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"Imparare dagli errori: incidenti nell’attività di molatura"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
21/11/2012 - Dei rischi delle
attività di
molatura la rubrica “Imparare dagli errori” si era già occupata in passato,
ma con esclusivo riferimento all’uso della smerigliatrice o
flessibile.
Torniamo
a parlare di molatura con riferimento all’uso di diverse attrezzature:
mola da banco,
smerigliatrice e
rettificatrice
(un’attrezzatura utilizzata generalmente per la finitura di pezzi metallici).
Come
sempre i casi che presentiamo sono tratti dalle schede di INFOR.MO.,
strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al sistema di
sorveglianza degli infortuni mortali e gravi.
I casi
Il
primo caso è relativo ad un
incidente avvenuto a un lavoratore straniero all’interno di una
fonderia.
Il
lavoratore deve occuparsi di eseguire operazioni di sbavatura di pezzi
metallici mediante l'ausilio di una mola da banco. Tuttavia durante la
lavorazione viene colpito da frammenti proiettati a seguito di una rottura
della mola.
Le
indagini successive all’incidente hanno riscontrato che la macchina molatrice aveva
protezioni fisse inadeguate.
Il
secondo caso è relativo ad un
incidente in un’officina per la
produzione
di stampi per occhiali con vari macchinari.
Un
operaio, con l’aiuto di un collega, provvede a sostituire il piano magnetico di
una macchina rettificatrice in quanto quello presente necessita di interventi di
manutenzione.
Sul
piano nuovo è necessario eseguire alcune
passate
di rettificatura per rendere la superficie superiore perfettamente
ortogonale all’asse verticale della mola.
Dopo
aver “avviato la mola (operazione necessaria a detta dell’operaio a far cadere
sul sottostante piano le impurità costituite da limatura fine, che possono
condizionare la qualità della rettificatura) e aver posizionato la stessa in
posizione di sicurezza, ovvero il più lontano possibile dalla superficie
superiore del piano”, l’operaio passa la mano sinistra sul piano al fine di
“sentire” al tatto la limatura presente e rimuoverla.
Nell’effettuare
tale operazione va “inavvertitamente a contatto della mola in rotazione con il
primo dito della mano sinistra, riportando una ferita con lesione del tendine
estensore”.
L’operazione
che ha comportato l’infortunio doveva essere eseguita a macchina spenta,
obbligo richiamato anche da idonea cartellonistica esposta nell’officina, e
comunque la
macchina rettificatrice
non è risultata a norma.
Il
terzo caso riguarda un infortunio
avvenuto durante
lavori edili di
ristrutturazione.
Un
operaio con mansione di manovale alle dipendenze di una impresa edile inserisce
la spina di alimentazione della mola portatile (flessibile) nella presa del quadro
elettrico di cantiere; l'organo di comando dell'utensile si trova in posizione
1 (posizione di avviamento).
L'avvio
intempestivo della rotazione dell'utensile determina il
contatto accidentale del disco della mola con la gamba sinistra.
Tuttavia l’operaio riesce prontamente a spostarsi facendo cadere l’utensile sul
piano del ponteggio: la conseguenza dell’incidente è solo una ferita lacero
contusa.
È
evidente il mancato riposizionamento della leva del comando della mola in posizione
di riposo e l’assenza, nella mola, di un dispositivo atto a impedire il riavvio
intempestivo.
La prevenzione
In
rete è presente molto materiale sulla prevenzione dei rischi nell’uso di mole
da banco e delle molatrici portatili.
Riguardo
alle
mole da banco la pubblicazione “ Infortuni
nelle abitazioni. Manuale tecnico per gli operatori della prevenzione” (curata
nel 2010 dal Gruppo Sicurezza Abitazioni – Piano nazionale della prevenzione)
riporta una breve
analisi dei rischi in
relazione
al mancato intervento dei
ripari e dei dispositivi di sicurezza oppure a errori di manovra o a usi non
corretti dei DPI:
-
“proiezione di particelle di abrasivo o altri materiali contro l’operatore o
altre persone presenti nelle vicinanze, con particolare pericolo
per gli occhi;
-
scoppio della mola causato dalle sollecitazioni radiali date dalla forza
centrifuga. La rottura o lo scoppio possono verificarsi per difetti presenti
nella struttura oppure in seguito a sollecitazioni anomale, per urto del pezzo
o per l’incuneamento dello stesso tra la mola e il poggia pezzo”.
Questi
alcuni
requisiti specifici di sicurezza per
le mole da banco:
-
“devono essere munite di schermi paraschegge trasparenti, infrangibili e
regolabili;
-
devono essere munite di una solida cuffia metallica che circondi l’abrasivo per
tutta la sua larghezza e per la massima parte periferica, lasciando scoperto
solo il tratto necessario per la lavorazione, in modo da trattenere i frammenti
della mola in caso di rottura;
-
devono avere il poggia pezzi a superficie piana, di dimensioni appropriate al
genere di lavoro da eseguire. Esso deve essere registrabile e il bordo interno
non deve distare più di 2 mm dalla mola per impedire che il pezzo in
lavorazione possa incunearsi;
-
vanno collocate, ben ancorate, su blocchi di fondazione o su altre strutture
antivibranti che costituiscano un solido e stabile basamento;
-
vanno preferibilmente installate contro le pareti. Il montaggio delle macchine
deve essere eseguito da personale esperto, perché un errato montaggio può
portare allo scoppio della mola (ad esempio un eccessivo serraggio e
posizionamento) o il cattivo montaggio dei feltrini antivibranti”.
Queste
le principali
norme comportamentali
di sicurezza:
-
“porre la massima attenzione durante le normali operazioni di lavoro, seguendo
le istruzioni riportate nel manuale d’uso e manutenzione della macchina;
-
verificare l’integrità degli utensili e il loro stato di usura;
-
regolare il poggia pezzi in modo che sia piazzato ad una distanza dall’utensile
non superiore a 2 mm;
-
accendere il motore posizionandosi di fianco alla macchina;
-
premere il pezzo sulla mola in modo graduale e per brevi periodi, facendo
sempre funzionare la mola a vuoto fra un periodo e l’altro per raffreddare
l’utensile;
-
se vengono rilevate vibrazioni anomale durante la lavorazione, spegnere
immediatamente la macchina e chiamare un tecnico”.
Infine
qualche indicazione tratta dal manuale operativo “ La
sicurezza sul lavoro nei cantieri stradali”, realizzato dall’Inail, con
misure di prevenzione e istruzioni consigliate per gli operatori che utilizzano
una
smerigliatrice.
Prima dell’uso:
-
“verificare che l’utensile sia a doppio isolamento (220v);
-
controllare che il disco sia idoneo al lavoro da eseguire;
-
controllare il fissaggio del disco;
-
verificare l’integrità delle protezioni del disco e del cavo di alimentazione;
-
verificare il funzionamento dell’interruttore”.
Durante l’uso:
-
“impugnare saldamente l’utensile per le due maniglie;
-
eseguire il lavoro in posizione stabile;
-
non intralciare i passaggi con il cavo di alimentazione;
-
non manomettere la protezione del disco;
-
interrompere l’ alimentazione
elettrica durante le pause di lavoro;
-
verificare l’integrità del cavo e della spina di alimentazione”.
Dopo l’uso:
-
“staccare il collegamento elettrico dell’utensile;
-
controllare l’integrità del disco e del cavo di alimentazione;
-
pulire l’utensile;
-
segnalare eventuali malfunzionamenti”.
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