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"Inail: la sicurezza nei lavori sulle coperture e gli ancoragg"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza Macchine ed Attrezzature
12/02/2015 -
L'insieme degli interventi dei due seminari offre una utile panoramica delle varie problematiche relative alla prevenzione e sicurezza nei lavori di manutenzione sulle coperture degli edifici. Un argomento che – è sempre Michele Meschino a dirlo nell’introduzione al volume - “è complesso perché chiede una particolare attenzione nel cogliere condizioni di rischio che spesso non sono percepite e quindi non sono considerate, ed è caratterizzato da alcuni fattori:
La “
sicurezza nei lavori di manutenzione che
si svolgono sulle
coperture degli
edifici è un tema che per una somma di fattori viene speso sottovalutato e
talvolta giunge all’attenzione dell’opinione pubblica per l’accadere di eventi
tragici”.
Ad affermarlo è l’Ing. Michele
Candido Meschino, Coordinatore generale della Consulenza Tecnica per l’Edilizia
dell’Inail che PuntoSicuro ha intervistato in passato sul tema dei costi
della sicurezza e del ruolo dei coordinatori nei cantieri. L’affermazione è
contenuta in un recente volume dell’Inail dal titolo “
La sicurezza nei lavori sulle coperture. Sistemi di prevenzione e
protezione contro la caduta dall’alto”.
Il volume, realizzato dal
Dipartimento Innovazioni Tecnologiche e Sicurezza degli Impianti, Prodotti e
Insediamenti Antropici (DIT) e dal CTE - Consulenza Tecnica per l’Edilizia, raccoglie
gli atti di due diversi seminari sul tema:
- “
Un cantiere sicuro per riqualificare l’esistente - Lavori in copertura”
che si è tenuto il 4 Ottobre 2013 a Milano;
- “
Lavori su coperture: problematiche, approfondimenti, soluzioni ed
indirizzi” che si è tenuto il 18
Ottobre 2013 nell’ambito del SAIE presso la fiera di Bologna.
L'insieme degli interventi dei due seminari offre una utile panoramica delle varie problematiche relative alla prevenzione e sicurezza nei lavori di manutenzione sulle coperture degli edifici. Un argomento che – è sempre Michele Meschino a dirlo nell’introduzione al volume - “è complesso perché chiede una particolare attenzione nel cogliere condizioni di rischio che spesso non sono percepite e quindi non sono considerate, ed è caratterizzato da alcuni fattori:
- la scarsa consapevolezza che la
piccola manutenzione non è un imprevisto ma è un’attività sistematica,
prevedibile e inevitabile, infiltrazioni, pulizia grondaie, sostituzione tegole
ecc.;
- il particolare incremento delle
occasioni di accesso in
copertura per installare i terminali di piccoli impianti di
condizionamento, antenne satellitari ecc.;
- la mancata previsione in fase
di progetto delle condizioni di sicurezza per operare le piccole manutenzioni
sulle coperture, linee vita,
punti di accesso e ancoraggio, ecc.;
- la qualificazione non sempre
idonea degli operatori tecnici che dovrebbero avere competenze specifiche e
qualificate anche in tema di accesso in luoghi di lavoro costituiti da
coperture di edifici;
- ed infine una certa
sottovalutazione, legata purtroppo alla entità degli interventi e alla crisi
dell’occupazione, che spinge a correre dei rischi inaccettabili”.
Gli interventi raccolti nel volume
offrono dunque una sintesi delle problematiche e risposte tecniche che
permettono di accedere ad una “visione sistemica nell’ambito della sicurezza
nelle manutenzioni in copertura”. La premessa per la risoluzione di un problema
è infatti la sua “evidenziazione e comprensione”, anche richiamando l’attenzione
del legislatore su “nuove norme da emanare per migliorare l’approccio, la
qualificazione degli operatori e le misure di sicurezza da adottare”.
Un richiamo ad una più puntuale
normativa arriva ad esempio dall’intervento “
Legislazione, normazione e classificazione dei sistemi di ancoraggio”,
a cura dell’Ing. Luigi Cortis (INAIL DIT
- Dipartimento Innovazioni Tecnologiche e Sicurezza degli Impianti, Prodotti e
Insediamenti Antropici).
