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"Usare in sicurezza carrelli movimentatori, elevatori e trasportatori"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
02/07/2013 - Non si può parlare di infortuni correlati all’utilizzo di mezzi di
sollevamento e/o di trasporto senza fare riferimento ai rischi dei
carrelli movimentatori,
carrelli elevatori e
carrelli trasportatori.
Su queste attrezzature si sofferma il documento “
Movimentazione
merci pericolose. Carico, scarico, facchinaggio di merci e materiali.
Manuale sulla sicurezza destinato agli addetti al carico, scarico,
facchinaggio di merci e materiali pericolosi”, pubblicazione realizzata dalla Direzione Centrale Prevenzione dell’Inail in collaborazione con Parsifal Srl.
I
carrelli movimentatori elevatori sono sistemi di
trasporto che, se manuali, “devono essere provvisti di elementi di
presa (timone, maniglie…) che rendano la manovra sicura e agevole. Il
montante dei carrelli elevatori,
anche se azionati manualmente, se sussiste pericolo (es. cesoiamento)
deve essere protetto; solitamente, tale protezione viene realizzata con
una griglia metallica leggera avente maglie di dimensioni tali da non
ostacolare la visuale, ma nel contempo da impedire di raggiungere le
parti pericolose del sistema di sollevamento”.
Riportiamo qualche informazione specifica relativa a:
Riportiamo qualche informazione specifica relativa a:
-
carrelli movimentatori: carrelli che
“servono soprattutto per il trasporto all’interno dei magazzini, ad esempio
della grande distribuzione. Una volta inforcato il carico, occorre sollevarlo
un poco da terra, verificarne la stabilità sulle forche e iniziare il
trasporto. Il trasporto deve essere eseguito con l’operatore che precede il
carrello, così da poter avere la massima visuale possibile. Nei passaggi ciechi
o nelle curve brusche bisogna prestare attenzione a eventuali altre persone o
mezzi presenti e, nel caso si utilizzino carrelli motorizzati, segnalare la
propria presenza con l’avvisatore acustico”;
-
carrelli elevatori: “il loro scopo
principale è il sollevamento e, in maniera limitata, il trasporto,
principalmente all’interno di reparti/magazzini”. In queste attrezzature il
rischio maggiore “è il ribaltamento durante le fasi di spostamento a carico
sollevato. Per evitare questo grave rischio, occorre eseguire gli spostamenti
con il carico nella posizione più bassa possibile, su superfici regolari e
piane ed evitando manovre accentuate quali, ad esempio, curve brusche o
repentine. Il conducente deve, prima dell’utilizzo, verificare il corretto
stato di conservazione del mezzo e la funzionalità dei dispositivi di
sollevamento (montante, forche, pistoni…) e di traslazione e lo stato delle
ruote. Durante l’utilizzo, occorre per prima cosa assicurarsi che il carico da
movimentare sia compatibile, per peso e dimensioni, con le caratteristiche
costruttive del mezzo, e che l’imballo sia in buono stato. Una volta prelevato
il carico, prima di sollevarlo o trasportarlo, bisogna sollevarlo pochi
centimetri da terra e accertarsi della sua stabilità e del suo corretto
posizionamento sulle forche”. E se si devono eseguire degli spostamenti del
carico, è necessario, “prestare particolare attenzione a non urtare macchinari,
strutture o quant’altro contorni il percorso su cui ci si accinge, e
all’eventuale presenza di altro personale o mezzi”: la movimentazione “va
eseguita sempre in modo tale che il conducente preceda il carrello, così da
poter avere sempre la visuale libera. Una volta giunti a destinazione, ci si
deve posizionare frontalmente alla zona di deposito, sollevare il
carico a un’altezza leggermente superiore a quella del punto di appoggio,
eseguire la traslazione che porta il carico al di sopra del punto di appoggio,
e abbassare lentamente fino a che il carico appoggia correttamente”.
Arriviamo infine a
parlare dei
carrelli trasportatori
elevatori, una tipologia di apparecchi molto diffusa in diversi comparti
produttivi e concepita, oltre che per il sollevamento, anche per il trasporto.
Se “saper condurre
con perizia e precisione un carrello elevatore costituisce una
parte importante nelle attività di smistamento dei materiali” (ricordando che
“la rapidità di esecuzione dei lavori non implica assolutamente aspetti
comportamentali negativi, quali il trasferimento a velocità eccessiva, la
fretta e l’audacia nell’esecuzione delle manovre”), l’apparente semplicità
d’uso, con macchine sempre più “facili” da condurre, “è spesso all’origine di
una gestione non ottimale del mezzo, con conseguenze negative e, in alcuni
casi, disastrose”. E fra i rischi connessi all’impiego, il
ribaltamento è certamente noto, anche se sottovalutato o mal
valutato.
