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"La salita e discesa dalle macchine e le collisioni con i pedoni"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
24/09/2013 - Gli infortuni dovuti a investimenti, a
collisioni macchine – pedoni,
che avvengono nei luoghi di lavoro in prossimità di macchine mobili,
sono ancora molto numerosi, come rilevato più volte anche dalla nostra
rubrica “ Imparare dagli errori”.
Investimenti che riguardano numerosi tipi di attività e di attrezzature di lavoro. Ad esempio avvengono nel
comparto edile con le macchine da cantiere (pale caricatrici, livellatrici, escavatrici, …) o nel
comparto della raccolta e cernita di rifiuti(camion per rifiuti domestici, carrelli semoventi, caricatrici, carrelli telescopici) o nella
movimentazione con carrelli semoventi che avviene in diversi ambiti lavorativi.
Senza dimenticare che, al di là degli investimenti, molti infortuni
non stradali che accadono a conducenti di automezzi, di vari comparti
produttivi, dipendono dalla caduta che si verifica nelle fasi di
salita o discesa dai mezzi.
Per prevenire queste tipologie di incidenti nella sezione dedicata agli infortuni del sito dell’ ULSS 6 di Vicenza sono stati pubblicati diversi documenti.
Il primo su cui ci soffermiamo è
relativo alla traduzione del documento “Prevenire le collisioni
macchine-pedoni”, prodotto dal INRS (Istituto Nazionale di Ricerca e di
Sicurezza francese) per richiamare l’attenzione sul rischio di infortuni da investimento di
lavoratori causato da macchine da cantiere, camion, carrelli elevatori, ...
Nel documento “
Prevenire le collisioni macchine – pedoni
(dispositivi d’aiuto alla conduzione dei mezzi)” si indica che la
prevenzione delle collisioni macchine – pedoni può essere “realizzata in primo
luogo con misure organizzative e con il miglioramento della visibilità”.
Tuttavia se queste misure sono insufficienti per garantire la sicurezza delle
persone “possono rendersi necessarie delle misure tecniche complementari come
l’installazione di
rilevatori di
persone”.
A questo proposito si segnala che
nel campo dei dispositivi di rilevazione di persone che hanno l’obiettivo di
prevenire i rischi di collisione tra mezzi
e persone, “per sistema d’aiuto alla guida si intende un sistema tecnico
che permette di rilevare delle persone in zone in cui il conducente ha una
visibilità limitata, dovuta al compito che sta svolgendo o alla presenza di
angoli morti. Il conducente è informato da un segnale d’allarme della presenza
di persone in situazione di pericolo nella zona di rilevazione sorvegliata;
questo segnale può essere sonoro e/o visivo e deve essere percepito nell’ambito
di lavoro del conducente. Tuttavia il conducente mantiene la completa gestione
dei movimenti
delle macchine. Il rilevatore non agisce automaticamente sui freni, è
compito del conducente arrestare immediatamente la macchina in caso di
allarme”.
Si ricorda tuttavia che questi
dispositivi hanno delle “limitazioni d’uso che possono impedire di rispondere
efficacemente in tutte le situazioni. Attualmente non c’è una soluzione
universale che permetta di rispondere all’insieme delle situazioni di rischio”.
Ogni azienda deve definire il
bisogno di questi sistemi di rilevazione prima della loro installazione e solo
dopo una ricerca delle misure organizzative o delle misure destinate a
migliorare la visibilità.
In particolare è necessario:
-
identificare ogni situazione di rischio intorno al veicolo
(movimenti della macchina che presentano dei rischi significativi per le
persone, fasi particolari dei movimenti che presentano dei rischi, zona a
rischio attorno alla macchina dove circolano o stazionano persone);
-
stimare il livello di rischio di ogni situazione rischiosa
(frequenza e durata dell’esposizione delle persone a rischio, possibilità di
evitare o limitare i danni, ...);
-
studiare le possibilità di ricorrere a un dispositivo di segnalazione
delle persone;
-
specificare tecnicamente la o le caratteristiche della segnalazione
(bisogna ad esempio specificare la
taglia dell’oggetto più piccolo da intercettare, la distanza di
intercettazione, la dimensione e la localizzazione della/e zone da segnalare, i
tempi di risposta richiesti, ...);
-
scegliere e mettere in pratica una soluzione tecnica;
-
valutare le misure installate (si dovrà anche considerare il punto
di vista delle diverse persone coinvolte, con l’obiettivo di conoscere il loro
grado di soddisfazione rispetto al dispositivo installato).