La relazione presenta infatti un
esame del quadro legislativo e normativo nazionale relativo ai
sistemi di ancoraggio per i Dispositivi
di Protezione Individuale (DPI) contro le cadute dall’alto e mostra le
problematiche che derivano dalla non univoca definizione di “ancoraggio” e dalla
caratteristica di installazione relativa alla permanenza o alla non permanenza
dei “dispositivi di ancoraggio”sulla copertura.
Infatti i dispositivi di
ancoraggio, da utilizzarsi per il collegamento dei sistemi per la protezione
contro le cadute, “vengono installati permanentemente o non permanentemente
nelle opere di costruzione. Tale aspetto, permanenza o non permanenza, non è
espressamente previsto dall’attuale quadro legislativo e questo comporta
incertezza nei soggetti coinvolti nell’uso degli stessi” e un “disorientamento
dell’intero settore”.
Il relatore si sofferma sulle definizioni
di “ancoraggio” e di “ sistema
di ancoraggio”:
-
ancoraggio: è “l’insieme comprendente il materiale base (struttura
di supporto), l’ancorante e l’elemento da fissare cui può essere collegato il
sistema di protezione individuale dalle cadute”: si individuano dunque tre
elementi, “l’elemento da fissare”, “il materiale base” e “l’ancorante”. Insomma
viene “individuato rispettivamente ‘quello’ che devo fissare, ‘dove’ lo devo
fissare e ‘per mezzo di cosa’ lo devo fissare;
-
sistema di ancoraggio: è “una configurazione di ancoraggi a cui può
essere collegato il sistema di protezione individuale dalle cadute”.
Inoltre si sottolinea la
differenza tra i dispositivi di ancoraggio installati non permanentemente e
permanentemente nelle opere di costruzione:
-
dispositivi di ancoraggio installati non permanentemente: “sono
prodotti che presentano le caratteristiche di mobilità, trasportabilità e
temporaneità in quanto: sono portati in loco e messi in opera dal lavoratore
secondo le istruzioni del fabbricante; sono rimossi al termine del lavoro dal
lavoratore. Risulta quindi che tali prodotti sono ‘tenuti’ dall’utilizzatore
durante il periodo della sua esposizione al rischio e ‘portati con sé’ alla
fine del lavoro. Essi sono dunque DPI e rientrano nel campo di applicazione
della Direttiva Europea 89/686/CEE recepita in Italia dal D.Lgs. n. 475/92 e
s.m.i.” (art. 1, comma 2 della Direttiva 89/686/CEE: ‘[…]
si intende per «DPI» qualsiasi dispositivo o articolo destinato a
essere indossato o tenuto da una persona affinché essa sia protetta nei
confronti di uno o più rischi che potrebbero metterne in pericolo la salute e
la sicurezza’). Ai sensi dell’articolo 77, comma 4, lettera a) del D.Lgs.
n. 81/2008 e s.m.i., “il responsabile della manutenzione dei dispositivi di ancoraggio
installati non permanentemente nelle opere di costruzione è il datore di lavoro”;
-
dispositivi di ancoraggio installati permanentemente: “hanno la
funzione di salvaguardare gli operatori durante il lavoro
in quota, prevenendo le cadute dall’alto che possono avvenire, ad esempio,
durante la pulizia o la manutenzione delle coperture. Essi sono caratterizzati
dall’essere fissi, non trasportabili e permanenti ed installati per essere
lasciati in loco. Come tali rientrano nella definizione di prodotto da
costruzione, di cui al Regolamento UE 305/2011, inteso come ‘
qualsiasi prodotto o kit fabbricato e
immesso sul mercato per essere incorporato in modo permanente in opere di
costruzione o in parti di esse e, la cui prestazione incide sulla prestazione
delle opere di costruzione rispetto ai requisiti di base delle opere stesse’.
In questo caso la manutenzione dei dispositivi è “a carico del responsabile
della struttura sulla quale sono installati”.
Ricordiamo che il Regolamento
Prodotti da Costruzione UE N. 305/2011 (CPR) ‘
fissa le condizioni per l’immissione o la messa a disposizione sul
mercato di prodotti da costruzione, stabilendo disposizioni armonizzate per la
descrizione della prestazione di tali prodotti, in relazione alle loro
caratteristiche essenziali e per l’uso della marcatura CE sui prodotti in
questione’.
