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"Lavori in sotterraneo: il rischio di esplosione da grisù"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
30/08/2012 - Con l’intenzione di “battere il ferro finché è caldo”, cioè di
approfondire quei temi che hanno temporaneamente sollevato l’interesse del
legislatore e dei media specializzati, torniamo a occuparci di tutela della
salute e sicurezza nelle attività in ambienti
sospetti di inquinamento o confinati ed in particolare nei
lavori in sotterraneo.
Di
lavori in sotterraneo si occupa un documento, pubblicato sul sito del DPL di Modena e dal titolo
“ Sicurezza nei
lavori in sotterraneo – Lezione 2: Analisi e riduzione dei rischi”, che
analizza i rischi principali e prevalenti presenti in
galleria e le possibili misure di prevenzione e protezione, con
particolare riferimento al vigente D.P.R. 20 marzo 1956, n. 320, recante
"Norme per la prevenzione degli infortuni e l'igiene del lavoro in
sotterraneo".
Nel
documento - a cura di Maurizio Magri e pubblicato su “
I Corsi”, mensile di formazione e aggiornamento professionale – ci
si sofferma sui
rischi di esplosioni
e sulle disposizioni contenute nel Titolo XI
“Protezione da atmosfere esplosive” del Decreto legislativo 81/2008,
disposizioni che prescrivono misure e cautele da adottare per evitare il
rischio di esplosione per la presenza di gas o polveri in sotterraneo.
In
particolare – sottolinea Maurizio Magri – “è necessario individuare i requisiti
e le misure per far fronte soprattutto al
rischio
grisù (metano naturale presente negli ammassi rocciosi e nei terreni),
suddividendo le gallerie in classi in funzione del relativo livello di
rischio”.
In
realtà la
valutazione della probabilità
di presenza di atmosfera esplosiva
in
galleria “è alquanto complessa e non si presta ad un procedimento analitico
di calcolo, a causa della mancanza di due dati in ingresso fondamentali: la
portata e la durata di emissione di grisù in galleria a seguito dello stabilirsi
di un collegamento tra la galleria stessa e una trappola di metano. Le gallerie
sono pertanto classificate sulla base non di una quantificazione della suddetta
probabilità, ma di una valutazione qualitativa dei flussi di grisù che possono
essere causati dall’interazione dello scavo con un determinato ammasso e
considerando gallerie di grande sezione, realizzate con metodo a piena sezione
e con tecnologia di scavo tradizionale”.
E
se le norme
ATEX, “volte alla tutela della sicurezza contro le esplosioni in ambienti
industriali”, sono in realtà costruite “nell’ipotesi di potere predeterminare
con sufficiente certezza ed univocità gli elementi necessari per una compiuta
analisi del rischio. Tale scenario non può essere mutuato per gli scavi, che
presentano elevata variabilità delle caratteristiche”.
Una
parte del capitolo dedicato alle atmosfere esplosive, riguarda proprio la
classificazione delle gallerie.
Rimandandovi
alla lettura del documento, che presenta nel dettaglio tale classificazione,
ricordiamo che “si preferisce classificare le gallerie in tre Classi (0, 1, 2)
di cui la 1 suddivisa in tre Sottoclassi (1a, 1b, 1c) a probabilità crescente
di afflussi significativi di grisù e con correlate misure di sicurezza
crescenti”. Se nell’ambito di tale classificazione “non sono determinabili zone
nel senso indicato dal D.Lgs. n. 81/2008”, risulta “più appropriata
l’individuazione di due
condizioni
pericolose”:
–
‘‘condizione pericolosa 2’’ (atmosfera potenzialmente esplosiva);
–
‘‘condizione pericolosa 1’’ (atmosfera esplosiva)”.
Riguardo
alle due condizioni indicate, nel documento sono riportati i corrispondenti LEL
(limite inferiore di esplodibilità) e UEL (limite superiore di esplodibilità).
È
evidente che “la
scelta degli apparecchi
e dei sistemi di protezione, elettrici e non elettrici, da utilizzare in un
dato luogo a rischio grisù, è conseguente alla classificazione del luogo
stesso. In generale, nelle gallerie a rischio grisù, classificate
rispettivamente di Classe 1a, 1b, 1c e 2, deve essere perseguito il principio
di prevenzione basilare di non far coesistere, nello spazio e nel tempo, in
presenza di persone, un’atmosfera esplosiva per una significativa durata di
tempo con un qualsiasi tipo di innesco che, nel caso in questione, significa
fare in modo che la condizione pericolosa 1 non si verifichi mai”.
