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"Profili di rischio nell’industria meccanica: l’addetto alla sabbiatura"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
27/09/2013 - Dopo aver presentato la ricerca Inail “ Profili
di rischio nei comparti produttivi dell'artigianato, delle piccole e
medie imprese e pubblici esercizi: Industrie Meccaniche”, non possiamo non soffermarci su alcune schede Inail/exIspesl relative ai correlati "
Profili di Rischio"
con particolare riferimento ai rischi infortunistici,
igienico-ambientali e organizzativi presenti delle fasi che
costituiscono il ciclo lavorativo nelle industrie meccaniche.
Focalizziamo la nostra attenzione sulla scheda “
S.P.R. 26_Addetto alla sabbiatura” dando innanzitutto informazioni sulla mansione in oggetto.
L’
addetto alla sabbiatura è infatti “un lavoratore
specializzato nella lavorazione di pulitura meccanica di componenti
metallici mediante l’utilizzo di sabbia”. E la lavorazione viene
“eseguita da una macchina chiamata
sabbiatrice. Tale
macchina è completamente chiusa per evitare che la sabbia necessaria per
il ciclo di lavorazione in questione si disperda nell’ambiente. I pezzi
da lavorare vengono inseriti all’interno della macchina manualmente
dall’operatore, per pezzi di piccole dimensioni, o con l’ aiuto del carroponte per
pezzi di notevoli dimensioni. Per evitare la dispersione di ossido di
alluminio in ambiente (relativamente al caso presentato nello specifico
profilo di rischio, ndr) la macchina non può operare se il portellone
non è completamente chiuso. Inseriti i pezzi in macchina, l’operatore
infila le mani dentro l’apposite protezioni ricavate all’interno della
macchina, concepite in modo da permettere all’operatore di impugnare la
pistola spara sabbia ed
eseguire l’operazione di pulizia del pezzo. Eseguita la sabbiatura,
l’operatore apre il portello della macchina ed estrae i pezzi lavorati
manualmente o con l’ausilio del carroponte deponendoli in appositi
contenitori”.
In un attività di questo tipo i
principali fattori di rischio sono:
- “lesioni a carico dell’apparato
muscolo-scheletrico causate da lavoro ripetitivo e dalla movimentazione
manuale dei carichi;
- lesioni a carico dell’apparato
uditivo (ipoacusia, perdita dell’udito) causate dall’elevato rumore;
- malattie respiratorie,
dermatologiche dovute rispettivamente ad inalazione e contatto con le polveri;
- traumi, lacerazioni,
contusioni, ferite, schiacciamenti provocati dalla movimentazione dei pezzi,
cadute e scivolamenti;
- patologie dovute alle vibrazioni
trasmesse al sistema mano-braccio;
- rischio incendio”.
Senza dimenticare i rischi
connessi all’uso di apparecchi di sollevamento (carrello elevatore, carroponte,
ecc.) e all’uso della sabbiatrice.
Veniamo dunque al
dettaglio dei rischi e delle
misure di prevenzione possibili.
I principali
rischi di infortunio sono correlati a: cadute
al piano (pavimentazione sconnessa, superfici scivolose, presenza di ingombri
ed ostacoli, mancanza di visibilità per illuminazione insufficiente);
investimenti o possibili incidenti tra mezzi in movimento all’interno e
all’esterno; caduta materiale (carico e scarico dei materiali in arrivo ed in
consegna, strutture inadeguate allo stoccaggio, trasferimento dei materiali ai
reparti e interferenza fra le lavorazioni, attrezzaggio impianti e macchine e
manutenzioni); contatto con attrezzature e parti di oggetti taglienti quali
materie prime da lavorare, prodotti finiti, utensili affilati, spigoli
vivi,ecc.; presenza di sostanze e materiali potenzialmente comburenti,
infiammabili, esplosivi o di macchine e attrezzature alimentate con le stesse sostanze;
contatto con apparecchiature elettriche difettose, cavi, ecc.”.
