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"Inail: schede di controllo per la sicurezza delle macchine alimentari"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza Macchine ed Attrezzature
23/06/2015 - Molte attività lavorative - in particolar modo nei mesi estivi e in
relazione al flusso stagionale turistico - avvengono negli ambienti di cucina e con manipolazione di alimenti e utilizzo di specifiche
macchine alimentari. Macchine che, per essere usate senza infortuni, richiedono non solo un’adeguata formazione del personale, ma anche precisi
requisiti di sicurezza.
Di questi requisiti, con riferimento alla normativa tecnica e alla
normativa europea e nazionale, fa riferimento un documento pubblicato
dall’Inail, dal titolo “
Schede di controllo rapido dei principali requisiti di sicurezza delle macchine alimentari” e curato da un gruppo di lavoro coordinato da Luciano Di Donato (INAIL- Dipartimento Tecnologie di Sicurezza).
La pubblicazione è costituita da
11 schede tecniche: 9 schede specifiche
per macchine alimentari (tra quelle più diffuse negli ambienti di lavoro) e 2
schede dedicate ai contenuti minimi che devono essere presenti in una
dichiarazione di conformità alla direttiva macchine
2006/42/CE e alle problematiche di igiene (requisiti tecnici e istruzioni
generali al fine di eliminare il rischio di infezione, malattia e contagio).
Nel documento “si è ritenuto
utile dare indicazioni secondo le prescrizioni dettate dalle norme armonizzate,
in particolare norme di tipo C, norme specifiche per particolari famiglie di
macchine. Le norme, pur essendo a carattere volontario rappresentano il mezzo
attraverso il quale è possibile soddisfare lo stato dell’arte ed in particolare
i requisiti essenziali di salute e di sicurezza (RES), dell’allegato I della
direttiva macchine”.
Gli autori della scheda indicano
che il “ricorrente riferimento nelle schede a elementi dimensionali di parti
delle macchine” non vuole indicare un indirizzo costruttivo ma “indica lo stato
attuale dell’arte” e in alcuni casi “quanto si sta facendo a livello di
normativa internazionale per limitare le condizioni di rischio che possono
presentarsi nell’uso delle macchine alimentari”.
Inoltre le schede offrono molte informazioni
sulle
certificazioni “per offrire,
se possibile, un aiuto a quanti operano sul territorio con compiti
di vigilanza e controllo anche al fine di limitare la contraffazione e la
concorrenza sleale”. Si ricorda, a questo proposito, che sono diversi i criteri
di certificazione tra le macchine, anche dello stesso tipo, destinate agli ambienti di lavoro o destinate
all’uso domestico.
Il documento ricorda poi l’importanza
di tener conto, qualunque sia la destinazione del prodotto, “del
regolamento 2004/1935 riguardante i
materiali e gli oggetti destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari”,
un regolamento che ha particolare rilevanza nella “tutela dal
rischio di infezione, di malattia e di
contagio”.
Ci soffermiamo brevemente, a
titolo esemplificativo, su alcune indicazioni contenute nelle schede.
Nella “
scheda di controllo rapido dei principali requisiti di sicurezza per
impastatrici” si segnala che la norma EN 453: 2000+A1:2009 “specifica i
requisiti di sicurezza e di igiene per la progettazione e la fabbricazione
delle macchine impastatrici con vasca rotativa con capacità comprese tra 5l e
500l per il trattamento mediante cicli di durata variabile di vari ingredienti
quali farina, zucchero, grassi, sale, acqua ed altri ingredienti,
nell’industria alimentare e nei negozi”. Al di là dell’uso nel mondo alimentare
queste macchine si utilizzano talvolta in altre industrie (per esempio
industria farmaceutica, chimica, stampa, ecc.), “ma i pericoli connessi a tali
impieghi non sono considerati dalla norma in oggetto”.
Ogni scheda riporta una serie di
indicazioni per i controlli documentali e i controlli visivi e funzionali.
Ad esempio riguardo ai
controlli visivi e funzionali bisogna
verificare che:
- la macchina sia dotata “di
pulsanti distinti ON-I per la marcia, OFF- 0 per l’arresto. Non è prevista la
presenza obbligatoria di un arresto d’emergenza”;
- “la parte superiore della vasca
sia coperta e che il coperchio sia munito di interblocco”;
- eventuali aperture sul
coperchio siano situate sul lato vasca opposto alla zona dell’utensile
impastatore” e abbiano le caratteristiche dimensionali indicate nel documento;
- “i comandi di interblocco
arrestino la macchina in un tempo di 4s a vasca vuota e al ripristino la
macchina si accenda azionando il pulsante ON”;
- “i ripari fissi devono lasciare
spazi minori di 4mm o maggiori di 30 mm per evitare pericoli di trascinamento.
Se la macchina ha la vasca rimovibile, in caso di rimozione della stessa, la
macchina si deve arrestare. Al riposizionamento della vasca, la macchina non
deve ripartire se non tramite l’azionamento del pulsante ON”.
Se al termine di queste verifiche
queste indicazioni non sono rispettate la macchina “presenta delle presunte
non-conformità alla Direttiva
Macchine 2006/42/CE”.
Rimandando ad un lettura
integrale del documento Inail, che si sofferma su diverse macchine (frullatori,
sbattitori portatili, affettatrici, seghe per ossi e carne, pelaverdure, mescolatrici
planetarie, tagliaverdure macchine tritacarne, ...), concludiamo con alcune
informazioni tratte dalla “
scheda
generale requisiti di igiene delle macchine alimentari”.
