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"La sicurezza con i centri di lavoro e le isole robotizzate"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza Macchine ed Attrezzature
29/06/2016 - Nel
comparto metalmeccanico l’evoluzione della
tecnologia e del sistema produttivo portano ad un utilizzo sempre
maggiore di macchine complesse, di centri di lavorazione, di vere e
proprie isole robotizzate. Tuttavia questa evoluzione, come abbiamo
visto in precedenti articoli e in “ Imparare dagli errori” (la rubrica di PuntoSicuro per l’analisi degli infortuni di lavoro), non rende esenti i lavoratori da rischi e infortuni.
Per conoscere i rischi e dare qualche spunto di prevenzione per l’uso di queste macchine, torniamo a sfogliare il documento “ ImpresaSicura_Metalmeccanica” correlato a Impresa Sicura, un progetto multimediale - elaborato da EBER, EBAM, Regione Marche, Regione Emilia-Romagna e Inail - che è stato validato dalla Commissione Consultiva Permanente come buona prassi nella seduta del 27 novembre 2013.
Nello spazio dedicato alla sicurezza
delle macchine nella metalmeccanica, un capitolo è dedicato ai
centri di lavoro, dove una macchina
utensile può essere in grado di eseguire due o più processi di lavorazione con
un unico piazzamento del pezzo da lavorare.
Riprendiamo brevemente alcuni “
elementi di pericolo” di queste
lavorazioni con riferimento al contatto, schiacciamento, trascinamento con
organi pericolosi presenti nella zona di lavoro, cambio utensili, cambio
pallet, sistema di rimozione trucioli.
Il documento indica che la
zona di lavoro del centro di lavorazione
“deve essere completamente protetta mediante ripari fissi o ripari mobili
interbloccati con bloccaggio del riparo se i movimenti pericolosi possono
proseguire anche dopo l’apertura del riparo. A tale scopo può essere realizzata
una recinzione perimetrale della macchina costituita con una combinazione di
queste tipologie di riparo e di dispositivi di rilevamento della presenza di
persone (barriere immateriali, pedane sensibili, ecc.). Particolare attenzione
deve essere posta in caso di accesso dell’operatore nelle zone ove avvengono
operazioni automatizzate di:
- cambio utensile;
- cambio pallet;
- rimozione trucioli”.
E si ricorda che l’accesso “deve
sempre avvenire in condizioni di sicurezza per l’operatore. Se è necessario
accedere a queste zone pericolose, mentre i movimenti sono attivi, devono
essere immediatamente ed automaticamente introdotte misure alternative di
sicurezza, come ad esempio riduzione della velocità o comandi ad azione
mantenuta”.
E comunque un’attenta valutazione
deve “essere fatta nel caso siano presenti sulla macchina o in prossimità di
questa pozzi o pozzetti di ispezione o piattaforme elevate per l’operatore”.
Rimandiamo alla lettura del
documento che riporta vari schemi (protezione realizzata con ripari fissi e
ripari mobili interbloccati/Protezione realizzata con recinzione perimetrale) e
indicazioni relative a vari aspetti:
- recinzione perimetrale;
- esclusione dell’interblocco dei
ripari nel dispositivo per il cambio utensile;
- esclusione dell’interblocco dei
ripari o dei dispositivi di sicurezza nella zona del cambio pallet o cambio
pezzi;
- esclusione dell’interblocco dei
ripari nella zona del sistema di raccolta trucioli;
- pozzetti;
- piattaforme di lavoro.
Dopo aver riportato indicazioni
su altri elementi di pericolo, sugli organi di comando e sulla sicurezza nelle
varie modalità di funzionamento, sono presentate le
azioni per la sicurezza e l’igiene del lavoro.
Prima dell’utilizzo:
- “prendere visione delle
Istruzioni per l’uso ed essere formati all’utilizzo in sicurezza della
macchina;
- verificare la presenza ed il
corretto posizionamento dei ripari e dei dispositivi di sicurezza;
- verificare il funzionamento dei
dispositivi di interblocco dei ripari;
- verificare il funzionamento del
pulsante di arresto di emergenza;
- assicurarsi che l’immissione e
la pressione di fluidi lubrorefrigeranti siano quelle effettivamente necessarie
alla lavorazione (per evitare il surriscaldamento e la formazione di fumi);
- attivare l’impianto di
aspirazione se le condizioni di lavoro ne hanno richiesto l’installazione;
- ancorare in modo adeguato il
pezzo da lavorare alla tavola;
- accertarsi che non siano
presenti chiavi, utensili e altri oggetti sulla tavola o in prossimità del
pezzo in lavorazione;
- indossare indumenti che non
possano impigliarsi alle parti pericolose in movimento sulla macchina;
- non indossare sciarpe, collane,
braccialetti, orologi, anelli, raccogliere e legare i capelli lunghi;
- indossare i dispositivi di
protezione individuale (DPI)” indicati nella scheda.
Durante l’utilizzo:
- “mantenere correttamente
posizionati i ripari sulla macchina;
- non manomettere
o eludere i dispositivi di sicurezza. Se la loro disattivazione dovesse
essere indispensabile ai fini di una specifica lavorazione, dovranno essere
adottate immediatamente altre misure di sicurezza quali velocità di lavorazione
molto lente, comandi ad azione mantenuta, ecc…;
- non lasciare mai la macchina
funzionante senza controllo (allontanarsi dalla macchina solo a lavorazione
ultimata o a macchina ferma);
- effettuare i cambi pezzo solo
dopo aver fermato o posto in condizioni di sicurezza la macchina;
- effettuare operazioni di
pulizia solo a macchina ferma;
- segnalare tempestivamente
eventuali malfunzionamenti o guasti al preposto;
- evitare di imbrattarsi mani e
vestiario con fluidi lubrorefrigeranti (non indossare tute sporche o scarpe di
tela, non pulirsi le mani sulla tuta, non conservare in tasca gli stracci
sporchi); lavarsi spesso le mani (a fine lavoro, prima di mangiare, di andare
in bagno e di mettersi i guanti);
- contenere eventuali spandimenti
di fluidi lubrorefrigeranti con appositi materiali o sostanze forniti dal
datore di lavoro”.
