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"PARE: programma aziendale di riduzione dell’esposizione del rumore"
fonte www.puntosicuro.it / Rischio Rumore
23/03/2015 - Sappiamo che la valutazione dei rischi è un importante processo
finalizzato alla riduzione ed al controllo dei rischi attraverso una
serie di interventi come l’adozione di misure di prevenzione,
l’effettuazione di controlli sanitari e l’informazione/formazione dei
lavoratori. In particolare, con riferimento al Titolo VIII (Capi I e II)
del D.lgs. 81/2008, la
valutazione del rischio da rumore è
quel processo tecnico che, partendo dalla conoscenza del livello di
rumore presente nella realtà produttiva, è finalizzato alla riduzione ed
al controllo dei rischi attraverso l’adozione di specifiche misure
tecniche, organizzative e procedurali.
Per favorire un’adeguata misurazione e la realizzazione di idonei interventi tecnici per la riduzione dell’ esposizione al rischio rumore nel mondo del lavoro, sono disponibili anche diverse norme tecniche.
Ad esempio la norma
UNI EN ISO 9612:2011 che
descrive un metodo tecnico progettuale per la misurazione
dell'esposizione al rumore dei lavoratori nell'ambiente di lavoro e il
calcolo del livello di esposizione sonora, una norma complementare alla
UNI 9432.
E una recente norma che è stata recentemente pubblicata e che ha preso il posto della norma/rapporto tecnico UNI/TR 11347:2010.
Stiamo parlando della
norma UNI 11347:2015,
una norma che specifica come indicare gli interventi tecnici e
organizzativi che vengono adottati dall’azienda per ridurre
l’esposizione al rumore nei luoghi di lavoro nonché come identificare le
aree di lavoro a maggior rischio al fine della loro
delimitazione/segnalazione/restrizione all’accesso, così come richiesto
dalla legislazione vigente, attraverso la redazione di un
programma aziendale di riduzione dell’esposizione (PARE) al rumore.
Che cosa è il PARE?
In cosa consiste il programma aziendale di riduzione dell’esposizione?
Per avere qualche informazione
possiamo fare riferimento ad alcuni interventi al seminario di formazione “
Rumore e vibrazioni negli ambienti di
lavoro. Stima, valutazione e controllo del rischio: applicazione e dubbi
interpretativi”, organizzato dall’ Ausl di Modena, che si è tenuto nel giugno del 2011.
In “
Rischio rumore. Il quadro legislativo e normativo”, a cura di Omar Nicolini
(Az.USL di Modena), si presenta la struttura della norma UNI EN ISO 9612:2011 e
si ricorda che il Rapporto Tecnico 11347/2010
specifica come indicare gli interventi tecnici e organizzativi che verranno
adottati dall’azienda per ridurre l’esposizione al rischio. La relazione
ricorda la tipologia di interventi tecnici considerati nella norma (interventi
sulla sorgente di rumore, silenziatori, trattamenti ambientali, sistemi
antivibranti, schermi, separazioni, cappottature, coibentazione, cabine, ...) e
indica che nella norma vengono riportate anche indicazioni relative alle
competenze per le misurazioni strumentali e al modo di identificare le aree
nelle quali si verificano i superamenti dei valori previsti dalla legislazione
(VSA).
Invece in “
Rischio rumore: documento, autocertificazione, relazione tecnica, PARE”,
sempre a cura di Omar Nicolini (Az.USL di Modena) si indica come deve essere
strutturata e che cosa deve riportare la
valutazione
dei rischi (VdR) di un agente fisico, anche con riferimento a quanto
contenuto nelle indicazioni
del Coordinamento Tecnico delle Regioni sulla prevenzione e protezione dai
rischi dovuti all’esposizione ad agenti fisici.
Il documento “che riporta la VdR
… per gli agenti fisici … va sostanzialmente inteso come una parte del più
complessivo Documento (scritto) di valutazione di tutti i rischi per la salute
e sicurezza accompagnato dalla Relazione tecnica (con o senza misurazioni,
redatta dal personale qualificato), da conservarsi in azienda anche a
disposizione dell’OdV. Il Documento deve riportare le misure di prevenzione e
protezione già in essere ed indicare il programma delle misure atte a garantire
nel tempo il miglioramento dei livelli di salute e sicurezza con le relative
procedure aziendali e dei ruoli dell’organizzazione che vi debbono provvedere,
a cui devono essere assegnati soggetti in possesso di adeguate competenze e
poteri”.
