
sul lavoro.
Vediamo
alcuni dei rischi principali e le indicazioni per evitarli.
Scivoloni,
inciampate e cadute
Scivoloni,
inciampate e cadute rappresentano
la causa più comune di infortunio nel settore alberghiero e della ristorazione,
soprattutto nei locali cucina. Si tratta di infortuni che sono principalmente
provocati da superfici rese scivolose dall'acqua, da residui di cibo o
dall'olio. L'uso delle calzature sbagliate aumenta il rischio. Una serie di
altri fattori può inoltre accrescere le probabilità di infortunio come, ad
esempio, camminare troppo in fretta o correre, la semplice distrazione e il
mancato uso dei corrimano sulle scale.
Cosa si può fare?
·
Valutare
il rischio specifico e mettere a punto un piano per eliminare o ridurre al
minimo i rischi e informare il personale.
·
Provvedere
a una corretta pulizia dell'ambiente di lavoro e delle zone calpestabili e
mantenere questi spazi liberi da ostacoli.
·
Utilizzare
calzature adeguate.
·
Garantire
un' illuminazione
idonea.
·
Chiudere
gli sportelli di forni, lavastoviglie e dispense.
·
Camminare
adagio – evitare di correre.
·
Le
scale a pioli devono essere della giusta lunghezza e le estremità inferiori e
superiori delle barre laterali vanno muniti di dispositivi antiscivolo. Non
utilizzare mai altri oggetti, come sedie, scatole o bidoni, al posto della
scala.
·
Le
trombe delle scale devono essere ben illuminate e dotate di robusti corrimano.
·
Utilizzare
tappetini antiscivolo.
·
Collocare
segnali di sicurezza per avvisare del pericolo.
·
Fare
attenzione alle zone che sono nascoste alla vista come freezer, celle
frigorifero e magazzini, banchine di carico e zone ad accesso vietato.
Utensili
taglienti e coltelli
Nelle
cucine professionali sono molto diffusi gli utensili
taglienti come affettatrici, tritacarne, frullatori e coltelli. La maggior
parte degli infortuni nelle cucine sono ferite da taglio dovute all'uso oppure
alla pulizia di questi utensili.
Cosa si può fare?
·
Valutare
il rischio specifico e mettere a punto un piano per eliminare o ridurre al
minimo i rischi e informare il personale.
·
I
coltelli devono essere ben affilati e mantenuti in buone condizioni di
funzionamento. I coltelli devono essere lavati separatamente rispetto alle
altre stoviglie.
·
Utilizzare
sempre il coltello specifico per l'operazione che si sta svolgendo.
·
Usare
un tagliere adeguato, antiscivolo.
·
I
coltelli devono essere conservati in un portacoltelli, su uno scaffale apposito
oppure su un supporto magnetico a parete.
·
Istruire
i dipendenti a un uso sicuro degli strumenti di lavoro.
·
Fare
in modo che tutte le macchine da taglio siano dotate di protezioni e che tutti
i lavoratori ne facciano uso durante l'utilizzo. Le affettatrici devono essere
dotate di protezioni per i pollici (paradita) e di dispositivi ultima fetta.
·
I
tasti di spegnimento devono essere facilmente raggiungibili.
Ustioni
e bruciature
Cosa si può fare?
·
Valutare
il rischio specifico e mettere a punto un piano per eliminare o ridurre al
minimo i rischi e informare il personale.
·
Usare
un vassoio o un carrello per servire alimenti liquidi o piatti bollenti o per
trasportare utensili caldi.
·
Avvisare
il personale di servizio e i clienti che i piatti sono caldi.
·
Dotare
le porte della cucina di finestre, in modo da garantire un passaggio sicuro per
il personale di servizio.
·
Insegnare
ai dipendenti le opportune tecniche di manipolazione di oggetti caldi, ad
esempio, come sollevare i coperchi delle pentole mantenendo il corpo a una
certa distanza.
