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"Antiparassitari: le precauzioni nella preparazione della miscela"

fonte www.puntosicuro.it / Rischio Chimico

08/09/2014 - Con i termini “ agrofarmaco”, “ prodotto fitosanitario” o anche “ antiparassitario” o “ pesticida” si definiscono generalmente alcuni prodotti utilizzati per la cura delle malattie delle piante o atti a regolare i loro processi vitali. Questi prodotti, prima di essere immessi sul mercato, vengono sottoposti ad una lunga fase di sperimentazione e sviluppo e successivamente ad un processo di autorizzazione. E una parte degli studi eseguiti per l’autorizzazione è proprio “correlata alla sicurezza degli utilizzatori e alle misure preventive che gli utilizzatori stessi devono adottare per il corretto utilizzo degli agrofarmaci”.
 
A raccontare in questi termini gli agrofarmaci è un manuale tecnico dal titolo “ Coltiva il tuo futuro”, prodotto da Agrofarma (una associazione di Federchimica), dalla Confederazione Generale dell’Agricoltura Italiana ( Confagricoltura) e dal Gruppo 3M e presente tra gli atti del seminario “ Prodotti fitosanitari - processo di autorizzazione e sicurezza di impiego” che si è tenuto a Villa Fabbri (FI) il 22 ottobre 2013.
 
Il manuale tecnico sottolinea che “le informazioni relative ai dispositivi di protezione individuali da impiegare per l’applicazione degli agrofarmaci sono riportate sull’etichetta del prodotto stesso e/o nella scheda di sicurezza. Purtroppo a volte, per eseguire il trattamento tempestivamente o perché tali dispositivi risultano scomodi o non confortevoli da indossare soprattutto in ambienti caldi come quelli del sud Italia o delle serre, vengono impropriamente utilizzati mettendo così in pericolo la propria salute”.
Per conoscere meglio i rischi e la prevenzione può essere utile questo manuale, uno “strumento utile e semplice per tutti gli utilizzatori di agrofarmaci affinchè la manipolazione e l’impiego di questi prodotti, in tutte le fasi, sia sicuro per l’operatore”.

Sfogliando il documento ci soffermiamo in particolare su una delle attività che richiedono un’attenzione particolare da parte degli operatori: la preparazione della miscela.
Una preparazione che “deve essere eseguita da personale esperto ed in caso di prodotti classificati come Tossici, Molto tossici e Nocivi da persone in possesso del ‘patentino’ (Autorizzazione all’acquisto – capo V art. 25 DPR 290/01)”. E bisogna verificare che nelle vicinanze “non ci siano bambini e animali e prendere tutte le precauzioni per evitare incidenti che possono avere conseguenze negative per l’operatore, l’ambiente e per la qualità del trattamento”.
 
Queste le regole e precauzioni da seguire prima di preparare la miscela:
- “leggere l’etichetta e/o la scheda di sicurezza e seguire le istruzioni ivi riportate;
- verificare la disponibilità dei dispositivi di protezione individuali adeguati;
- verificare che le attrezzature per il dosaggio siano correttamente tarate e in buono stato di funzionamento;
- assicurarsi che il materiale di primo soccorso sia facilmente accessibile;
- calcolare la quantità di miscela necessaria al trattamento”.
Si ricorda che l’ etichetta è “un documento ufficiale che contiene tutte le informazioni sul prodotto, il suo corretto utilizzo e le raccomandazioni. È obbligatorio seguire le istruzioni riportate sull’etichetta”. Inoltre la scheda di sicurezza “contiene le informazioni che consentono agli utilizzatori professionali di adottare le misure necessarie per la protezione della salute, della sicurezza e dell’ambiente sul luogo di lavoro”.
 
Veniamo all’ utilizzo dei dispositivi di protezione individuale nella preparazione della miscela.
 
