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"La tutela della salute e sicurezza nelle aziende agro-zootecniche"

fonte www.puntosicuro.it / Aziende Agricole

09/02/2015 - Tra i molti documenti informativi sulla sicurezza che vengono pubblicati sui siti dei principali atenei italiani, alcuni sono legati strettamente alle attività che si svolgono e agli ambienti che si frequentano nei corsi di studio.
Ad esempio per corsi di studi come quelli in  agraria e medicina veterinaria è probabile che siano previste  attività in campi agricoli o in stalle, con la necessità - per studenti, docenti e operatori - di conoscere e rispettare tutte le misure di prevenzione e protezione correlate.
 
A presentare specifiche indicazioni per la prevenzione dei rischi legati alle attività svolte nei campi e nelle stalle è un documento pubblicato sul sito dell’ Alma Mater Studiorum – Università di Bologna dal titolo “ Sicurezza e salute nelle aziende agro-zootecniche”.

Rimandando ad una lettura integrale del documento, che si sofferma sui dettagli e la prevenzione di molti rischi in questi ambienti di lavoro, ci soffermiamo oggi brevemente su alcuni argomenti trattati: aree di transito, macchine agricole, rischio chimico e fitosanitari.
 
Riguardo ai luoghi di lavoro e alle aree di transito, il documento segnala che “all'interno di locali chiusi come stalle, magazzini o silos avvengono numerosi infortuni”. Ad esempio è frequente che i pavimenti “siano irregolari e scivolosi, e sovente vi è scarsa attenzione nella realizzazione di impalcature, posti di lavoro sopraelevati e nella sistemazione dei parapetti. Si riscontra una minor cura nell’uso della segnaletica riguardante, per esempio, ostacoli o vie di fuga. Inoltre, in molti edifici di vecchia costruzione la stabilità non sempre è stata verificata, e gli edifici abbandonati, sono spesso sprovvisti di recinzione e segnalazioni”.
Senza dimenticare che in questi ambienti un altro fattore di rischio è la “scarsa illuminazione degli ambienti nei quali viene svolta una attività lavorativa che può costringere il lavoratore ad assumere posizioni disagevoli e richiedere uno sforzo eccessivo per la vista. Una buona illuminazione riduce la fatica ed evita alterazioni della vista, abbassa quindi il rischio di infortuni”. Altri rischi sono dovuti invece alla viabilità esterna ed alla presenza di lavoratori o altri pedoni.
 
Dopo aver riportato indicazioni per i luoghi di lavoro chiusi, il documento si sofferma infatti sui rischi correlati anche alle aree esterne di accesso, transito e manovra:
- “per ridurre il rischio di infortuni e di danni causati da collisioni tra mezzi aziendali e strutture edilizie e favorire anche il corretto svolgimento delle lavorazioni e delle operazioni di carico-scarico, tenere sgombri da materiale, attrezzature e macchinari le strade interne all’azienda;
- predisporre spazio sufficiente per consentire la manovra degli automezzi senza pericolo per eventuali pedoni;
- mantenere il fondo stradale in buone condizioni eliminando prontamente buchi, ostacoli o dislivelli; · per impedire la caduta accidentale di persone, predisporre opportuni parapetti, protezioni e coperture delle vasche interrate (concimaie) e pozzi”.
Una corretta prevenzione presuppone la definizione “di vie di accesso, aree di transito e di manovra degli automezzi può evitare la maggior parte degli incidenti dovuti all’uso di macchine in movimento”. Infatti le varie macchine agricole se percorrono percorsi irregolari possono “perdere stabilità, impennarsi o ribaltarsi”. Ma alle macchine agricole è dedicato un capitolo a parte.
 
Il documento sottolinea che le macchine e le attrezzature agricole “rappresentano una importante causa di infortunio nel settore”. E che i principali fattori di rischio sono legati a:
- “macchine e attrezzature troppo vecchie o utilizzate impropriamente;
- scarsa manutenzione e mancata sostituzione di parti soggette ad usura o di protezioni di organi in moto;
- ambiente di lavoro difficile ad esempio con dislivelli eccessivi, terreni franosi;
- lavori pesanti in condizioni ambientali sfavorevoli come sole intenso e lavoro serale;
- sottovalutazione del rischio a causa eccessiva confidenza con il mezzo e dei percorsi di lavoro che possono provocare, ad esempio, ribaltamento o impennamento del trattore sui pendii o rottura dell’ albero cardanico dell’attrezzatura rimorchiata per curve troppo strette;
- assenza di adeguata informazione, formazione e addestramento su uso e manutenzione”.
 