Dopo l’utilizzo:
- “spegnere la macchina;
- riporre le attrezzature e gli
strumenti di misura negli appositi contenitori;
- lasciare pulita (da residui di
lavorazione e fluidi lubrorefrigeranti) e in ordine la macchina e la zona
circostante (in particolare il posto di lavoro);
- ripristinare il funzionamento
di ripari eventualmente disattivati”.
Il documento si sofferma poi
sull’
isola robotizzata, intesa come
“macchina o insieme di macchine asservite nella manipolazione del materiale o
nell’esecuzione delle lavorazioni da robot o altri sistemi di automazione”.
Una volta allestita, “l’isola
robotizzata, diventa una unica entità anche se composta di più macchine diverse
tra loro. Nell’isola robotizzata il compito dell’operatore può essere quello di
caricare e scaricare il magazzino dei materiali a meno che questa funzione non
sia anch’essa automatizzata o di intervenire per operazioni di programmazione,
messa a punto, manutenzione e riparazione”.
Chiaramente gli
elementi di pericolo di un’isola
robotizzata sono “costituiti dai movimenti
del robot e delle altre macchine facenti parte dell’isola. Per la
particolarità dei robot, di compiere movimenti molto ampi, ad alta energia e
velocità con avvio ed andamento del moto difficili da prevedere,
tutta l’area attorno alla isola robotizzata
deve essere delimitata in modo tale che dall’esterno non sia possibile venire a
contatto con i suoi elementi pericolosi tenendo conto della loro massima
estensione. Tale area è definita ‘
Spazio
Protetto’; l’accesso a tale area deve poter avvenire solo quando tutte le
macchine comprese nell’isola sono in condizioni di sicurezza. Le protezioni
attorno allo spazio protetto possono essere costituite da una combinazione dei
seguenti dispositivi:
-
Ripari fissi che evitano l’accesso allo spazio protetto se non
attraverso aperture protette con ripari mobili interbloccati o con dispositivi
di rilevazione della presenza di persone;
-
Ripari mobili interbloccati. Quando è possibile entrare con
l’intero corpo all’interno della zona protetta, il riparo mobile deve essere
dotato di un dispositivo che ne impedisca la chiusura involontaria;
-
Dispositivi rilevatori di presenza, questi devono essere collocati
in modo che sia impossibile entrare nella zona protetta senza esserne rilevati.
Il riavviamento
del robot può avvenire solo quando la persona non è più rilevata”.
Rimandando ad una lettura
integrale del documento , che riporta varie indicazioni ulteriori e le buone
prassi per i lavoratori, sottolineiamo che nell’utilizzo in sicurezza delle
isole robotizzate devono essere sempre rispettati alcuni
principi fondamentali:
- “assenza di persone nello
Spazio Protetto durante il funzionamento automatico;
- eliminazione dei pericoli o, in
alternativa la loro massima riduzione possibile durante gli interventi che è
necessario effettuare all’interno dello Spazio Protetto (es. programmazione,
manutenzione, ecc.);
- l’accesso allo spazio protetto
è consentito solo al personale autorizzato che segue procedure definite”.
Concludiamo riportando brevemente
le buone prassi, le idonee
azioni per la
sicurezza e l’igiene del lavoro, per la
programmazione:
- “la programmazione deve essere
affidata solo a personale qualificato e specificatamente addestrato;
- durante la programmazione si
deve verificare visivamente l’isola robotizzata e lo spazio protetto per garantire
che non sussistano condizioni di pericolo;
- prima di utilizzare l’unità
portatile questa deve essere provata per accertarne il corretto funzionamento;
- ogni guasto o inconveniente
deve essere rimosso prima di iniziare la programmazione;
- la programmazione deve avvenire
senza che nessuno si trovi all’interno dello spazio protetto;
- se ciò fosse impossibile,
possono essere sospese provvisoriamente alcune protezioni a condizione che
vengano automaticamente adottati altri criteri di sicurezza (unità portatile,
ecc.);
- prima di entrare nello spazio
protetto il programmatore deve verificare che tutte le protezioni siano
presenti e funzionanti;
- le operazioni di programmazione
devono sempre avere inizio prima di entrare nello spazio protetto;
- durante la programmazione non
deve essere possibile il funzionamento automatico;
- in fase di programmazione solo
il programmatore può essere presente all’interno dello spazio protetto;
- l’isola robotizzata deve essere
sotto l’esclusivo comando del programmatore quando questi è all’interno dello
spazio protetto;
- una volta completata la
programmazione devono essere ripristinate tutte le protezioni eventualmente
disattivate;
- deve essere conservata una
registrazione dei programmi eseguiti comprensiva di tutte le modifiche apportate;
- la verifica del programma deve
avvenire senza persone presenti all’interno dello spazio protetto”;
- se ciò non è possibile, si
applicano specifiche procedure (“velocità lenta, comando azione mantenuta”,
ecc.).
Il sito “ Impresa Sicura”: l’accesso
via internet è gratuito e avviene tramite una registrazione al sito.
RTM
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