Riguardo alla loro
stabilità, il documento ricorda che i carrelli “sono macchine specializzate
che, per evitare variazioni di assetto soprattutto in elevazione, non hanno di
norma sospensioni con ammortizzatori e adottano gomme piene se operano su
superfici pavimentate e regolari; ovvero pneumatici se operano all’aperto o su terreni
semipreparati. Lo sterzo è sull’asse posteriore per garantire i piccoli raggi
di curvatura necessari nei magazzini, sulle ribalte, fra le scaffalature
intensive. Con quest’assetto, l’appoggio statico a terra può essere garantito
con tre e non con quattro ruote; diversamente, i dislivelli della
pavimentazione,
assorbiti solo in parte dalle ruote, determinerebbero la perdita di aderenza e
l’instabilità del mezzo. Per ovviare a questo inconveniente, l’asse posteriore
è basculante, formando così un’unica ruota “virtuale” attorno allo snodo
centrale dell’asse”.
Dunque nei carrelli elevatori, “la superficie di
appoggio non è quindi a forma di quadrilatero, come nella maggior parte dei
normali mezzi di trasporto, ma è determinata dal triangolo ottenuto fra i punti
di appoggio del mezzo, che sono quindi 3: le due ruote dell’asse anteriore e
l’asse posteriore basculante. Il carrello si ribalta quando la proiezione a
terra del baricentro ‘esce’ dal piano di appoggio triangolare”. Ad esempio se
all’aumentare del carico il baricentro complessivo (carrello-conducente-carico)
si sposta in avanti (verso la base del triangolo), un “carico eccessivo (es.
superiore alla portata massima del carrello) porta il baricentro fuori dal
triangolo di stabilità, superando la ‘base del triangolo’ (ruote anteriori)”.
Oggi sono
disponibili carrelli con “caratteristiche progettuali orientate alla massima
stabilizzazione,
anche con l’ausilio di controlli elettronici di stabilità simili a quelli
utilizzati in campo automobilistico”.
Veniamo ad alcuni
controlli preliminari che deve fare il
carrellista prima di iniziare il lavoro assicurandosi che:
- “le gomme siano
in buone condizioni e, se si tratta di un mezzo con gomme pneumatiche,
convenientemente gonfiate;
- le forche siano
correttamente posizionate e agganciate alla piastra porta forche, non siano
deformate o eccessivamente usurate;
- l’impianto
frenante sia perfettamente efficiente;
- i dispositivi di
segnalazione/illuminazione siano funzionanti;
- il sistema di
sollevamento funzioni regolarmente e non vi siano perdite dai circuiti
idraulici;
- il livello
dell’olio sia corretto nei vari organi;
- sui carrelli
endotermici, ci sia carburante e l’antigelo durante la stagione invernale e che
il filtro dell’aria sia perfettamente pulito;
- sui carrelli
elettrici, la batteria sia carica”.
Rimandando ad una
lettura integrale del documento Inail - anche con riferimento ai requisiti
minimi di sicurezza, ai rischi nel rifornimento o messa in carica e ai
dispositivi di protezione necessari - riprendiamo brevemente alcune delle
indicazioni per un
utilizzo sicuro del
carrello:
- per evitare
cadute salire e scendere dal carrello “utilizzando i gradini e le maniglie
appositamente installate”;
- “prima di
partire, occorre regolare la posizione del sedile e degli specchi retrovisori
e, non ultimo, allacciarsi le cinture di
sicurezza,
come se stessimo guidando un’automobile. Durante la guida, non si deve sporgere
nessuna parte del corpo al di fuori della sagoma del carrello;
- è vietato il
trasporto di altre persone, fatto salvo che il
carrello sia dotato di un apposito spazio per il passeggero;
- la velocità deve
essere adeguata alle condizioni ambientali, del traffico e del fondo stradale,
e bisogna comunque procedere a velocità moderata, a carrello carico;
- durante gli
spostamenti, è necessario prestare particolare attenzione a macchinari,
strutture o quant’altro contorni il percorso su cui si accinge a transitare e,
soprattutto, all’eventuale presenza di persone o mezzi; in prossimità di curve
brusche, strettoie, incroci, portoni, ecc., occorre segnalare la presenza con
l’avvisatore acustico (clacson);
- se la
pavimentazione è bagnata, occorre ridurre la velocità e, in presenza di macchie
di olio o sostanze scivolose, bisogna evitare di passare e attivarsi per
eliminarle;
- durante il
trasporto, il carico va mantenuto il più basso possibile, compatibilmente con
l’andamento del fondo stradale;
- in caso di
presenza di dossi o cunette pronunciati, occorre accertarsi che l’altezza
minima da terra del carrello permetta di superarli;
- il carrello elevatore non deve essere
utilizzato per spingere, né tantomeno per sollevare persone con mezzi di
fortuna; è possibile, per operazioni saltuarie di manutenzione, sollevare
persone utilizzando apposite attrezzature (gabbie) marcate CE;
- in caso di rampe
di carico, per evitare la caduta dei carrelli, si useranno cunei fermaruote per
garantire che i mezzi da caricare restino nella corretta posizione;
- l’ingresso di
carrelli a trazione endotermica all’interno dei magazzini è consentito solo se
vengono garantiti sufficienti ricambi d’aria; in alternativa, occorre
utilizzare carrelli elettrici o altri sistemi di movimentazione”.
