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"Led per illuminazione: la valutazione del rischio da radiazioni ottiche"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza
14/03/2014 -
Disponibile sul portale “ PAF – Portale Agenti Fisici” - realizzato dal Laboratorio Agenti Fisici del Dipartimento di Prevenzione dell' Azienda Sanitaria USL 7 Siena e
sviluppato con la collaborazione dell’INAIL e dell’Azienda USL di
Modena – una procedura che consente di valutare il rischio da
esposizione a radiazioni ottiche artificiali in presenza di sistemi led
per l'illuminazione generale, siano essi per uffici o per ambienti di
dimensioni maggiori come capannoni industriali. Riportiamo un breve
estratto della
procedura di calcolo per la valutazione del rischio associato a sorgenti LED per illuminazione generale.
Questa procedura consente di valutare il rischio da
esposizione a radiazioni ottiche artificiali in presenza di sistemi per
l’illuminazione generale, siano essi per uffici o per ambienti di dimensioni
maggiori come capannoni industriali. In tutti questi casi la radiazione emessa
è sostanzialmente luce bianca, anche se di diverse tonalità e la fissazione
delle sorgenti non rientra nel compito visivo degli operatori presenti.
In linea di principio tali sorgenti, in quanto destinati
all' illuminazione dell'ambiente, non dovrebbero mai
rappresentare un rischio per i soggetti esposti. Tuttavia, il rapido
sviluppo a cui si è assistito in questi ultimi anni nel campo delle tecnologie
innovative per l’illuminazione, ed in particolare dei sistemi LED, ha fatto
emergere il problema del rischio fotobiologico associato alle
emissioni di luce blu potenzialmente
lesiva per la retina.
A tal fine le norme di sicurezza IEC/CEI specifiche per i
sistemi di illuminazione sono in corso di adeguamento al fine di introdurre per
ciascuna tipologia di sorgente specifici limiti di emissione che ne
garantiscano un utilizzo sicuro in relazione al rischio per l' apparato oculare
, ma al momento non sono fornite dai produttori
informazioni idonee a garantire la sicurezza fotobiologica per i lavoratori e
per le persone del pubblico dei sistemi LED in vendita. Considerata quindi
l’attuale carenza normativa, che non consente a priori di stimare il rischio
effettivo dei sistemi LED disponibili in commercio, e considerata la potenziale
nocività degli stessi, è stata sviluppata la presente
procedura, idonea a valutare l’effettivo rischio associato alle
sorgenti di illuminazione LED presenti in un ambiente, sulla base delle
caratteristiche illuminotecniche e di installazione delle sorgenti stesse.
Il risultato è espresso su
3 livelli di rischio (basso, medio ed alto) secondo il seguente
criterio:
- Basso:
Non presenta rischio fotobiologico. Sorgente “Giustificabile” ai sensi del
D.lgvo 81/08;
- Medio:
Compatibile con valori limite associati al Gruppo 1 (CEI EN 62471:2009: nessun
rischio fotobiologico nelle normali condizioni di impiego). Potrebbe comportare
rischio se fissata per tempi superiori a 100 secondi cumulati nell'arco della
giornata;
- Alto:
Esposizioni maggiori delle massime ammissibili per il Gruppo 1 (CEI EN
62471:2009). Presenza di rischio anche per tempi di fissazione inferiori a 100
secondi.
Il risultato del calcolo dovrebbe sempre portare ad una
situazione di rischio “
basso”, in quanto un sistema
destinato all’illuminazione generale deve poter essere scelto in modo che le
sue emissioni ottiche comportino un rischio trascurabile dal punto di vista
della sicurezza fotobiologica.
Se il rischio risulta “
medio”
si dovrebbero individuare soluzioni alternative di installazione.
Se il rischio risulta “
alto“
vi è un utilizzo improprio delle sorgenti, in quanto il rischio fotobiologico
non è trascurabile. In questo caso è necessario individuare soluzioni
alternative nella scelta delle sorgenti e/o nelle modalità di installazione.
Dal confronto tra i risultati ottenuti mediante la procedura
di calcolo e i risultati delle misure sperimentali effettuate in laboratorio è
emerso che la procedura ivi presentata è uno strumento idoneo a valutare
l'effettivo rischio associato alle sorgenti di illuminazione LED, a partire
dalle principali caratteristiche illuminotecniche delle stesse. Si tratta di
uno strumento di semplice impiego, che consente di effettuare la stima del rischio anche in assenza di conoscenze
di tipo specialistico, viceversa richieste qualora la valutazione dovesse
essere effettuata con misurazioni specifiche delle grandezze radiometriche.
Le metodiche dettagliate e gli algoritmi usati sono
descritti in dettaglio nell'allegato documento. Essi si basano sui metodi
definiti nel rapporto tecnico IEC/TR 62778 ed 1.0 (2013) Application of IEC
62471 for the assessment of blue light hazard to light sources and
luminaires.
Descrizione
delle procedure di calcolo per la valutazione semplificata delle sorgenti LED
per illuminazione (formato PDF, 169 kB).
Fonte: PAF
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