Alcune indicazioni generali per prevenire i rischi dovuti all’utilizzo delle macchine e delle attrezzature per la lavorazione del terreno:
- “leggere attentamente i manuali forniti dal costruttore prima di utilizzare una macchina o una
attrezzatura;
- non indossare vestiti che possano impigliarsi in organi in movimento come sciarpe, camicie larghe, camici aperti e legare i capelli lunghi;
- l’ uso del trattore è riservato al solo personale esperto, autorizzato e patentato;
- fare attenzione durante il lavoro con trattore e macchine operatrici trainate, soprattutto in presenza di fossati, dislivelli e terreni sconnessi;
- fare attenzione nel salire e scendere dalla cabina di guida, utilizzando gli appositi corrimano o
maniglioni; non salire o scendere quando la trattrice è in movimento;
- verificare costantemente che la zona di lavoro e di manovra sia sgombra dalla presenza di persone o animali;
- tenere le macchine e le attrezzature sempre pulite eliminando detriti e materiale estraneo che potrebbe danneggiarle;
- osservare, non rimuovere e tenere sempre ben visibili i segnali adesivi relativi alla sicurezza applicati vicino alle parti più pericolose della macchina;
- far verificare la conformità alle norme di legge delle macchine da personale tecnico esperto (ad esempio, costruttori, officine specializzate, etc.);
- assicurarsi che le marmitte e i tubi di scarico siano isolati e protetti dal contatto accidentale con le superfici calde (rischio di ustioni);
- non utilizzare macchine prive di protezioni di sicurezza e sostituire immediatamente i dispositivi di protezione danneggiati anche se la macchina funziona regolarmente;
- assicurarsi che l’albero cardanico sia sempre provvisto di tutte le protezioni e cioè coperchio protettivo delle forcelle di estremità, cuffie terminali anteriori e posteriori, guaina telescopica in plastica dura, catenella di bloccaggio della guaina;
- prima di effettuare interventi di manutenzione e riparazione su parti in movimento, arrestare il motore e inserire il freno;
- non usare il trattore come mezzo di trasporto per persone, animali o cose;
- prima di inserirsi in una strada pubblica assicurarsi che la macchina e/o il rimorchio siano in regola con le norme del Codice della strada (ad esempio, targa, luci di posizione, etc.);
- scollegare gli attrezzi trainati (ad esempio, aratro) solo su un terreno pianeggiante, con trattrice frenata”.
 
Per concludere questa breve rassegna di spunti tematici sulla prevenzione nelle aziende agro-zootecniche, concludiamo parlando del rischio chimico e dell’ uso dei fitosanitari.
 
Si ricorda infatti che in agricoltura le fonti di rischio da agenti chimici sono molteplici:
- “nelle lavorazioni del terreno, con produzione di polvere, possono aversi contaminazioni per via dei terreni inquinati;
- nella manipolazione di concimi e fitosanitari;
- dai fumi prodotti dai motori a combustione, vapori dei carburanti e contatto con lubrificanti;
- nella raccolta possono svilupparsi polveri che contengono residui nocivi;
- nelle attività zootecniche nell’uso di disinfestanti, disinfettanti e detergenti, nonché dalle esalazioni presenti negli ambienti”.
In particolare l’uso improprio degli antiparassitari “può comportare notevoli rischi per la salute.
I sintomi e i segni possono essere lievi (malessere generale) ma anche gravi (convulsioni, svenimenti, difficoltà respiratorie). In caso di intossicazione acuta, con dosi alte di prodotto in tempo breve, può verificarsi anche la morte. Nelle intossicazioni croniche l’esposizione è a piccole quantità ma per lunghi periodi e gli effetti sono generalmente irreversibili a carico a carico dei reni, del fegato, dei polmoni e del cervello”.
 
Dopo aver ricordato che un’attenta lettura e il rispetto del contenuto nella scheda di sicurezza – documento che correda ogni prodotto e contiene tutte le informazioni necessarie per la prevenzione – “sono la prima misura di salvaguardia per la salute”, il documento riporta precise indicazioni relative a varie fasi correlate all’uso di antiparassitari:
- misure da attuare durante la scelta e l’acquisto;
- misure da utilizzare durante il trasporto;
- misure da attuare durante la conservazione;
- misure da attuare durante la preparazione del prodotto;
- misure da attuare durante e dopo l’uso in campo;
- misure da attuare in caso di versamento accidentale del prodotto;
- misure da attuare in caso di contatto accidentale con il prodotto.
 
A titolo esemplificativo riportiamo in chiusura di articolo le indicazioni relative alle misure da attuare durante e dopo l’uso in campo:
- indossare gli appropriati dispositivi di protezione individuale;
- non mangiare, bere o fumare e non pulirsi la faccia con i polsini della camicia;
- disporsi sempre sopravento in modo che il prodotto si disperda alle spalle;
- non erogare gli antiparassitari in caso di pioggia;
- utilizzare solo le dosi indicate;
- segnalare le aree interessate dal trattamento con cartelli ben visibili (‘coltura trattata con fitofarmaci’);
- durante le pause (che devono essere piuttosto frequenti) allontanarsi dalla zona trattata e lavarsi accuratamente le mani e il viso;
- alla fine del trattamento lavare accuratamente i dispositivi di protezione individuale ed effettuare una doccia accurata;
- rispettare sempre i tempi di carenza ed i tempi di rientro”.
 
 
L’ indice del documento:
- I luoghi di lavoro e le aree di transito
- Le macchine agricole
- Il rischio chimico e i fitosanitari
- La movimentazione manuale dei carichi
- I dispositivi di protezione individuale
- Il rischio elettrico
- Il rischio incendio
- Il rumore
- Le vibrazioni
- Il rischio da esposizione al sole
- Il rischio da calore
- Il rischio biologico
 
 
Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, “ Sicurezza e salute nelle aziende agro-zootecniche” (formato PDF, 103 kB).
 
 
Tiziano Menduto
 

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