·
Tenere
manici di tegami o pentole rivolti verso l'interno dei fornelli e non verso i
bordi esterni.
·
Alzare
gli oggetti bollenti con panni asciutti.
L'olio bollente è un grosso pericolo per gli addetti alle friggitrici. Se l'olio o il grasso non è lasciato raffreddare prima di maneggiare la friggitrice, o se i lavoratori non utilizzano adeguati dispositivi di protezione, possono verificarsi ustioni gravi.
Cosa si può fare per garantire un utilizzo sicuro delle friggitrici?
·
Usare
dispositivi automatici per immergere gli alimenti.
·
Attendere
il giorno dopo prima di smaltire l'olio e i grassi residui, in modo che il
contenuto della friggitrice si sia raffreddato.
·
Assicurarsi
che i contenitori siano sufficientemente grandi e resistenti alle alte
temperature.
·
Indossare
adeguati dispositivi di protezione individuale.
Movimentazione
manuale di carichi e disturbi muscoloscheletrici
Molte
delle attività proprie di questo settore richiedono operazioni di movimentazione
manuale di carichi: sollevare pentole e tegami pieni oppure cestelli di
lavastoviglie, portare pile di piatti, sporgersi sulle friggitrici per pulirle
e aspirare. Un lavoratore può riportare lesioni di questo tipo con un unico
grave incidente, ma spesso anche in seguito all'accumulo di stress e tensione
nel lungo periodo. Sollevare e trasportare oggetti pesanti è una delle
principali cause di mal di schiena, mentre svolgere attività ripetitive che
richiedono l'uso della forza e l'assunzione di posture scorrette può
danneggiare le estremità superiori.
I disturbi muscoloscheletrici (DMS) da movimentazione manuale dei carichi o da attività ripetitive sono una patologia diffusa nel settore alberghiero e della ristorazione. I DMS sono disturbi legati all'attività lavorativa che colpiscono parti specifiche del corpo quali muscoli, articolazioni, tendini, legamenti e nervi. La maggior parte dei DMS da lavoro è costituita da disturbi di tipo cumulativo, frutto di un’esposizione ripetuta a carichi di alta o bassa intensità per un periodo di tempo prolungato. Rientrano peraltro nella nozione di DMS anche traumi acuti, come fratture, che possono verificarsi a causa di un infortunio. Questi disturbi interessano prevalentemente la schiena, il collo, le spalle e gli arti superiori, ma possono anche colpire gli arti inferiori.
I lavoratori del settore alberghiero e della ristorazione sono particolarmente esposti al rischio di DMS, essendo addetti sovente a mansioni che li portano a restare a lungo in postura eretta o ad assumere posizioni scorrette. Si tratta di lavori spesso fisicamente estenuanti, con stress elevato e che impongono orari di lavoro prolungati. Infine, si tratta del settore che impiega un elevato numero di lavoratori stagionali e di giovani; nel primo caso, questi lavoratori non hanno il tempo di adattarsi alla nuova situazione lavorativa, nel secondo, i lavoratori non hanno alle spalle un'esperienza di lavoro adeguata.
Cosa si può fare?
·
Esaminare
le zone di lavoro per individuare eventuali rischi di DMS e, soprattutto, per
stabilire se è possibile evitare sollevamenti e trasporto di carichi.
·
Utilizzare
ove possibile mezzi meccanici come carrelli a due o a quattro ruote.
·
Modificare
la disposizione del luogo di lavoro d'accordo con il lavoratore e assicurarsi
che i dipendenti ricevano istruzioni adeguate per il corretto utilizzo dei
mezzi meccanici.
·
Se
è necessario, sollevare o trasportare un carico, tenere quest'ultimo il più
possibile vicino al corpo.
·
Acquistare
dai fornitori carichi più leggeri e quantità più ridotte.
·
Immagazzinare
le merci sugli scaffali in piena sicurezza.
