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"Un vademecum per migliorare la sicurezza nelle attività di saldatura"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
15/11/2012 - L’
attività di saldatura metalli
è un processo industriale, diffuso in molte realtà
metalmeccaniche che, pur con diverse tecnologie, consiste nell’unire due
parti metalliche con l’ausilio di un sistema di riscaldo e fusione locale di
materiale.
Per
migliorare la prevenzione dei rischi in questa attività, con occhio attento
alle implicazioni sulla salute della saldatura di acciaio inox al cromo, il 9
novembre 2012 la Direzione Generale Sanità della Regione Lombardia
ha approvato con Decreto n. 10033 il documento “
Vademecum per il miglioramento della sicurezza e della salute dei
lavoratori nelle attività di saldatura metalli”.
Il
documento è stato elaborato da un gruppo di lavoro regionale con riferimento alle
attività del laboratorio di
approfondimento “Tumori professionali” avviato nell’ambito della realizzazione
del piano regionale 2008-2010 per la promozione della salute e sicurezza negli
ambienti di lavoro.
Il
vademecum, che presenta in forma aggiornata i risultati di un lavoro di
monitoraggio e ricerca svolto in aziende con “attività di saldatura inox”,
oltre ai rischi da agenti cancerogeni è stato valutato “il
complesso dei rischi per la sicurezza e la salute presenti nel comparto,
pervenendo così all’elaborazione d’indicazioni concrete per l’impostazione
d’interventi appropriati ed efficaci con riferimento a tutti i rischi”.
Ci
soffermiamo oggi su alcuni
rischi per la
sicurezza dei lavoratori impegnati nelle attività
di saldatura, rimandando ad un futuro approfondimento la gestione degli
altri rischi (agenti chimici, agenti cancerogeni, rumore, incendio, radiazioni,
...).
Nell’
utilizzo di macchine e attrezzature gli
infortuni, spesso caratterizzati da elevata gravità, sono legati soprattutto
alla presenza di:
-
“organi meccanici in movimento quali carroponti e
paranchi per lo spostamento dei pezzi o per la presenza di sollevatori
elettrici”;
-
“superfici e parti di attrezzature ad elevata temperatura”;
-
“parti in tensione”.
In
particolare si riscontrano fonti di pericolo “in occasione delle operazioni di
manutenzione, durante le quali vengono utilizzati una serie di attrezzi, più o
meno semplici, anche con organi in movimento o alimentati elettricamente. Le
lesioni derivano sia da proiezioni di materiale (schegge o polvere), sia da
taglio o contusioni e quindi risultano ferite, amputazioni, emorragie e
fratture; non è da dimenticare la possibilità di lesioni da corrente elettrica
(elettrocuzione) che può portare ad infortuni di grande entità con esiti
mortali” e la possibilità di infortuni legati ad incendio e scoppio (es.
saldature a gas).
Queste
alcuni
accorgimenti pratici e
organizzativi consigliati:
-
“regolamentare l’accesso alle zone di lavorazione;
-
realizzare gli impianti elettrici secondo norma (collegamento a terra di tutti
gli elementi metallici, ad alta e a bassa tensione, ecc.) e mantenerli in modo
da prevenire contatti accidentali con elementi sotto tensione, incendi o
scoppi;
-
dotare i conduttori e gli elementi elettrici di un rivestimento isolante
continuo, adeguato alla tensione d’esercizio ed alle condizioni di temperatura
ed umidità dell’ambiente (interno od esterno);
-
realizzare i quadri di comando e manovra, le prese di corrente, le condutture e
le derivazioni con cavo a doppio isolamento;
-
tenere a disposizione imbracature di sicurezza per eventuali interventi
d'emergenza o soccorso;
-
prevedere ripari fissi e isolamento delle superfici dove la temperatura massima
di esercizio supera i valori di cui alla UNI EN ISO 13732-1:2007 per impedire
ustioni (Ergonomia degli ambienti termici – Metodi per la valutazione della
risposta dell’uomo al contatto con le superfici – Parte 1: Superfici calde)”.
Per
quanto invece gli
attrezzi e mezzi
d’opera sono indicate le seguenti “
misure
generali di prevenzione:
-
possedere i requisiti di sicurezza stabiliti dalla Comunità Europea (marchio
‘CE’);
-
possedere impianto elettrico conforme alla norma UNI EN 60204-1:2006 (Sicurezza
del macchinario – Equipaggiamento elettrico delle macchine);
-
possedere le posizioni d’accesso alla macchina sicure contro scivolamenti
e inciampi; sicure contro la caduta; provviste di mezzi d’accesso sicuri
(UNI EN ISO 12100-2:2005 punto 5.5.6
-
concetti fondamentali, principi generali di progettazione – Parte 1:
Terminologia di base, metodologia);
-
essere dotati di idonei sistemi che impediscono l’accesso a organi mobili se
non in condizioni di sicurezza;
-
avere motori manovrabili nella messa in moto e nell’arresto con facilità e
sicurezza (comandi chiaramente visibili, identificabili ed ergonomici) e dotati
di dispositivi contro l’avvio accidentale;
-
essere sottoposti a regolare e periodica
manutenzione;
-
essere sottoposti a controlli di sicurezza preliminari prima di ogni turno
lavorativo (cavi, freni, luci, ecc.);
-
essere dotati di sistemi visivi e acustici appropriati per la segnalazione dei
movimenti, anche in situazioni di scarsa visibilità del conducente;
-
essere acquistati privilegiando la minore emissione di rumore, vibrazioni e
scuotimenti”.
