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"Imparare dagli errori: gli incidenti alla guida degli escavatori"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza Macchine ed Attrezzature
10/04/2014 - Qualcuno potrà chiedersi perché “Imparare dagli errori” si stia
soffermando da diversi mesi sugli incidenti che avvengono nei luoghi di
lavoro nell’
utilizzo di escavatori e attrezzature correlate (miniescavatori, escavatori con martellone o con pinza, ...).
La spiegazione è semplice e non è solo legata alla grande
diffusione dell’escavatore, mezzo che in qualche pubblicazione è
indicato come ‘re’ delle macchine movimento terra. Per rispondere è
sufficiente sfogliare la nostra principale fonte di dinamiche e analisi
degli incidenti - INFOR.MO., strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi – e verificare la grande quantità di casi di infortunio correlati all’uso di questa attrezzatura.
Nella puntata di oggi analizziamo alcuni incidenti che avvengono in relazione a
errori nella guida e nella manovra degli escavatori idraulici.
Come sempre, prima di iniziare, ricordiamo che con l’entrata in vigore dell’ accordo della Conferenza Stato-Regioni del 22 febbraio 2012, è richiesta una
specifica abilitazione degli operatori per varie macchine movimento terra: escavatori idraulici, a fune, pale caricatrici frontali, terne, ...
I casi
Il
primo caso è relativo ad un infortunio nel piazzale di deposito di
un
cantiere forestale.
Tre operai stanno provvedendo a
caricare dei tronchi di legna su un autocarro. Il lavoro è così organizzato: un
operaio manovra
un
escavatore equipaggiato con pinza che serve per sollevare i tronchi di
legno accatastati a terra e posizionarli all’interno del cassone
dell’autocarro. Gli altri due operai, tra cui l’infortunato, lavorano sul
cassone del camion, con i piedi sul carico di legna che si sta formando, per
sistemare i tronchi. I due lavoratori non indossano nessun dispositivo di protezione
individuale.
L’infortunio accade quando il
carico di legna è già quasi ultimato: i due lavoratori si trovano a circa 3
metri e 30 cm da terra. Un lavoratore è colpito alla testa dal carico di legna,
stretto nella pinza dell’escavatore, che sorvola la sua zona di lavoro per una manovra
errata dell’operaio alla guida del mezzo. A seguito dell’impatto l’operaio cade
a terra. L’operaio perderà la vita a seguito delle fratture riportate alla
testa e alla colonna vertebrale.
I
fattori causali dell’incidente:
- “manovra scorretta
dell'escavatorista che ha colpito l'infortunato con il carico di legna;
- mancanza di misure di sicurezza
contro la caduta dall'alto per i due operai impegnati sopra il carico di legna,
ad un'altezza di 3,3 m;
- mancato uso del casco da parte
del lavoratore.
Il
secondo caso è relativo ad un
cantiere
edile stradale dove sono in corso opere edili per l'estensione della rete
di teleriscaldamento cittadina.
A tali lavori sono addetti due
lavoratori incaricati della fornitura e posa in opera della rete di
teleriscaldamento , un lavoratore escavatorista, dipendente di un'altra ditta
incaricata per lo scavo ed il reinterro, e un lavoratore della ditta
noleggiatrice dell' escavatore
utilizzato per lo scavo.
Dopo avere provveduto allo scavo
uno degli operai addetti alla posa in opera, posizionato insieme al collega sul
ciglio dello scavo, si appresta a eseguire la molatura dell'estremità di un
tubo che avrebbe dovuto successivamente posizionare e saldare all'interno dello
scavo. Mentre i due operai eseguono questa operazione, l'operaio escavatorista,
alla guida del suo mezzo, movimenta una pesante lastra di metallo che serve per
coprire parte dello scavo. Dopo avere posizionato in posizione verticale la
lastra - contro una parete di un cavalcavia posto in prossimità della
postazione di lavoro occupata dai due operai addetti alla posa in opera – esegue
una manovra che porta il braccio del mezzo a urtare contro la lastra appena
posizionata. La lastra cade verso lo scavo e investe uno dei due operai che
decede sul colpo.
Due i
fattori causali individuati da Infor.mo.:
- escavatorista che ha
movimentato, depositato ed urtato la lastra di ferro che ha schiacciato
l'infortunato;
- cantiere edile stradale in
luogo ristretto.
Infine il
terzo caso è relativo ad
attività
di scavo, da eseguire con escavatore, per portare alla quota stabilita il
terreno per realizzare il piazzale industriale di un edificio in costruzione.
Prima di iniziare l'opera di
scavo un lavoratore ripulisce il terreno dal materiale di risulta della
lavorazione del cemento armato con l'utilizzo dell'escavatore. Un secondo
lavoratore è a terra per ripulire e riordinare a mano del materiale nella zona
del deposito e si trova nelle immediate vicinanze alla zona di manovra
dell'escavatore non delimitata da alcuna segnaletica.
