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"Che cosa è lo stress nei luoghi di lavoro e perché si percepisce"
fonte www.puntosicuro.it / Salute
19/12/2014 - “Nonostante non
si possa osservare o misurare, lo stress, alla stregua di molti altri problemi
di salute, si tratta di un problema davvero grave. Può colpire i lavoratori sia
a livello emotivo che a livello fisico, ma anche le imprese e l’economia in
generale possono subire ripercussioni negative a causa dello stress”: sono le
parole della Dott.ssa Christa Sedlatschek, Direttrice dell’ Agenzia europea per la
sicurezza e la salute sul lavoro. Preoccupazioni espresse in relazione sia
alla campagna europea “ Ambienti di
lavoro sani e sicuri per la gestione dello stress”, di cui PuntoSicuro è media
partner, che alla recente pubblicazione di una
guida online gratuita per la gestione dello stress e dei rischi
psicosociali nei luoghi di lavoro.
Per affrontare correttamente lo
stress è necessario innanzitutto riconoscerlo e comprenderne caratteristiche e
dettagli. E per farlo possiamo proprio farci aiutare dalla “ Guida
elettronica sulla gestione dello stress e dei rischi psicosociali” che
riporta diverse informazioni su cos'è lo stress e cosa può causare nel mondo
del lavoro.
Partiamo innanzitutto dalla
definizione di stress che è contenuta
nel glossario della guida: “uno stato sperimentato da una persona quando
percepisce che c'è uno squilibrio tra le richieste postegli e la capacità di
far fronte a tali richieste”, dunque uno squilibrio tra le richieste lavorative
e le risorse fisiche e mentali che si hanno a disposizione per fronteggiarle.
Risorse che potrebbero
semplicemente consistere nel “disporre di sufficiente tempo per eseguire tutto
il lavoro richiesto o nell’avere le capacità emotive e cognitive necessarie per
svolgere determinate mansioni”.
La guida si sofferma anche su
alcune
idee erronee riguardo allo stress.
Infatti molte persone usano il termine
stress in relazione “alle richieste e alle sfide che si trovano ad affrontare;
fattore che siamo soliti chiamare pressione”. Tuttavia
lo stress è diverso dalla pressione “che è invece una componente
naturale della vita”.
Ad esempio la “pressione” può
“provenire da diverse fonti interne ed esterne al lavoro; può assumere molte
forme, sia autogenerate (per esempio desiderare di fare un buon lavoro) sia
esterne (come scadenze imposte da altri)”. E a volte le persone “lavorano
meglio se c'è un po' di pressione (ma non troppa)”, ma alcune persone di
pressione “ne hanno più (o meno) bisogno di altre”. Inoltre la guida ricorda
che lo stress può sopraggiungere non solo quando le richieste diventano
eccessive per una persona, ma anche “quando la situazione non è
sufficientemente stimolante”.
Definire perfettamente lo stress
non è semplice perché
la sua percezione
varia da persona a persona:
- “alcune persone affermano di
essere esposte allo
stress, come se lo stress fosse una forma di richiesta o di carico: un po'
come il carico su una trave d'acciaio;
- altre dicono di soffrire di
stress come se fosse una malattia”.
Tuttavia “nessuna delle due
accezioni è errata: sono solo diverse”.
In fondo lo stato di stress nasce
come una
preparazione all'azione.
Ad esempio quando ci si trova di
fronte a richieste fisiche, il corpo risponde: se si deve correre per prendere
un autobus, “la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna saliranno”. Si
inizierà “a respirare in modo più rapido e profondo”. E se la giornata è calda,
“la pelle potrebbe arrossarsi mentre il corpo cerca di espellere il calore in
eccesso che sta producendo”. Queste risposte, il rilascio di sostanze chimiche
(ormoni) nel sangue, erano più frequenti per l’uomo quando doveva fuggire da un
animale pericoloso, ma possono avvenire anche quando si corre per prendere un
autobus. E se si è di fronte a richieste mentali, come “ad esempio dover
rispettare tempi stretti al lavoro, potrebbero verificarsi reazioni corporee
simili”.
Il problema è proprio che quando
la “sfida” è mentale, nella risposta di “attivazione” - in cui “gli ormoni
rilasciano le riserve del corpo (per combattere o scappare)” - queste riserve
rilasciate “non vengono ‘consumate’ poiché non c'è attività fisica”.
E questa attivazione – che alcune
persone chiamano ‘stress’ o ‘reazione allo stress’- insorge in noi “come
risposta a una richiesta, indipendentemente dal fatto che sia possibile farvi
fronte o meno”.