Rumore
Il settore
alberghiero e della ristorazione è contraddistinto da un elevato livello di
inquinamento acustico: si pensi, per esempio, al rumore in cucina o in
lavanderia, ai segnali di allarme acustici, alle lavastoviglie, agli impianti,
al sistema di ventilazione, alle macchinette per il caffè, alle operazioni di
pulizia, alla musica nei bar e, ovviamente, alle chiacchiere di colleghi e
ospiti.
Sussiste
un problema di rumore eccessivo se i lavoratori sono costretti ad alzare la
voce per farsi sentire dal proprio vicino. L'esposizione ripetuta al rumore per
lunghi periodi può avere conseguenze negative sull'udito.
Cosa si può fare?
·
Valutare
il rischio specifico e mettere a punto un piano per eliminare o ridurre al
minimo i rischi e informare il personale.
·
Rimuovere
fonti di rumore pericolose dal luogo di lavoro.
·
Indossare
adeguate protezioni acustiche.
Sostanze
pericolose
Le
sostanze pericolose possono causare lesioni o malattie da contatto o da uso
scorretto. Nel settore
alberghiero e della ristorazione sono presenti numerose sostanze molto
pericolose per i lavoratori: detergenti, detersivi e brillantanti per
lavastoviglie, liquidi disgorganti, prodotti sgrassanti per il forno, detergenti
per sanitari, candeggina, prodotti disinfettanti e disincrostanti. I rischi
maggiori sono di contatto con la cute o gli occhi oppure di inspirazione o
ingestione.
Molte
sostanze chimiche detergenti sono pericolose perché corrosive e, se portate accidentalmente
a contatto con pelle o occhi, possono causare ustioni. In assenza di controlli
adeguati, alcuni di questi prodotti possono provocare dermatiti (pelle secca,
dolorante o con problemi di desquamazione) o altre forme di irritazione cutanea
nonché asma e
problemi respiratori. Tra le cause di dermatite rientra inoltre il contatto
con alimenti quali succhi di frutta e verdura, proteine di pesce, molluschi,
carne e farina. Un'altra fonte di sostanze irritanti o pericolose deriva
dall'emissione di fumi e vapori di cucina nonchè dal fumo passivo.
Cosa si può fare?
·
Valutare
il rischio specifico e mettere a punto un piano per eliminare o ridurre al
minimo i rischi e informare il personale.
·
Tenere
detersivi e detergenti in contenitori diversi, per forma o descrizione, da
quelli per alimenti. I contenitori con detergenti e detersivi devono essere
contrassegnati da simboli che permettano a tutti gli utenti di comprenderne la
pericolosità.
·
Utilizzare
dispositivi di protezione durante l'uso di detersivi e detergenti pericolosi. I
dispositivi di protezione personali comprendono mascherine od occhiali di
sicurezza, ove possibile maschere protettive per evitare inalazioni, guanti di
protezione, un grembiule di gomma e stivali di sicurezza.
·
Devono
essere fornite istruzioni d'uso in cui figuri la descrizione dei pericoli per
l'uomo e per l'ambiente posti da questi agenti pulenti pericolosi, oltre che le
necessarie misure di prevenzione e le norme sul corretto comportamento da parte
degli utilizzatori.
·
Il
modo migliore per proteggere i lavoratori dall'esposizione al fumo passivo è
quello di allestire zone per non fumatori. Se questo non è possibile, può
essere utile installare un buon impianto di aerazione.
Gas
compresso per la mescita di bevande
Nel
settore alberghiero e della ristorazione è diffuso l'impiego di gas compresso
per la mescita di bevande. Si tratta di impianti composti da bombole di gas
compresso, dotati di un sistema di condutture nonché di dispositivi di
controllo e miscelazione. In molti ristoranti e birrerie l'impianto e le
bombole di gas compresso sono collocati in cantine scarsamente ventilate.
Per
gli impianti di mescita di bevande possono essere impiegati azoto, anidride
carbonica e, in talune circostanze specifiche, aria compressa. L'anidride carbonica,
un gas inodore e incolore che si sostituisce all'ossigeno, è la sostanza più
diffusa.
