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"La prevenzione del rischio biologico nel settore sanitario"
fonte www.puntosicuro.it / Salute
01/03/2013 - PuntoSicuro ha più volte sottolineato i potenziali gravi effetti sulla
salute cui possono essere esposti gli
operatori
sanitari nelle strutture ospedaliere a causa degli agenti biologici.
Per
dare qualche indicazione pratica sulla
prevenzione
del rischio biologico nel settore sanitario si può far riferimento a quanto
pubblicato sul proprio sito dal Servizio
di Prevenzione e Protezione dell’ Azienda Sanitaria
Locale Cn2 Alba-Bra
in relazione alla valutazione
dei rischi.
Una valutazione che prevede l’identificazione delle sorgenti di rischio
presenti nel ciclo lavorativo, l’individuazione e la stima dei conseguenti
rischi d'esposizione.
L’operatore
sanitario è spesso a diretto contatto con i malati, possibili portatori di
patologie infettive, e con i correlati materiali biologici potenzialmente
infetti.
Al
di là delle possibili vie di penetrazione dei microrganismi patogeni
(muco-cutanea, aerea, ematica, orale), il rischio biologico può essere di tipo:
-
“
cumulativo (dipende dalla
possibilità di venire a contatto con agenti biologici patogeni nel corso delle
normali operazioni lavorative, tenendo distinti gli eventi infortunistici);
-
infortunistico (è legato ad eventi
accidentali)”.
In
particolare “molte infezioni possono essere contratte in seguito a ferite casuali con
aghi e strumenti taglienti contaminati con materiale biologico infetto e/o per
contatto di materiale infetto con mucose o pelle non integra, dal rapporto
continuativo tra il personale sanitario e i malati, dalla presenza di materiale
biologico potenzialmente infetto, dall’uso di strumenti e apparecchi di
diagnosi e cura, dall’eventuale inquinamento ambientale dei settori di degenza,
ecc”. E dunque sono da considerarsi “
attività
potenzialmente a rischio tutte quelle manovre che sono compiute
quotidianamente dal personale infermieristico e ausiliario che comportano la
manipolazione di strumenti, oggetti, materiali eventualmente contaminati tipo
le padelle, i pappagalli, la strumentazione chirurgica”.
Riguardo
al rischio di ferirsi o pungersi, non bisogna dimenticare che “la
puntura d’ago o il taglio con strumenti
chirurgici contaminati con materiale biologico proveniente da pazienti
potenzialmente infetti, costituisce la principale causa di trasmissione di
malattie infettive per via parenterale quali l’ epatite virale B e C e l’HIV”.
Come attuare negli
ambienti sanitari una efficace prevenzione?
Innanzitutto
bisogna tener conto che la “prevenzione varia in relazione alla tipologia
d’infortunio e si attua soprattutto attraverso la sensibilizzazione degli
operatori (considerando che il rischio maggiore dipende non dal paziente noto
per la patologia infettiva, ma da quello con malattia non accertata)”. Ed è necessario fare riferimento ad alcune
norme universali di prevenzione
(“evitare cali d’attenzione che seguono il completamento della pratica
iniettoria, non reincappucciare mai l’ago dopo l’uso, non disassemblare mai
strumenti monouso, organizzare correttamente gli spazi e gli strumenti di
lavoro, ecc)”.
Inoltre
se si verifica un
infortunio a seguito
di esposizione accidentale professionale a materiale biologico attraverso
punture, tagli o contatto mucoso “occorre:
-
aumentare il sanguinamento e detergere abbondantemente con acqua e sapone;
-
procedere alla disinfezione della ferita con idoneo disinfettante, eccetto la
cute del viso;
-
in caso di contatto con il cavo orale procedere a risciacqui con idonei
disinfettanti (es. amuchina al 5%);
-
in caso di contatto di contatto con le congiuntive procedere con abbondante con
acqua corrente”.