Queste alcune
misure di prevenzione:
- “i pavimenti dei luoghi di
lavoro devono essere fissi, stabili ed antisdrucciolevoli, nonché esenti da
cavità o piani inclinati pericolosi;
- mantenere l’area di lavoro in
ordine ed evitare l’accumulo di materiale che possa intralciare i movimenti
dell’operatore;
- dotare gli ambienti di lavoro
di sufficiente illuminazione naturale e/o artificiale;
- dotare l’ambiente di lavoro di
idonea segnaletica di sicurezza e vietare l’accesso alle persone non
autorizzate e progettare in modo adeguato le vie di circolazione per veicoli e
pedoni al fine di evitare investimenti, incidenti tra mezzi e ribaltamenti;
- prevedere idonee procedure ed
istruzioni operative per lo scarico e lo stoccaggio
in magazzino di materie prime;
- utilizzare scaffalature,
bancali, ecc. idonei a sostenere e trattenere il carico da immagazzinare;
- prevedere idonee procedure ed
istruzioni operative per l’approvvigionamento del materiale dal magazzino ai
reparti di produzione al fine di evitare un’interferenza con le attività di
reparto e ribaltamenti;
- prevedere idonee procedure ed
istruzioni operative per l’attrezzaggio di impianti e macchine e per tutte le operazioni
di manutenzione;
- dotare le macchine di
protezioni fisse (lastre metalliche a scorrimento);
- in caso di inceppamento della
macchina, vietare la rimozione delle protezioni per intervenire e attendere
l’intervento di personale specializzato;
- verificare che le macchine e
attrezzature siano dotate dei RES;
- prevedere specifiche procedure
o Istruzioni Operative per svolgere tutte le attività che comportano lo
stoccaggio,il trasporto e la manipolazione di agenti chimici pericolosi per la
salute e la sicurezza dei lavoratori;
- prevedere procedure da attuare
in caso di emergenza;
- verificare la sicurezza di
apparecchiature elettriche prima del loro utilizzo. Sottoporre attrezzature
elettriche difettose o che presentano anomalie sospette ad ispezione ed
eventuale riparazione da parte di un tecnico elettricista qualificato e
mantenere i cavi elettrici in ordine”.
In relazione ai
rischi fisici dell’addetto alla
sabbiatura ci si sofferma su: esposizione a livelli di rumore eccessivo
prodotto principalmente dalle attrezzature meccaniche, a cui si somma quello di
fondo dovuto a impianti in genere; esposizione a vibrazioni sistema mano-braccio
(ad esempio con riferimento all’utilizzo della pistola spara sabbia).
Queste alcune
misure di prevenzione correlate:
- se dalle misurazioni
strumentali risulta esserci un’esposizione al
rischio rumore “provvedere ad applicare misure preventive: ridurre
il rumore alla fonte, cioè progettare ed acquistare macchine con la più bassa
emissione di rumore; limitare la propagazione delle onde sonore, isolando la
sorgente sonora utilizzando per le pareti, i muri ed i soffitti degli ambienti
di lavoro dei materiali assorbenti; limitare il tempo di esposizione del
lavoratore”;
- utilizzo di idonei D.P.I.
otoprotettori (cuffie o tappi), come definiti dall’analisi strumentale”;
- se dalle misurazioni
strumentali risulta esserci un’esposizione alle
vibrazioni sistema mano-braccio “provvedere ad applicare misure
preventive: adozione di sistemi di lavoro ergonomici che consentano di ridurre
al minimo la forza di prensione o spinta da applicare all’utensile (impugnature
e prolunghe); sostituzione dei macchinari che producono elevati livelli di
vibrazioni con macchinari che espongano a minori livelli di vibrazioni. Essa è
assolutamente prioritaria qualora risulti A(8) > 5 m/s2; effettuazione di
manutenzione regolare e periodica degli utensili; adozione di cicli di lavoro
che consentano di alternare periodi di esposizione a vibrazioni a periodi in
cui il lavoratore non sia esposto a vibrazioni;
- impiego di DPI ( guanti
antivibranti)”.
I
rischi chimici per l’addetto alla sabbiatura riguardano per lo più
l’esposizione a polveri inalabili e respirabili potenzialmente pericolose per
la salute e la sicurezza del lavoratore.
A questo proposito si ricorda che
se sono presenti e/o utilizzati e/o si generano agenti chimici pericolosi,
oltre a oltre ad una corretta valutazione dei rischi da esposizione e da
incidente (metodi semiquantitativi e/o quantitativi), è necessario provvedere
ad applicare, quando appropriate, le seguenti misure:
-
misure generali di prevenzione: riduzione al minimo del n° di
lavoratori esposti (limitazione dell’accesso a determinate zone; separazione
fisica delle zone per l’effettuazione di determinate operazioni); riduzione al
minimo della durata e intensità dell’esposizione (prevedere una ventilazione
sufficiente dei locali; adeguare le variabili di processo senza ridurre il
rendimento); riduzione della quantità di agenti chimici (disporre della
quantità di agenti chimici, indispensabili per il lavoro, sul luogo di lavoro);
fornitura di attrezzature idonee, oltre a procedure di manutenzione sicure
(stabilire i requisiti che devono possedere le attrezzature di lavoro prima di
procedere al loro acquisto; programmare e protocollare gli interventi di
manutenzione); concezione e organizzazione dei sistemi di lavoro sul luogo di
lavoro (eliminazione o adeguamento delle operazioni in cui, pur non essendo
necessario, può esservi contatto con agenti chimici pericolosi); procedure di
lavoro idonee (istruzioni scritte per lo svolgimento della mansione,
descrivendo passo a passo i requisiti di sicurezza di cui tenere conto)”;
-
misure specifiche di prevenzione (da attuare in base ai risultati
della valutazione dei rischi):
eliminazione
del rischio (sostituzione totale dell’agente chimico pericoloso; modifica
del processo/utilizzo di attrezzature intrinsecamente sicure/automazione);
riduzione/controllo del rischio
(sostituzione parziale dell’agente chimico pericoloso, cambiamento di forma o
di stato fisico, processo chiuso, estrazione localizzata, segregazione reparti
“sporchi”, stoccaggio sicuro, metodi di lavoro corretti, protezione del
lavoratore, ...