Nella
VdR di un agente fisico vanno indicati quanto meno i seguenti
elementi:
- “data/e di effettuazione della
valutazione, con o senza misurazioni;
- dati identificativi del
personale qualificato che ha provveduto alla valutazione, se diverso dal datore
di lavoro;
- dati identificativi del medico
competente (se ed in quanto previsto ai sensi degli artt.
41 e 185) e del R-SPP che hanno partecipato
alla valutazione
del rischio;
- dati identificativi del/i RLS,
o, in sua/loro assenza, dei lavoratori, consultati ai sensi dell’art.
50 comma 1, modalità della loro consultazione
e informazione”;
- “programma delle misure
ritenute opportune per eliminare o ridurre il rischio con l’indicazione della
tempistica, delle modalità e delle figure aziendali preposte alla loro
attuazione”;
- “dati identificativi della
Relazione tecnica”.
Il relatore riporta anche alcune
indicazioni sui contenuti della
Relazione
Tecnica:
- “quadro di sintesi degli esposti articolato per fasce di
rischio e individuazione su piantina delle aree a rischio;
- presenza di rischi potenzianti (ototossici …) e di
approfondimenti specifici (valutazione dell’efficienza e dell’efficacia dei DPI
uditivi, …);
- valutazione dei rischi legati alla presenza di lavoratori
particolarmente sensibili, alla differenza di genere, età, provenienza da altri
paesi e tipologia contrattuale”.
Il documento riporta come deve
essere strutturata la relazione tecnica
nel caso di valutazione con o senza misurazioni.
Il relatore ricorda poi che l’
articolo 192 del D.Lgs. 81/2008,
relativo alle misure di prevenzione e protezione contro i rischi di esposizione
al rumore, indica che se a seguito della valutazione dei rischi
risulta che i valori superiori di azione
sono superati, il datore di lavoro
elabora
ed applica un programma di misure tecniche e organizzative volte a ridurre
l’esposizione al rumore.
Ma come deve essere fatto il
programma delle misure tecniche e
organizzative ex art.192?
Come prima indicazione il
relatore indica che “si consiglia che contenga almeno i seguenti elementi:
- elenco delle attività per le quali si verifica il
superamento, descritti tanto con i livelli r.m.s. (pressione sonora efficace,
ndr) e di picco presenti che per i tempi di esposizione a tali livelli;
-misure tecniche e/o organizzative che si intendono adottare;
- risultati attesi”;
- “tempi di attuazione di ogni singola misura;
- funzione aziendale e persona incaricata dell’attuazione della
singola misura;
-modalità di verifica dei risultati;
- data e risultati della verifica”.
A questo punto, in relazione a
tale programma, il relatore presenta il
modello
di programma aziendale di riduzione dell'esposizione (sintetizzato
nell'acronimo "
PARE") come
riportato nella UNI 11347.
Innanzitutto il PARE
deve essere allegato al DVR e indica le
azioni per la riduzione dell'esposizione al rumore per tutte quelle situazioni
che superano i valori previsti dalla legislazione vigente.
In particolare il
PARE:
- “è un documento che riporta in
maniera sintetica le principali informazioni di quel che l’azienda farà;
- non è il progetto esecutivo o
il capitolato d’appalto”.
E il PARE è costituito da:
- un’intestazione;
- le schede delle situazioni a
rischio;
- un prospetto riassuntivo;
- le schede degli specifici
interventi.
E il prospetto riassuntivo degli interventi programmati deve
contenere almeno:
- “progressivo scheda;
- tipologia intervento;
-macchina, reparto, mansione;
-descrittore acustico prima e dopo l’intervento;
-data di inizio e di fine prevista;
-responsabile della procedura”.
Segnaliamo infine, come indicato
sul sito ufficiale dell’Ente italiano di normazione, che la norma nazionale UNI
11347:2015 è entrata in vigore il
12
febbraio 2015.
“ Rischio
rumore. Il quadro legislativo e normativo”, a cura di Omar Nicolini (Az.USL
di Modena), intervento al seminario “Rumore e vibrazioni negli ambienti di
lavoro. Stima, valutazione e controllo del rischio: applicazione e dubbi
interpretativi” (formato PDF, 492 kB).
“ Rischio rumore: documento, autocertificazione, relazione
tecnica, PARE”, a cura di Omar Nicolini (Az.USL di Modena), intervento al
seminario “Rumore e vibrazioni negli ambienti di lavoro. Stima, valutazione e
controllo del rischio: applicazione e dubbi interpretativi” (formato PDF, 173
kB).
RTM
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