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"Inail: l’esposizione a vibrazioni al sistema mano-braccio"
fonte www.puntosicuro.it / Salute
26/08/2013 - Il Decreto legislativo 81/2008 nel
Titolo VIII (Agenti fisici), Capo III (Protezione dei lavoratori dai
rischi di esposizione a vibrazioni) con un articolo, l’art. 200,
definisce le
vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio come
vibrazioni
meccaniche che, se trasmesse al sistema mano-braccio, comportano un
rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare
disturbi vascolari, osteoarticolari, neurologici e muscolari. Un
rischio a cui si è esposti generalmente a causa del contatto delle mani
con l'impugnatura di utensili manuali o di macchinari condotti a mano.
Per dare informazioni sull’esposizione al rischio e precise
indicazioni sulla prevenzione, il Dipartimento Igiene del Lavoro
dell’Inail ha pubblicato un
factsheet dal titolo “
L’esposizione a vibrazioni al sistema mano-braccio”.
Come ricordato nell’introduzione
dell’articolo, le sollecitazioni meccaniche di molti utensili, di molte
attrezzature di lavoro vibranti (come trapani, martelli pneumatici,
smerigliatrici, etc.) giungono al nostro corpo attraverso le mani. E dalle mani
le sollecitazioni sono trasmesse all’avambraccio, al braccio ed alla spalla
(sistema mano-braccio). E le “componenti a più bassa frequenza possono arrivare
anche alla testa”.
In particolare – sottolinea il
factsheet – “la classe delle sollecitazioni che ha una forte componente
periodica, e che viene detta vibrazione
meccanica, è quella che può causare patologie al sistema mano-braccio, sia
transitorie che croniche”.
Disturbi e patologie che si
configurano in una vera e propria sindrome, la “
sindrome da vibrazioni al sistema mano-braccio”, descritta “per la
prima volta nel 1918 dall’ americana Alice Hamilton fra i lavoratori dello
stato dell’Indiana addetti al taglio dei lapidei.
Tale sindrome presenta due
fondamentali componenti: “la prima interessa i piccoli vasi sanguigni e la
seconda il sistema nervoso periferico. La componente vascolare consiste nella
comparsa di un vasospasmo nei capillari della mano esposta a vibrazioni, che si
manifesta con un intenso pallore delle dita (il cosiddetto
dito bianco). Il vasospasmo si cronicizza nel tempo e può essere
innescato anche in assenza di vibrazioni, semplicemente da un’esposizione a
basse temperature (aria o acqua fredda). Col progredire della malattia gli
attacchi di pallore si fanno sempre più frequenti e interessano prima le ultime
falangi di una o due dita e poi, via via, tutte le dite fino a determinare
fenomeni di sofferenza della cute e dei tessuti sottocutanei. La componente
nervosa periferica “si manifesta inizialmente con torpore e parestesie
(formicolii) delle dita fino a fenomeni di perdita della sensibilità e a
difficoltà di eseguire movimenti fini”.
Il documento si sofferma anche su
altre conseguenze
delle vibrazioni, quelle che interessano il
sistema muscolo-scheletrico dell’arto superiore e che dipendono
dalla trasmissione delle vibrazioni dalla mano alla spalla.
La trasmissione “è influenzata
dall’azione della muscolatura e quindi dalla forza con cui l’operatore stringe
o spinge l’attrezzo vibrante. Gli effetti sul sistema muscolo-scheletrico
possono manifestarsi con disturbi delle articolazioni, dei tendini e dei
legamenti di polso, gomito e spalla. Per tali disturbi è difficile escludere il
contributo di altre cause, quali i movimenti ripetuti e le posture dell’arto
superiore”.
Sono attualmente in corso
ricerche per definire sia le caratteristiche della trasmissione delle
vibrazioni al braccio e alla testa, sia altri possibili effetti dell’esposizione
a vibrazioni al sistema
mano-braccio.
Veniamo brevemente all’
aspetto normativo.
Come abbiamo visto il D.Lgs.
81/2008 affronta l’esposizione a questa tipologia di rischio cercando di
prevenire l’insorgenza di patologie mano-braccio.
Nel Titolo VIII, Capo III (nel
factsheet è erroneamente indicato il Capo VIII, Titolo III) sono “definite le
grandezze idonee alla valutazione del rischio (l’accelerazione meccanica
ponderata), quali sono i limiti da rispettare per non andare incontro ad
effetti patologici e quali le azioni da intraprendere per limitare il rischio”.
