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"Imparare dagli errori: gli infortuni degli operatori forestali"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
04/07/2013 - “
Imparare dagli errori” ha già presentato in
passato alcuni casi relativi a incidenti avvenuti a operatori forestali o
comunque in attività nell’ambito della
silvicoltura (o selvicoltura), quella parte delle scienze forestali relative all’impianto, alla coltivazione e conservazione dei boschi.
Tuttavia gli archivi europei di infortuni gravi e mortali abbondano
di dinamiche di infortuni che riguardano queste attività. E dunque
torniamo in argomento facendo riferimento, in questo caso, ad alcuni
casi di infortunio riportati sul sito di Suva,
istituto svizzero per l'assicurazione e la prevenzione degli infortuni.
Se la legislazione elvetica è diversa, tuttavia i casi proposti ci
possono aiutare a riflettere su errori e carenze rimediabili.
Motoseghista colpito a morte da un ramo in caduta
Motoseghista colpito a morte da un ramo in caduta
L'infortunio è
avvenuto su un terreno in pendenza. Con la motosega, l'operaio ha direzionato
la caduta verso valle, rispettando l'inclinazione naturale dell'albero. Una
volta ultimato il taglio di abbattimento, è colpito con violenza alla testa da
un ramo che si è staccato.
La successiva
indagine d'infortunio ha rivelato “che il ramo si era staccato da un albero
vicino ed era già parzialmente marcio. Alcune domande, tuttavia, sono rimaste
senza risposta: l'albero e i dintorni erano stati esaminati correttamente? Era
stato individuato un luogo di ritirata sicuro”?
Decespugliatore
causa grave ferita alla gamba
Due lavoratori
esperti, ricevono l'incarico di potare alcuni arbusti lungo le sponde di un
laghetto. I due impiegano un decespugliatore dotato di lame tagliaerba. Il
primo lavora a circa 30 m di distanza in posiziona sfalsata rispetto al
collega. “Ad un certo punto il primo lavoratore avverte un colpo secco alla
gamba sinistra, ma non vi fa molto caso. Quando tenta di mettere in appoggio la
gamba, l’uomo cade a terra e solo allora scopre la grave lesione. Il rumore è
così intenso che non riesce ad attirare l'attenzione del collega. Alla fine,
con il cellulare riesce ad avvertire il superiore.
Dall'indagine
d'infortunio emerge che i dipendenti non avevano tagliato erba o arbusti
sottili, bensì dei polloni (rami originati generalmente da gemme avventizie di
piante per lo più legnose, ndr). Per aumentare le prestazioni del
decespugliatore, avevano utilizzato delle lame più grandi. La conseguenza è
stata la rottura dell'albero di trasmissione a causa dei forti colpi e
dell'affaticamento precoce del materiale (elevata velocità e maggior peso delle
lame tagliaerba). Le lame non erano ammesse dal fabbricante, inoltre era
assente la targhetta di immatricolazione e nelle istruzioni dell'uso non era
indicato per quali apparecchi erano ammesse le lame”.
Operatore
forestale cade per 7 metri nel vuoto
“Due dipendenti di
un'azienda forestale hanno il compito di abbattere due larici su un terreno
privato. Nelle immediate vicinanze si trova una linea telefonica e quindi prima
di abbatterli devono sfrondare gli alberi. Gli operatori forestali chiedono in
prestito alla sezione forestale vicina una cintura per pali ( imbracatura per
salire
su pali e alberi).
Il silvicoltore si
arrampica con i ramponi e la cintura sul primo albero. Indossa i necessari dispositivi di
protezione individuale. Con la motosega inizia a segare i rami dal basso fino
ad arrivare alla chioma. Nel punto più alto del tronco esegue la tacca
direzionale e il taglio di abbattimento. Con le mani cerca di ribaltare il
tronco. All'improvviso, le cuciture della cinghia di nylon si strappano” e
l'operaio cade nel vuoto facendo un volo di 7 metri. “Fortunatamente finisce
sui rami appena segati che attutiscono l'impatto con il terreno. La vittima se
le cava con gravi contusioni su tutto il corpo”.
Dall'indagine
d'infortunio emerge poi che la vittima non aveva agganciato il moschettone
della fune di sicurezza alla staffa di metallo prevista a tale scopo, bensì
all'anello di metallo che era semplicemente cucito su una cinghia di nylon
dell'imbracatura.” La cinghia di nylon serve solo a trasportare degli utensili.
Sotto il peso del corpo, e non solo, le cuciture si sono strappate. L'anello di
metallo assieme al moschettone della fune di sicurezza sono usciti dalla
cinghia e la persona è caduta”.
Nella presentazione
delle dinamiche degli infortuni sul sito di Suva sono presenti utili immagini
esplicative.
Prevenzione
Riguardo alla
prevenzione e sempre con riferimento ai documenti prodotti in Svizzera da Suva,
riportiamo alcune indicazioni tratte dal documento “ Dieci regole vitali
per i lavori forestali”.
Queste le
dieci regole
vitali accompagnate dalle indicazioni relative a quanto dovrebbe
fare il lavoratore e il superiore.
La
prima regola:
non eseguiamo mai da soli i lavori particolarmente pericolosi.
“Lavoratore: non
eseguo mai da solo i lavori forestali particolarmente pericolosi, ad es.
l’abbattimento di alberi. Mantengo sempre il contatto visivo, vocale o via
radio in modo che il soccorso sia sempre garantito.
