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"Imparare dagli errori: gli incidenti nelle attività di demolizione"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
20/02/2014 - In relazione agli incidenti correlati all’utilizzo delle
macchine movimento terra, “Imparare dagli errori” ha proposto in questi mesi un “reportage” in più puntate che è passato attraverso i rischi delle pale gommate e cingolate ed è approdato più recentemente ai rischi e alla prevenzione nell’ uso degli escavatori.
In particolare in una recente puntata abbiamo presentato le dinamiche di incidenti avvenuti utilizzando
escavatori con martellone con particolare riferimento
al loro impiego nelle cave.
Affrontiamo anche oggi questa attrezzatura di lavoro ma con riferimento all’uso di
miniescavatori e alle
attività di demolizione.
Come sempre le dinamiche e l’analisi degli incidenti è tratta da INFOR.MO., strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi.
I casi
Il
primo caso è relativo ad un infortunio con un
miniescavatore con martellone.
Un lavoratore extracomunitario,
con contratto a termine alle dipendenze di un’impresa edile, giunge in cantiere
proveniente da un altro cantiere dove lavora sempre per la stessa ditta.
Nonostante gli avvertimenti di non utilizzare un miniescavatore decide di
provvedere personalmente allo scarico di un gruppo
elettrogeno da un furgone cassonato, con il mezzo meccanico attrezzato con
un martellone.
Durante la manovra di scarico
laterale il miniescavatore si inclina e si ribalta lateralmente per l’eccessivo
peso determinato dal martellone e dal gruppo elettrogeno. Nella fase di
ribaltamento il lavoratore tenta la fuga dal posto di guida nella direzione del
ribaltamento del mezzo. Durante l’allontanamento il lavoratore viene colpito
alla testa dal bordo superiore del telaio della tettoia e, cadendo
all’indietro, rimane schiacciato sotto la struttura del mezzo, rimanendo a
terra esanime. Il lavoratore non era autorizzato all’utilizzo delle macchine di
cantiere. Il miniescavatore, costruito nel 1996 era dotato di dichiarazione di
conformità CE. Il mezzo d’opera non era invece dotato di dispositivo di
trattenuta del lavoratore in caso di ribaltamento.
Tre i
fattori causali rilevati dalla scheda di Infor.mo.:
- l’infortunato di propria
iniziativa utilizza un escavatore per scaricare un gruppo elettrogeno da un
furgone;
- escavatore idraulico non
fornito di cinture di sicurezza;
- l’infortunato si allontana dal
posto di guida.
Il
secondo caso è relativo alla
demolizione
di un piccolo fabbricato.
Un lavoratore, operaio addetto a
lavori in cava, è incaricato con altri suoi colleghi di lavoro di demolire un
piccolo fabbricato (metri 6.00 x 3.00) costituito da blocchi di cemento, che si
trova in un'area destinata alla realizzazione di una strada di accesso alla
cava.
Per la demolizione viene
utilizzato un escavatore
con martellone. L'area interessata dai lavori di demolizione non è
delimitata, non è stata messa in atto una vigilanza per l'esecuzione dei lavori
in sicurezza e non è stato redatto un Piano Operativo di Sicurezza.
Dopo aver demolito due pareti,
l'addetto all'escavatore inizia la riduzione in piccoli pezzi del materiale di
risulta. Intanto, il lavoratore si avvicina alla parte di edificio non ancora
demolita, probabilmente per verificare la presenza di materiali di recupero.
Mentre si trova in posizione accovacciata, una parete in blocchi a secco non
collegata al basamento crolla, probabilmente a causa delle sollecitazioni
dovute all'azione della macchina, e lo travolge provocandone il decesso
istantaneo per lesioni multiple da schiacciamento.
Questi i
fattori causali rilevati nella scheda:
- l'addetto all'escavatore
iniziava la riduzione in piccoli pezzi del materiale di risulta non avvedendosi
della presenza dell'infortunato in zona di pericolo;
- l'area interessata dai lavori
di demolizione non era stata delimitata;
- l’infortunato sostava in area
di pericolo.
La prevenzione
Nel quaderno tecnico prodotto
dalla Scuola
Edile Bresciana (S.E.B.) – dal titolo “ Manuale macchine
movimento terra: utilizzo e sicurezza” - un capitolo è espressamente
dedicato alle
demolizioni eseguite con escavatori
attraverso l’uso di vari accessori: pinza, cesoia, martello idraulico, ecc...
Il manuale sottolinea
innanzitutto la
pericolosità di queste attività;
attività che devono essere “effettuate da ditte qualificate, organizzate e con
una attrezzatura adeguata agli interventi da effettuare, ponendo particolare
attenzione alla redazione di uno specifico programma elencante la successione
delle fasi operative da inserire nel P.O.S. (art. 151, comma 2, D.Lgs 81/08) in
modo da gestire tutti i lavori
di demolizione in sicurezza”.
In particolare per diverse
tipologie di demolizione sul braccio meccanico dell’escavatore possono essere
montati
accessori specifici previsti nel libretto d’uso del
fabbricante della macchina, ad esempio martelloni idraulici, pinze, cesoie,
ecc… E “ogni accessorio è provvisto di un proprio libretto di istruzioni in cui
sono indicati il tipo e il modello di macchina a cui può essere applicato”.
Inoltre i
conducenti
di queste macchine “devono essere operatori di comprovata capacità ed
esperienza”. Ricordiamo che con l’entrata in vigore dell’ accordo della Conferenza
Stato-Regioni del 22 febbraio 2012 per queste attrezzature di lavoro è
richiesta una specifica abilitazione (escavatori idraulici e escavatori a
fune).
Durante le lavorazioni di
demolizione nessuna persona deve essere presente nell’area di lavoro: “il
cantiere sarà completamente recintato”.