A
seconda della concentrazione di gas e della durata dell'esposizione, i
lavoratori possono accusare mal di testa, sudorazione eccessiva, accelerazione
del ritmo respiratorio, accelerazione del battito cardiaco, difficoltà
respiratoria (dispnea), capogiri, depressione mentale, disturbi della vista e
tremori. A concentrazioni più elevate l'anidride carbonica si sostituisce
all'ossigeno, con una conseguente scarsa ossigenazione dell'organismo, che a
sua volta è causa di alterazione della capacità di giudizio, perdita di
coscienza e persino morte.
Cosa si può fare?
·
Conoscere
i pericoli ed effettuare una valutazione del rischio che tenga conto di tutte
le persone che possono avere accesso o che lavorano nelle cantine. I datori di
lavoro devono informare il personale dei rischi specifici associati ai gas
usati per mescere le bevande.
·
Installare
nuovi contenitori per l'anidride carbonica a pianoterra, in una zona aperta. Se
possibile, spostare gli impianti per il rifornimento dai piani interrati al
pianoterra.
·
Nei
locali dove potrebbero verificarsi importanti fughe di gas, garantire
un'adeguata ventilazione e installare un sistema di rilevazione di gas munito
di allarme. Questo sistema deve essere sempre in funzione ed essere concepito
per segnalare un rischio mediante segnali acustici o visivi posizionati
all’esterno della zona a rischio.
·
Collocare
appositi segnali di avvertimento all'esterno dei locali in cui può verificarsi
un'elevata concentrazione di gas.
·
Garantire
un'illuminazione adeguata.
·
L'accesso
a queste zone circoscritte dev'essere limitato unicamente al personale
autorizzato. I lavoratori addetti all'uso degli impianti di distribuzione del
gas devono essere opportunamente formati affinché si attengano alle istruzioni
del fornitore.
·
Prevedere
piani d'emergenza e formare i lavoratori sulle relative procedure.
·
Programmare
le consegne in maniera tale da garantire che il numero e le dimensioni delle bombole di gas
siano ridotti al minimo.
·
Ispezionare
e sottoporre a regolare manutenzione tutte le tubature, le condutture e i
rubinetti, seguendo le istruzioni del fornitore. Un tecnico esterno dovrebbe
effettuare un'ispezione generale una volta all'anno.
Esposizione
a temperature elevate
Nel
settore alberghiero e della ristorazione non mancano i rischi da esposizione a
temperature elevate, soprattutto nelle operazioni di scarico
delle merci, nelle cucine e nel servizio ai tavoli. Le cucine sono ambienti
caldi e umidi; condizioni che tendono ad aggravarsi ulteriormente nei mesi
estivi.
L'esposizione
a calore eccessivo sul luogo di lavoro può provocare una serie di disturbi. I
primi indicatori di stress termico da calore sono la comparsa di eruzioni
cutanee e sintomi di svenimento. Se non si corre ai ripari alla comparsa dei
primi sintomi, si rischiano gravi conseguenze per l'organismo tra cui colpi di
calore, collassi e crampi da calore.
Cosa si può fare?
·
Valutare
il rischio specifico e mettere a punto un piano per eliminare o ridurre al
minimo i rischi, informare il personale.
·
Installare
un impianto di ventilazione generale. Possono essere utili anche l'aria
condizionata o un sistema di raffreddamento locale. Nelle cucine professionali
il metodo più efficace per abbassare la temperatura ed eliminare i fumi e i
vapori contenenti sostanze pericolose è quello della ventilazione a
dislocamento.
·
Utilizzare
piastre di cottura a induzione, che sfruttano campi magnetici per produrre
‘calore freddo’, senza utilizzo di fiamma.
