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"La videosorveglianza, una buona prassi per la prevenzione in azienda"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza
14/05/2013 - Per ridurre il numero, ancora troppo elevato, di infortuni e
malattie professionali nei luoghi di lavoro può essere necessario
utilizzare tutte le risorse tecnologiche disponibili. Ad esempio moderni
sistemi di videoripresa in grado di favorire la prevenzione nelle aziende e la formazione dei lavoratori.
L’uso della
videosorveglianza a fini preventivi è l’oggetto della
buona prassi, validata dalla Commissione Consultiva Permanente nella seduta del 17 aprile 2013, dal titolo esplicativo “
Utilizzo della videosorveglianza per incrementare il livello di sicurezza sul lavoro”.
La buona prassi è stata sperimentata dall’azienda Barattieri
Trattamenti Termici S.r.l., un'azienda che esegue lavorazioni di
trattamento termico sia su grezzi stampati e fucinati di piccole e
grandi dimensioni che su barre, tubi e minuteria. Con una filiera
produttiva che prevede: l'arrivo del materiale semilavorato da parte del
cliente; il ciclo di lavorazione che avviene per produzione a ciclo
continuo su 3 turni quotidiani; il ritiro del materiale da parte del
cliente”.
Inoltre la produzione “viene effettuata principalmente mediante l'utilizzo di tre
tipologie di macchinari:
forni a gas con temperature fino a 1200 °C; forni ad induzione; forni
in atmosfera controllata”. Le specifiche tipologie di attività svolte
dall'azienda “possono generare un livello di rischio per la sicurezza
dei lavoratori potenzialmente anche elevato”.
La
soluzione adottata nell’azienda, oggetto di un progetto di ricerca sviluppato
dal Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale dell' Università degli Studi di Brescia, parte da alcune
premesse:
-
“numerosi studi condotti in letteratura asseriscono che, nella maggior parte
delle organizzazioni, il
comportamento
tenuto incide sul totale degli infortuni in una percentuale compresa tra l'86 e
il 96% dei casi e che, quindi, la maggior parte degli infortuni è dovuta ad
azioni pericolose più che alle condizioni di insicurezza”;
-
è “confermato da molteplici studi che esiste una significativa correlazione
negativa tra la variabile ‘
percentuale
di comportamenti sicuri’ e le variabili ‘tasso di infortuni’ e ‘tempo perso
a causa di incidenti’. Ciò indica che più basso è il tasso di comportamenti
sicuri
e maggiore è il tasso di infortuni; al contrario, ad un aumento dei
comportamenti sicuri corrispondono meno incidenti e minori percentuali di
infortuni”.
In
questo senso un adeguato “approccio alla prevenzione basato sulla rilevazione e
sulla conseguente correzione dei comportamenti a rischio sembra quindi essere
efficace”.
Inoltre
si segnala che nelle aziende:
-
non sempre si riesce a far emergere e a diffondere le “migliori modalità di
svolgimento delle attività lavorative”, ossia quei comportamenti
sicuri
“che generalmente gli addetti esperti, formati e con una corretta percezione
del rischio mettono in atto e che possono essere presi a riferimento come
prassi aziendale”;
-
è necessario “avere una visione costantemente aggiornata dello stato e
dell'utilizzo di impianti, macchinari ed attrezzature, delle modalità di
stoccaggio e manipolazione di sostanze pericolose, dell'adeguatezza dei luoghi
di lavoro sia durante l'esecuzione delle normali attività lavorative che in
caso di emergenza, così da realizzare un processo continuo di miglioramento
della valutazione dei rischi e del livello di sicurezza”.
La
soluzione adottata ha avuto come
obiettivo
la “valutazione della possibile utilità di un
sistema di video monitoraggio nell'incrementare il livello di
sicurezza aziendale”.
In
questo senso si sono rese necessarie la definizione e la formalizzazione di:
-
“
linee guida per la selezione, l'installazione
e l'organizzazione di sistemi di video monitoraggio permanente degli ambienti
di lavoro e degli impianti industriali, per finalità di sicurezza;
-
un
insieme di indicatori per poter
monitorare il livello di sicurezza e valutare efficacia ed efficienza del
sistema di video monitoraggio implementato;
-
criteri per ottimizzare le modalità
di visione delle videoriprese con lo scopo di facilitare l'analisi sia di
infortuni, incidenti e quasi incidenti, che di comportamenti a rischio, e di
adottare misure correttive o migliorative (sia interventi tecnici che
organizzativi o personali, come la formazione)”.
Per
permettere “l'analisi delle videoriprese e l'identificazione dei comportamenti
sicuri,
dei comportamenti a rischio e delle condizioni a rischio” – quindi il
“monitoraggio degli indicatori della performance di sicurezza dell'azienda” - è
stata predisposta una
checklist di
supporto.