Superiore:
organizzo i lavori forestali particolarmente pericolosi in modo tale che le
persone non debbano eseguirli da soli”.
La
seconda regola:
esaminiamo in modo professionale l’albero da abbattere.
“Lavoratore: dopo
aver stabilito la direzione di caduta, esamino l’albero e i suoi dintorni in base
agli otto punti riconosciuti. Dopodiché, decido il metodo di abbattimento più
idoneo e stabilisco le misure di sicurezza.
Superiore:
istruisco regolarmente i dipendenti su come esaminare l’albero e i suoi
dintorni. Se le condizioni atmosferiche e la visibilità sono sfavorevoli, non
autorizzo lo svolgimento dei lavori di abbattimento”.
La
terza regola:
sorvegliamo la zona di pericolo e la zona di caduta e ci manteniamo
sempre in contatto.
“Lavoratore:
durante l’abbattimento allontano dalla zona di caduta tutte le persone non
direttamente coinvolte nelle operazioni. Avverto le persone che si trovano
nella zona di pericolo. Queste devono
interrompere il lavoro e concentrarsi sui pericoli legati all’operazione di
abbattimento.
Superiore:
pianifico i procedimenti e i metodi di lavoro in modo che sia garantita la
sicurezza; provvedo alla sicurezza dei posti di lavoro. Garantisco la
comunicazione fra i dipendenti e, se necessario, metto a disposizione
apparecchi idonei a tale scopo”.
La
quarta regola:
raggiungiamo per tempo il luogo di ritirata prestabilito.
“Lavoratore: prima
di iniziare i lavori di abbattimento, stabilisco la via di ritirata e mi
assicuro che sia libera. Non appena l’albero inizia la caduta, raggiungo il
luogo di ritirata e osservo la caduta dell’albero.
Superiore:
controllo regolarmente se i dipendenti raggiungono per tempo il luogo di
ritirata”.
La
quinta regola:
non sostiamo nella zona di pericolo dove si trovano tronchi non
assicurati o carichi sospesi.
“Lavoratore: mi
accerto che al di sopra della mia postazione non ci siano pericoli, come
tronchi non assicurati o carichi sospesi. Se necessario,
adotto adeguate misure per impedirne il rotolamento o lo scivolamento.
Superiore: con
un’adeguata organizzazione evito i pericoli causati dai tronchi non assicurati,
dai carichi sospesi e dalla caduta massi. Fornisco istruzioni di lavoro chiare
e precise”.
La
sesta regola:
ci proteggiamo contro le cadute.
“Lavoratore: mi
assicuro contro le cadute durante i lavori sui pendii, nell’arrampicata sugli
alberi e durante gli interventi sulle chiome.
Superiore:
organizzo i lavori e stabilisco i provvedimenti contro le cadute. Impiego
esclusivamente personale istruito e, per i lavori in sospensione a corde
portanti, personale con una formazione adeguata”.
La
settima regola:
utilizziamo solo attrezzature di lavoro in perfetto stato.
“Lavoratore: prima
di iniziare i lavori verifico che le attrezzature e i dispositivi di protezione
siano completi e correttamente funzionanti. Riparo subito le attrezzature difettose
oppure segnalo il problema al superiore.
Superiore: faccio
in modo che tutti i lavoratori ricevano attrezzature di
lavoro
idonee. Verifico regolarmente le attrezzature di lavoro. Riparo o sostituisco
immediatamente quelle difettose”.
L’
ottava regola:
lavoriamo soltanto se sono garantiti i soccorsi in caso di emergenza.
“Lavoratore: sono
in grado di prestare i primi soccorsi. Porto sempre con me la tessera per i
casi d’emergenza. Conosco il piano d’emergenza e sono in grado di chiamare i
soccorsi.
Superiore:
pianifico l’organizzazione delle emergenze sui posti di lavoro. Metto per
iscritto l’organizzazione delle emergenze e la consegno a tutti i dipendenti.
Garantisco i primi soccorsi”.
La
nona regola:
assistiamo gli apprendisti.
“Lavoratore: seguo
le disposizioni del mio superiore. Se non mi sento sicuro durante un lavoro,
dico STOP e avviso il mio superiore.
Superiore: faccio in modo che gli apprendisti
siano assistiti come si deve e siano impiegati in base al loro livello di
competenza”.
La
decima regola:
utilizziamo i dispositivi di protezione individuale.
“Lavoratore: sul
lavoro utilizzo i dispositivi di
protezione individuale e segnalo al mio superiore quelli difettosi.
Superiore
: faccio in modo che i lavoratori
ricevano, utilizzino e abbiano cura dei dispositivi di protezione individuale.
Ovviamente, questo vale anche per me”.
Concludiamo
ricordando che PuntoSicuro e “Imparare dagli errori” si sono occupati in
passato anche di decespugliatori e motoseghe riportando specifici suggerimenti
e elementi di prevenzione.
Questo un breve
elenco degli articoli pubblicati:
N.B.:
Gli eventuali riferimenti legislativi contenuti nelle pagine web di Suva
dedicate agli incidenti e nei documenti dell’istituto riguardano la realtà
svizzera, i suggerimenti indicati sono comunque utili per tutti i lavoratori.
Le
pagine di Suva relative agli incidenti
presentati:
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