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"Lavori verdi: un’opportunità per 4 milioni di giovani"
fonte www.insic.it / Eventi e Appuntamenti
20/07/2012 - Green jobs, ma soprattutto,
alta formazione e occupazione verde qualificata in tutti i settori, anche quelli che "green" non sono mai stati.
Il primo ad annunciare questo cambio di passo importante nell'evolversi di un'economia e di un mercato del lavoro fortemente attraversati dalla crisi odierna, è Giovanni Brunelli della direzione generale per lo Sviluppo sostenibile del ministero dell'Ambiente.
Confermano il trend positivo dei green jobs - anche di fronte alla difficile situazione del mercato del lavoro nazionale e internazionale - i dati presentati da un altro rappresentante del ministero dell'Ambiente, Alessandro Carettoni, dati che parlano di una crescita europea tra il 2000 e il 2012 passata da 2,5 a 4 milioni di occupati nei settori verdi ( Ecorys).
Non solo. Anche gli investimenti nell'energia verde vedono, tra il 2004 e il 2011, un incremento fino a 30 miliardi in Europa e un progresso nelle macroaree comprendenti Cina, India e Brasile. Solamente la spesa per la ricerca e lo sviluppo della green energy non decolla anzi, dopo la crescita dal 2008 al 2010, cala vertiginosamente nel 2011.
Partendo da questo contesto dinamico ma difficile, il ministero dell'Ambiente ha avviato una serie di azioni che puntano verso i giovani e il lavoro. Promuovere l'occupazione giovanile nei settori di punta dell'economia verde: dalle fonti rinnovabili, ai biocarburanti, alla messa in sicurezza del territorio, delle infrastrutture e degli edifici. Il Fondo rotativo di Kyoto, contenuto nel Dl sviluppo, fa parte di queste azioni, come pure il credito d'imposta per le aziende che investono su giovani altamente qualificati, e come il finanziamento agevolato per i progetti presentati da imprese che operano nei settori green a condizione che assumano giovani al di sotto dei 35 anni.
Il passo successivo, come sottolinea Leonello Tronti del dipartimento di Funzione pubblica della Presidenza del consiglio, è rendere più verdi tutti i mestieri. E la formazione ambientale è lo strumento che, nel corso degli anni, è stato l'investimento giusto. Ci sono state buone ricadute dal punto di vista occupazionale, come dimostrano dati recenti dell'Isfol relativi ai master e alle lauree triennali, dati che confermano la tesi che l'ambiente produce "buona" occupazione.
Il primo ad annunciare questo cambio di passo importante nell'evolversi di un'economia e di un mercato del lavoro fortemente attraversati dalla crisi odierna, è Giovanni Brunelli della direzione generale per lo Sviluppo sostenibile del ministero dell'Ambiente.
Confermano il trend positivo dei green jobs - anche di fronte alla difficile situazione del mercato del lavoro nazionale e internazionale - i dati presentati da un altro rappresentante del ministero dell'Ambiente, Alessandro Carettoni, dati che parlano di una crescita europea tra il 2000 e il 2012 passata da 2,5 a 4 milioni di occupati nei settori verdi ( Ecorys).
Non solo. Anche gli investimenti nell'energia verde vedono, tra il 2004 e il 2011, un incremento fino a 30 miliardi in Europa e un progresso nelle macroaree comprendenti Cina, India e Brasile. Solamente la spesa per la ricerca e lo sviluppo della green energy non decolla anzi, dopo la crescita dal 2008 al 2010, cala vertiginosamente nel 2011.
Partendo da questo contesto dinamico ma difficile, il ministero dell'Ambiente ha avviato una serie di azioni che puntano verso i giovani e il lavoro. Promuovere l'occupazione giovanile nei settori di punta dell'economia verde: dalle fonti rinnovabili, ai biocarburanti, alla messa in sicurezza del territorio, delle infrastrutture e degli edifici. Il Fondo rotativo di Kyoto, contenuto nel Dl sviluppo, fa parte di queste azioni, come pure il credito d'imposta per le aziende che investono su giovani altamente qualificati, e come il finanziamento agevolato per i progetti presentati da imprese che operano nei settori green a condizione che assumano giovani al di sotto dei 35 anni.
Il passo successivo, come sottolinea Leonello Tronti del dipartimento di Funzione pubblica della Presidenza del consiglio, è rendere più verdi tutti i mestieri. E la formazione ambientale è lo strumento che, nel corso degli anni, è stato l'investimento giusto. Ci sono state buone ricadute dal punto di vista occupazionale, come dimostrano dati recenti dell'Isfol relativi ai master e alle lauree triennali, dati che confermano la tesi che l'ambiente produce "buona" occupazione.
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