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"Cantieri edili: l’importanza della pianificazione dei lavori"
fonte www.puntosicuro.it / Edilizia
01/02/2016 - Per una corretta progettazione della sicurezza all’interno di un
cantiere, un momento molto importante nel processo di esecuzione di
un’opera edile e di ingegneria civile, è sicuramente necessaria anche
un’adeguata
pianificazione dei lavori.
Per parlare di pianificazione di lavori torniamo oggi a sfogliare il documento Inail dal titolo “ La progettazione della sicurezza nel cantiere”, una pubblicazione che si rivolge a chi deve ottemperare agli obblighi previsti dal Titolo IV del Decreto legislativo 81/2008.
![](http://www.puntosicuro.it/_resources/images/articoli/Foto%202%20articolo%20pianificazione_Gantt_16dic15.jpg)
Il documento - elaborato dal
Dipartimento Innovazioni Tecnologiche e Sicurezza degli Impianti, Prodotti ed
Insediamenti Antropici e a cura di Raffaele Sabatino e Antonio Di Muro –
riguardo alla pianificazione affronta innanzitutto l’importanza del
PSC,
PSS e
POS:
-
Piano di sicurezza e di coordinamento – PSC: “nei cantieri nei
quali è prevista la presenza di più imprese esecutrici, anche non
contemporanea, risulta obbligatorio pianificare la sicurezza mediante lo strumento
del PSC”;
-
Piano di sicurezza sostitutivo – PSS: “nell'ambito dei lavori
pubblici (vedi art. 131, comma 1, lettera b del d.lgs. 163 del 12 aprile 2006 e
s.m.i.) è previsto, nei casi in cui non sia obbligatoria la redazione del PSC,
la redazione del
PSS. Ciò significa che deve sempre sussistere una pianificazione della
sicurezza, anche nel caso di presenza di una sola impresa”;
-
Piano operativo di sicurezza – POS: è ‘il documento che il datore
di lavoro dell'impresa esecutrice redige, in riferimento al singolo cantiere
interessato, ai sensi dell'art. 17 comma 1, lettera a), i cui contenuti sono
riportati nell'allegato XV’.
Tuttavia la corretta pianificazione
delle misure risultanti dalla presenza, sia essa contemporanea o frazionata nel
tempo, delle diverse imprese o lavoratori autonomi, “necessita prioritariamente
della
determinazione della struttura
analitica dei lavori da eseguire”.
Infatti l'esatta definizione
dell'elenco delle attività necessarie all'esecuzione dell'opera – segnala il
documento Inail – garantisce “la preventiva determinazione dei soggetti che
dovranno intervenire nel cantiere, nonché le modalità del loro avvicendamento
avendo, da subito, in obiettivo l'evidenziazione delle interferenze lavorative”.
E si sottolinea “che solamente molto di rado nel cantiere la totalità delle
lavorazioni vengono eseguite da un'unica impresa”.
È dunque utile definire una
WBS (
work breakdown structure) riferita all'opera da realizzare, dove la
WBS rappresenta “uno strumento per la scomposizione analitica del progetto. Attraverso
un diagramma, o mediante elenchi strutturati e descrittivi, essa mostra tutte
le parti di un progetto a diversi livelli di dettaglio, dai primi
sotto-obiettivi fino ai compiti specifici.
La WBS, in definitiva, stabilisce
lo sviluppo del progetto ponendosi come importante punto di riferimento
specificando, da un lato, nel dettaglio, quello che deve essere eseguito e,
dall'altro, delimitando i confini del progetto escludendo dalla sua struttura
tutto ciò che non occorre al raggiungimento degli obiettivi”.
Generalmente il
primo livello di dettaglio è
rappresentato “dalle categorie di lavoro elencate nel capitolato delle opere;
l'utilità di tale livello è quella di consentire la definizione del numero
(potenziale) degli operatori che interverranno nel cantiere”. Mentre il
secondo livello è “relativo alle fasi
lavorative secondarie (sistemazione delle aree di cantiere, scavi di sbancamento,
opere di fondazione, ecc.)” e il
terzo
livello “riguarda l'ulteriore dettaglio delle attività secondarie,
rappresentate dalle fasi operative elementari. E chiaramente il livello di
dettaglio dell'analisi “dipende dagli obiettivi che sono stati prefissati per
la pianificazione dei lavori”.
E si ricorda che “avendo in
obiettivo il coordinamento delle operazioni eseguite dalle varie imprese, e dai lavoratori autonomi,
che interverranno nel cantiere, si può osservare che la distribuzione dei
compiti tra gli operatori consente, generalmente, di poter gestire il
coordinamento riferendosi fino alle attività indicate nel secondo livello”.
Nel documento, che vi invitiamo a
visionare integralmente, si danno informazioni sull’approccio per la
valutazione preventiva delle persone che potranno essere utilizzate per
l'esecuzione delle varie attività lavorative e sulla determinazione, operata
dal coordinatore
per la sicurezza in fase di progettazione (CSP), della durata delle diverse
fasi lavorative. E in questo senso
il coordinatore
per la sicurezza in fase di esecuzione (CSE), “in fase esecutiva, adeguerà
il PSC in funzione di eventuali variazioni della durata delle fasi dovute,
magari, alle reali risorse impiegate, risultate differenti rispetto a quelle
stimate dal CSP”. Nel documento sono riportati alcuni utili esempi relativi ai lavori di scavo,
ai lavori di esecuzione di strutture portanti e ai lavori di esecuzione di
impianti.