Dopo
aver ricordato lo schema di percorso del dipendente in caso di infortunio
(infortunio, Pronto Soccorso per immediata denuncia dell’infortunio, Ufficio
Inail, Direzione di Presidio per tempestiva sorveglianza sanitaria, ...), l’As
Cn2 indica che per la prevenzione è opportuno e obbligatorio “fare riferimento
ai
protocolli sanitari presenti
nella struttura
ospedaliera”.
Protocolli
che nel caso specifico riportano diverse indicazioni:
-
“le raccomandazioni universali sono le idonee procedure da adottare con tutti i
pazienti (ricoverati e/o ambulatoriali) per prevenire l’esposizione
parenterale, cutanea e mucosa nei casi in cui si preveda un contatto
accidentale con sangue e/o liquidi biologici;
-
devono essere applicate di routine sia in tutte le procedure assistenziali,
diagnostiche e terapeutiche che prevedano un possibile contatto accidentale con
materiale biologico, sia quando si maneggiano strumenti o attrezzature che
possono essere contaminate con sangue ed altri materiali biologici;
-
liquidi biologici contaminati: liquidi biologici in genere; tessuti in genere,
compresi i frammenti ossei; lacrime; sangue; feci, urine; sputi; secrezioni
nasali; espettorati; vomito”.
Vediamo
cosa prevedono le
precauzioni universali:
-
“
lavaggio delle mani ( lavaggio delle mani con acqua e
detergente seguito da lavaggio antisettico ogni qual volta si verifichi
accidentalmente il contatto con sangue e/o liquidi biologici e dopo la
rimozione dei guanti);
-
uso dei guanti (devono essere sempre
indossati quando vi è o vi può essere contatto con sangue e/o liquidi
biologici);
-
uso dei camici e dei grembiuli di
protezione (devono essere sempre indossati durante l’esecuzione di
procedure che possono produrre l’emissione di goccioline o schizzi di sangue
e/o liquidi biologici);
-
uso di mascherine, occhiali e
coprifaccia protettivi (devono essere sempre indossati durante l’esecuzione
di procedure che possono provocare l’esposizione della mucosa orale, nasale e
congiuntivale a goccioline o schizzi di sangue e/o liquidi biologici e
emissione di frammenti di tessuto);
-
eliminazione di aghi, bisturi e
taglienti (devono essere maneggiati con estrema cura per prevenire ferite
accidentali, non devono essere reincappucciati, disinseriti e piegati o rotti;
devono essere eliminati in contenitori resistenti, rigidi, impermeabili, con
chiusura finale ermetica e smaltiti come rifiuti speciali);
-
campioni biologici (vanno collocati
e trasportati in contenitori appositi che impediscano eventuali perdite o
rotture; il materiale a perdere che risulta contaminato da sangue e/o liquidi
biologici deve essere riposto nei contenitori per rifiuti speciali; le
eventuali manovre chirurgiche e/o endoscopiche su pazienti infetti devono
essere inserite come ultime nella programmazione delle relative sedute)”.
Dopo
aver menzionato i rischi connessi alle attività lavorative svolte dal
Servizio Veterinario, con riferimento
ai vari interventi che possono comportare esposizione a
materiale infetto (zoonosi), l’Asl Cn2 conclude la presentazione
dei rischi biologici e delle misure di prevenzione correlate riportando alcune
indicazioni relative all’
esecuzione
della prova tubercolina:
-
“adeguato contenimento degli animali per impedire movimenti improvvisi, causa
principale di incidenti infortunistici;
-
utilizzazione costante da parte degli operatori di guanti di
protezione
monouso;
-
prolungamento del tempo di esecuzione della prova diagnostica per consentire la
puntuale applicazione delle misure di protezione”.
“ Principali
rischi in ambiente ospedaliero”, spazio online a cura del Servizio di
Prevenzione e Protezione dell’Azienda Sanitaria Locale Cn2 Alba-Bra.
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