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"Piano Mirato di Prevenzione per l’uso sicuro dei carrelli elevatori"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza
03/09/2013 - Sono numerosi gli infortuni da “
mezzo di sollevamento e trasporto” (ad esempio con riferimento a carrelli elevatori, transpallet, ...) che avvengono negli ambienti di lavoro.
Alcuni dati, non recenti ma significativi, indicano ad esempio che
nel solo territorio dell’ASL di Monza e Brianza nel quinquennio 2003 –
2007 sono stati 496 gli infortuni totali accaduti (17 con esiti di
invalidità permanente e 2 con esito mortale) con riferimento ai “mezzi
di sollevamento e trasporto”.
Proprio per questo motivo negli anni scorsi l’ Azienda sanitaria locale della provincia di Monza e Brianza ha elaborato un
Piano Mirato di Prevenzione (PMP) denominato “
Carrelli elevatori e viabilità sicura in azienda” per promuovere l’uso corretto di questa attrezzatura e una maggiore sicurezza nella viabilità all’interno delle Aziende.
Piano mirato che ha previsto:
- informazione alle Aziende sui requisiti minimi di legge e buone
prassi su carrelli e viabilità, al fine di stimolare nelle Aziende
l’auto-verifica delle proprie attrezzature e del sistema di circolazione
interno;
- compilazione da parte dell’Azienda di una scheda/questionario;
- campagna di vigilanza mirata del Servizio PSAL.
In relazione al Piano Mirato di
Prevenzione, sul sito dell’Asl sono stati pubblicati una serie di documenti
utili per la prevenzione nelle aziende.
Ad esempio il pieghevole
informativo “
Carrelli elevatori e
viabilità sicura in azienda. Requisiti essenziali per l’uso in sicurezza dei
carrelli elevatori”, documento curato
dai Tecnici della Prevenzione Sergio Bertinelli, Fernando Biffi, Marco
Canesi, Roberta Panzeri, dal Medico del Lavoro Dr.ssa Angela Pirris e dal
Direttore del Dipartimento di Prevenzione Dott. Roberto Cecchetti.
Il pieghevole informativo
fornisce alle aziende che utilizzano carrelli le indicazioni di base per un
impiego sicuro di tali macchine.
Ad esempio con riferimento alla “
valutazione dei rischi mirata ai carichi
reali da movimentare”. Una valutazione che “deve essere un’analisi concreta
e non formale” e che deve anche comprendere:
- “la scelta delle migliori attrezzature
di sollevamento e trasporto, accessori di presa compresi, in relazione agli
effettivi materiali da movimentare;
- l’adeguamento dei luoghi di
lavoro, che devono essere resi idonei alla movimentazione sicura delle merci”.
Un secondo tema affrontato
riguarda il
corretto utilizzo del
carrello e degli accessori di presa (forche o pinze):
- “le attrezzature di lavoro
devono essere utilizzate in conformità alle istruzioni d’uso del
costruttore;
- gli accessori scelti devono
essere adeguati al lavoro da svolgere, (ad es. le forche non sono adatte per
trasportare carichi agganciati sotto di esse);
- quando il carico non è su
pallet deve essere movimentato con altri accessori (es. pinze);
- il carrello non è progettato
per il sollevamento in quota delle persone sulle forche”.
Il pieghevole parla anche di
manutenzione programmata:
- “il Datore di Lavoro deve
provvedere affinché i collaboratori usino soltanto carrelli
elevatori sicuri, regolarmente sottoposti a manutenzione programmata, come
indicato dal costruttore nel “manuale d’uso e manutenzione” del mezzo;
- per realizzare questo obiettivo
il Datore di Lavoro può avvalersi della manutenzione interna se vi sono le
competenze in azienda o deve stipulare un contratto di manutenzione periodica
con ditta specializzata;
- l’ attività
di manutenzione deve essere documentata in un apposito
registro in cui annotare gli interventi di ispezione del mezzo,
manutenzione e riparazioni effettuate”.
Ricordando che gli infortuni più
gravi con i carrelli avvengono principalmente per ribaltamento, il
documento si sofferma sui
sistemi di
trattenuta del conducente a bordo del mezzo.