Questi i
suggerimenti specifici per
prelevare
correttamente un carico:
- “avvicinarsi al
punto di prelievo (catasta, scaffale…) con il montante in posizione verticale;
- verificare che la
larghezza delle forche permetta l’inserimento negli appositi vani;
- a carrello fermo,
sollevare le forche fino a raggiungere l’altezza dei vani di inserimento,
facendo attenzione a non urtare con il montante eventuali ostacoli in quota;
- inserire
completamente le forche nei vani di inserimento, avanzando molto lentamente;
- quando il carico
è ben inforcato, sollevare le forche fino a staccarlo dal punto di appoggio, e
quindi inclinare il montante all’indietro;
- arretrare
lentamente prestando attenzione;
- appena possibile,
portare il carico alla posizione più bassa, compatibilmente con il fondo,
mantenendo il montante inclinato all’indietro”.
Indicazioni per il
trasporto del carico:
- “accertarsi che
il carico sia stabile o, in alternativa, bloccarlo;
- trasportare il
carico con il montante arretrato il più possibile;
- evitare manovre
brusche e, soprattutto, frenate brusche;
- procedere a marcia indietro se il carico
impedisce una buona visibilità o, se non fosse possibile, farsi aiutare nelle
manovre da un collega a terra in posizione di sicurezza”.
Non bisogna
dimenticare che “
discese e salite
con pendenza superiore al 10% si affrontano: salita: a marcia avanti; discesa:
a marcia indietro e bassa velocità. Se occorre transitare vicino a buche,
fossi, scavi, ecc, bisognerà mantenere da questi un’adeguata distanza (almeno
pari alla profondità). Anche il transito su superfici non pavimentate è
possibile solo con carrelli per cui sia prevista questa situazione (es.
carrelli con pneumatici)”.
Concludiamo
riportando le indicazioni per
depositare
un carico:
- “avvicinarsi al
punto di deposito ( catasta, scaffale…) con il carico
basso e il montante inclinato all’indietro;
- a carrello fermo,
sollevare il carico fino a raggiungere l’altezza di deposito, facendo
attenzione a non urtare con il montante eventuali ostacoli in quota;
- avanzare molto
lentamente fino a quando il carico sia al di sopra del punto di deposito;
- abbassare le
forche fino a quando il carico sia ben appoggiato;
- arretrare
lentamente per sfilare le forche dai vani di inserimento, prestando attenzione
a non muovere inavvertitamente il carico;
- non appena
possibile, abbassare le forche e riprendere il normale assetto di marcia”.
Si ricorda inoltre
che è possibile utilizzare “
accessori
che permettono di adeguare le capacità di presa alle caratteristiche del
carico, quali: prolunghe per forche, pinze o sistemi di presa per fusti, pinze
per bobine/rulli; queste attrezzature modificano la configurazione del carrello
e bisogna pertanto verificare che possano essere montate sul carrello che si
intende utilizzare. In particolare, l’uso delle prolunghe richiede particolare
attenzione, perché sposta in avanti il baricentro del carico e,
conseguentemente, il baricentro complessivo, rendendo il carrello meno
stabile”.
“ Movimentazione
merci pericolose. Carico, scarico, facchinaggio di merci e materiali. Manuale
sulla sicurezza destinato agli addetti al carico, scarico, facchinaggio di
merci e materiali pericolosi”, pubblicazione realizzata dalla Direzione
Centrale Prevenzione dell’Inail in collaborazione con Parsifal Srl, versione
2012 (formato PDF, 3.27 MB).
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