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"Rumore: strumenti per la formazione e la gestione del rischio"
fonte www.puntosicuro.it / Rischio Rumore
11/02/2014 - Il pericolo di
esposizione ad un rumore eccessivo per l’udito è
presente in moltissimi comparti e il rischio rumore può causare non
solo l’ipoacusia, una delle malattie professionali più diffuse, ma anche
avere diverse conseguenze sulla salute e sicurezza dei lavoratori.
Partendo da questo presupposto Suva,
istituto svizzero per l'assicurazione e la prevenzione degli infortuni,
ha prodotto in questi anni una serie di strumenti pratici per
affrontare il problema sia da un punto di vista informativo e
prevenzionale che da un punto di vista più strettamente legato alla
gestione del rischio nelle aziende.
Ad esempio è stato prodotto da
Suva “
Come ha detto? Pacchetto didattico
sul rumore e sulle lesioni uditive. Domande e risposte importanti”; uno
strumento sviluppato per l’apprendimento delle corrette informazioni su domande
importanti relative al rumore e alla protezione
dell’udito e rivolto ai docenti, studenti delle scuole professionali e
medie superiori e ai docenti in tirocinii e formazione nelle imprese.
Ricordando che ogni unità
didattica prevede diversi materiali (metodo/didattica, presentazione
PowerPoint, commento alla presentazione, domande e risposte importanti,
esercizi di approfondimento, test iniziale e conclusivo) ci soffermiamo
brevemente su alcune
domande e risposte
proposte nel percorso didattico:
-
cosa sono i decibel (dB) e come si modificano questi valori: “i
decibel sono un’unità che trasforma una grande sequenza di numeri in una più
piccola; si indicano con l’abbreviazione dB. Tra il suono più sommesso, appena
udibile (soglia dell’udibilità), e un suono molto alto, che provoca dolore
(soglia del dolore), si trova un campo di pressione sonora da 1 a 1 milione.
Tradotto in decibel, il campo dalla soglia dell’udibilità fino alla soglia del
dolore va da 0 a 120 dB ed è quindi molto più pratico da utilizzare. Un rumore
che presenta un livello acustico più elevato di 10 dB rispetto a un altro, è
percepito doppiamente più forte”;
-
dove nasce il rumore negli ambienti di lavoro: “negli ambienti di
lavoro il rumore è causato prevalentemente da macchine e impianti. Un rumore
forte, simile a una detonazione, può però essere prodotto anche dalla caduta di
assi in legno, casse e altri oggetti. Non solo gli oggetti possono produrre
rumore, anche la musica. Un musicista professionista che suona in un gruppo è
confrontato quotidianamente con la musica forte; anche questa esposizione può
comportare una lesione uditiva”;
-
quali attività artigianali sono particolarmente rumorose:
“nell’industria del legno: il lavoro con seghe
circolari e a nastro, con piallatrici, fresatrici e smerigliatrici.
Nell’industria metalmeccanica: il martellare e rettificare di lamiere, i lavori di
saldatura, con macchine utensili, ma pure con presse e seghe per metalli.
Nell’edilizia: il lavoro con apparecchi pneumatici e betoniere, come pure con
bulldozer, escavatrici e rincalzatrici. Nell’industria tessile: il lavoro con
macchine tessitrici e filatrici. Nell’industria grafica: la stampa rotativa
nella produzione di giornali e la piegatura di stampati”;
-
cosa succede se l’udito viene danneggiato dal rumore: “in caso di
eccessivo carico rumoroso, il rendimento delle cellule ciliate nell’orecchio
interno viene temporaneamente compromesso. La persona colpita ha la sensazione
di avere le orecchie otturate. L’udito si riprende solo gradualmente, in certe
circostanze ci vogliono ore se non giorni. Se tali sovraccarichi si manifestano
ripetutamente, nascono lesioni durature delle cellule ciliate. Sempre più
cellule ciliate deperiscono e ne consegue una perdita di udito permanente.
Questa lesione non può essere curata né tramite interventi chirurgici, né con
medicamenti. Già un unico evento sonoro estremamente rumoroso, come per esempio
un colpo di fucile, può provocare una perdita di udito permanente”;
-
il rumore produce degli effetti sull’uomo che non riguardano solo
l’udito: “accanto agli effetti
dannosi sull’udito, il rumore ha altre conseguenze negative: aumento della
pressione sanguigna; accresciuto consumo energetico; calo della resistenza
cutanea elettrica; peggioramento dell’irrorazione sanguigna; diminuzione del
rendimento: errori, stress, incidenti, malattia; riposo insufficiente durante
le pause; modifiche della fase di sonno profondo e quindi del riposo”.
Un altro documento di Suva per la
gestione del rischio rumore è la “
Lista
di controllo - Rumore sul posto di lavoro”.
Nella lista si ricorda che per
rumore “si intende ogni tipo di suono capace di disturbare, infastidire o
intaccare l’integrità psicofisica dell’individuo”.
Questi i
pericoli principali:
- “affaticamento, stress, predisposizione agli errori;
- difficoltà di comprensione del linguaggio parlato;
- danni all’udito irreversibili (sordità)”.