L’autore
sottolinea poi che la valutazione del rischio deve essere formalizzata con una
Relazione tecnica, chiamata “
Documento di protezione dalle esplosioni”,
che deve quanto meno:
-
“essere riferita specificatamente alla galleria in esame;
-
contenere valutazioni documentate sul rischio di invasione del gas, qualunque
siano l’entità e le modalità attese del
flusso (da tracce di gas a grosse manifestazioni);
-
essere esplicitamente basata sullo studio, documentato, del ‘ tratto di
galleria’ valutato;
-
classificare per ogni tratto ed eventualmente per tutta la galleria, la
previsione che si provochino flussi di grisù. La previsione deve considerare
anche gli effetti indotti dalla realizzazione dell’opera sull’ammasso
circostante gli scavi, in termini di variazione dello stato di fratturazione e
della permeabilità dell’ammasso stesso, parametri che potenzialmente
influiscono sul flusso di gas;
-
allegare la documentazione utilizzata per gli studi, le ricerche e le indagini;
-
indicare le modalità, la strumentazione, la periodicità delle verifiche da
eseguirsi in corso d’opera (sondaggi in avanzamento, monitoraggi ecc.);
-
recare data, firma e timbro del Tecnico Specialista” che valuta il rischio che
gli scavi causino un flusso di grisù.
Veniamo
ora brevemente ad alcune
misure di
sicurezza da adottare in funzione della classe della galleria.
Ricordando
che per le
gallerie di Classe 2 sono
previste tre soglie di allarme del Livello di gas (riportate nel documento), le
misure di sicurezza richieste in questo caso sono le seguenti:
-
“ottimizzazione e controllo di tutti i parametri della ventilazione;
-
impianti e macchine operatrici in versione antideflagrante;
-
monitoraggio fisso con registrazione degli andamenti di concentrazione dei gas;
-
monitoraggi periodici con strumenti manuali ed ampolla;
-
verifica dei sistemi di allarme;
-
addestramento del personale;
Per
le
gallerie di Classe 1c, per cui
sono previste due soglie di allarme del Livello di gas (sempre riportate nel
documento), le misure di sicurezza richieste sono le seguenti:
-
“ottimizzazione e controllo di tutti i parametri di ventilazione;
-
sistema antideflagrante limitato alle macchine che operano al fronte nella fase
di ricerca del gas ed automazione della linea elettrica, salvo sistema di
ventilazione;
-
sistema di illuminazione di tipo antideflagrante per l’intera galleria;
-
presenza di veicolo antideflagrante per eventuale immediata evacuazione del
fronte;
-
monitoraggio fisso con registrazione degli andamenti di concentrazione dei gas;
-
monitoraggio manuale periodico con strumenti manuali ed ampolla, supportato da
personale esperto durante la fase di ricerca;
-
sistema di comunicazione interno-esterno in versione antideflagrante;
-
analisi dei dati ed elaborazione di un modello di immissione del gas e progetto
di avanzamento;
-
addestramento del personale;
-
procedure di emergenza ed evacuazione”.
Queste
invece le misure di sicurezza richieste per la
Classe 1b:
-
“ottimizzazione e controllo dei parametri di ventilazione;
-
monitoraggio fisso con registrazione delle concentrazioni di gas;
-
integrazione con monitoraggio sistematico manuale e ampolla;
-
illuminazione di emergenza del tipo sicurezza per l’intera galleria;
-
analisi ed elaborazione dei dati di immissione dei gas e progetto di
avanzamento;
-
sistema di interruzione automatica e/o manuale della linea elettrica, ad
eccezione dell’alimentazione della ventilazione;
-
sistema di comunicazione interno-esterno in versione antideflagrante;
-
addestramento del personale;
-
procedure di emergenza ed evacuazione”.
Queste
le misure di sicurezza richieste per la
Classe
1a:
-
“ottimizzazione di tutti i parametri della ventilazione;
-
monitoraggio manuale e prelievi con ampolla;
-
eliminazione e controllo delle cause d’innesco;
-
addestramento del personale;
-
procedure di emergenza ed evacuazione”.
Infine
per le gallerie in
Classe 0 non è
prevista alcuna misura specifica di sicurezza.
“ Sicurezza
nei lavori in sotterraneo - Lezione 2: Analisi e riduzione dei rischi”, di
Maurizio Magri (Ingegnere, Resp. U.O. Vigilanza Tecnica Direzione Regionale del
Lavoro di Torino), documento pubblicato sul mensile “I Corsi” (formato PDF,
1.04 MB).
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