Ricordando
come gli eventi più frequenti siano da ricondurre ad urti e collisioni o
ustioni localizzate durante le operazioni di sollevamento e spostamento dei
pezzi in lavorazione, è importante pensare anche alla
sicurezza dell’ambiente di lavoro.
Infatti
costituiscono elementi di criticità “la pavimentazione, le zone di passaggio,
le aree di lavoro, i movimenti di mezzi e gli impianti elettrici. La
circostanza infortunistica legata all’ambiente di lavoro più frequente nel
settore è quella di
scivolamento sul
piano di calpestio accidentato o bagnato e gli urti conseguenti contro
macchine o materiali. Altra eventualità infortunistica è legata alle cadute
dall’alto che si possono presentare in particolare negli addetti a lavorazione
di pezzi di grandi dimensioni”.
Questi
alcuni utili
accorgimenti pratici ed
organizzativi (misure collettive):
-
“immagazzinare i materiali in maniera sicura e fornire adeguate disposizioni
per raccogliere e disporre materiali di risulta;
-
mantenere il pavimento sgombro e pulito in particolare da residui
sdrucciolevoli;
-
realizzare l’illuminazione generale nei reparti di produzione con punti luce
posti ad altezza superiore a 2,50 m dal piano di calpestio;
- verificare la presenza di parapetti di
trattenuta applicati a tutti i lati liberi di piattaforme, passerelle e luoghi
di lavoro sopraelevati, che consentano l'esecuzione di tutte le operazioni
senza che rendere necessaria la loro rimozione, anche parziale;
-
dotare le finestre e le pareti vetrate di sistemi d’oscuramento regolabili, per
evitare un eccessivo soleggiamento e controllare l’immissione della luce
naturale”.
Concludiamo
questa breve presentazione dei rischi per la sicurezza, durante le attività
di saldatura, con un breve cenno ai pericoli correlati alla
movimentazione dei carichi con macchine
(carrelli elevatori, sollevatori elettrici, ecc.).
Questi alcuni idonei
requisiti dell’ambiente di lavoro con riferimento alla
movimentazione dei materiali:
-
“costante pulizia con asportazione periodica dei residui scivolosi;
-
costante manutenzione delle macchine operatrici ed elaborazione di un programma
periodico di manutenzione e verifica anche al fine di evitare perdite e
dispersioni sul pavimento di oli lubrificanti;
-
delimitazione dei percorsi rispettivamente dedicati ai pedoni ed ai mezzi di
sollevamento e trasporto;
-
vietare il transito dei carrelli
elevatori nelle aree ove soggiornano gli addetti alla saldatura”.
L’
indice del documento:
1.0
Premessa
2.0
Materiali e tecnologia
2.1
Materiali
2.2
Principali tecnologie
3.0
Gestione dei rischi per la sicurezza
3.1
Utilizzo di macchine e attrezzature
3.2
Ambiente di lavoro
3.3
Movimentazione carichi con macchine
4.0
I Regolamenti REACH e CLP
5.0
Gestione del rischio da agenti chimici
pericolosi
5.1
Indirizzi per la redazione del documento di valutazione
5.2
Le misurazioni
6.0
Gestione del rischio da agenti cancerogeni
7.0
L’esperienza Progetto Prevenzione Tumori Professionali – PPTP-Inox
8.0
Misure tecniche di prevenzione del
rischio chimico e cancerogeno
8.1
Ventilazione degli ambienti di lavoro
8.2
Impianti di aspirazione localizzata
9.0
Gestione di altri rischi
9.1
Radiazioni non ionizzanti
9.2
Campi elettromagnetici
9.3
Microclima
9.4
Rumore
9.5
Movimentazione manuale dei carichi
9.6
Movimentazione dei carichi con macchine
9.7
Incendio
9.8
Organizzazione del lavoro ed igiene
10.0
Dispositivi individuali di protezione
11.0
Sorveglianza Sanitaria
12.0
Formazione
Allegati
Allegato
1: Valutazione esposizione a cromo esavalente
Allegato
2: Elementi di base per la formazione del personale
Allegato
3: Bibliografia
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