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"La movimentazione manuale nel personale sanitario d’emergenza"
fonte puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
28/11/2011 - Sul secondo supplemento del numero di ottobre/dicembre 2010
del Giornale Italiano di Medicina del Lavoro
ed Ergonomia sono state pubblicate le comunicazioni relative al 73°
Congresso Nazionale SIMLII “
La Medicina del Lavoro quale elemento
migliorativo per la tutela e sicurezza del Lavoratore e delle attività
dell’Impresa”, congresso che si è tenuto a Roma dal primo al quattro
dicembre 2010.
Ci
soffermiamo brevemente su una comunicazione relativa alle
problematiche della movimentazione manuale dei carichi.
Nell’articolo
“
Valutazione del
rischio da movimentazione manuale dei carichi del personale sanitario addetto
d’emergenza” - a cura di A. Silvetti, F. Forzano, R. Russo, A. Ranavolo, C.
Conte, A. De Santis, S. Fantini, E. Ranaldi, M. Moppi, F. Draicchio – si
sottolinea che, per il personale sanitario d’emergenza, “le
situazioni in cui gli addetti si trovano ad operare non sono mai le stesse.
Fattori come durata dell’attività, condizioni del paziente e tipo di emergenza
variano da un caso ad un altro rendendo ancora più difficile l’analisi della
mansione”. E negli Stati Uniti “i disturbi
muscolo-scheletrici in questo settore rappresentano circa la metà di tutti
gli infortuni riscontrati negli addetti” e “molti di questi infortuni
avvengono durante il sollevamento e la movimentazione
dei pazienti”.
L’
obiettivo del presente lavoro è quello
di “effettuare una valutazione
del rischio in un settore in cui non sono utilizzabili i protocolli
standardizzati per lo studio delle attività di movimentazione manuale dei
carichi (MMC)”.
In
particolare è stata svolta un’
indagine
preliminare sul campo finalizzata alla “raccolta di informazioni relative
all’organizzazione del lavoro e alle determinanti del rischio da MMC”.
È
stato così possibile, sulla base delle informazioni ottenute, effettuare delle
“
simulazioni delle attività più
frequenti e rappresentative riprese con telecamere digitali”.
Le
immagini più significative sono state poi campionate e analizzate, dal punto di
vista posturale e biomeccanico,
con il
software Apalys 3.0, un
software che “consente, attraverso la ricostruzione tridimensionale della
struttura dell’operatore, di calcolare la forza espressa in Newton (N), che si
scarica a livello della giunzione lombo-sacrale (L5-S1)”.
Per
il calcolo della forza “è stato ipotizzato il sollevamento di pazienti di 60 e
80 kg movimentati da due addetti ipotizzando un’equa distribuzione del peso fra
di loro”.
Nel
documento originale – che vi invitiamo a visionare – si possono visualizzare
diverse immagini relative all’applicazione di tale software.
Le
mansioni considerate nello studio
sono state:
-
l’
estrazione del paziente dalla macchina:
“dal punto di vista del sovraccarico biomeccanico questo compito risultava il
più gravoso a livello L5-S1 per gli operatori con valori di 5400 N e 6500 N
rispettivamente per 30 e 40 kg di peso sollevato. Tali valori risultavano
ampiamente superiori all’Action Limit (AL) di 3400 N proposto dal NIOSH”;
-
il
sollevamento della barella con il
paziente: “dall’analisi effettuata risultavano valori che, anche in questo
caso, superavano ampiamente l’AL di 3400 N proposto dal NIOSH con 5000 N e 6200
N rispettivamente per 30 e 40 kg sollevati;
-
il
trasporto del paziente lungo le scale:
“in questo caso i valori statici di carico sono pari a 2000 N per 30 kg
sollevati e 2400 N per 40 kg, entrambi al di sotto dell’AL. La pericolosità di
questa task è rappresentata dal fatto che il sollevamento avviene in maniera
asimmetrica e si accompagna anche a significative condizioni di instabilità
nella fase di trasporto. Nell’esaminare questa mansione ci si è comunque
limitati alla sola valutazione del rischio
da sovraccarico biomeccanico senza tener conto dei pericoli di caduta che
sono presenti in maniera rilevante durante questo tipo di manovra”.
-
il
trasporto del paziente sulla sedia:
alcune immagini sono relative al sollevamento di un paziente su una sedia da
trasporto.“In questo caso i valori di forza risultanti a livello L5- S1 erano
di 2500 N (30 kg) e 2700 N (40 kg) quindi al di sotto dell’AL. Nel caso
specifico le criticità erano rappresentate dall’assetto posturale. Infatti
l’operatore per poter sollevare la sedia deve estendere le spalle anche per
lunghi tratti di percorso, provocando un sovraccarico
biomeccanico degli arti
superiori”.
Gli
autori dello studio sottolineano che “a fronte di un elevato numero di
infortuni registrati
la valutazione del
rischio da sovraccarico biomeccanico del personale sanitario d’emergenza
risulta una problematica di difficile soluzione. A tutto ciò si deve aggiungere
l’impossibilità di applicare i protocolli standardizzati comunemente utilizzati
a causa dei loro limiti di applicabilità”.
Tuttavia
tale difficoltà può essere affrontata “utilizzando
metodiche alternative come quella utilizzata”. Il metodo utilizzato
fornisce infatti “informazioni che possono essere un importante punto di
partenza per la valutazione
del rischio”.
In
particolare delle
mansioni che
abbiamo visto quella più gravosa dal punto di vista del sovraccarico
biomeccanico era l’estrazione del paziente dalla macchina: questa manovra
risulta “particolarmente a rischio per il sistema muscolo-scheletrico, oltre
che per l’elevato peso sollevato, anche per le condizioni
posturali estreme” in cui viene spesso effettuata.
La
seconda task più rilevante da un punto di vista biomeccanico è il sollevamento
del paziente sulla barella: “i dati infortunistici dell’azienda segnalano tale
manovra come quella con una maggior frequenza di infortuni a livello del rachide”.
Se
le altre due mansioni
prese in esame non presentano valori di forza oltre il sopracitato AL,
“le posture
incongrue in cui gli addetti operano, molte volte per lunghi tratti di
percorso, fanno comunque rientrare anche tali mansioni tra quelle a rischio”.
E
si deve, infine, “aggiungere che queste manovre vengono spesso effettuate in
condizioni di equilibrio precario” e possono causare cadute,
qui non esaminate, che devono essere prese in considerazione.
“ Valutazione
del rischio da movimentazione manuale dei carichi del personale sanitario
addetto d’emergenza”, a cura di A. Silvetti, F. Forzano, R. Russo, A.
Ranavolo, C. Conte, F. Draicchio (ISPESL - DML - Laboratorio di Fisiologia,
Ergonomia, Postura e Movimento) e A. De Santis, S. Fantini, E. Ranaldi, M.
Moppi (Azienda Regionale Emergenza Sanitaria ARES 118), comunicazione al 73°
Congresso Nazionale SIMLII “La Medicina del Lavoro quale elemento migliorativo
per la tutela e sicurezza del Lavoratore e delle attività dell’Impresa”,
pubblicata in Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed Ergonomia, Volume
XXXII n°4/suppl.2, ottobre/dicembre 2010 (formato PDF, 476 kB).
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