“Grazie
alle informazioni provenienti dall'osservazione delle videoriprese e raccolte
nelle checklist di supporto è possibile, ad intervalli stabiliti, calcolare
tutti gli indicatori significativi per monitorare l'andamento del livello di
sicurezza in azienda e conseguentemente intraprendere mirate azioni correttive
e migliorative attraverso un continuo processo di feedback. A supporto di tali
attività sono state predisposte tabelle di elaborazione dati, volte a
facilitare ed automatizzare l'aggregazione dei dati raccolti e la
visualizzazione dell'andamento degli indicatori, e tabelle di catalogazione
degli interventi da attuare secondo un assegnato ordine di priorità”.
A
seguito del progetto gli
interventi
correttivi e migliorativi sono stati molti.
Ad
esempio “la riprogettazione di alcune attività di movimentazione dei
carichi
e l'organizzazione di un modulo formativo, in un'ottica di prevenzione e di
miglioramento delle prestazioni di sicurezza dell'azienda”.
È
infatti importante poter predisporre e erogare
interventi formativi “che sfruttino sia videoriprese per
evidenziare rischiose modalità di svolgimento delle attività lavorative
(comportamenti a rischio) da analizzare e correggere, che videoriprese delle
migliori modalità lavorative (comportamenti sicuri) da selezionare e diffondere
come prassi aziendale”.
Dunque,
riguardo ai
risultati ottenuti, il
sistema di video monitoraggio “ha consentito l'individuazione sia di condizioni
a rischio, che di comportamenti a rischio o sicuri. Di conseguenza, grazie
all'analisi delle videoriprese è stato possibile definire un
elenco di priorità di interventi da
attuare per il miglioramento del livello di sicurezza in azienda”.
In
particolare “per ciascuno dei comportamenti a rischio individuati, si sono resi
disponibili numerosi spezzoni di videoriprese utilizzabili per massimizzare
l'incisività e l'efficacia degli interventi formativi correttivi. Gli incontri
di formazione sono stati impostati non come lezione frontale, ma come momento
di coinvolgimento e partecipazione dei lavoratori, cosi da incrementare la
consapevolezza dei rischi, anche involontariamente affrontati, e soprattutto
migliorare la percezione dei rischi stessi a partire da un'analisi del Vissuto
lavorativo quotidiano”.
Senza
dimenticare che un altro
beneficio del
sistema riguarda “il
monitoraggio
della performance di sicurezza”.
I
dati raccolti tramite l'analisi delle videoriprese hanno infatti “permesso di
introdurre in azienda un sistema di misura e monitoraggio che non si basasse
solo sulla valutazione di indicatori di tipo reattivo, sostanzialmente connessi
con accadimenti infortunistici, ma che contenesse prevalentemente indicatori di
tipo proattivo, ovvero indicatori che misurano ciò che precede il verificarsi
dell'evento incidentale, cioè gli eventi che sono precursori di un potenziale
danno e consentono quindi un approccio alla gestione della sicurezza di tipo
preventivo e non solo correttivo”.
Si
ricorda inoltre che l'implementazione e l'utilizzo di un sistema di video
monitoraggio per migliorare la sicurezza “sono stati possibili grazie ad un
preventivo accordo sindacale stipulato
tra azienda e le Rappresentanze Sindacali Unitarie. Inoltre, il Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza è stato costantemente coinvolto sia a livello sia
decisionale e di controllo, come membro del Comitato di Indirizzo del progetto,
a livello che operativo, all'interno del gruppo di lavoro che ha progettato,
implementato ed utilizzato il sistema di video monitoraggio e di misura delle
prestazioni”.
È
evidente che molte delle problematiche descritte sono presenti in tutte le
aziende, “indipendentemente dalle dimensioni, dall'organizzazione interna, dai
settore economico di appartenenza e dal prodotto o servizio realizzato”. E la
soluzione adottata ha quindi carattere di “
generale
applicabilità, dal momento che i sistemi di video monitoraggio e di misura
delle prestazioni sono facilmente adattabili e personalizzabili tenendo in
considerazione le caratteristiche della singola azienda”.
Concludiamo
ricordando che alla scheda relativa alla buona prassi validata sono
allegati diversi documenti e immagini:
-
materiale a supporto dell'intervento formativo: slide con immagini che
sintetizzano filmati relativi a diverse situazioni lavorative;
-
checklist a supporto delle videoriprese;
-
tabella di elaborazione dati (finalizzata all'aggregazione ed all'elaborazione
delle informazioni tratte dalla visione dei filmati e raccolte nelle
checklist);
-
tabella modalità di intervento (catalogazione di tutte le tipologie di
comportamenti sicuri, comportamenti a rischio e condizioni a rischio
individuati durante l'analisi delle videoriprese);
-
tabella catalogazione materiale multimediale (finalizzata alla catalogazione
del materiale multimediale selezionato e raccolto durante la fase di
sperimentazione del sistema di video monitoraggio)”.
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