E prima di iniziare le operazioni
di demolizione il responsabile tecnico dovrà verificare “che i lavori in opera
non influiranno sulla stabilità e sullo stato di conservazione di eventuali
fabbricati adiacenti”.
Una sequenza d’immagini nel
manuale mostra che nelle attività di demolizione con mezzi meccanici “esiste il
rischio che un pezzo di manufatto o un sasso possano colpire la struttura della
macchina (compreso il parabrezza) e penetrare all’interno della cabina di guida
arrecando lesioni al conducente”. Per prevenire questi incidenti in questo tipo
di lavorazioni “si devono utilizzare
macchine con cabine provviste anche di protezione
F.G.P.S. (Front Guard Protective Structure) progettate e
costruite per resistere alla proiezione frontale (cioè sul parabrezza) di
materiale durante le fasi di lavoro. Tale protezione, oltre alla blindatura
della cabina, è indispensabile se la macchina viene dotata di attrezzatura per
lavori speciali, come ad esempio di pinza idraulica, frantumatori, cesoiatori,
ecc... (sempre previa disposizione o protezione alternativa indicata nel
libretto di istruzioni fornito dal fabbricante)”.
Altre
indicazioni
tratte dal documento per facilitare la prevenzione dei rischi:
- “prima d’iniziare i lavori
verificare che la zona sia delimitata per impedire l’accesso alle persone e a
garanzia che eventuali materiali o proiezioni di parti di strutture, non
possano cadere in luoghi esterni all’area di cantiere e predisporre idonei
sistemi per l’eventuale abbattimento delle polveri (es. autobotti con idranti...)
(
art. 154 e 153, D.Lgs 81/08)”;
- “prima e durante i lavori
verificare che le eventuali vibrazioni prodotte non pregiudichino la stabilità
delle strutture portanti (se non da demolire con procedure previste nella
pianificazione degli interventi) e di quelle eventualmente adiacenti (ad es.
relative a fabbricati vicini, ma non compresi negli interventi di di
demolizione) (
art. 151, D.Lgs 81/08)”;
- “valutare sempre che la
resistenza del piano d’appoggio ove si movimenta la macchina sia compatibile
con il peso della stessa comprensivo del carico massimo sollevato e delle
eventuali sollecitazioni trasmesse al suolo durante le fasi di lavoro (in modo
particolare se si opera sopra solai in quota o in siti con vani sotterranei
nascosti come cisterne o vasche di depurazione interrate …) (
art. 71,
comma 2, D.Lgs 81/08)”;
- “la successione degli
interventi deve essere programmata per pianificare
le varie fasi lavorative e utilizzare le attrezzature necessarie”;
- “si raccomanda sempre di
attenersi alle istruzioni elencate nel libretto della macchina e in quello
dell’accessorio per eseguire il corretto montaggio e il corretto uso del martello
demolitore, della pinza o cesoia applicati al braccio dell’escavatore”.
Infine prendiamo alcuni spunti
dalle schede bibliografiche del documento " La valutazione dei rischi
nelle costruzioni edili", un manuale nato dalla collaborazione tra il
Comitato Paritetico Territoriale per la Prevenzione Infortuni, l'Igiene e
l'Ambiente di Lavoro di Torino e Provincia ( C.P.T. Torino) e l’ INAIL Piemonte.
Una scheda, dedicata all’uso del
mini escavatore con martello demolitore,
presenta
le misure di prevenzione e istruzioni per gli addetti.
Prima dell’uso:
- “controllare e delimitare i
percorsi e le aree di manovra approntando gli eventuali rafforzamenti;
- verificare l’efficienza dei
comandi;
- verificare l’efficienza dei
gruppi ottici per le lavorazioni in mancanza di illuminazione;
- verificare che l’avvisatore
acustico e il girofaro siano regolarmente funzionanti;
- controllare la chiusura di
tutti gli sportelli del vano motore;
- garantire la visibilità del
posto di guida;
- verificare l’integrità dei tubi
flessibili e dell’impianto oleodinamico in genere;
- controllare l’efficienza
dell’attacco del martello e delle connessioni dei tubi;
- delimitare la zona a livello di
rumorosità elevato;
- verificare la presenza di una
efficace protezione del posto di manovra contro i rischi da ribaltamento
(rollbar o robusta cabina)”.
Durante l’uso:
- “segnalare l’operatività del
mezzo col girofaro;
- non ammettere a bordo della
macchina altre persone;
- chiudere gli sportelli della
cabina;
- utilizzare gli eventuali
stabilizzatori distribuendo il carico;
- mantenere sgombra e pulita la
cabina;
- mantenere stabile il mezzo
durante la demolizione;
- attenersi alle istruzioni
ricevute per la demolizione, in particolare per il contenimento delle
vibrazioni trasmesse all’edificio;
- nelle fasi inattive tenere a
distanza di sicurezza il braccio dai lavoratori;
- per le interruzioni momentanee
di lavoro, prima di scendere dal mezzo, azionare il dispositivo di blocco dei
comandi;
- durante i rifornimenti di
carburante spegnere il motore e non fumare;
- segnalare tempestivamente
eventuali gravi anomalie”.
Dopo l’uso:
- “posizionare correttamente la
macchina abbassando il braccio a terra, azionando il blocco comandi ed il freno
di stazionamento;
- pulire gli organi di comando da
grasso, olio, etc.;
- eseguire le operazioni di
revisione e manutenzione seguendo le indicazioni del libretto, segnalando
eventuali guasti”.
Pagina introduttiva del sito web di
INFOR.MO.: nell’articolo abbiamo presentato le schede numero
2917 e
213a (archivio incidenti 2002/2010).
Tiziano Menduto
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