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"Le competenze su “Salute e sicurezza sul lavoro” ritornano allo Stato?"
fonte www.puntosicuro.it / Normativa
09/10/2015 - Al
Senato della Repubblica ieri era in corso di discussione la
revisione
del Titolo V della parte II della Costituzione. La modifica di legge costituzionale deve essere
approvata con doppia lettura tra Camera e Senato. Quella che in corso al Senato
è la terza lettura che, ad approvazione avvenuta, tornerà alla Camera dei
Deputati per la lettura definitiva (e qualora vengano apportate modifiche dovrà
ritornare al Senato).
Nella
seduta dell’8 ottobre il Senato ha dunque approvato il nuovo testo
dell’articolo 117 della Costituzione “Relazione tra la potestà legislativa
statale e regionale”. Si tratta dell’articolo che ha introdotto le “ materie di legislazione concorrente”, tra Stato e
Regioni, tra cui la “tutela e sicurezza del lavoro” che ha creato tanta
confusione, per non usare parole più grevi, nella delicata e seria materia
della salute e sicurezza sul lavoro.
Si
ricorda che in prima lettura al Senato l’8 agosto 2015 e alla Camera dei
Deputati il 10 marzo 2015 il paragrafo della “legislazione concorrente” è stato
definitivamente abolito. Senato e Camera hanno riscritto e modificato l’art.
117 della Costituzione definendo che
lo Stato ha legislazione esclusiva in
determinate materie.
Nella
fattispecie il Senato ha introdotto la lettera m) “determinazione dei livelli
essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono
essere garantiti su tutto il territorio nazionale; disposizioni generali e
comuni per la tutela della salute, per la sicurezza alimentare e per la tutela
e sicurezza del lavoro”. Questa formulazione è stata modificata dalla Camera
dei Deputati che ha aggiunto le “
politiche sociali” e contestualmente ha
tolto “
la tutela e sicurezza sul lavoro”.
Si
tratta però solo di uno spostamento in quanto, alla successiva lettera o) la
Camera ha aggiunto al testo del Senato “
la tutela e sicurezza del lavoro;
politiche attive del lavoro; disposizioni generali e comuni sull’istruzione e
formazione professionale”.
Riassumendo
e semplificando o nella lettera m) o nella o) la sicurezza sul lavoro torna
allo Stato e viene tolta, una volta per tutte, quella astrusa e deleteria
formulazione della “ legislazione concorrente”.
A Milano un vecchio proverbio dice “Offelee, fa el
tò mestee - Pasticciere fa il tuo mestiere” invitando ciascuno a non occuparsi
delle cose degli altri.
Con
la seduta di ieri e l’approvazione di diverse modifiche al
Titolo V della parte II della Costituzione (non solo modifiche all’articolo
117, ma ad esempio anche all’articolo 116 e 119), riguardo alla legislazione in
materia di "tutela e sicurezza del lavoro"si è fatto dunque un bel
passo avanti di chiarezza e serietà.
Solo
per un pettegolezzo di cronaca ricorderete i milioni di emendamenti presentati
al testo in discussione al Senato.
Ebbene
l’emendamento al testo già approvato da Senato e Camera alla lettera m) era il
seguente: “determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti
i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio
nazionale; disposizioni generali per la tutela della salute, la sicurezza
alimentare e la tutela e sicurezza del lavoro”; insomma, anche da parte
delle opposizioni nessuna difesa della “legislazione concorrente” e la volontà
- a questo punto possiamo dire unanime di tutto il Parlamento - di restituire
allo Stato la “tutela della salute e sicurezza sul lavoro”. Addio Accordi Stato
Regioni!
Adesso
il provvedimento tornerà alla Camera dei Deputati per la quarta e, speriamo,
ultima lettura definitiva che, dopo il referendum consultivo previsto dal
Governo, cambierà l’ art. 117 della Costituzione aprendo un nuovo
capitolo per la salute e sicurezza sul lavoro.
Rocco Vitale,
presidente Aifos
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