Altre possibili misure di
prevenzione:
- “proteggere il lavoratore
mediante dispositivi
di protezioni individuali (maschere, respiratori, guanti, scarpe, tute,
ecc.)”;
- la scheda riporta poi le
necessarie misure da attuare nel caso in cui gli agenti chimici pericolosi a
cui il lavoratore è esposto sono cancerogeni o mutageni.
La scheda si sofferma infine sui
rischi biologici e sui
fattori ergonomici, psicosociali ed
organizzativi.
Rispetto a questi ultimi si
ricorda che se dalla valutazione risulta una possibile esposizione al
rischio movimentazione manuale dei carichi
è necessario adottare le seguenti misure:
- “adottare le misure
organizzative necessarie e ricorrere ai mezzi appropriati, in particolare
attrezzature meccaniche, per evitare la necessità di una movimentazione
manuale dei carichi da parte dei lavoratori;
- intervenire dal punto di vista
tecnico/organizzativo per ridurre il rischio dovuto a: caratteristiche del carico (peso, ingombro,
equilibrio, posizione); sforzo fisico richiesto (eccessivo, torsione tronco,
movimenti bruschi, posizione instabile); caratteristiche dell’ambiente di
lavoro (spazio insufficiente, pavimentazione, microclima); fattori individuali
di rischio;
- se necessario eseguire
l’attività con due o più operatori ed elaborare procedura relativa”.
Se invece dalla valutazione
risulta una possibile esposizione al rischio correlato ai
movimenti ripetitivi è necessario adottare le seguenti misure:
- “adottare interventi a livello
strutturale con il fine di migliorare le posture e i movimenti incongrui, la
compressione degli arti superiori e l’uso della forza: interventi sul lay-out,
ergonomia postazione di lavoro, ergonomia attrezzature;
- interventi a livello
organizzativo con il fine di migliorare la frequenza e la ripetitività dei
gesti lavorativi e la carenza dei tempi di recupero: ritmi, pause, rotazione delle
mansioni”.
E se dalla valutazione risulta
una possibile esposizione al
rischio
stress lavoro correlato è necessario adottare le seguenti misure:
- “soluzioni che intervengono
sull’organizzazione, attraverso misure tecniche (potenziamento degli automatismi
tecnologici…);
- misure organizzative
sull’attività lavorativa (orario sostenibile, alternanza di mansioni nei limiti
di legge e contratti, riprogrammazione attività …);
- misure procedurali (definizione
di procedure di lavoro …), misure ergonomiche (progettazione ergonomica
dell’ambiente e dei processi di lavoro);
- misure di revisione della
politica aziendale (azioni di miglioramento della comunicazione interna, della
gestione, delle relazioni, ecc.)”.
Segnalando che la scheda riporta
anche buone prassi relative ad apparecchi di sollevamento e sabbiatrici, ci
soffermiamo riportando le
procedure
gestionali fondamentali:
- “valutazione del rischio
specifica per valutare l’entità dell’esposizione;
- formazione/informazione ed
eventuale addestramento;
- sorveglianza
sanitaria svolta dal medico competente nominato;
- prevedere specifiche procedure
o istruzioni operative per svolgere l’attività;
- i luoghi di lavoro in cui le
lavorazioni comportano un'esposizione al rischio sono provvisti di apposita
segnaletica ed eventualmente delimitati per regolarne l'accesso;
- proteggere il lavoratore
mediante dispositivi di protezioni individuali;
- programmazione dell’attività
lavorativa dal punto di vista tecnico/organizzativo che tenga conto della
comprensione delle procedure e istruzioni da parte dei lavoratori stranieri;
- prevedere pause frequenti con
cambio di attività”.
Profili di rischio nei comparti
produttivi, “ S.P.R. 26_Addetto alla sabbiatura”,
Inail/exIspesl (formato PDF, 167 kB).
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