Nella scheda si indica che quando
si parla di requisiti essenziali di sicurezza e tutela della salute per le
macchine alimentari “non può non tenersi conto delle prescrizioni specifiche
relative all’
igiene di queste macchine”.
Ed infatti la direttiva macchine “prevede nell’allegato I un RES (requisito
essenziale di sicurezza e salute) specifico che richiede una progettazione
sicura della macchina al fine di evitare qualsiasi rischio di infezione, di
malattia e di contagio”. Inoltre, come indicato in premessa, il regolamento
2004/1935 “riguardante i materiali e gli oggetti destinati a venire a contatto
con i prodotti
alimentari”, prevede all’art. 16 “che i materiali e gli oggetti (devono
rispondere a misure specifiche) siano corredati di una dichiarazione scritta
che attesti la loro conformità alle norme vigenti e quindi una documentazione
appropriata deve essere disponibile per dimostrare tale conformità”.
Per garantire l’adeguata
progettazione e la facilità di pulizia ci sono poi le indicazioni contenute nella
norma di tipo C EN 1672-2:2009 –
Requisiti di igiene – “che unitamente alle norme di tipo C relative alle
singole tipologie di macchina trattate, sono il mezzo per soddisfare il
requisito essenziale di igiene di cui all’allegato I della direttiva macchine”.
In particolare i requisiti di
igiene delle diverse zone delle macchine alimentari “dipendono dalle funzioni
della zona, dal tipo di alimento che deve essere lavorato e dalla natura dei
pericoli per l’alimento”. Queste le
definizioni
di igiene alimentare e delle tre zone che la norma definisce:
-
igiene alimentare: “insieme delle misure adottate durante la
preparazione e la lavorazione
dell’alimento al fine di assicurare l’idoneità al consumo umano o animale;
-
zona alimentare: superfici del macchinario esposte agli alimenti e
da cui gli alimenti o altri materiali possono defluire, sgocciolare diffondersi
o essere rimandati (ritornare) negli alimenti o nel contenitore degli alimenti;
-
zona spruzzi: zona composta da superfici sulle quali gli alimenti
possono schizzare o ricadere nelle normali condizioni di utilizzo senza ritornare
negli alimenti;
-
zona non alimentare: tutte le zone diverse da quelle specificate
sopra”.
Nel documento è presente una immagine
esplicativa relativa alle diverse zone. Inoltre una tabella, estratta dalla
norma EN 1672-2: 2009, permette di avere “un’idea complessiva dei requisiti di
igiene prescritti per questa tipologia di macchine e delle verifiche da
eseguire, siano esse documentali, di ispezione visiva, di misurazioni o prova
pratica per materiali”.
Riportiamo, infine e a titolo
esemplificativo, alcune
particolari
caratteristiche contenute nella scheda “alle quali prestare attenzione:
- “i giunti devono essere
sigillati e igienici. Si devono evitare rientranze, incrinature, fessure, bordi
sporgenti, cavità e spazi morti. Se tecnicamente impossibile, devono essere
fornite soluzioni adeguate (per esempio pulizia, disinfezione, istruzioni,
ecc.);
- nel caso degli elementi di
fissaggio, si deve evitare l’utilizzo di elementi di fissaggio quali viti,
bulloni, rivetti, ecc. Se tecnicamente impossibile, si devono fornire soluzioni
adeguate (per esempio pulizia, disinfezione, istruzioni, ecc.); per quanto
riguarda l’uso di viti a testa esagonale cava collocate in una lamatura,
occorre verificare che il fabbricante indichi nel manuale di istruzioni le modalità
di pulizia più adatte (per esempio un getto ad alta pressione) o che il
fabbricante abbia preso misure necessarie per riempire la lamatura con degli
otturatori sigillanti;
- nelle macchine posizionate sul
pavimento, un riparo deve impedire l’accesso ai roditori in tutte le aree
tecniche della macchina. La più piccola dimensione dell’apertura deve essere
minore o uguale a 5 mm;
- verificare che le aperture di
ventilazione siano collocate nella zona non alimentare, che impediscano
qualsiasi infiltrazione o ritenzione di liquidi all’interno della macchina;
- verificare che, in caso di
presenza di cerniere nella zona alimentare queste possano essere facilmente
rimosse; se non possono essere rimosse, tutte le superfici devono essere
accessibili;
- verificare che l’assemblaggio
delle cerniere ad una parte fissa sia effettuato mediante un giunto che
impedisca qualsiasi infiltrazione. L’accesso a tutte queste aree è accettabile
se la larghezza del passaggio è minore di 10 mm;
- verificare che il pannello
comandi sia collocato nella zona non alimentare e possa essere pulibile per
quanto possibile;
- nella zona non alimentare, le
superfici esposte devono essere realizzate con materiali resistenti alla
corrosione o con materiali trattati (rivestiti o verniciati) in modo tale da
risultare resistenti alla corrosione. Tali superfici devono essere pulibili e,
se necessario, disinfettabili e non devono contaminare o alterare gli alimenti.
Gli impianti devono essere progettati e realizzati in modo tale da evitare la
ritenzione di umidità, l’ingresso e l’annidamento di animali nocivi e
l’accumulo di sporco, nonché facilitare l’ispezione, la manutenzione, la
riparazione, la pulizia e, se necessario, la disinfezione. Le strutture
tubolari devono essere completamente chiuse o efficacemente sigillate”.
Inail, “ Schede di controllo rapido dei principali requisiti di
sicurezza delle macchine alimentari”, a cura di un gruppo di lavoro
coordinato da Luciano Di Donato (INAIL-Dipartimento Tecnologie di Sicurezza) (formato
PDF, 2.12 MB).
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RTM
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