Ritornando dunque allo stress
come
reazione a richieste che non si in
grado di affrontare, la guida ci ricorda che, approssimativamente, “la
frequenza con cui svolgere una mansione, unita alla complessità di tale
compito, dà la richiesta complessiva”.
Quando un lavoro è semplice e
facile, “si può essere in grado di eseguirlo molto rapidamente, quasi senza
pensarci. Invece una mansione più complessa richiede più concentrazione e uno
sforzo maggiore, ed è spesso eseguita meglio in assenza di altri compiti” che
distraggono.
Inoltre se la richiesta è troppo
scarsa o troppo elevata, “la prestazione dell'attività peggiora”.
Nella guida questa richiesta è
intesa come “
pressione” e non come
stress.
Infatti, come si diceva prima, vi
sono persone che preferiscono o hanno bisogno di un alto livello di pressione
sul lavoro per dare il meglio di sé: “alcune persone sentono di lavorare meglio
quando la scadenza è prossima, mentre altri preferiscono svolgere il lavoro con
largo anticipo”.
Abbiamo parlato di “
pressione” e di “
attivazione”, ma sebbene sia l'attivazione che la pressione sono
chiamate "stress" da alcune persone, nessuna delle due è riferibile
al concetto di " stress
lavoro-correlato" di cui si parla nella guida:
- “
lo stress non è infatti identificabile con l'attivazione, sebbene
le situazioni che portano all'attivazione possano provocare stress;
-
lo stress non è identificabile con la pressione, anche se il
livello di pressione o di richiesta imposto a una persona dall'ambiente di
lavoro può portare a stress”.
Piuttosto – come indicava la
definizione di stress – “viviamo lo stress sul lavoro quando percepiamo che c'è
uno squilibrio tra le richieste o le pressioni che riceviamo e le risorse che
abbiamo a disposizione per farvi fronte”.
Rispondiamo infine a due altre
domande:
lo stress lavoro-correlato è
una malattia?
In realtà anche se spesso un
lavoratore dice di "soffrire di stress", ciò che intende dire
realmente “è che soffre degli effetti
dello stress”.
E tali effetti possono effettivamente
“influenzare il modo in cui ci sentiamo, pensiamo o ci comportiamo. Alcune
persone potrebbero sentirsi depresse o ansiose poiché non riescono ad
affrontarlo; altre potrebbero trovare difficile concentrarsi o pensare in modo
chiaro. Qualcun altro potrebbe sentirsi perennemente stanco e nonostante ciò,
non riuscire a rilassarsi né a dormire bene, sentendosi così ancora più stanco.
Altri diventano più riservati o meno loquaci”.
In particolare se
lo stress non è definibile una malattia,
in realtà “può farci ammalare perché altera il funzionamento del nostro corpo.
In alcune persone questi cambiamenti possono indebolire i meccanismi di difesa
del corpo, rendendole più esposte al rischio di infezioni o di altre malattie,
o semplicemente facendole sentire ‘sotto tono’. Potrebbe volerci più tempo a
guarire da malattie meno gravi come raffreddori e virus, inoltre le ferite e i
lividi potrebbero guarire più lentamente”.
Tuttavia anche in questo caso lo
stress “non influisce su tutte le persone allo stesso modo. Ciò fa parte della
sua variabilità naturale”.
La seconda domanda è:
lo stress lavoro correlato può dipendere
anche da fattori extralavorativi?
La guida risponde indicando che
lo stress “potrebbe non essere dovuto solo a fattori di rischio psicosociale
sul lavoro”.
Infatti se, ad esempio, un
lavoratore a casa sta affrontando importanti problemi, questo rende più
difficile gestire il lavoro: “questa sovrapposizione tra fattori personali e
fattori professionali non è insolita”.
Vi sono poi persone che di fronte
allo stress “potrebbero cominciare a bere
alcol o ad assumere droghe per sentirsi più rilassate”, ma questo “non
risolve il problema e può portare a dipendenza o ad altri effetti avversi sulla
salute fisica e mentale”.
Rimandando a futuri articoli l’approfondimento
dei contenuti della guida riguardo alle cause dello stress nel mondo del
lavoro, concludiamo questo articolo ricordando che lo stress è
uno dei più gravi problemi di salute nei
luoghi di lavoro, non solo porta al peggioramento dei rapporti sociali,
della salute e del benessere fisico e mentale del lavoratore stressato, ma
aumenta i giorni di lavoro persi e riduce le prestazioni lavorative.
Tiziano Menduto
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