In particolare i limiti sono
quelli definiti dall’
articolo 201:
Articolo 201 - Valori limite di
esposizione e valori d’azione
1. Ai fini del presente capo,
si definiscono i seguenti valori limite di esposizione e valori di azione.
a) per le vibrazioni trasmesse
al sistema mano-braccio:
1) il valore limite di
esposizione giornaliero, normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore, è
fissato a 5 m/s2; mentre su periodi brevi è pari a 20 m/s2;
2) il valore d'azione
giornaliero, normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore, che fa
scattare l'azione, è fissato a 2,5 m/s2.
b) per le vibrazioni trasmesse
al corpo intero:
1) il valore limite di
esposizione giornaliero, normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore, è
fissato a 1,0 m/s2; mentre su periodi brevi è pari a 1,5 m/s2;
2) il valore d'azione
giornaliero, normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore, è fissato a
0,5 m/s2.
2 Nel caso di variabilità del
livello di esposizione giornaliero va considerato il livello giornaliero
massimo ricorrente.
Ricordiamo che molti aspetti
tecnici relativi al rischio vibrazioni sono contenuti nell’allegato XXXV che
prevede le tecniche di misura e le ponderazioni da adottare.
Concludiamo dando qualche
informazione sulla
prevenzione.
Il factsheet sottolinea che un idoneo
percorso di prevenzione “passa per
un’insieme articolato di azioni coordinate”.
La prima azione è “una
corretta valutazione del rischio, con
una quantificazione dell’esposizione individuale di chi è effettivamente
esposto, senza sprecare risorse per coloro che non hanno, evidentemente, una
esposizione significativa. La valutazione si fa, secondo le vigenti leggi,
effettuando le misurazioni” delle accelerazioni ponderate degli attrezzi
impiegati e “valutando i tempi di esposizione personale agli stessi, al fine di
valutare l’indicatore di esposizione personale, denominato A(8)”.
Nel factsheet, che vi invitiamo a
visionare, sono presenti alcune immagini relative alle misurazioni
di accelerazione in campo o in laboratorio.
Un metodo alternativo, previsto
dal D. Lgs. 81/2008, consiste nel fare uso della
Banca Dati Vibrazioni dell’INAIL (BDV), reperibile sul sito
del Portale Agenti Fisici.
Nella banca dati sono riportate
le accelerazioni ponderate di vari attrezzi sia misurate sul campo che
dichiarate dai costruttori.
Una volta stimato il rischio
individuale si può dunque “procedere alla sua
riduzione prendendo in considerazione i due fattori che lo
producono:
accelerazione e
tempo”:
- “ridurre il tempo di
esposizione rimane l’extrema ratio che può sempre essere adottata, ma una
riduzione più efficace passa per l’attenuazione delle vibrazioni alla fonte.
L’attenuazione richiede una conoscenza approfondita delle vibrazioni emesse
dall’attrezzo;
- si può sostituire l’attrezzo
con uno analogo che emette meno vibrazioni ed a tale scopo si può utilizzare
ancora la BDV che ha, nel motore di ricerca avanzata, una utile funzione che
consente di perfezionare la ricerca impostando un valore di accelerazione al di
sotto del quale l’utensile viene accettato. Con questo motore di ricerca è
quindi possibile sostituire, se possibile, l’attrezzo corrente con uno che
emette meno vibrazioni;
- in alternativa si possono
perseguire attenuazioni meno significative e meno valutabili sostituendo le
maniglie di presa dell’attrezzo o dotando il lavoratore di guanti
antivibranti”. Queste ultime soluzioni richiedono, “per essere prese in
considerazione nella valutazione
del rischio, di ulteriori misure di accelerazione perché non tutti i
supporti danno gli stessi risultati nelle diverse situazioni”. E i
guanti antivibranti “devono essere
certificati secondo la norma UNI EN ISO 10819” e riportare tale certificazione
sull’etichetta. A questo proposito il factsheet sottolinea che “alcuni guanti
non certificati amplificano le vibrazioni anziché attenuarle”.
Infine la
conclusione del processo “viene raggiunta quando il valore di
esposizione individuale A(8) si riduce al di sotto del valore di azione. Questo
risultato non sempre è raggiungibile, ma comunque è buona prassi tentare di avvicinarsi
quanto più possibile”.
Dipartimento Igiene del Lavoro
dell’INAIL, “ L’esposizione a vibrazioni al sistema mano-braccio”,
factsheet, edizione 2012 (formato PDF, 1.88 MB).
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a vibrazioni al sistema mano-braccio”.
RTM
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