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"Infortuni sul lavoro: analisi più approfondite con la UNI 7249"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza
18/07/2012 -
Martedì
10 luglio il Presidente Massimo De Felice ha presentato il Rapporto
Annuale 2011 INAIL alla presenza del Presidente della Camera Gianfranco
Fini e del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero.
I
dati relativi al numero di posizioni assicurative e alla massa delle
retribuzioni dicono che il sistema di assicurazione è sostanzialmente rimasto
saldo anche in questo anno di crisi; confortante - in particolare - è stata la
tenuta in percentuale dei premi incassati sugli accertati (95% come nei 2 anni
precedenti): testimonia che il rispetto, da parte delle imprese, dell’obbligo
assicurativo non si è incrinato.
La
serie storica del numero degli infortuni sul lavoro ha proseguito nel proprio
andamento decrescente: nel 2011 sono stati denunciati circa 725.000 infortuni,
con una riduzione del 6,6% rispetto al 2010. I decrementi maggiori si sono
avuti nel settore delle costruzioni (-14,7%) e dei trasporti (-11,3%).
Gli
infortuni mortali stimati sono 920, con una diminuzione del 5,4% rispetto al
dato definitivo del 2010 (già diminuito del 7,6% rispetto al 2009).
Disaggregando il dato in macro categorie è possibile trarre indicazioni utili
alla valutazione delle politiche della sicurezza: gli infortuni “in ambiente di
lavoro” sono meno della metà del totale (450, stabili rispetto al 2010) e
quelli avvenuti “in strada in occasione di lavoro” sono esattamente un quarto (230,
in riduzione del 21,2% rispetto al 2010); oltre un quarto del totale, quindi,
sono gli infortuni “in
itinere” (240, in aumento del 4,8% sul 2010) che ben poco hanno a che fare
con tutte le iniziative - dell’INAIL e delle singole imprese - finalizzate alla
sicurezza sui luoghi di lavoro e alla salvaguardia della salute dei lavoratori.
Secondo
De Felice “È importante - per garantire giudizi appropriati e politiche
efficaci – precisare che i numeri assoluti degli infortuni e i loro andamenti
storici non sono, da soli, informazione adeguata per dare indicazioni alle
politiche della sicurezza. Dovrebbero essere analizzati raggruppandoli per
classe di rischio e rapportati a un indicatore del periodo di esposizione al
rischio. Un’analisi adeguata dovrebbe considerare il periodo di esposizione al
rischio misurato dalle ore lavorate, come definito dalla norma UNI 7249 sulle
statistiche degli infortuni sul lavoro”. Attualmente i dati rielaborati sulla
base della norma UNI non sono disponibili ma l’INAIL si è impegnata a calcolare
con regolarità questi indicatori “risk adjusted”.
La
norma UNI 7249 definisce l’infortunio sul lavoro nelle sue diverse accezioni e
indica i parametri e gli indicatori significativi - utili alla conoscenza del
fenomeno infortunistico soprattutto ai fini della prevenzione - che permettono
la comparazione dei dati a livello settoriale, territoriale e temporale.
Alla
manifestazione ha fatto pervenire il proprio messaggio il Presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano, secondo il quale "pur in presenza di una
flessione del fenomeno negli ultimi anni, si conferma la necessità di superare
le carenze e contraddizioni da tempo rilevate nelle azioni volte alla
salvaguardia della salute dei lavoratori nella diffusione degli strumenti di
sicurezza sul luoghi di lavoro".
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