Il documento riporta lo stato
delle conoscenze su tre tecniche di rilevazione in grado di contribuire alla
prevenzione delle collisioni macchine-pedoni.
Segnalazione di persone con “scrutatore laser”
Lo scrutatore laser è “un
dispositivo ottico che analizza la zona di rilevazione (interna o esterna) per
mezzo di un fascio laser infrarosso. Questo principio si basa sull’emissione,
in una direzione fissata da un sistema di specchi rotanti, di un impulso
luminoso. Se questo impulso incontra un oggetto o un corpo che abbia un
coefficiente di riflessione sufficiente, si riflette verso il dispositivo”.
In particolare l’intercettazione
di persone per mezzo di uno scrutatore laser “permette di:
- intercettare tutte le persone
che stazionano o circolano in una zona a
rischio nelle vicinanze della macchina, senza ricorrere a un rivelatore
specifico;
- definire precisamente la
planimetria dei campi di intercettazione ed anche la taglia minima degli
oggetti che si vogliono intercettare;
- modificare la forma e la taglia
dei campi di sorveglianza, in funzione delle fasi di utilizzo del veicolo, con
l’utilizzo di un’opportuna interfaccia”.
Tuttavia ci sono anche alcuni
inconvenienti.
Ad esempio l’intercettazione di
persone con uno scrutatore laser:
- “è relativamente complessa da
mettere in opera, particolarmente per i numerosi parametri da regolare e per la
mancanza d’informazioni che permettano di gestire le conseguenze di questi
regolazioni sulle caratteristiche delle funzioni di intercettazione (incidenza sulla
sensibilità, tempi di risposta..);
- non permette di prescindere
degli ostacoli che si trovano nella zona di sorveglianza che saranno
intercettati se la loro taglia corrisponde alla regolazione impostata sul
dispositivo;
- è sensibile alla presenza di
polveri/nebbie ambientali” e la presenza di superfici riflettenti aumenta
l’imprecisione del dispositivo;
- può necessitare di un tempo di
attesa per il suo riscaldamento”.
Segnalazione di persone con “tecniche ultrasonore”
La tecnica sfrutta il principio
di riflessione degli ultrasuoni sugli ostacoli che incontrano sul loro
percorso. Le tecnologie ultrasonore “beneficiano dell’esperienza apprezzabile
delle numerose applicazioni di uso corrente (automobili trasporti su
strade..)”. Ad esempio questi sistemi “sono apprezzati dagli utilizzatori
quando si tratta di eseguire manovre di
retromarcia con ridotta visibilità. Le informazioni che danno al conduttore
permettono di evitare danni materiali”. Il ricorso a questa tecnologia si
giustifica a partire dalle “seguenti constatazioni:
- una buona tenuta ai rischi
climatici (pioggia, nebbia, neve) e fisici (traumi, vibrazioni);
- un range di funzionamento a
temperature relativamente esteso (-20° o + 80° c);
- la sensibilità di
intercettazione è sufficiente per percepire un’intrusione o un ostacolo;
- possono essere programmati più
valori di soglia e di allarme;
- possibilità di associare questi
dispositivi a un sistema televisivo a circuito chiuso (visualizzazione sullo
schermo dell’ostacolo intercettato);
- campo di intercettazione
volumetrico;
- costo ragionevole”.
Il documento presenta anche i
punti deboli di questa tecnica.
Ne vediamo alcuni:
- “il tempo di risposta è
notevole, superiore a 100 ms”;
- “l’intercettazione è incerta
per alcuni ostacoli a causa della loro natura, lo stato della superficie,
l’orientamento…;
- la distanza di intercettazione
è ridotta (inferiore a 6 m);
- possibili fenomeni ‘parassiti’
da parte di altra sorgente d’ultrasuoni;
- sensibilità al vento quando si
utilizza un unico trasduttore dotato di un fascio di emissione stretto;
- necessità di procedere a un
controllo periodico del buon funzionamento;
- rilevante sensibilità alla
sporcizia”.
Si indica che i dispositivi che
utilizzano gli ultrasuoni come tecnica di rilevazione “propongono una soluzione
centrata sul rilevamento a corta distanza quando ci si sposta a velocità
ridotta. La loro efficacia è riconosciuta solo in queste condizioni, e al di
fuori di esse possibilità di utilizzarli decresce esponenzialmente e li rende
inutilizzabili per l’elevato numero di allarmi non giustificati”.