Ricordiamo che l’intervento, che
vi invitiamo a leggere integralmente, si sofferma anche su varie tipologie di
dispositivi e installazioni:
- ancoranti metallici ed ETAG 001;
- installazioni per l’accesso ai
tetti e UNI EN 516;
- ganci di sicurezza per tetti
installati permanentemente;
- dispositivi di ancoraggio UNI
EN 795:2012 e CEN/TS 16415:2013.
Nel suo intervento il relatore
conclude come sia necessario – “al fine di chiarire le problematiche” - definire
“l’ancoraggio”, “eliminare l’ambiguità tra dispositivo di ancoraggio rimovibile
e smontabile e considerare quindi la caratteristica di permanenza o di non
permanenza”.
Infatti non deve essere possibile
che dei dispositivi di ancoraggio dichiarati dai fabbricanti come “non
permanenti” vengano utilizzati come “permanenti”: “alcune caratteristiche
intrinseche, si pensi per esempio alla durabilità, sono manifestamente
diverse”.
Altro aspetto da considerare è
“la responsabilità della manutenzione e l’individuazione dei soggetti coinvolti
nella stessa, che differiscono a seconda dei casi (permanenza o non
permanenza)”.
Si segnala, a questo proposito,
che attualmente in UNI “per i dispositivi installati permanentemente per
l’aggancio di un sistema anticaduta per più persone contemporaneamente vi è in
studio un progetto di norma dedicato proprio ai dispositivi di ancoraggio
destinati all’installazione permanente:
Progetto
U5002C120 “Dispositivi di ancoraggio destinati all’installazione permanente
- Requisiti e metodi di prova”. Tale norma
permetterebbe nell’immediato di
disporre per il mercato italiano di un strumento di “armonizzazione” e
probabilmente potrebbe “facilitare poi la strada per l’utilizzo del Regolamento
CPR, in quanto la suddetta norma contiene elementi condivisi con la EN 795:2012
e il CEN/TS 16415:2013 che sono specificazioni CEN”.
In definitiva occorre affrontare le
incertezze presentate “con un chiarimento”, in modo tale che tutti i soggetti
interessati possano utilizzare idoneamente i dispositivi di ancoraggio.
L’
indice del volume:
Introduzione,
Michele
Candido Meschino
La legislazione nei lavori in quota,
Michele Candreva
Legislazione, normazione e classificazione dei sistemi di
ancoraggio,
Luigi Cortis
La progettazione dell’opera
orientata alla sicurezza nei lavori sulle coperture,
Giuseppe Semeraro
La valutazione del rischio in
relazione agli ancoraggi da effettuare per i dpc ed i dpi nei lavori su
coperture,
Luca Rossi
Dispositivi di protezione collettiva nei lavori in copertura,
Davide Geoffrey Svampa
I dispositivi di ancoraggio EN 795,
Stefano Galimberti
I ponteggi come protezione collettiva in relazione ai lavori
su coperture, F
rancesca Maria Fabiani
Lavori su coperture: problematiche, approfondimenti,
soluzioni ed indirizzi. La disposizione degli ancoraggi lineari e puntuali nei
lavori in copertura,
Calogero Vitale
L’ispezione e la manutenzione dei sistemi di ancoraggio nei
lavori su copertura,
Carlo Ratti
Sistemi di prevenzione contro la caduta dall’alto: il ruolo
del responsabile dei lavori e dei progettisti,
Marco L. Trani, Benedetta Bossi, Davide Todaro
La manutenzione in sicurezza nei lavori in quota,
Corrado Landi, Riccardo Marconi
Analisi di casi di studio,
Marco Lucchesi
Gli infortuni indennizzati dall’Inail accaduti sulle
“superfici, parti di edifici in altezza”,
Andrea
Bucciarelli
Inail Dipartimento Innovazioni
Tecnologiche e Sicurezza degli Impianti, Prodotti e Insediamenti Antropici, CTE
- Consulenza Tecnica per l’Edilizia, “ La sicurezza nei lavori sulle coperture. Sistemi di prevenzione
e protezione contro la caduta dall’alto”, atti dei seminari “Un cantiere
sicuro per riqualificare l’esistente - Lavori in copertura” e “Lavori su
coperture: problematiche, approfondimenti, soluzioni ed indirizzi”, edizione 2014,
pubblicazione febbraio 2015 (formato PDF, 3.53 MB).
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sicurezza nei lavori sulle coperture degli edifici”.
RTM
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