Con la lista è ad esempio
possibile controllare se sono state messe in atto nell’azienda
idonee misure di protezione contro il
rumore:
- “è stata esaminata la
possibilità di sostituire macchine, utensili o procedimenti ad elevata
rumorosità?
- è stata chiarita la possibilità
di incapsulare le macchine molto rumorose? Le zone rumorose sono separate da
quelle silenziose?
- vengono usati ugelli silenziosi
o pistole ad aria compressa a pressione ridotta?
- sono state adottate misure
appropriate contro la risonanza (rimbombo) nei locali di lavoro e i disturbi
associati a fonti di rumore lontane”? Ad esempio è possibile montare soffitti
fonoassorbenti;
- “si tiene conto del fattore
rumore al momento dell’acquisto di macchine e impianti nuovi”?
Infine riportiamo alcune brevi
informazioni sui
dispositivi di
protezione individuale, indicazioni tratte dal corposo documento “
Rumore pericoloso per l’udito sul posto di
lavoro” elaborato da Beat Hohmann, Walter Lips, Heinz Waldmann (Tutela
della salute - Settore fisica, Suva).
Il documento ricorda che “se le
misure tecniche non sono sufficienti a portare ad un livello non dannoso le
emissioni sonore, l’individuo deve proteggere il proprio udito”.
E in questo caso i protettori
auricolari “rappresentano un’efficacia protezione dai danni uditivi; sono
facili da usare, di pronto uso e molto efficaci. Ciò nonostante, il loro uso è
associato a vari fastidi. Per questo motivo si dovrebbe ricorrere ai protettori
auricolari come ultima soluzione”.
Nelle aziende con esposizione al
rischio rumore è inoltre importante
informare
e istruire i dipendenti sui pericoli del rumore, con particolare
riferimento a: “effetti del rumore dannoso per l’udito e insorgenza di danni
uditivi; effetti di un danno uditivo nella vita quotidiana”; misure adottate
volte a ridurre l’esposizione al rumore; motivi per cui l’uso dei protettori
auricolari è obbligatorio e inevitabile; dove e per quali attività è necessario
indossare i protettori auricolari (sopralluogo, segnaletica); importanza
dell’uso corretto dei protettori per l’isolamento acustico e l’efficacia
protettiva; importanza della disciplina d’uso ai fini dell’efficacia dei
protettori; modalità di impiego, pulizia, sostituzione dei protettori
auricolari (istruzioni pratiche); possibilità di acquisto, disponibilità dei
protettori auricolari; vantaggi e svantaggi dei vari dispositivi di protezione
in dotazione; idoneità per specifiche attività;
conseguenze in caso di mancato uso dei protettori auricolari;
partecipazione dei lavoratori alla scelta dei protettori auricolari”.
In particolare
quando si sceglie un protettore auricolare
è necessario tener conto di alcuni fattori al fine di garantire un sufficiente
grado di protezione per le persone esposte:
- “confort d’uso;
- tipologia lavorativa;
- attenuazione sonora necessaria
in base alla tipologia di rumore”.
Alcuni
esempi per scegliere i protettori auricolari:
- capo reparto in un’azienda di
produzione che ogni giorno è esposto più volte al rumore per alcuni minuti e
che per il resto del tempo lavora in un ufficio, al riparo da ogni emissione
sonora: “nel suo caso sono indicate le cuffie antirumore in quanto si possono
mettere e togliere rapidamente”;
- dipendenti della stessa azienda
di produzione esposti al rumore: i dipendenti “obbligati ad usare costantemente
una protezione per l’udito, opteranno per gli inserti auricolari (tappi), anche
se il loro corretto posizionamento nel condotto uditivo richiede un po’ di
tempo. In estate per questi lavoratori sarebbe impensabile portare tutto il
giorno le cuffie”.
Concludiamo sottolineando che per
far sì che una persona sia adeguatamente protetta dagli effetti dannosi del
rumore “è determinante l’
utilizzo
costante, sistematico e corretto dei protettori auricolari tutti i giorni
lavorativi”.
Infatti alcuni studi “hanno
rivelato che la capacità di attenuazione degli inserti auricolari si riduce in
pratica di 5–10 dB se non sono inseriti correttamente nel condotto uditivo. È
quindi fondamentale che i protettori
auricolari siano utilizzati rispettando il foglietto di istruzioni fornito
dal fabbricante”. Inoltre se i protettori auricolari “vengono utilizzati solo
per un tempo limitato rispetto al tempo di esposizione al rumore, la loro
efficacia diminuisce notevolmente e i rischi per l’udito aumentano velocemente
a livelli critici”.
N.B.: I riferimenti legislativi contenuti nei documenti di Suva
riguardano la realtà svizzera, i suggerimenti indicati possono essere comunque
di utilità per tutti i lavoratori.
Suva, “ Come ha detto? Pacchetto didattico sul rumore e sulle lesioni
uditive. Domande e risposte importanti” (formato PDF, 1.2 MB).
Suva, “ Lista di controllo - Rumore sul posto di lavoro”, versione
settembre 2013 (formato PDF, 586 kB).
Suva, “ Rumore pericoloso per l’udito sul posto di lavoro”,
documento elaborato da Beat Hohmann, Walter Lips, Heinz Waldmann - Tutela della
salute - Settore fisica, Suva (formato PDF, 2.4 MB).
RTM
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