I sistemi di trattenuta
dell’operatore a bordo (cinture di sicurezza, cabine o barriere laterali,
installate a seguito di un’analisi dell’utilizzo del carrello) “salvano la vita
e sono obbligatori sui carrelli elevatori. I carrelli vecchi, non dotati di
sistemi di trattenuta, devono essere adeguati. Non sempre la cintura di
sicurezza è la scelta migliore perché facilmente elusa dagli utilizzatori del
carrello, specie se l’organizzazione del lavoro prevede frequenti salite e
discese dal mezzo; in questo caso sono preferibili altri sistemi di trattenuta
(cabine chiuse, barriere, cancelletti)”.
Un altro tema cardine è relativo
alla “
viabilità adeguata in azienda”:
- “va progettato e predisposto un
‘
piano della viabilità aziendale’,
che definisca le regole di circolazione in uso in Azienda, lo stato della
pavimentazione, della segnaletica a terra, della cartellonistica e che
indichi gli spazi riservati alle merci, ai carrelli e ai pedoni;
- occorre inoltre garantire
sempre che le uscite di sicurezza siano tenute sgombre da intralci ed apribili;
i relativi percorsi di esodo devono anch’essi essere liberi e accessibili;
- a questo scopo è consigliabile
individuare, con apposita procedura formalizzata, un incaricato al controllo
periodico frequente (es. un preposto/ capo magazziniere)”.
Molti incidenti, come rilevato
anche da “ Imparare
dagli errori”, sono correlati allo
stoccaggio
merci:
- “le merci devono essere
stoccate in luoghi definiti a tale scopo, individuati dai responsabili
aziendali secondo l’organizzazione del ciclo lavorativo;
- le aree di stoccaggio devono
essere evidenziate da apposita segnaletica (orizzontale, verticale). Sono da
evitare stoccaggi fuori dalle aree non definite a tale scopo;
- per ottimizzare gli spazi è
opportuno utilizzare scaffalature metalliche, evitando di impilare i bancali”.
Senza dimenticare i problemi
correlati alla
zona carica batterie.
Infatti “quando si carica una
batteria si producono per elettrolisi idrogeno e ossigeno. Unendosi con l’aria,
l’idrogeno può creare, in certe condizioni di scarsa ventilazione, una miscela
esplosiva. Al termine della fase di carica, e soprattutto nella fase di
sovraccarica, la formazione di questi gas raggiunge il suo picco. È possibile
evitare la formazione di miscele esplosive adottando opportune misure di
ventilazione (effetto di diluizione). Nelle immediate vicinanze delle batterie
tale effetto non è sempre garantito, pertanto è necessario evitare qualsiasi
fonte di innesco (la distanza dalle apparecchiature elettriche deve essere
almeno di 50 cm)”.
Infine il documento si occupa dei
fumi di scarico:
- “i carrelli dotati di motore
endotermico (a scoppio) emettono fumi nocivi per la salute e per questo motivo
non possono essere utilizzati all’interno di luoghi di lavoro chiusi;
- anche se usati in ambiente
esterno, il tubo di scarico dei gas deve essere posizionato ed orientato in
modo da non recare disturbo all'operatore”.
Il documento si sofferma anche
sulla “formazione e idoneità alla mansione”, ma ricordiamo che è precedente
all’emanazione dell’ Accordo Stato-Regioni inerente le attrezzature di lavoro
pubblicato il 22 febbraio 2012: il carrello elevatore semovente con
conducente a bordo è tra le attrezzature di lavoro per le quali è richiesta una
specifica abilitazione degli operatori.
Segnaliamo per concludere alcuni
dei
documenti presenti sul sito
dell’ASL relativi al
Piano Mirato di
Prevenzione “Carrelli elevatori e viabilità sicura in azienda”:
- pieghevole informativo sintetico (formato PDF, 1.9 MB);
- documento tecnico di approfondimento (formato PDF, 1.0 MB);
- estratto legislativo su carrelli e viabilità dal nuovo Testo
Unico sulla sicurezza D.L.vo 81/08 (formato PDF, 168 kB);
- lettera inviata alle ditte coinvolte nel 2011 nel Piano Mirato
di Prevenzione (formato PDF, 42 kB);
- scheda di rilevazione requisiti 2011 per le ditte e di risposta
alla ASL (formato PDF, 122 kB);
- analisi questionari di autovalutazione delle ditte del primo
campione 2010 (formato PDF, 262 kB).
Tiziano Menduto
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