Questo è l’ equipaggiamento minimo di protezione raccomandato:
- “tuta di protezione per rischi chimici (DPI di terza categoria);
- guanti per rischi chimici (DPI di terza categoria);
- stivali di gomma;
- maschera di protezione delle vie respiratorie (DPI di terza categoria)”.
E nel caso che ci sia necessità di utilizzare uno specifico dispositivo di protezione individuale, “tale informazione viene riportata sull’etichetta e/o sulla scheda di sicurezza del prodotto”.
 
Nel documento, che vi invitiamo a visionare integralmente, sono riportate ulteriori informazioni sui DPI, ad esempio con riferimento alla necessità di marcatura CE e della presenza di una nota informativa.
 
Queste sono invece le precauzioni da osservare nella preparazione della miscela:
- “allontanate bambini, animali e personale non addetto, dal posto in cui preparate la miscela;
- indossate gli opportuni dispositivi di protezione individuale;
- non contaminate pozzi, fontane, sorgenti e corsi d’acqua;
- aprite il prodotto e versatelo in modo accurato, evitando schizzi e/o spargimenti;
- mantenete la confezione lontana dal vostro corpo per ridurre il rischio di contatto con il prodotto;
- dopo aver misurato il prodotto che utilizzerete, richiudete immediatamente la confezione per evitare spargimenti;
- appoggiate sempre le confezioni e gli utensili misuratori sopra superfici piane e stabili, in modo da evitare la loro caduta e lo spargimento del loro contenuto”.
 
Nella guida sono presenti anche le precauzioni necessarie per la preparazione della miscela direttamente nell’ atomizzatore, strumento utilizzato per fare i trattamenti antiparassitari.
E si ricorda che dopo lo “svuotamento totale del prodotto, il suo contenitore deve essere sottoposto a triplo lavaggio”. Questa pratica di sciacquare tre volte le confezioni di agrofarmaci con acqua pulita, versandola sempre nel serbatoio dell’irroratrice reca benefici in termini non solo di economia e di efficacia, ma anche in termini:
- “di sicurezza: in una confezione ben lavata non rimangono residui, evitando così il rischio di intossicazioni ed altri incidenti;
- di protezione ambientale: una confezione lavata tre volte non contamina l’ambiente”.
In particolare non bisogna liberarsi mai dalle confezioni vuote “in modo sbrigativo”. E non bisogna bruciarle, né gettarle ad esempio nei campi (terreni di coltura o incolti), nei fiumi, torrenti o fossati, nei cassonetti dei rifiuti solidi urbani. Né bisogna mai riutilizzate le confezioni vuote di agrofarmaci: potrebbero esservi rimasti residui di prodotto.
 
Concludiamo ricordando che il manuale riporta ulteriori informazioni e precauzioni in relazione a:
- applicazione degli agrofarmaci;
- manutenzione, pulizia e rinnovo dei sistemi di protezione individuale;
- condizioni di possibile contaminazione ambientale;
- misure da adottare in seguito alla contaminazione dell’operatore;
- assistenza medica in caso di incidente.
 
 
NB: Con l’entrata in vigore del DPR n. 55/2012 sono state introdotte alcune modifiche al DPR 290/2001, relative alla semplificazione dei procedimenti di autorizzazione alla produzione, all’immissione in commercio e alla vendita di prodotti fitosanitari e relativi coadiuvanti.
 
 
Gli atti del seminario “Prodotti fitosanitari - processo di autorizzazione e sicurezza di impiego” pubblicati sul sito dell’ Azienda Sanitaria di Firenze:
 
- Relazione Prima parte - a cura di Claudio Galbiati su rischi chimici, dispositivi di protezione individuale, formazione, uso corretto e verifica (formato PDF, 7.35 MB).
                 
- Relazioni Seconda parte – relazioni di Maria-Grazia Camisa e manuale tecnico “Coltiva il tuo futuro” (formato ZIP, 5,88 MB).        
 
 
 
RTM

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