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"Buone prassi per il rischio elettrico nelle macchine industriali "
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
12/12/2013 - Il
rischio elettrico nelle macchine
industriali può esporre gli operatori a potenziali situazioni di pericolo
durante le fasi di vita della macchina (montaggio e installazione, messa a
punto, uso, manutenzione, riparazione, ammodernamento e integrazione in sistemi
più complessi, interventi di modifica, ...) qualora i requisiti di sicurezza
applicabili non siano adeguatamente valutati e trattati.
Per favorire i datori di lavoro
all’interpretazione delle prescrizioni sulla sicurezza per gli equipaggiamenti
elettrici e i circuiti di comando delle
attrezzature di lavoro non marcate CE, è stato elaborato qualche
anno fa uno specifico
software, uno
strumento che può essere un utile supporto alle imprese del manifatturiero
sulle tematiche correlate alla sicurezza elettrica delle macchine utilizzate
nei processi di produzione.
Il software è stato utilizzato da Federmacchine (Federazione
nazionale delle associazioni dei produttori di beni strumentali e loro
accessori destinati allo svolgimento di processi manifatturieri dell’industria
e dell’artigianato) ed è stato recentemente validato come
buona prassi dalla Commissione Consultiva Permanente per la salute
e la sicurezza nella seduta del
27
novembre 2013 con il titolo “
Software
per la valutazione degli Equipaggiamenti elettrici delle Macchine ante
direttiva (non marcate CE)”.
Ricordiamo che per
attrezzature
di lavoro non marcate CE si intendono le attrezzature già commercializzate
e messe in servizio all’entrata in vigore della Direttiva Macchine 98/37/CE
recepita in Italia attraverso il DPR 459/96.
Come indicato nella presentazione del software presente sul sito Inail/ex
Ispesl, “volendo indicare una data limite di riferimento per tali attrezzature
di lavoro, questa è il 01/01/1993, dove pur diventando applicabili le
disposizioni tecniche contenute nell’allegato I dell’allora direttiva
89/392/CEE – normativa comunitaria sulle macchine – era sempre possibile in
Italia fino al 21/09/1996, immettere sul mercato macchine secondo il D.P.R. n.
547 del 27 Aprile 1955”.
La problematica affrontata dalla
buona prassi validata riguarda dunque gli aspetti di rischio “correlati con gli
equipaggiamenti elettrici delle macchine, con particolare attenzione alla
protezione contro i contatti diretti e indiretti e alla sicurezza dei sistemi
di comando e controllo”.
E il tema della sicurezza degli
equipaggiamenti elettrici di macchina è un argomento molto complesso, “essendo
le macchine
industriali prodotti ad elevata tecnologia, caratterizzati da numerose
funzioni e da una grande varietà di usi possibili. Risulta pertanto di
fondamentale importanza poter disporre di un software che consenta di valutare
la rispondenza dell’equipaggiamento elettrico di una macchina industriale ai
requisiti applicabili, in modo guidato, chiaro e sufficientemente completo”.
L’obiettivo prefissato è
consistito nel perseguire “l’aumento delle conoscenze in merito alle problematiche
di sicurezza elettrica delle
macchine
industriali, tramite la realizzazione di uno strumento software che
consenta di valutare le macchine non
marcate CE, secondo parametri normalizzati e criteri di buona tecnica. Tale
strumento deve inoltre permettere di tenere traccia dei dati inseriti, del
percorso attuato e dei risultati ottenuti”.
In particolare l’applicazione
consente ai datori di lavoro e/o ai tecnici delle ASL, attraverso una
check-list, di fare una
valutazione
dell’equipaggiamento elettrico delle macchine e delle attrezzature di lavoro
a partire dalla documentazione tecnica che dovrebbe accompagnare le stesse.
In fase di raccolta dei dati,
l’applicazione supporta il compilatore sia con la fornitura di informazioni
addizionali come la norma di riferimento, possibili soluzioni, sia adattandosi
in funzione di quanto già inserito; in tal modo, si evita di includere
informazioni ridondanti o non necessarie per la check-list, snellendo
ulteriormente il processo.
Il risultato è un sistema di
supporto che fotografa lo stato della sicurezza degli equipaggiamenti elettrici
della macchina soggetta ad un controllo.
Si sottolinea tuttavia che quanto
svolto dal software non può e non deve sostituirsi alla analisi e valutazione
dei rischi che deve predisporre il datore di lavoro per le attrezzature non
marcate CE che siano ancora in uso nella sua azienda.
Tornando alla scheda di
presentazione della buona prassi, si sottolinea, riguardo ai
risultati, che la diffusione del
software ha “trovato un riscontro molto positivo da parte delle aziende del
settore e degli utilizzatori di macchine; in particolare ne è stata apprezzata
la chiarezza, completezza e usabilità. In quest’ambito si ritiene pertanto
validamente raggiunto l’obiettivo prefissato, ovvero rendere disponibile un
software che consenta di valutare la rispondenza dell’equipaggiamento elettrico
di una macchina industriale ai requisiti applicabili, in modo guidato, chiaro e
sufficientemente completo”.
E si sottolinea come lo strumento
sottolineare come lo strumento software realizzato “consenta di seguire un
percorso logico supportato da indicazioni utili all’utilizzatore per
rafforzare, da un lato, le conoscenze normative e, dall’altro, acquisire un
metodo di analisi applicabile ai vari e diversi casi possibili”.
Si segnala, inoltre, “la
valenza formativa dello strumento
sviluppato, che ne costituisce elemento di ulteriore pregio”.
In definitiva – continua la
scheda – “si ritiene che le
caratteristiche
di innovatività, efficacia, trasferibilità e riproducibilità della metodologia
di valutazione che sta alla base del software, unitamente al carattere
formativo e al forte contenuto pratico dello strumento”, possano portare ad “un
aumento della sicurezza delle macchine e ad una maggiore consapevolezza di
tutti gli operatori sul rischio
elettrico associato agli equipaggiamenti elettrici delle macchine”.
Ricordiamo, per concludere, che
in ambito industriale il software - liberamente disponibile – “è utilizzabile
in tutto il settore manifatturiero sia da parte dei costruttori di macchinari
sia degli utilizzatori”.
RTM
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