News
"Saldatura: fattori di rischio, prevenzione e protezione"
fonte www.puntosicuro.it / Salute
14/03/2013 - Quando si parla di sicurezza nella saldatura di metalli si fa spesso
riferimento ai rischi
chimici e cancerogeni dell’attività, ma si sottovalutano altri rischi
importanti.
Ad
esempio i rischi per la salute correlati all’utilizzo di macchine e
attrezzature, all’ambiente di lavoro, alla movimentazione di carichi, alle
radiazioni, ai campi elettromagnetici, al rumore, ...
Per
affrontare questi rischi torniamo a presentare il
Decreto n. 10033 della Direzione Generale Sanità della Regione Lombardia che ha approvato il documento “ Vademecum
per il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori nelle
attività di saldatura metalli”.
Vademecum
che dedica un intero capitolo alla
gestione
degli altri rischi e di cui riassumiamo brevemente le indicazioni per
lavoratori e aziende.
Radiazioni non
ionizzanti e campi elettromagnetici
Le
radiazioni non ionizzanti “sono emesse
in varia misura dall'arco elettrico o dalla fiamma ossiacetilenica” e le
radiazioni ultraviolette, le più pericolose tra le radiazioni non ionizzanti,
“sono quasi totalmente assorbite dagli strati protettivi superficiali della
cute e solo una piccola frazione di poco superiore all’uno per cento penetra e
agisce sui tessuti sottostanti”. Ci possono essere effetti sulla congiuntiva a
breve termine e sulla retina e sulla cataratta a lungo termine. Inoltre con le
recenti direttive europee sta aumentando l’attenzione relativa al rischio
elettromagnetico, un rischio che deve essere opportunamente valutato.
Microclima
È
un fattore di rischio non trascurabile, in particolare durante la stagione
estiva, correlato al tipo di lavorazione che “richiede il raggiungimento di
alte temperature in ambienti spesso ristretti e talora con ventilazione e
aspirazione inadeguate. La produzione di calore, in particolare di elevatissime
temperature localizzate nelle vicinanza del punto di saldatura è caratteristica
sostanzialmente comune delle tecniche a gas, ad arco elettrico, al plasma e al
laser”. Alcune
indicazioni:
-
nel reparto di saldatura è necessario “assicurare una sufficiente aerazione
naturale diretta dell’ambiente, realizzando il maggior numero possibile di
superfici fenestrate apribili, sia laterali che zenitali. L’aerazione naturale
dovrebbe essere comunque integrata da impianti di ricambio forzato dell’aria
con le caratteristiche già elencate e che non devono comunque entrare in
contrasto con i sistemi di aspirazione localizzata”;
-
durante la stagione estiva in certi casi “può risultare opportuna l’adozione di
particolari precauzioni per assicurare un adeguato assorbimento di acqua e sali
minerali”.
Rumore
Nelle lavorazioni
di saldatura l’origine del rumore è riconducibile in buona parte alla
“combustione della miscela gassosa emessa ad alta pressione dal cannello nella
saldatura a fiamma ossiacetilenica; allo scoccare dell’arco elettrico, alla
fuoriuscita del plasma dall’ugello (sibilo caratteristico) nelle altre
tipologie” Nel documento vengono descritte altre sorgenti di rumore e alcuni
esempi di livelli di esposizione quotidiana dei lavoratori.
Questi
i principali interventi mirati al
controllo
e riduzione del rischio specifico:
-
“acquisto di macchine meno rumorose;
-
regolare manutenzione delle macchine mirata alla sostituzione/manutenzione di
componenti soggette ad usura;
-
diminuire gli urti dei prodotti rigidi tra loro e con i recipienti di raccolta,
ad esempio diminuendo l’altezza di caduta e insonorizzando con materiale
smorzante i contenitori;
-
controllo dell’emissione sonora degli impianti di aspirazione e ventilazione
mediante regolare manutenzione; eventuale insonorizzazione degli stessi;
-
previsione di eventuale rotazione del personale;
-
fornitura di idonei DPI;
-
informazione e formazione i lavoratori sui rischi derivanti dall' esposizione a
rumore”.
Movimentazione
manuale dei carichi
Si
indica che le fasi più critiche sono legate “all'eventuale movimentazione
manuale dei pezzi da saldare ed al trasporto in magazzino spesso effettuato con
transpallets manuali e quindi con operazioni di traino e spinta”, in molti casi
in spazi ridotti “che costringono a manovre scorrette e a posture incongrue”.
Il documento indica tra le possibili
misure
tecniche, organizzative e procedurali:
-
“l’installazione di sistemi pneumatici di carico della materia prima o, in
alternativa: l’utilizzo di manipolatori per la movimentazione dei contenitori,
l’utilizzo di transpallet a trazione elettrica;
-
la creazione di percorsi agevoli per la movimentazione assistita anche mediante
ridefinizione del layout”.
Movimentazione dei
carichi con macchine
Spesso
è necessario movimentare carichi mediante l’ausilio di mezzi d’opera ( carrelli
elevatori, sollevatori elettrici, ecc.), con situazioni di rischio
“connesse a tutte le operazioni di sollevamento e trasporto spesso effettuate
in spazi ristretti”.