Rivelazione di persone con “onde elettromagnetiche”
In questo caso vengono montate
sulla macchina una o più antenne, chiamate anche boe, che emettono onde radio.
La persona da proteggere “deve portare un distintivo elettromagnetico (a forma
di scatola o braccialetto). Quando il distintivo si trova nella zona di
emissione dell’antenna, invia un segnale al conduttore”.
La rivelazione con onde
radio:
- “permette di rilevare le
persone munite di
badge; gli altri
ostacoli non sono individuati”;
- è operativa indipendentemente
“dalla postura (in piedi, sdraiate) della persona da individuare”;
- “permette di trascurare la
maggior parte degli ostacoli che mascherano parzialmente o totalmente la
persona (paratie, veicoli, ...). Solo gli ostacoli completamente metallici
senza apertura potrebbero a seconda della loro dimensione e della loro
costituzione impedire la rivelazione del badge;
- risponde, quando le regole dell’arte e le
norme sono applicate, alle esigenze ambientali di un cantiere di lavoro:
presenza di acqua, polvere, fango, temperature estreme radiazioni di
luminosità, perturbazioni elettromagnetiche. Il rilevatore non disturba il
funzionamento della macchina. Il livello di esposizione delle persone al campo
elettromagnetico emesso dal rilevatore è molto inferiore a quello
raccomandato dalla direttiva ‘campi elettromagnetici’.
Riguardo agli
inconvenienti, l’individuazione con
onde radio:
- “necessità di portare il badge.
Questo significa identificazione obbligatoria di tutte le persone che possono
approssimarsi alla macchina;
- necessità di gestire il badge.
Questo implica verificare che sia indossato e funzioni bene (non immaginabile
per certi cantieri con gli accessi privi di controllo);
- non permette di impostare precisamente
la geometria dei campi di rilevazione. Si possono produrre delle rilevazioni
intempestive quando delle persone devono lavorare regolarmente in prossimità
della macchina (lavoro in coattività) senza per questo essere esposte al
rischio di collisione”.
Rimandandovi ad una lettura
integrale del documento, ricco di ulteriori dettagli sui sistemi di
rivelazione, segnaliamo che il Dott. Celestino Piz, direttore dello SPISAL
dell’ULSS n. 6 Vicenza, sottolinea ancora che tali sistemi “non sostituiscono
le misure di sicurezza di tipo organizzativo ma ne sono un’eventuale
integrazione”.
Concludiamo questa presentazione
di indicazioni per prevenire gli infortuni correlati alla presenza di macchine
e automezzi, con il documento dell’ULSS
6 dal titolo “
Come scendere dagli
automezzi senza infortunarsi”.
Viene proposta un’istruzione
sintetica per la corretta salita e discesa dai mezzi, che può servire come base
da adattare alle specifiche situazioni e condizioni di lavoro.
Questi gli
accorgimenti semplici da mettere in pratica per non infortunarsi mentre
si scende o si sale dagli automezzi:
- “avere le mani libere (non
tenere in mano attrezzi);
- utilizzare le maniglie;
- utilizzare i punti di presa e
gli scalini appositamente predisposti (non saltare dalla cabina);
- rimanere rivolti alla cabina
mantenendo sempre un contatto “a tre punti” (entrambi i piedi e una mano o
entrambe le mani e un piede);
- non utilizzare il pneumatico
come gradino;
- nella discesa, finiti gli
scalini, prima di appoggiare il piede a terra verificare che l’area circostante
fornisca un punto d’appoggio stabile del piede e sia sgombra da oggetti o
sostanze che possano determinare la perdita dell’equilibrio e la caduta;
- prima della salita rimuovere il
fango eventualmente presente sulla suola delle scarpe o sugli scalini o pioli.
In questo modo oltre a scivolamenti nel salire si evitano possibili slittamenti
del piede sui pedali e gli incidenti che ne deriverebbero;
- mai saltare a terra dai
cassoni;
- una volta a terra, accompagnare
la rotazione del busto con il movimento dei piedi”.
Le regole, si segnala infine,
valgono anche per le macchine movimento
terra (pale caricatrici, escavatori, terne, ecc.).
Soluzioni per la prevenzione degli infortuni proposte dall’ ULSS 6 di Vicenza:
- “ Prevenire le collisioni macchine – pedoni (dispositivi d’aiuto
alla conduzione dei mezzi)”, gennaio
2013, (Formato PDF, 1.18 MB);
- “ Come scendere dagli automezzi senza infortunarsi”, aprile
2013 (Formato PDF, 40 kB).
Tiziano Menduto
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