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"Terre da scavo, da Arpa Lazio il modello di autodichiarazione"
fonte www.edilportale.com / Edilizia
17/02/2014 - L’Arpa Lazio, Agenzia regionale per la protezione ambientale, fornisce
alle imprese una serie di indicazioni per la gestione delle terre e
rocce da scavo. Per questo motivo ha pubblicato sul proprio
sito web una panoramica sulle ultime modifiche normative e un modulo tipo da utilizzare per la presentazione dell’autocertificazione.
L’Arpa Lazio ha ricordato che con il Decreto del Fare è possibile l’uso dei materiali escavati come sottoprodotti se il produttore dimostra che:
è certa la destinazione all'utilizzo direttamente presso uno o più siti o cicli produttivi determinati,
in caso di destinazione a recuperi, ripristini, rimodellamenti, riempimenti ambientali o altri utilizzi sul suolo, non sono superati i valori delle concentrazioni soglia di contaminazione di cui alle colonne A e B della tabella 1 dell'allegato 5 alla parte IV del decreto legislativo n. 152 del 2006;
in caso di destinazione ad un successivo ciclo di produzione, l'utilizzo non determina rischi per la salute né variazioni qualitative o quantitative delle emissioni rispetto al normale utilizzo delle materie prime; che non è necessario sottoporre i materiali da scavo ad alcun preventivo trattamento, fatte salve le normali pratiche industriali e di cantiere.
Per attestare il rispetto di queste condizioni, il produttore deve inviare all’Arpa una dichiarazione (scaricabile dal sito di Arpa Lazio) e deve inoltre comunicare alle Arpa territorialmente competenti per la produzione e l’utilizzo che i materiali da scavo sono stati completamente utilizzati secondo le previsioni dichiarate.
La dichiarazione deve essere sottoscritta e trasmessa, unitamente alla fotocopia non autenticata di un documento di identità valido del sottoscrittore, alla Sezione provinciale di Arpa Lazio competente per territorio, indicando il sito di produzione dei materiali da scavo (é preferibile l'invio telematico mediante PEC).
Nel caso in cui l’Arpa accerti la presenza di irregolarità, lo segnala alle autorità competenti. Se le irregolarità non costituiscono falsità, il funzionario competente invita l’interessato alla regolarizzazione. In mancanza di una risposta, i materiali vengono trattato come rifiuti.
L’Arpa Lazio chiarisce inoltre che l’utilizzo dei materiali da scavo come sottoprodotto è assoggettato al regime proprio dei beni e dei prodotti. Per questo il trasporto deve essere accompagnato dal documento di trasporto o da copia del contratto di trasporto.
L’Arpa Lazio ha ricordato che con il Decreto del Fare è possibile l’uso dei materiali escavati come sottoprodotti se il produttore dimostra che:
è certa la destinazione all'utilizzo direttamente presso uno o più siti o cicli produttivi determinati,
in caso di destinazione a recuperi, ripristini, rimodellamenti, riempimenti ambientali o altri utilizzi sul suolo, non sono superati i valori delle concentrazioni soglia di contaminazione di cui alle colonne A e B della tabella 1 dell'allegato 5 alla parte IV del decreto legislativo n. 152 del 2006;
in caso di destinazione ad un successivo ciclo di produzione, l'utilizzo non determina rischi per la salute né variazioni qualitative o quantitative delle emissioni rispetto al normale utilizzo delle materie prime; che non è necessario sottoporre i materiali da scavo ad alcun preventivo trattamento, fatte salve le normali pratiche industriali e di cantiere.
Per attestare il rispetto di queste condizioni, il produttore deve inviare all’Arpa una dichiarazione (scaricabile dal sito di Arpa Lazio) e deve inoltre comunicare alle Arpa territorialmente competenti per la produzione e l’utilizzo che i materiali da scavo sono stati completamente utilizzati secondo le previsioni dichiarate.
La dichiarazione deve essere sottoscritta e trasmessa, unitamente alla fotocopia non autenticata di un documento di identità valido del sottoscrittore, alla Sezione provinciale di Arpa Lazio competente per territorio, indicando il sito di produzione dei materiali da scavo (é preferibile l'invio telematico mediante PEC).
Nel caso in cui l’Arpa accerti la presenza di irregolarità, lo segnala alle autorità competenti. Se le irregolarità non costituiscono falsità, il funzionario competente invita l’interessato alla regolarizzazione. In mancanza di una risposta, i materiali vengono trattato come rifiuti.
L’Arpa Lazio chiarisce inoltre che l’utilizzo dei materiali da scavo come sottoprodotto è assoggettato al regime proprio dei beni e dei prodotti. Per questo il trasporto deve essere accompagnato dal documento di trasporto o da copia del contratto di trasporto.
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