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"Attuazione del TUS, il ministero riferirà all'UE ogni 5 anni"
fonte www.insic.it / Normativa
20/02/2013 - Nell’ultimo
Consiglio dei Ministri del 15 febbraio scorso,
il Governo ha approvato un decreto legislativo (realizzato su proposta
del Ministro per gli affari europei e del Ministro del lavoro e delle
politiche sociali, di concerto con i Ministri degli affari esteri, della
giustizia, dell'economia e delle finanze, della salute e delle
infrastrutture e dei trasporti) che
attua le norme europee in materia di semplificazione e razionalizzazione delle relazioni con l’Unione europea
sull’attuazione pratica in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
In base al provvedimento, di prossima pubblicazione, ogni 5 anni la Commissione consultiva permanente dovrà inviare una relazione unica all’Unione europea sullo stato di attuazione di tutte le direttive in materia di salute e sicurezza sul lavoro. La prima delle relazioni, relativa al periodo 2007-2012 deve essere predisposta entro il 30 giugno 2013 e deve effettuare una valutazione complessiva dell’attuazione delle direttive 89/391/CEE, 83/477/CEE, 91/383/CEE, 92/29/CEE e 94/33/CE, tutte richiamate dalla direttiva 2007/30/CE in materia di semplificazione e razionalizzazione delle relazioni all'Unione europea.
Le direttive richiamate riferiscono all’attuazione di misure volte a promuovere il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro, e riguardano il luogo di lavoro, le attrezzature, i dispositivi di protezione individuale, i videoterminali, la movimentazione di carichi, i cantieri temporanei e mobili, il settore pesca e agricoltura, nonché l’esposizione all’amianto (direttiva 83/477/CEE), la sicurezza dei lavoratori interinali (direttiva 91/383/CEE), l’assistenza medica a bordo delle navi (direttiva 92/29/CEE) e la protezione dei giovani sul lavoro (direttiva 94/33/CE).
La Commissione consultiva dovrà dar prova delle ricerche e nuove conoscenze scientifiche succedutesi nei diversi ambiti per sviluppare iniziative volte a migliorare il quadro normativo europeo in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
In precedenza era la Direzione Generale delle relazioni industriali e dei rapporti di lavoro del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali a provvedere, ogni anno, alle diverse relazioni sull’attuazione delle direttive in questione, coordinandosi con ministeri competenti e gli enti territoriali. Ora quest’onere sarà a cadenza quinquennale a carico della Commissione consultiva che senza dover ricorrere a nuove risorse umane, strumentali e finanziarie aggiuntive, redigerà un'unica relazione semplificando l’attività amministrativa e gli oneri amministrativi prima gravanti su più soggetti pubblici e privati.
Il decreto legislativo di prossima emanazione era stato già annunciato nel Consiglio dei ministri del 30 novembre 2012, dove si rivelava che tale norma era già stata approvata dal Consiglio il 16 ottobre 2012 tra le disposizioni di semplificazione per i cittadini e le imprese; tuttavia tale previsione non entrò nel corpus normativo del Decreto Semplificazioni. L’inserimento in un provvedimento a parte, secondo il Governo, avrebbe consentito di rispettare il termine di scadenza della direttiva in materia, la direttiva 2007/30/CE in materia di semplificazione e razionalizzazione delle relazioni all'Unione europea.
La conformità a tale direttiva era prevista dalla Legge Comunitaria 7 luglio 2009 n. 88, che all’articolo 1 delegava al Governo all’emanazione di un decreto di recepimento per l’inserimento delle previsioni europee all’interno del Testo Unico di Sicurezza.
In base al provvedimento, di prossima pubblicazione, ogni 5 anni la Commissione consultiva permanente dovrà inviare una relazione unica all’Unione europea sullo stato di attuazione di tutte le direttive in materia di salute e sicurezza sul lavoro. La prima delle relazioni, relativa al periodo 2007-2012 deve essere predisposta entro il 30 giugno 2013 e deve effettuare una valutazione complessiva dell’attuazione delle direttive 89/391/CEE, 83/477/CEE, 91/383/CEE, 92/29/CEE e 94/33/CE, tutte richiamate dalla direttiva 2007/30/CE in materia di semplificazione e razionalizzazione delle relazioni all'Unione europea.
Le direttive richiamate riferiscono all’attuazione di misure volte a promuovere il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro, e riguardano il luogo di lavoro, le attrezzature, i dispositivi di protezione individuale, i videoterminali, la movimentazione di carichi, i cantieri temporanei e mobili, il settore pesca e agricoltura, nonché l’esposizione all’amianto (direttiva 83/477/CEE), la sicurezza dei lavoratori interinali (direttiva 91/383/CEE), l’assistenza medica a bordo delle navi (direttiva 92/29/CEE) e la protezione dei giovani sul lavoro (direttiva 94/33/CE).
La Commissione consultiva dovrà dar prova delle ricerche e nuove conoscenze scientifiche succedutesi nei diversi ambiti per sviluppare iniziative volte a migliorare il quadro normativo europeo in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
In precedenza era la Direzione Generale delle relazioni industriali e dei rapporti di lavoro del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali a provvedere, ogni anno, alle diverse relazioni sull’attuazione delle direttive in questione, coordinandosi con ministeri competenti e gli enti territoriali. Ora quest’onere sarà a cadenza quinquennale a carico della Commissione consultiva che senza dover ricorrere a nuove risorse umane, strumentali e finanziarie aggiuntive, redigerà un'unica relazione semplificando l’attività amministrativa e gli oneri amministrativi prima gravanti su più soggetti pubblici e privati.
Il decreto legislativo di prossima emanazione era stato già annunciato nel Consiglio dei ministri del 30 novembre 2012, dove si rivelava che tale norma era già stata approvata dal Consiglio il 16 ottobre 2012 tra le disposizioni di semplificazione per i cittadini e le imprese; tuttavia tale previsione non entrò nel corpus normativo del Decreto Semplificazioni. L’inserimento in un provvedimento a parte, secondo il Governo, avrebbe consentito di rispettare il termine di scadenza della direttiva in materia, la direttiva 2007/30/CE in materia di semplificazione e razionalizzazione delle relazioni all'Unione europea.
La conformità a tale direttiva era prevista dalla Legge Comunitaria 7 luglio 2009 n. 88, che all’articolo 1 delegava al Governo all’emanazione di un decreto di recepimento per l’inserimento delle previsioni europee all’interno del Testo Unico di Sicurezza.
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