News
"Edilizia e rischio chimico: catrami, asfalti, isolanti, fumi e polveri"
fonte www.puntosicuro.it / Rischio Chimico
30/05/2014 - Con l’obiettivo di
accrescere la consapevolezza, nei lavoratori del comparto edile, dei rischi di
molte sostanze e prodotti chimici utilizzati, continuiamo a sfogliare il
documento Inail dal titolo “ Il rischio
chimico nel settore edile. Se lo conosci... lo eviti...”. Documento che si
sofferma su molti prodotti presentando gli effetti sulla salute, le principali
misure di prevenzione e protezione e i DPI più idonei per la protezione dal
rischio chimico.
Dopo aver parlato, in un
precedente articolo, di cemento, fluidi disarmanti e prodotti per il
trattamento di murature, legno, metalli e pavimenti, ci soffermiamo oggi su
prodotti bituminosi,
isolanti,
fumi di saldatura e
polveri.
RTM
Prodotti bituminosi
Il documento dell’Inail fa
riferimento a “asfalti, catrami, primer, vernici contenenti bitume, membrane,
guaine, impermeabilizzanti, riempitivi, ecc”.
E indica che oltre alle
caratteristiche specifiche di pericolosità dei prodotti stessi, “nei lavori a
caldo (asfaltatura, impermeabilizzazione) possono svilupparsi sostanze sensibilizzanti,
nocive, tossiche, cancerogene”.
Ad esempio tali prodotti possono:
- provocare dermatiti, tumori
cutanei, danni all’apparato respiratorio, congiuntiviti;
- provocare ustioni.
Riportiamo le principali
misure di prevenzione e protezione:
- “utilizzare prodotti che non
contengono idrocarburi policiclici aromatici (IPA);
- lavorare in luoghi ben areati o
dotati di aspirazione;
- preferire se possibile,
prodotti applicabili a freddo;
- riporre separatamente gli
indumenti da lavoro e lavare a parte;
- non stoccare vicino a fonti di
accensione;
- in caso di incendio o
esplosione usare mezzi appropriati ( scheda
di sicurezza);
- evitare l’inalazione, il
contatto con pelle e occhi”.
In particolare per
operazioni di asfaltatura (cantiere di
stesa):
- “rispettare la segnaletica
di sicurezza e quella stradale;
- nella fase di stesa utilizzare
bitumi speciali e tecniche a minor temperatura (inferiori a 160 °C);
- evitare il contatto con acqua o
altri liquidi o sostanze ossidanti”.
Isolanti (lana di vetro e lana di roccia)
Sono prodotti ampiamente
impiegati come isolanti termici e acustici. E sono specialmente le “operazioni
di taglio e le demolizioni di strutture che contengono tali isolanti” a
rappresentare “situazioni di elevato rischio di esposizione”.
Questi i possibili
effetti sulla salute di questi
prodotti:
- “possono provocare irritazioni
cutanee da contatto e irritazioni delle prime vie aeree;
- sospetta cancerogenicità”.
Veniamo alle
misure di prevenzione e protezione:
- “lavorare in ambiente areato;
- per il taglio del prodotto
utilizzare di preferenza attrezzature manuali (es. taglierini, coltelli)
evitando attrezzi ad elevata velocità di taglio non dotati di sistema di
aspirazione;
- per la pulizia è consigliato
l'utilizzo di aspiratori;
- evitare il contatto con acido
fluoridrico (HF), acidi e basi forti e loro soluzioni acquose;
- stoccare i prodotti al coperto
con imballaggi integri;
- riporre separatamente gli
indumenti da lavoro e lavar a parte;
- evitare l’inalazione e il
contatto con pelle ed occhi;
- in caso di prurito o a seguito
di contatto prolungato sciacquarsi con acqua fredda e sapone e lavare gli
indumenti;
- in caso di contatto con gli
occhi sciacquare abbondantemente con acqua”.
Fumi di saldatura
Il documento ricorda che tali
fumi si sviluppano durante “ operazioni di
saldatura ad arco elettrico o ossiacetilenica, nei lavori di tipo
impiantistico o di carpenteria metallica. I fumi di saldatura contengono agenti
chimici pericolosi, sia sottoforma di gas (ossidi di carbonio e di azoto,
ozono, ecc.), che di particelle (ossidi di vari metalli quali ferro, cromo,
nichel). Le superfici di saldatura verniciate, sporche di oli o altre sostanze,
e gli acciai speciali rappresentano le situazioni a maggiore rischio di
esposizione”.