Riempita la benna con il
materiale di scarto, il primo lavoratore per uscire dal piazzale compie una
manovra a retromarcia investendo il collega con il cingolo sinistro
dell'escavatore. La manovra di retromarcia viene eseguita per la ristrettezza
dello spazio di lavoro rispetto alle dimensioni dell'escavatore: alla sinistra
del mezzo c'è una rete metallica di recinzione e alla destra un muro
dell'edificio in costruzione e perciò non è possibile azionare la rotazione
della torretta di manovra e procedere a marcia in avanti.
Tre i
fattori causali individuati dalla scheda:
- guida escavatore in retromarcia
senza accertarsi della non presenza di lavoratori;
- area di manovra dell'escavatore
senza segnaletica;
- ripulitura a mano del piazzale
nella zona di manovra dell’escavatore.
La prevenzione
Ricordando quanto già indicato,
nella puntata dedicata agli errori
di manovra con i caricatori (ad esempio in relazione all’importanza che la
circolazione di automezzi e macchine semoventi avvenga secondo percorsi
predisposti in fase di organizzazione del cantiere) riprendiamo brevemente
alcune indicazioni generiche sull’
uso in
sicurezza delle macchine movimento terra (terna, pala, escavatore) con
riferimento a quanto contenuto nel “ Manuale macchine
movimento terra: utilizzo e sicurezza” prodotto dalla Scuola
Edile Bresciana (S.E.B.).
Questi sono i principali
rischi
associati all’uso e alle lavorazioni con
macchine movimento terra:
- “rovesciamento o ribaltamento
del mezzo con rischio di schiacciamento dell’operatore o di altre persone;
- rischio d’investimento o
schiacciamento di persone o cose durante la marcia in avanti od indietro del
mezzo nell’area di lavoro (ad es. cantiere, galleria ecc…);
- seppellimenti o sprofondamenti
dovuti al crollo della parete (fronte) dello scavo o al cedimento del terreno;
- elettrocuzione per contatto con
linee elettriche aeree o interrate;
- esplosione o scoppio per
contatto con linee elettriche interrate o con tubazioni del gas;
- rischi derivanti dalla
proiezione di materiale e dalla caduta di materiale dall’alto;
- scivolamenti e cadute a livello
durante la salita e discesa dal mezzo;
- rischi derivanti da urti,
colpi, impatti, compressioni, schiacciamenti o cesoiamenti, causati dal
cedimento della struttura durante i lavori di manutenzione o riparazione;
- rischi derivanti da urti,
colpi, impatti, compressioni, schiacciamenti o cesoiamenti, causati dal contatto
con organi di lavoro durante lo scavo e la movimentazione del terreno;
- salita e discesa dal mezzo
sul/dal carrellone e relativo ribaltamento per mancanza della specifica
attrezzatura (rampe…), o per l’utilizzo di strutture di fortuna o per la presenza
di ghiaccio (cingoli, ruote in gomma che scivolano…);
- rischi derivanti dal cattivo
funzionamento o dal cattivo stato di manutenzione della macchina (vibrazioni,
rumore, ecc…);
- rischi dovuti al contatto con
oli minerali e derivati (gasolio e liquidi per impianti oleodinamici);
- rischi d’incendio durante il
rifornimento;
- rischi derivanti dall’ambiente
circostante (polvere ecc…);
- rischi indotti dalle
caratteristiche del terreno;
- rischi derivanti dall’ uso improprio
del mezzo;
- rischi indotti dall’abbandono
del mezzo”.
E riguardo all’
approccio
corretto all’uso delle macchine movimento terra, il manuale
sottolinea che il datore di lavoro, o il preposto ai lavori deve verificare
“che l’operatore conosca le direttive, ai fini dell’utilizzo in sicurezza della
macchina elencate nel libretto d’uso. È indispensabile che il preposto ai
lavori o il capocantiere ‘richiami’ il conducente della macchina che non opera
in condizioni di sicurezza, decidendo di sospendere la lavorazione se la guida
non è prudente e nel caso in cui manovre avventate possano generare situazioni
pericolose per lo stesso operatore o per le altre maestranze (D. Lgs 81/08,
art. 19 comma 1)”.
E per la sicurezza della macchina
è bene fare alcune
verifiche minime
, ad esempio
ispezionandola
ad inizio del turno per:
- controllare lo stato delle
gomme o cingoli;
- controllare lo stato d’usura
delle tubazioni;
- controllare l’integrità della
struttura;
- controllare i livelli dei
liquidi;
- assicurarsi che la cabina sia
libera da ostacoli;
- controllare l’efficienza dei
segnalatori acustici o luminosi”.
Pagina introduttiva del sito web di
INFOR.MO.: nell’articolo abbiamo presentato le schede numero
3302,
2014 e
1880a (archivio
incidenti 2002/2010).
Tiziano Menduto
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