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"Codice Ambiente, l’Italia si adegua alla normativa europea"
fonte www.edilportale.com / Ambiente
12/07/2013 - Sono in arrivo alcune modifiche alla normativa nazionale sull’ambiente
riguardanti la tutela risarcitoria in caso di danni e la valutazione di
impatto ambientale (Via).
Sono le previsioni del disegno di legge europea 2013 approvato dal Senato lo scorso 8 luglio con cui l’Italia adempierà agli obblighi derivanti dall’appartenenza all’Ue adeguando la propria normativa agli standard europei, in seguito ad una serie di infrazioni.
In materia di tutela risarcitoria contro i danni ambientali verrà introdotto un nuovo articolo (298 bis) al Codice ambiente ( Dlgs 152/2006) che specifica i casi di danno soggetti a risarcimento:
- danno causato da una delle attività professionali elencate nell’allegato 5 alla Parte VI del Codice (disciplina della tutela risarcitoria) come la gestione e lo smaltimento dei rifiuti, la fabbricazione, il trasporto e lo stoccaggio di materiali pericolosi, la gestione degli impianti industriali inquinanti ecc.;
- danno diverso, causato da un comportamento doloso o colposo.
Inoltre, verrà modificato l’articolo 311 del assegnando direttamente al Ministero dell’Ambiente il compito di valutare i costi di ripristino ambientale in caso di interventi incompleti o difformi dai termini e dalle modalità previste dalla legge.
Il Ministero potrà, in seguito, accertare le relative responsabilità e agire nei confronti del soggetto obbligato per il pagamento delle somme corrispondenti.
L’articolo 23 del ddl, invece, annuncia nuove linee guida nazionali per le tipologie di opere assoggettabili alla procedura di valutazione impatto ambientale che attualmente sono elencate nell’allegato IV del Dlgs 152/2006.
Questa misura ripara alla procedura 2009/2086 in base alla quale la Commissione europea contesta all'Italia il mancato recepimento della Direttiva 2011/92/Ue sulla valutazione di impatto ambientale.
In base alla Direttiva, gli Stati membri decidono se sottoporre o meno a Via una serie di progetti conducendo un esame caso per caso o fissando delle soglie o criteri.
Le modifiche al Codice adegueranno la normativa italiana con particolare riferimento alle caratteristiche dei progetti, alla loro localizzazione e all’impatto potenziale da essi prodotto.
Le Regioni e gli Enti locali potranno stabilire, sulla base delle linee guida, se adottare ulteriori condizioni per l’esclusione di alcune categorie progettuali qualora non ricadenti in aree protette o sottoposte a vincolo paesaggistico.
Il provvedimento è ora all’esame della Camera per la definitiva approvazione.
Sono le previsioni del disegno di legge europea 2013 approvato dal Senato lo scorso 8 luglio con cui l’Italia adempierà agli obblighi derivanti dall’appartenenza all’Ue adeguando la propria normativa agli standard europei, in seguito ad una serie di infrazioni.
In materia di tutela risarcitoria contro i danni ambientali verrà introdotto un nuovo articolo (298 bis) al Codice ambiente ( Dlgs 152/2006) che specifica i casi di danno soggetti a risarcimento:
- danno causato da una delle attività professionali elencate nell’allegato 5 alla Parte VI del Codice (disciplina della tutela risarcitoria) come la gestione e lo smaltimento dei rifiuti, la fabbricazione, il trasporto e lo stoccaggio di materiali pericolosi, la gestione degli impianti industriali inquinanti ecc.;
- danno diverso, causato da un comportamento doloso o colposo.
Inoltre, verrà modificato l’articolo 311 del assegnando direttamente al Ministero dell’Ambiente il compito di valutare i costi di ripristino ambientale in caso di interventi incompleti o difformi dai termini e dalle modalità previste dalla legge.
Il Ministero potrà, in seguito, accertare le relative responsabilità e agire nei confronti del soggetto obbligato per il pagamento delle somme corrispondenti.
L’articolo 23 del ddl, invece, annuncia nuove linee guida nazionali per le tipologie di opere assoggettabili alla procedura di valutazione impatto ambientale che attualmente sono elencate nell’allegato IV del Dlgs 152/2006.
Questa misura ripara alla procedura 2009/2086 in base alla quale la Commissione europea contesta all'Italia il mancato recepimento della Direttiva 2011/92/Ue sulla valutazione di impatto ambientale.
In base alla Direttiva, gli Stati membri decidono se sottoporre o meno a Via una serie di progetti conducendo un esame caso per caso o fissando delle soglie o criteri.
Le modifiche al Codice adegueranno la normativa italiana con particolare riferimento alle caratteristiche dei progetti, alla loro localizzazione e all’impatto potenziale da essi prodotto.
Le Regioni e gli Enti locali potranno stabilire, sulla base delle linee guida, se adottare ulteriori condizioni per l’esclusione di alcune categorie progettuali qualora non ricadenti in aree protette o sottoposte a vincolo paesaggistico.
Il provvedimento è ora all’esame della Camera per la definitiva approvazione.
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