Ad esempio i fumi
di saldatura “possono causare congiuntiviti, irritazione delle prime vie
respiratorie e danni ai polmoni (Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva)”.
Queste alcune
misure di prevenzione e protezione
idonee:
- “isolare le lavorazioni che
espongono ai fumi;
- lavorare in luoghi ben
ventilati e non controvento;
- in ambienti chiusi utilizzare
sistemi di aspirazione localizzata”.
Polveri
Nel comparto edile i lavoratori
sono spesso esposti al contatto, all’inalazione di varie tipologie di polveri:
-
polveri di legno che si generano “durante lavorazioni di
carpenteria, posa in opera di infissi e pavimenti, ecc”. e che “possono
provocare asma, irritazione delle prime vie respiratorie, della cute, degli
occhi e delle mucose”. Senza dimenticare che le polveri di legno duro “(es.
acero, olmo, betulla, castagno, faggio, frassino, platano americano, pioppo,
ciliegio, salice, quercia, tiglio, noce hickory, ebano, teak, mogano africano,
iroko) sono cancerogene e provocano tumore ai seni nasali e paranasali”.
Inoltre “alte concentrazioni di polvere dispersa in aria possono generare
miscele esplosive”;
-
polveri inorganiche: sono polveri che si generano durante varie
lavorazioni quali “il caricamento delle betoniere, l’uso di strumenti vibranti
sul calcestruzzo, la perforazione, la sabbiatura, i lavori di scavo, di
sbancamento, di demolizione”. In particolare l’esposizione a polveri minerali
“può provocare irritazioni delle mucose oculari e dell’apparato respiratorio”.
E in “presenza di polveri silicotigene - che contengono silice
libera cristallina (quarzo presente in rocce, sabbie, graniti, ecc.) - le
prolungate esposizioni comportano gravi irritazioni delle mucose oculari e
dell’apparato respiratorio, nonché una progressiva e irreversibile riduzione
della funzionalità respiratoria (silicosi) con rischio cancerogeno (cancro al
polmone) che aumenta per i fumatori”.
Queste le
misure di prevenzione e protezione:
- “lavorare in ambiente ben
areati;
- bagnare i materiali in
lavorazione (soprattutto nelle demolizioni e nel taglio);
- usare utensili a bassa velocità
e dotati di aspirazione;
- pulire accuratamente l’ambiente
di lavoro evitando luoghi di accumulo, utilizzando sistemi ad umido, non usare
aria compressa;
- utilizzare sistemi aspirati per
la pulizia dei luoghi e degli indumenti;
- nelle lavorazioni del legno
eliminare le fonti di innesco quali fiamme libere, superfici calde, scintille
provenienti da operazioni di saldatura e taglio”.
Ricordiamo, per concludere, che
il documento che vi invitiamo a visionare si sofferma anche sulla specificità
dei
rischi delle lavorazioni in ambienti
chiusi con sospetta presenza di gas (ad esempio lavori
in galleria, pozzi, fogne, cavedi, canali, serbatoi, vasche, ...), anche
con riferimento a quanto prescritto dal D.P.R. 177/2011.
Inoltre si riportano misure di
prevenzione correlate all’utilizzo di altri prodotti come idrocarburi, oli
minerali, grassi utilizzati per applicazioni varie quali ad esempio
rifornimento, manutenzione, lubrificazione di macchine e apparecchiature.
Inail - Settore Ricerca,
Certificazione e Verifica - Dipartimento Processi Organizzativi, “ Il rischio chimico nel settore edile. Se lo conosci... lo
eviti...”, autori: Domenica Di Matteo, Mauro Pellicci, Sara Stabile con la
collaborazione di Paolo Di Francesco, ottobre 2013 (formato PDF, 2.95 MB).
Vai all’area riservata agli
abbonati dedicata a “ Il
rischio chimico nel settore edile”.
Segnala questa news ad un amico
Questa news è stata letta 1203 volte.
Pubblicità