Nel documento si sottolinea poi
che il
piano dei lavori “non è
solamente necessario per la gestione degli stessi ai fini della prevenzione
degli infortuni; esso costituisce, infatti, un elaborato esplicitamente
richiesto dalla norma nell’ambito dei contenuti minimi dei piani di sicurezza”.
E “lo
schema razionale da seguire,
per la costruzione del programma dei lavori è il seguente:
-
definizione delle connessioni logiche tra le varie lavorazioni;
-
considerazione delle precedenze, ai fini della produzione, tra le varie
lavorazioni;
-
valutazione delle conseguenze del diagramma ottenuto sulla sicurezza
dei lavoratori, in termini di: compatibilità tra attività da eseguire
contemporanee; affollamento di uomini e mezzi in alcune fasi di lavoro; presenza
di più imprese diverse nell’ambito di alcune lavorazioni”.
E in particolare nel caso della
valutazione della
compatibilità tra
attività da eseguire contemporanee, “l'analisi da effettuare deve
consentire di valutare la possibilità reale di trasmissione dei rischi da un'attività
all'altra, potendosi verificare tre ipotesi:
- non esistono rischi
trasferibili; in questo caso il programma dei lavori non ha necessità di essere
modificato;
- i rischi trasferibili possono
essere evitati prescrivendo dispositivi collettivi aggiuntivi; anche in questo caso
il piano di lavoro non sarà modificato;
- i rischi trasferibili non
possono essere eliminati con l'adozione di ulteriori misure ma è necessario operare
delle modifiche nell'articolazione delle fasi, operando delle traslazioni tra
le attività ritenute incompatibili”.
Ed in questa ultima ipotesi la
modifica al piano di lavoro “può comportare uno slittamento del termine di
ultimazione dei lavori e il CSP comunicherà al committente tale eventualità, al
fine di adeguare la precedente pianificazione temporale”.
Mentre l’
affollamento di uomini e mezzi in alcune fasi di lavoro si può
evitare “operando una riduzione del numero di squadre per ogni tipologia di
lavori, ovvero traslando temporalmente alcune attività lavorative. In ogni caso
si avranno ripercussioni sul programma dei lavori e si potrà verificare una
dilatazione della durata dei lavori”.
Infine nel caso della
presenza di più imprese diverse nell’ambito
di alcune lavorazioni “si sottolinea che al momento del passaggio tra
categorie di lavoro, che prevedono una variazione del soggetto esecutore, è
necessario inserire nel piano degli opportuni
alert, allo scopo di verificare l'efficacia presenza degli
impianti, e dei dispositivi di protezione collettiva, previsti dal piano medesimo”.
Concludiamo segnalando che nel
documento Inail viene presentato il
diagramma
di GANTT, uno strumento “che serve per pianificare i tempi di realizzazione
del progetto e per verificare, in itinere, il rispetto degli stessi.
Nel diagramma, di cui riportiamo
un’immagine esemplificativa, “le diverse
attività vengono ordinate secondo una precisa progressione temporale”.
![](http://www.puntosicuro.it/_resources/images/articoli/Foto%202%20articolo%20pianificazione_Gantt_16dic15.jpg)
Inoltre si ricorda che la costruzione
del diagramma di Gantt “passa attraverso
quattro
differenti step, di cui i primi tre costituiscono il piano di lavoro,
mentre il quarto determina il piano di verifica:
1. si determinano tutte le fasi
lavorative necessarie per la realizzazione dell’opera;
2. si stabilisce il limite
temporale finale del progetto;
3. si individua sul grafico il
limite temporale previsto per ciascuna fase lavorativa;
4. si verifica il tempo
effettivamente necessario per ciascuna fase lavorativa”.
E uno dei punti di forza del
diagramma di Gantt “risiede nel fatto che obbliga ad una ottimizzazione delle risorse,
consentendo una contemporanea visualizzazione delle attività non soltanto in
modo sequenziale ma anche in parallelo, dei soggetti coinvolti e della
tempistica delle verifiche”.
Il documento presenta infine, sempre
in materia di pianificazione dei lavori, il
diagramma di
PERT.
![](http://www.puntosicuro.it/_resources/images/articoli/Foto%203%20articolo%20pianificazione_Pert_16dic15.jpg)
Esistono infatti anche diagrammi,
di tipo reticolare, (PERT o CPM) che “permettono di:
- analizzare le relazioni logiche nelle sequenze operative e
individuare le attività del programma;
- individuare il concatenamento di attività critico per il
rispetto del programma;
- valutare il tempo minimo necessario per lo svolgimento del
programma.
E la costruzione di tali
diagrammi può essere effettuata secondo due modalità:
- con il metodo diretto: previsione dei tempi minimi d’intervento delle attività;
- con il metodo indiretto: previsione dei tempi massimi d’intervento delle attività”.
INAIL - Dipartimento Innovazioni
Tecnologiche e Sicurezza degli Impianti, Prodotti ed Insediamenti Antropici, “ La progettazione della sicurezza nel cantiere”, documento
curato da Raffaele Sabatino (INAIL, Dipartimento Innovazioni Tecnologiche) e
Antonio Di Muro (Professore a contratto presso l'Università degli Studi di Roma
"La Sapienza", Coordinatore della sicurezza in fase di progettazione
ed esecuzione per conto di Enti pubblici e privati), con la collaborazione di
Andrea Cordisco e Daniela Gallo, edizione 2015 (formato PDF, 12.43 MB).
Algoritmo cantieri (Formato XLS, 260 kB).
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della sicurezza nei cantieri edili”.
RTM
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