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"I dispositivi di protezione e la sicurezza sul lavoro"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
08/02/2013 - Nel mondo dei
dispositivi di protezione individuale (DPI)
è necessario individuare misure di contrasto alla concorrenza sleale
che nella rincorsa al prezzo più basso si pone in palese contraddizione
con i più volte enunciati principi di tutela e prevenzione del rischio
nei luoghi di lavoro.
Questa è un’affermazione raccolta nell’
incontro pubblico organizzato a Roma il 14 gennaio 2013 da Assosistema, un’associazione che rappresenta 135 imprese in vari settori, compreso quello legato alla produzione di dispositivi di protezione individuale e antinfortunistici.
Durante l’incontro “
Sicurezza sul lavoro, ripartiamo da qui”
si sono interrogati e confrontati sul futuro del paese diversi
rappresentanti di istituzioni, imprese e associazioni di settore.
Partendo dai più recenti dati in merito agli infortuni professionali, il
dibattito si è incentrato sull’ importanza dei DPI per
la tutela della sicurezza e salute dei lavoratori. E si è evidenziato,
in particolare, come la valorizzazione della sicurezza sul lavoro debba
rappresentare non solo la risposta alle istanze della società, ma anche
un’importante leva di sviluppo economico e occupazionale.
Ci soffermiamo brevemente sulla “
Relazione di Maximilien Eusepi”,
Presidente di Assosistema, che ricorda come la sicurezza sul lavoro sia
“un tema centrale su cui il dibattito è permanentemente aperto.
Quotidiano è il confronto fra parti sociali, istituzioni e organi
politici su ciò che è necessario fare affinché vi sia un concreto
abbattimento del rischio nel nostro Paese”.
Il relatore riconosce il trend positivo della riduzione degli
infortuni mortali sul lavoro, la “realizzazione di percorsi di
formazione mirati” e “l’investimento in nuove tecnologie e in processi
organizzativi più sicuri”: segnali importanti che dimostrano
l’acquisizione di una maggiore attenzione e sensibilità nei confronti
dell’argomento.
Tuttavia la relazione di Assosistema, rappresentando imprese che si
occupano di produzione, commercializzazione e manutenzione dei dispositivi di protezione individuale, vuole anche delineare il profilo del settore, marcare criticità e potenzialità latenti e fare delle proposte.
Ad esempio in merito alla “partecipazione proattiva a gruppi di
lavoro, progetti di ricerca e attività di diffusione della sicurezza sul
lavoro anche come risorsa di crescita economica ed occupazionale per il
nostro Paese”.
In questo percorso il Ministero del Lavoro e l’Inail rappresentano i
partner strategici con cui dialogare al fine di orientare al meglio le
politiche di indirizzo da perseguire riguardo al settore correlato ai
DPI.
Assosistema
offre il suo supporto per sviluppare azioni di recupero del lavoro sommerso, lavoro correlato
a moltissimi infortuni non denunciati. Ricordando che il lavoro nero è una
piaga sociale “che va combattuta con energica determinazione”.
È
inoltre necessario fare massa critica “per la rimozione di tutte quelle
criticità che ostacolano la realizzazione di un fluido e armonioso sistema di
tutele”.
E,
infine, si propone ai decisori politici come “campione di sperimentazione per
la
semplificazione delle procedure di
adempimento legislativo e per l’
individuazione
di misure di contrasto alla concorrenza sleale che nel rincorrere il prezzo
più basso” si pone in antitesi e contraddizione con i principi di tutela e
prevenzione del rischio.
Concludiamo
riportando alcune considerazioni presenti nelle “
Conclusioni di Franco Bettoni”, Presidente nazionale Anmil.
Secondo
Bettoni l’attenzione per i dispositivi di
protezione individuale, importanti strumenti della sicurezza, “deve iniziare
anche prima del loro impiego in azienda, con un
severo controllo sulla loro catena produttiva, affinché essa
avvenga nel pieno rispetto degli standard normativi tali da preservare intatta
la loro finalità. Sarebbe quindi importante agire con una disciplina strategica
e sistematica della materia che tenga conto di questi fattori e della
provenienza di tali prodotti, talvolta, da mercati esteri non controllati o
informati a standard di qualità e sicurezza molto bassi”.
Il
Decreto legislativo 81/2008, che dedica una specifica disciplina al tema dei
dispositivi di protezione, demanda “la specifica regolamentazione della materia
ad un
decreto attuativo che, ad oggi,
non risulta ancora emanato. Questa potrebbe allora essere l’occasione per
chiedere ai Ministeri competenti di disciplinare la materia, tenendo conto
della necessità di risolvere le numerose criticità ancora aperte sul tema e
cercando contestualmente di inserire anche dei criteri di qualificazione dei
produttori e dei commercianti di dispositivi di protezione, oltre che dare
parametri più certi sulla loro identificazione, uso e corretta manutenzione”.
Il
relatore riporta inoltre alcune considerazioni sulla segnaletica di sicurezza,
che necessita di un processo di armonizzazione in tutti i paesi dell’Unione
Europea, e sulle
carenze in tema di
pronto soccorso.
Se
un decreto ministeriale del luglio 2003 “ha introdotto una particolare
classificazione aziendale per quanto attiene alle modalità di organizzazione del
pronto soccorso;
in tale contesto, tuttavia, si registrano alcune carenze relativamente a
materiali e prodotti la cui mancanza, allo stato attuale, determina che la
copertura di alcune necessità sia ad oggi solo parzialmente garantita. Sarebbe
auspicabile anche in questo caso una riflessione diretta ad integrare i
contenuti minimi dettati dal citato decreto”.
Infine
l’intervento sottolinea “l’
importanza
della ricerca nel campo della prevenzione e della produzione di dispositivi di
protezione individuale che, se pur realizzati con tutti gli standard
tecnici idonei a renderli sicuri ed efficienti conto i rischi connessi alle
diverse lavorazioni, spesso risultano nella pratica di difficile utilizzo, in
alcuni casi possono comportare impaccio nello svolgimento di determinati
movimenti, proteggendo sì il lavoratore, ma costringendolo a lavorare in
condizioni di non totale agio”. È dunque di primaria importanza che chi produce
tali dispositivi “sappia renderli adeguati non solo ai requisiti di sicurezza,
ma anche all’effettivo impiego in determinate lavorazioni e nelle diverse
condizioni in cui un lavoratore può trovarsi ad operare. Ciò a tutto vantaggio
del loro corretto ed effettivo utilizzo che, come sappiamo, è fondamentale per
prevenire danni e gravi conseguenze per i lavoratori”.
Gli
atti dell’incontro:
- “ Relazione di
Maximilien Eusepi”
Presidente di Assosistema (formato PDF, 202 kB);
-
“ Intervento del Dr.
Fabrizio Benedetti”,
Contarp Inail (formato PDF, 1.25 MB);
-
“ Relazione di
Alberto Spasciani”,
Presidente Spasciani Spa (formato PDF, 620 kB);
-
“ Conclusioni di
Franco Bettoni”,
Presidente nazionale Anmil (formato PDF, 60 kB).
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