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"Punti di ricarica per auto elettriche, piano da 50 milioni di euro"
fonte www.edilportale.com / Normativa
22/10/2013 - Ok della Conferenza Unificata al Piano nazionale infrastrutturale per
la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica, cui saranno
destinati 50 milioni di euro e che implicherà una serie di modifiche
alla disciplina urbanistica.
Come previsto dagli indirizzi comunitari per la riduzione delle emissioni di CO2 e dal DL Sviluppo 83/2012, il piano per la realizzazione di distributori per auto elettriche mira alla realizzazione di reti infrastrutturali per la ricarica dei veicoli elettrici e ad interventi di recupero del patrimonio edilizio, utili allo sviluppo delle reti. Il tutto accompagnato da adeguamenti dei regolamenti edilizi e da studi sull’effettiva domanda di punti di ricarica in base alle caratteristiche del luogo e ai livelli di urbanizzazione.
In base al piano nazionale, entro il 2020 saranno realizzati 130 mila punti di ricarica pubblici, cioè accessibili a tutti, di cui 90 mila entro il 2016. Secondo il piano, le infrastrutture di ricarica potranno essere installate anche dai privati, come ad esempio nei condomini o nei centri commerciali, ma in generale i punti pubblici dovrebbero rappresentare il 10% del totale. Per l’accesso si useranno apposite smart card.
Per la realizzazione di questi obiettivi, un fondo istituito presso il Ministero delle Infrastrutture e trasporti metterà a disposizione milioni di euro, 20 per il 2013, 15 per il 2014 e altri 15 per il 2015.
Le risorse serviranno a cofinanziare al 50% i progetti presentati da Regioni ed Enti locali nell’ambito di specifici accordi di programma da approvare con dpcm.
Perché possano accedere ai finanziamenti, i progetti devono essere accompagnati da una relazione dettagliata indicante l’analisi socio territoriale, l’analisi della mobilità dell’area interessata, l’impatto ambientale delle opere, il rapporto con le infrastrutture già presenti, la popolosità e le caratteristiche dell’area residenziale, il piano di gestione e manutenzione, il piano di comunicazione e informazione e il crono programma per la realizzazione e attivazione.
Il disegno della rete infrastrutturale richiederà un adeguamento tecnologico degli edifici esistenti. Per questo i Comuni possono prevedere un esonero o delle agevolazioni in materia di tassa per l’occupazione degli spazi pubblici a favore dei proprietari di immobili che eseguono interventi di installazione e attivazione delle infrastrutture di ricarica.
Il piano stabilisce inoltre che entro il primo giugno 2014 i Comuni adeguino i propri regolamenti edilizi, prevedendo che per la realizzazione di nuovi edifici non residenziali di superficie maggiore di 500 metri quadri e per la ristrutturazione di quelli esistenti sia obbligatoria l’installazione di infrastrutture di ricarica nei parcheggi, che vengono considerate opere di urbanizzazione primaria. L’obbligo non varrà invece per gli edifici appartenenti alla Pubblica Amministrazione.
Nei condomini, nel caso in cui l’assemblea non discuta la richiesta entro tre mesi, il condomino può realizzare i dispositivi a sue spese, fermo restando il rispetto degli spazi comuni.
Come previsto dagli indirizzi comunitari per la riduzione delle emissioni di CO2 e dal DL Sviluppo 83/2012, il piano per la realizzazione di distributori per auto elettriche mira alla realizzazione di reti infrastrutturali per la ricarica dei veicoli elettrici e ad interventi di recupero del patrimonio edilizio, utili allo sviluppo delle reti. Il tutto accompagnato da adeguamenti dei regolamenti edilizi e da studi sull’effettiva domanda di punti di ricarica in base alle caratteristiche del luogo e ai livelli di urbanizzazione.
In base al piano nazionale, entro il 2020 saranno realizzati 130 mila punti di ricarica pubblici, cioè accessibili a tutti, di cui 90 mila entro il 2016. Secondo il piano, le infrastrutture di ricarica potranno essere installate anche dai privati, come ad esempio nei condomini o nei centri commerciali, ma in generale i punti pubblici dovrebbero rappresentare il 10% del totale. Per l’accesso si useranno apposite smart card.
Per la realizzazione di questi obiettivi, un fondo istituito presso il Ministero delle Infrastrutture e trasporti metterà a disposizione milioni di euro, 20 per il 2013, 15 per il 2014 e altri 15 per il 2015.
Le risorse serviranno a cofinanziare al 50% i progetti presentati da Regioni ed Enti locali nell’ambito di specifici accordi di programma da approvare con dpcm.
Perché possano accedere ai finanziamenti, i progetti devono essere accompagnati da una relazione dettagliata indicante l’analisi socio territoriale, l’analisi della mobilità dell’area interessata, l’impatto ambientale delle opere, il rapporto con le infrastrutture già presenti, la popolosità e le caratteristiche dell’area residenziale, il piano di gestione e manutenzione, il piano di comunicazione e informazione e il crono programma per la realizzazione e attivazione.
Il disegno della rete infrastrutturale richiederà un adeguamento tecnologico degli edifici esistenti. Per questo i Comuni possono prevedere un esonero o delle agevolazioni in materia di tassa per l’occupazione degli spazi pubblici a favore dei proprietari di immobili che eseguono interventi di installazione e attivazione delle infrastrutture di ricarica.
Il piano stabilisce inoltre che entro il primo giugno 2014 i Comuni adeguino i propri regolamenti edilizi, prevedendo che per la realizzazione di nuovi edifici non residenziali di superficie maggiore di 500 metri quadri e per la ristrutturazione di quelli esistenti sia obbligatoria l’installazione di infrastrutture di ricarica nei parcheggi, che vengono considerate opere di urbanizzazione primaria. L’obbligo non varrà invece per gli edifici appartenenti alla Pubblica Amministrazione.
Nei condomini, nel caso in cui l’assemblea non discuta la richiesta entro tre mesi, il condomino può realizzare i dispositivi a sue spese, fermo restando il rispetto degli spazi comuni.
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