Alcuni
“requisiti minimi:
-
scelta di attrezzature adeguate per la movimentazione dei carichi;
-
procedure di verifica periodica e manutenzione;
-
delimitazione e separazione dei percorsi dei mezzi di sollevamento e trasporto
da quelli riservati ai pedoni;
-
formazione e addestramento all’utilizzo delle attrezzature di sollevamento e
trasporto”.
Incendio
Per
le aziende che effettuano lavorazione di saldatura di metalli, generalmente il
rischio incendio viene considerato “medio”, “pur non potendo escludere che, in
casi specifici (dimensioni dell’azienda, capacità produttive dell’impianto,
ecc.), la valutazione conduca ad una classificazione di livello di rischio
‘elevato’”.
Questi
i “
contenuti minimi del documento di
valutazione del rischio incendio:
-
informazioni sulle caratteristiche di infiammabilità ed esplosività delle
materie prime e di eventuali intermedi;
-
quantitativi in uso e in deposito;
-
caratteristiche degli ambienti con eventuale compartimentazione;
-
elenco attrezzature e impianti da utilizzare per l’estinzione, ubicazione e
relativo programma di verifica e manutenzione periodica;
-
caratteristiche dell’impianto elettrico;
-
classificazione del rischio”.
Inoltre
si riportano
ulteriori adempimenti:
-
“eventuale valutazione dei rischi di esplosione (in relazione alle
caratteristiche delle sostanze utilizzate), vedi Titolo XI del D.Lgs 8 aprile
2008 n. 81;
-
redazione del piano di emergenza ed evacuazione;
-
nomina e formazione degli addetti all’emergenza ed evacuazione;
-
nomina e formazione degli addetti al primo soccorso;
-
installazione e manutenzione della segnaletica relativa alle
attrezzature”.
Organizzazione del
lavoro ed igiene
Ritmi,
monotonia, ripetitività, “possono minare il benessere psico-fisico del
lavoratore”. E non è trascurabile l’eventuale problematica del lavoro isolato,
in particolare durante il turno notturno.
Questi
alcuni accorgimenti pratici ed organizzativi (misure collettive) che possono
favorire la prevenzione:
-
“procedere ad un’accurata pianificazione giornaliera e settimanale della
attività, che tenga in considerazione l’impegno fisico richiesto e le cadenze
operative vincolanti, provvedendo ad una adeguata distribuzione dei compiti
lavorativi;
- cercare di stimolare l’affiatamento degli
operai, che si trovano a stretto contatto per tutta la giornata, smorzando sul
nascere eventuali problemi di conflittualità interpersonale;
- favorire l’inserimento di nuovo personale,
specialmente se di nazionalità non italiana, mediante l’affiancamento di un
tutor”.
E
riguardo all’
igiene del lavoro,
vengono fornite le seguenti
indicazioni:
-
“mettere a disposizione dei lavoratori servizi igienici in numero sufficiente,
dotati di lavabi con acqua calda e fredda, mezzi detergenti e per asciugarsi;
- mettere a disposizione dei lavoratori idonei
ambienti di ristoro riparati, freschi o riscaldati, in base alle diverse
situazioni climatiche;
-
non mangiare cibi e bevande e non fumare durante le attività di
saldatura;
- assicurare ai lavoratori, nelle unità produttive,
la disponibilità di spogliatoi appropriati ed adeguati, nonché di armadietti
individuali a doppio scomparto (separare indumenti privati e di lavoro),
programmando periodica pulizia ed eventuale sostituzione;
- mettere a disposizione per ogni lavoratore
contenitori individuali ove riporre la propria dotazione di DPI;
- organizzare un programma di pulizia,
manutenzione e verifica dell’efficienza dei DPI con appropriati controlli
periodici ed al termine di ogni utilizzo, assicurando l’immediata sostituzione
ove necessario”.
Concludiamo
questa breve panoramica, sui rischi meno conosciuti dell’attività di saldatura,
fornendo qualche informazione sui
dispositivi
individuali di protezione.
I
lavoratori impegnati nelle varie fasi del ciclo produttivo devono generalmente
essere equipaggiati e fare uso di idonei dispositivi
di protezione individuale (DPI) “quali:
-
indumenti protettivi (tute da lavoro complete, oppure pantaloni lunghi con
maglietta o camicia a maniche lunghe);
-
calzature antinfortunistiche con suola antiscivolo;
-
guanti;
-
protezione per occhi e volto (meccanica e radiazione ultravioletta).
Inoltre
per lo svolgimento di specifiche fasi lavorative è bene utilizzare:
-
“
facciale filtrante antipolvere di
classe 1 (FFP1) dotato di resistenza prolungata alla temperatura:
situazioni di esposizione a livelli significativi di inquinanti nell’aria non
cancerogeni;
-
facciale filtrante antipolvere di classe
2 (FFP2) dotato di resistenza prolungata alla temperatura: situazioni di
esposizione a livelli significativi di inquinanti nell’aria cancerogeni (es.
cromo esavalente) o di manganese;
-
sistemi ‘a ciclo chiuso’ di ventilazione
assistita tramite aria di qualità respirabile: situazioni di scarsa
ventilazione naturale per lavorazioni in ambiente ‘confinato’;
-
protezione auricolare: lavorazioni
con Lex,8 superiore a 85 dB(A)”.
Segnala questa news ad un amico
Questa news è stata letta 1161 volte.
Pubblicità