·
Ridurre
l'umidità tramite l'installazione di impianti di condizionamento e
deumidificatori e intervenendo sulle fonti di umidità (per esempio, bagni
termostatici non coperti, scarichi e valvole per vapore difettose).
·
L'acclimatazione
riduce lo stress termico da calore.
·
Per
alleviare questi disturbi, permettere al personale delle pause in zone più
fresche.
·
Gli
sforzi fisici in ambienti di lavoro surriscaldati dovrebbero essere ridotti al
minimo indispensabile.
·
Predisporre
distributori di acqua potabile fresca nei pressi dell’area di lavoro, per
compensare la perdita di liquidi.
·
Indossare
un equipaggiamento di protezione personale. Mettere a disposizione dei
lavoratori indumenti freschi, comodi e traspiranti, per esempio di cotone, che
favoriscano la circolazione dell'aria e l'evaporazione del sudore.
·
Informare
i dipendenti circa i rischi di lavorare stando esposti a temperature elevate e
dei benefici di controlli adeguati e di prassi di lavoro corrette.
Pericoli
di incendio
Nel
settore alberghiero e della ristorazione sussiste un elevato rischio di
incendio, soprattutto nelle cucine, dove si fa uso di gas, fiamma nuda,
olio bollente e sostanze infiammabili.
Cosa si può fare?
·
Valutare
il rischio specifico e predisporre un piano per eliminare o ridurre al minimo i
rischi, informare il personale.
·
Mantenere
attrezzature elettriche in buono stato e sottoporle a controlli regolari.
·
Apporre
termostati alle friggitrici, per evitare che si surriscaldino.
·
Pulire
i coperchi unti, estrarre cappucci e filtri.
·
Segnalare
le vie di fuga e le uscite di sicurezza, mantenendo liberi gli accessi.
·
Dotare
l'azienda di estintori e ispezionarli regolarmente.
·
Installare
sistemi automatici antincendio a spruzzo.
·
Impartire
a tutti i lavoratori una formazione in materia di sicurezza antincendio.
Pericoli
psicosociali
I
fattori di rischio psicosociale sono collegati all'organizzazione del lavoro e
alla pressione mentale richiesta sul lavoro. Rappresentano importanti fattori
di rischio ordini contrastanti, assenza di controllo sul lavoro e mancanza di
sostegno da parte di colleghi o supervisori. I lavoratori del settore
alberghiero e della ristorazione sono inoltre soggetti a prolungati orari di
lavoro, spesso nelle ore notturne e nei fine settimana. Anche il contatto con
clienti difficili può essere fonte di stress e persino di molestie o abusi.
Lavorare nel settore alberghiero e della
ristorazione non aiuta le relazioni sociali
·
Il
47,5% dei lavoratori, almeno un giorno al mese, lavora per 10 ore o più di seguito.
·
La
media del monte ore settimanale di un dipendente è di 43,4 ore.
·
Il
71% delle persone lavora di sera, dalle 18.00 alle 22.00.
·
Il
45% lavora di notte, dalle 22.00 alle 5.00.
·
L'83%
lavora di sabato e il 69% di domenica.
·
Il
36% dichiara che l'orario di lavoro mal si concilia con gli impegni famigliari
o le relazioni sociali.
(Fonte:
Indagine europea sulle condizioni di lavoro, 2000 e 2002.)
Cosa si può fare?
·
Valutare
i rischi per la sicurezza e la salute sul luogo di lavoro e quindi, se del
caso, migliorare gli standard.
·
Ridurre
orari di lavoro prolungati e irregolari.
·
Introdurre
un orario di lavoro flessibile e servizi di custodia per i bambini per
migliorare l’equilibrio vita-lavoro dei dipendenti.
·
Ridurre
carichi di lavoro eccessivi, ridefinendo le mansioni.
·
Coinvolgere
i lavoratori nel processo decisionale.
·
Migliorare
la sicurezza dei lavoratori a contatto con la clientela e offrire loro una
formazione per aiutarli a gestire clienti difficili e aggressivi.
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